In Gran Bretagna e Irlanda del Nord la tutela contro gli infortuni è stata introdotta nel 1897.
Non esiste, a differenza di quello italiano con la presenza dell’Inail, un sistema di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, ma, al contrario, è presente un sistema pubblico di base, gestito dal Ministero del Lavoro e delle Pensioni, che eroga delle indennità in caso di infortunio o malattia professionale.
È possibile, comunque, richiedere un risarcimento.
L’iniziativa deve essere promossa dal lavoratore infortunato mediante una iniziativa legale. La legge obbliga il datore di lavoro di stipulare un’assicurazione privata a garanzia del pagamento del giusto indennizzo al lavoratore infortunato e che abbia contratto una malattia professionale.
La legge prevede in maniera specifica un’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.
Non solo, la legge richiede che tutti i lavoratori siano coperti. In modo più preciso possiamo ricordare che risultano coinvolti tutti i lavoratori che paghino imposte dirette (lavoratori subordinati), mentre i lavoratori autonomi non hanno diritto alla tutela di base dello Stato e devono ricorrere alla copertura offerta dalle compagnie private di assicurazione.
Le prestazioni economiche di base erogate dallo Stato sono finanziate con la fiscalità generale, anche se il datore di lavoro è comunque obbligato a stipulare una polizza di assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali con una compagnia privata d’assicurazione.
Il premio assicurativo è a suo totale carico.
La legislazione prevede anche il ricorso alla prevenzione. Nello specifico la prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali è esercitata da un organismo pubblico, posto sotto il controllo del Department for Work and Pensions, denominato HSE (Health and Safety Executive).
Nel 2000 è stata varata una Strategia della durata di 10 anni chiamata Revitalising Health and Safety. La Strategia ha l’obiettivo di migliorare la salute e sicurezza sul lavoro attraverso la riduzione del numero di giornate perse per infortuni o malattie professionali, la riduzione del tasso di incidenza degli infortuni mortali o gravi e la riduzione del tasso di incidenza delle malattie professionali.
La Strategia è sottoposta a verifiche periodiche al fine di monitorarne l’andamento.