Occorre, di certo, cambiare rotta perché l’attuale situazione economica sta diventando insostenibile e le continue nuove richieste fiscali non fanno altro che pesare sulle famiglie e sui lavoratori.
Infatti, è necessario ridurre da subito le tasse a lavoratori e pensionati: ecco che cosa chiedono Cgil, Cisl e Uil che hanno varato un documento dal titolo Cambiare il fisco per il lavoro, la crescita, il welfare, che è alla base della manifestazione sindacale unitaria in programma il 2 giugno a Roma.
Le tre centrali sindacali intendono chiedere di aumentare di 400 euro annui pro capite la detrazioni per i redditi da lavoro dipendente e da pensione compresi entro l’attuale limite di 55mila euro. Ma non solo, è anche necessario abolire l’Imu sull’abitazione principale per gli immobili non di pregio esclusivamente per chi possieda un solo immobile nel medesimo nucleo familiare, varare il decreto attuativo per rendere applicabile il meccanismo di detassazione dei premi di risultato erogati tramite la contrattazione collettiva aziendale o territoriale.
Il sindacato chiede di attingere alle risorse recuperate nella lotta all’evasione fiscale e di istituire una tassa patrimoniale sulle grandi ricchezze, ma anche di accelerare un accordo con la Svizzera per la tassazione dei capitali esportati.
In realtà, così come il sindacato ha posto in evidenza nel documento unitario emesso dalle centrali, è anche necessario di rendere più efficiente e meno costoso il sistema politico, razionalizzando i costi di gestione della pubblica amministrazione e semplificando i processi decisionali con una riforma del sistema degli appalti per eliminare clientele, sprechi e inefficienze.
CGIL, CISL e UIL chiedono anche di prevedere interventi immediati di riduzione dei costi di funzionamento del sistema pubblico, quali il blocco per due anni di tutte le consulenze e la riduzione del 20% degli emolumenti di tutti i 24mila componenti i consigli di amministrazione di aziende, società ed enti strumentali delle pubbliche amministrazioni.
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