Uno dei provvedimenti più caldi presenti in Parlamento è l’approvazione della spending review, ossia il decreto legge “disposizioni urgenti per la riduzione della spesa pubblica a servizi invariati”. In base alla comunicazione ufficiale inviata dal Governo Monti, le disposizioni messe a punto intendo orientare tutta la pubblica amministrazione in una visione di contenimento allo scopo di ridurre le spese non considerate essenziali.
L’obiettivo finale si si intende raggiungere attraverso una riduzione della spesa e inquadrare il funzionamento dell’apparato statale in un ottica di valutazione e programmazione con l’intento di non incidere sui servizi, o almeno stando alle comunicazioni ufficiali:
La riduzione della spesa non incide in alcun modo sulla quantità di servizi erogati dalle pubbliche amministrazioni a favore dei cittadini ma mira a migliorarne la qualità e l’efficienza
Il Governo ha più volto ribadito che, grazie a questa manovra, non ci sarà l’agognato aumento dell’IVA del corso del 2012 e per i primi sei mesi del 2013.
Sul fronte della riduzioni per l’acquisto di beni e servizi il governo Monti mira a incidere sull’attività negoziale delle pubbliche amministrazioni prendendo di mira la spesa per l’acquisto di beni e servizi, incentivando così la trasparenza delle procedure.
Non solo, con la spendig review si è anche deciso di invalidare i contratti attuali se non hanno previsto il coinvolgimento della Consip, salco poche eccezioni, e, sempre attraverso Consip, si è deciso anche di istituire un albo delle varie centrali di committenza che possa raccogliere e distribuire le informazioni in tempo reale.
Il governo ha comunque previsto, sola in una fase transitoria, la possibilità di continuare a fare acquisti in forma autonoma, ma solo per esigenze necessarie e non rinviabili.
Nei contratti in vigore, il governo ha previsto di inserire una clausola ex lege, sarà così possibile recedere dal contratto se le imprese non decidano di adeguarlo o concedere servizi o bene con migliori condizioni. I comuni più piccoli, in alternativa all’obbligo di costituire una centrale di committenza, possono utilizzare strumenti elettronici di acquisto sempre gestiti dalla Consip.
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