Nel corso delle ultime settimane abbiamo parlato più volte delle “srl semplificate” e del ruolo svolto in esse dal capitale sociale. Il capitale sociale, per natura di tale forma giuridica, non potrà infatti che essere piuttosto esiguo (pari anche a un solo euro), e ciò potrebbe rappresentare ovviamente un chiaro ostacolo di opportuna patrimonializzazione di queste società, fino a condurle in uno stato di inaccessibilità a finanziamenti e altre forme creditizie. Vediamo allora cosa potrebbe accadere, nella sostanza, alle srl semplificate.
Tra i principali problemi vi è ad esempio quello di chi ha teorizzato a riguardo che, in assenza di versamento di capitale, non si applichi quale causa di liquidazione il disposto di cui all’art. 2484 c.c. (punto 4), cioè: “La riduzione del capitale al di sotto del minimo legale, salvo quanto disposto dall’art. 2482-ter”.
Tuttavia Assonime non è della stessa opinione, visto e considerato che, anche riconoscendo la complessità della materia, ritiene che le regole per la conservazione del capitale siano da applicarsi anche nelle srlcr e srls. In altri termini ancora Assonime ritiene che il legislatore non ha voluto esentare dall’applicazione della norma suddetta le srl semplificate, poiché se così fosse avrebbe potuto introdurre delle alternative al regime ordinario di conservazione del capitale (tra i tanti nostri approfondimenti in materia vedi anche il modello srl semplificate e l’integrazione del modello srl semplificate).
Pertanto, Assonime ritiene che nelle srlcr e nelle srls “trovino applicazione le regole previste per le srl in tema di distribuzione di utili, operazioni sulle proprie quote, misure da adottare in caso di perdite che incidono sul capitale sociale”.
L’Associazione ritiene infine che, in tema di perdita di capitale sociale delle srl ordinarie al di sotto dei 10 mila euro, sia possibile richiedere l’accesso alla assunzione della forma di società a capitale ridotto.
Nel corso dei prossimi giorni torneremo in maniera approfondita sul tema: continuate a seguirci per non perdere nemmeno un aggiornamento su uno degli argomenti sicuramente più “caldi” in materia di nuove attività imprenditoriali.