Abbiamo visto, negli ultimi giorni, quali siano le opinioni dell’Assonime in materia di srl semplificate e, in particolar modo su alcuni degli aspetti specifici di maggiore importanza: la partecipazione al capitale di soci over 35, e la possibilità di applicare alle srl semplificate la normativa sullo scioglimento per riduzione del capitale sociale al di sotto del minimo legale. Cerchiamo oggi di comprendere quale sia la posizione dell’Assonime in materia di gestione delle quote, con cessione delle quote a persone fisiche e pegno e usufrutto sulle stesse.
Iniziamo con il ricordare che nelle srl a capitale ridotto, a differenza delle srls in cui la quota può essere ceduta solo a soggetti che abbiano meno di 35 anni, non sussistono limiti anagrafi ci in capo al cessionario. Ad ogni modo anche nelle srlcr, in relazione alla richiesta qualificazione di persone fisiche in capo ai soci, la cessione di quote a terzi soggetti diversi da persone fisiche deve ritenersi preclusa.
Ancora, sulla possibilità che sulle quote di srl semplificate possano essere trascritti pegni, Assonime in una sua nota ha affermato di non ritenere che vi siano dubbi in quanto la natura accessoria del pegno a garanzia di un debito del socio induce a ritenere tale negozio difficilmente piegabile a fini di elusione. È pur vero che, in precedenza, il notariato triveneto aveva interpretato la vicenda secondo cui anche l’eventuale usufruttuario della quota di srl (poiché lo stesso si pone in una posizione attigua a quella di chi dispone del pieno godimento del bene, in particolare se titolare del diritto di voto, e quindi di fatto assimilabile alla figura del socio – precisava Italia Oggi), debba avere meno di 35 anni, con una posizione interpretativa che tuttavia è posta in discussione da Assonime, poiché rischierebbe di vanificare l’intento di sostegno all’intrapresa economica giovanile.
Nei prossimi giorni continueremo ad approfondire questo importantissimo aspetto societario.