Ha ancora senso proseguire la propria formazione post laurea, magari attraverso un percorso di stage in aziende? Secondo quanto affermano differenti ricerche (tra cui una recentissima, condotta dall’Istituto Piepoli per conto della Hrd training group, cui faremo riferimento in questo nostro articolo), la risposta è certamente positiva.
Secondo la ricerca, su 100 laureati che frequentano un master, l’80% trova un lavoro. La percentuale è destinata a crescere se al master si affianca anche uno stage: in questo caso, il 44% dei laureati stipula un contratto con l’azienda con cui ha fatto il tirocinio. Il 57% dei laureati del 2010 ha svolto uno stage in azienda riconosciuto dal corso di studi, con una percentuale tripla rispetto alla riforma.
Ancora, a un anno dalla conclusione degli studi la probabilità di occupazione dei laureati specialistici con stage supera del 14% quella dei laureati privi di esperienze formative in azienda. Tra le percentuali di coloro che lavorano di più entro un anno dalla laurea (in parentesi le percentuali di coloro che non hanno fatto uno stage), prevale Ingegneria 79,1 (71,8), seguita dalle discipline scientifiche 71,0 (42,8) ed economiche statistiche 67,4 (48,3).
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Complessivamente, nella propria intera vita lavorativa, i laureati hanno un tasso di occupazione superiore a quello dei diplomati di 11 punti percentuali. Fra i 25 – 64 enni laureati, inoltre, la retribuzione media è più elevata del 50% rispetto a quella percepita dai soli diplomati di scuola secondaria superiore.
La ricerca dimostra altresì come una parte significativa degli italiani (circa il 40%) sia disposto a rinunciare alla laurea o al master, preferendo una crescita personale. Per il 30% di coloro che invece pensano che la laurea sia ancora un pezzo di carta molto utile, le discipline economico scientifiche sarebbero quelle in grado di garantire i maggiori sbocchi occupazionali, con una percentuale che precipita al 9% in caso di discipline umanistiche.