Lo stage dovrebbe essere uno strumento utile a chi si appresta ad entrare nel mondo del lavoro; sappiamo infatti che il mondo dell’Università e più in generale quello della scuola non insegna molto di concreto ma si limita a fornire nozioni su nozioni che ben presto lo studente finirà inevitabilmente per dimenticare.
Ed allora ecco l’esercito umano degli stagisti giovani (e meno giovani) disposti a fornire spesso gratuitamente forza lavoro all’azienda di turno che necessita di qualche “pollo da spennare”; sto esagerando? Direi di no se prendiamo in esame o risultati di un sondaggio condotto da Isfol e ‘Repubblica degli stagisti’, su un campione casuale di quasi 3.000 stagisti italiani. Ogni anno nel nostro paese vengono attivati qualcosa come 400 mila stage e sembra che per un giovane sia più facile al termine del tirocinio riuscire ad ottenere un secondo stage e poi addiruttura un terzo che non un lavoro vero e proprio! (fonte adnkronos)
Che senso ha insegnare ad un giovane come svolgere una determinata mansione e poi mandarlo via per ricominiciare con un altro e poi con un altro ancora?
E perchè molti stage non prevedono neanche un minimo di rimborso spese?
Volete raccontarci la vostra esperienza di stagisti? Scriveteci a [email protected]