Età, orari e turnover sono i tre fattori che incidono profondamente sullo stress da lavoro: questo è il risultato di uno studio condotto dalla Provincia di Bologna e che ha coinvolto i dipendenti di 13 aziende pubbliche e di 144 private.
L’indagine è stata promossa dalla Provincia sulle modalità di valutazione del rischio da stress-lavoro nelle aziende del territorio, realizzata nell’ambito di un progetto promosso col coordinamento tecnico dell’ente di formazione professionale “Futura SpA”.
Lo studio si basa sulla percezione che dello stress da lavoro hanno i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls) e i responsabili del servizio prevenzione e protezione (Rspp) e l’assessore provinciale al Lavoro, Giuseppe De Biase ha spiegato che
Sono state coinvolte 13 aziende pubbliche (per un totale di 34.800 addetti) e 144 private (di cui 98 appartenenti al settore manifatturiero) con l’intento di monitorare le modalità e lo stato di avanzamento delle imprese del territorio nel compito di valutazione del rischio da stress lavoro-correlato, a fronte del disposto normativo che ne ha introdotto l’obbligo, individuando anche le principali difficoltà che incontrano nello svolgimento
L’indagine ha anche posto in evidenza che il turnover e l’organizzazione degli orari sono fattori che incidono pesantemente sul prioblema perché ciò comporterebbe un aumento dei carichi di lavoro.
Le due figure maggiormente coinvolte nel problema sono gli operatori di call center e autisti dei bus, mentre i reparti a maggior rischio nel mondo della sanità sono l’emergenza, le chirurgie, le oncologie, le geriatrie e le ortopedie. Nelle altre aziende pubbliche sono le attività di call center, gli sportelli al pubblico, quelle della Polizia municipale, dei conducenti di autobus e verificatori dei titoli di viaggio, dei servizi sociali, degli asili nido, della protezione civile e della security.
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