Pur di riuscire a frequentare l’Università pare che molte giovani siano disposti a prostituirsi; ne parlo perchè è in arrivo un film intitolato Student Services per la regia di Emmanuelle Bercot, tratto dal romanzo autobiografico “Mes cheres etudes”, della diciannovenne Laura B. Il libro quando è uscito in Francia ha suscitato (comprensibilmente) parecchio scalpore.
Laura è una ragazza come tante altre, con un lavoro part time ma che un giono arriva ad una situazione economica così grave da costringerla a rispondere ad un annuncio trovato sul web: “Joe, 50 anni, cerca studentessa per momenti di tenerezza”. E questo per cento euro l’ora.
Queste le parole della regista nelle note di produzione
Sembra siano migliaia in Francia le ragazze che ricorrono alla prostituzione. Laura dedica il suo libro a tutte le sue ‘sorelle’ che rimangono nell’ombra. Non spetta al film offrire una constatazione sociologica di un fenomeno che, certamente, merita di essere preso in considerazione, ma piuttosto l’obiettivo era di renderlo visibile, attraverso il ritratto di una di queste ragazze e della sua storia. In un’epoca in cui il corpo dovrebbe svegliarsi all’amore ma in cui, invece, per necessita’, viene venduto in cambio di denaro
Qualche mese fa il Berlien Studies Center ha condotto una ricerca proprio su questo tema ed i risultati sono piuttosto allarmanti: sembra infatti che a Berlino uno studente univeristario su tre pur di frequentare l’Università sarebbe disposto a ricorrere al sesso a pagamento.
Eva Blumenschein, uno dei quattro autori dello studio spiega:
Il principale incentivo che spinge gli studenti verso la prostituzione sono gli elevati guadagni portati a casa in poche ore di lavoro
Ci sono però anche motivazioni come l’aumento delle tasse e la riforma universitaria tedesca.
Un lavoro che promette elevati guadagni: ma in cambio di cosa? Voi cosa ne pensate?
Purtroppo non è una novità: io facevo l’università negli anni ’80, e conoscevo alcune studentesse che si prostituivano…