La CGIL denuncia il risultato immediato della spending review; infatti, se da una parte si tagliano i buoni pasti, dall’altra non si ha la benché minima voglia di tagliare le mega retribuzioni.
buono pasto
La spendig review è legge, interventi su pensioni e buoni pasto
È stato convertito il decreto legge del 6 luglio 2012 n. 95/2012, contenente Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini.
Il decreto è abbastanza corposo, ma per i lettori di Gazzetta del Lavoro possiamo riassumere alcuni aspetti più salienti.
Buono pasto, istituto da rivedere
Il buono pasto è un beneficio che viene concesso dal datore di lavoro per sopperire alla mancanza di un servizio mensa presente nella struttura produttiva.
In effetti, il buono pasto si configura come uno strumento estremamente flessibile e importante per i lavoratori che in questo modo riescono a usufruire del pasto giornaliero in ogni situazione di lavoro in cui le imprese o gli enti pubblici, dove prestano la propria attività lavorativa, non ritengono opportuno o conveniente dotarsi di una mensa aziendale.
Il valore del buono pasto, fino all’ammontare di € 5,29 è esente da oneri contributivi e previdenziali per il datore di lavoro e da trattenute fiscali per il dipendente.
I buoni pasto e le prestazioni minime
La disciplina dei buoni pasto applicabile ai lavoratori deve essere regolata dalla contrattazione collettiva. Così, quella riferibile al personale dipendente degli enti locali deve essere regolata dall’articolo 46 del contratto collettivo di lavoro del 15/09/2000.
In modo specifico e diretto, la normativa prevede che il buono pasto è concesso secondo i criteri definiti dall’articolo precedente.
Regione Puglia: corsi per ultracinquantenni disoccupati
Scadono improrogabilmente il 19 giugno prossimo, per gli ultracinquantenni disoccupati residenti nella Regione Puglia, i termini per poter partecipare, presso la sede dell’Agenzia Formativa Irapl del Comune di Manfredonia, ad un corso di informatica e di sviluppo professionale finalizzato a permettere loro di potersi reinserire con più facilità nel mercato del lavoro. Il corso, in particolare, è destinato a 18 ultracinquantenni che abbiano la residenza nella Regione Puglia unitamente allo status di disoccupati, età compresa tra i 50 ed i 65 anni, ed a patto che non siano beneficiari sia di interventi di politiche attive sul lavoro comprendendo anche misure di sostegno al reddito, sia dell’eventuale percepimento di prestazioni ai fini pensionistici.
Lavoro: pausa pranzo, col buono pasto si rimane a dieta
Sul posto di lavoro è importante fare il proprio dovere, ma è altrettanto importante sfruttare la pausa pranzo per riposarsi, rilassarsi, ricaricare le pile ed assumere alimenti che non ci appesantiscano troppo ma che ci permettano di ripartire di slancio. Purtroppo, se per fare ciò facciamo affidamento sui buoni pasto, allora il rischio è quello di rimanere praticamente a dieta. Il valore del buono pasto nel nostro Paese è infatti rimasto ancorato sui 5,29 euro, le “vecchie” diecimila lire, da ben dodici anni, con la conseguenza che con un ticket si arriva a conti fatti solo a fare colazione, e di certo non un pranzo. Da tempo l’Associazione Adoc chiede che il valore del buono pasto venga innalzato e riportato sui valori assegnati in Europa; ad esempio, in Spagna un buono pasto presenta un valore defiscalizzato di nove euro, ed in questo caso un pasto completo ci può anche uscire.