La CGIA di Mestre ha lanciato il suo ennesimo allarme mettendo in allerta le istituzioni sui pericoli dell’inadempienza dello Stato che metterebbe a rischio l’occupazione; in effetti, per la CGIA di Mestre si stima che i mancati pagamenti delle Aziende Sanitarie Locali e delle Aziende ospedaliere ammontano a circa 40 miliardi di euro con una punta del 70% per le strutture sanitarie del Centro-Sud.
Camera di commercio
Il recupero crediti e la crisi delle piccole imprese
Il recupero dei crediti costa alle imprese qualcosa come 10 miliardi di euro all’anno alle imprese tanto da provocare seri problemi di continuità economica: il dato arriva da alcune stime della CGIA di Mestre.
In effetti, la stessa CGIA di Mestre chiede a gran voce che nella cosiddetta fase 2 del governo Monti si inserisca anche un meccanismo di pagamenti certi che possano dare risposte precise ad una richiesta in questo senso dell’Unione Europea perché l’allungamento dei tempi di pagamento provocano seri problemi in special modo alla piccola impresa che devono farsi carico di mezzi di pagamento per sopperire alla mancanza di liquidità provocata dal ritardo nell’incasso delle fatture.
Nuovi chiarimenti sulle modalità operative per le attività di intermediazione
La Direzione Generale per le Politiche dei Servizi per il Lavoro, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha emanato la nota operativa prot. n. 0006154 del 20 dicembre 2011, con la quale fornisce chiarimenti operativi circa il rispetto delle recenti novità introdotte dal decreto ministeriale del 20 settembre 2011 – pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 282 del 3 dicembre 2011 – e riguardanti l’esercizio dell’attività di intermediazione da parte dei nuovi soggetti autorizzati in base alla formulazione del nuovo articolo 6 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, introdotto dall’articolo 29 della legge n. 1111/2011.
Contributi imprese, finanziamenti per l’artigianato fiorentino
Sono 24, per il momento, le imprese di Firenze e dintorni che hanno potuto avere accesso ai finanziamenti stanziati dal Comune toscano e dalla Camera di Commercio per poter supportare lo sviluppo dell’artigianato dell’Oltrarno. Uno stanziamento di 400 mila euro, che permetterà alle piccole imprese operanti in questo importante e tradizionale settore dell’economia toscana di poter perseguire i propri progetti di crescita.
Stando a quanto afferma la Camera di Commercio di Firenze, quasi tutti i progetti presentati pressi i propri uffici hanno trovato pronto accoglimento. Le domande originarie erano infatti state 26, ma 2 sono state scartate in quanto giudicate non ammissibili. Ai 24 restanti progetti andrà un contributo non superiore ai 20 mila euro ciascuno, per un totale complessivo di circa 250 mila euro. Siccome non tutti i fondi sono stati spesi, presto partirà una seconda tranche per poter dislocare sul territorio i rimanenti 150 mila euro.
Contributi imprese, scambio di accuse a Bergamo
La Compagnia delle Opere ha sferrato un duro attacco nei confronti della Camera di Commercio di Bergamo, accusata – sostiene il Corriere della Sera – di una gestione non propriamente opportuna delle risorse da mettere a disposizione.
Per quanto ovvia e attesa, è finalmente giunta la replica da parte della Camera di Commercio, che rappresentata da quello che è “l’imputato” principale, il presidente Paolo Malvestiti, ha parlato di “cattiveria inopportuna”, sostenendo di non comprendere le ragioni che hanno portato la Compagnia a lanciare tale attacco nei confronti delle attività dell’ente che rappresenta le ragioni delle categorie economiche.
Per la Camera di Commercio di Mantova un assistente di Area Amministrativa
Non si tratta della messa al bando di numerosi posti, ma sembra utile segnalare il concorso indetto dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Mantova. Basta ricordare che la Camera di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura è un ente autonomo di diritto pubblico che svolge, nell’ambito della circoscrizione territoriale di sua competenza, funzioni fondamentali per il sistema delle imprese. Quindi, si tratta di un ente molto importante che cura lo sviluppo nell’ambito dell’economia locale.
Manovra 2011, la liberalizzazione del collocamento
La recente manovra di luglio 2011 ha posto in essere diverse novità inclusa la liberalizzazione del collocamento; in effetti, in base alle novità introdotte sono autorizzati allo svolgimento delle attività di intermediazione gli istituti di scuola secondaria di secondo grado, statali e paritari, a condizione che rendano pubblici e gratuitamente accessibili sui relativi siti istituzionali i curricula dei propri studenti all’ultimo anno di corso e fino ad almeno dodici mesi successivi alla data del conseguimento del titolo di studio o le università, pubbliche e private, e i consorzi universitari, a condizione che rendano pubblici e gratuitamente accessibili sui relativi siti istituzionali i curricula dei propri studenti dalla data di immatricolazione e fino ad almeno dodici mesi successivi alla data del conseguimento del titolo di studio.
La comunicazione unica per la nascita d’impresa
Per avviare un’attività d’impresa è necessario presentare all’ufficio del registro delle imprese, per via telematica o su supporto informatico, la comunicazione unica per tutti i relativi adempimenti. L’ufficio del registro
Le attività economiche delle imprese individuali
Il Ministero dello sviluppo economico, con la circolare 24 marzo 2011 n. 3641/C, ha voluto precisare che ai fini dell’avvio di un’impresa individuale, il dato “attività economica” assume valore giuridico e va iscritto assieme al dato “oggetto dell’impresa” nel registro delle imprese. Secondo le osservazioni del Ministero, entrambe le dichiarazioni sono volte ad indicare l’ambito di operatività dell’impresa stessa.
In effetti, la circolare emessa dal ministero si è resa necessaria per via dell’introduzione della procedura della “Comunicazione unica per la nascita dell’impresa”, come stabilito dall’articolo 9 del D.L. n. 7/2007, tanto che diverse Camere di commercio hanno chiesto al Ministero dello sviluppo economico se anche per le imprese individuali fosse necessaria una distinzione, analoga a quella già in essere per le società, tra “oggetto”, dato giuridico da iscrivere nel registro delle imprese che individua l’attività che l’impresa può svolgere, e “attività” relativa.
Lavoro autonomo: meglio se a Milano
Per le attività di lavoro autonomo e di tipo imprenditoriale, la Provincia di Milano in Italia non è seconda a nessuno. Sono infatti ben 500 mila le persone nel milanese che risultano essere impegnate in attività imprenditoriali in qualità di soci, amministratori e, in generale, titolari. A rilevarlo è stata la Camera di Commercio di Milano in accordo con un’elaborazione effettuata prendendo a riferimento i dati del registro delle imprese aggiornati al secondo trimestre del corrente anno. Inoltre, tra queste 500 mila persone contraddistinte a vario titolo dalla voglia di fare impresa e di lavorare in proprio in Provincia, ci sono ben 116 milanesi doc.
Mercato del lavoro: il punto sull’occupazione in Brianza
In Brianza, nel secondo trimestre del 2011, c’è stato un incremento occupazionale dello 0,3% che chiaramente è insufficiente, e che dimostra le difficoltà a livello lavorativo che peraltro si rilevano un po’ ovunque in Italia. Inoltre, sempre in Brianza, c’è stata nel secondo trimestre una discesa del ricorso alla cassa integrazione da parte delle imprese, in termini numerici e percentuali, ma a fronte di un aumento del monte ore trimestrale di CIG. E’ questa, in estrema sintesi, la fotografia scattata dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza nel Rapporto sulla “Congiuntura II trimestre 2011“.
Occupazione Milano: il lavoro non va in vacanza
Sotto la Madonnina il lavoro non va in vacanza, anzi! Sono quasi duemila, infatti, le richieste di lavoro con contratto stagionale nel milanese; a rilevarlo è un Rapporto della Camera di Commercio di Milano, da cui è emerso come le assunzioni stagionali coprano, a valere su tutto il 2011, il 17,9% di quelle previste dalle imprese nel capoluogo lombardo. Le maggiori opportunità di lavoro estivo è possibile trovarle nel comparto dei servizi, dove sono ben 1.700 le posizioni aperte; a spiccare, in particolare, sono le assunzioni nel turismo, nel commercio e nei servizi alla persona. E dopo Milano, a livello territoriale, a spiccare per numero di assunzioni con contratto stagionale sono le province di Varese e di Brescia.
Lavoro Milano: occupazione sempre più precaria
Lo scorso anno nel milanese il tasso di disoccupazione è salito, passando dal 5,7% del 2009, al 6,2% del 2010. E’ questo uno dei dati salienti emersi da “Milano Produttiva“, il Rapporto annuale, giunto alla sua 21-esima edizione, a cura della Camera di Commercio di Milano; con il Rapporto, in particolare, l’Ente camerale ogni anno scatta la fotografia di quella che è l’economia sia a Milano, sia in Provincia. A fronte di un tasso di disoccupazione in aumento su base annua, la Camera di Commercio di Milano ha comunque rilevato un calo del tasso di disoccupazione nell’ultimo trimestre del 2010 che fa ben sperare per il corrente anno.
Inps, liquidazione dell’indennità di disoccupazione agricola
L’Inps, con messaggio n. 15122 del 15 luglio 2011, informa sulle modalità per la liquidazione dell’indennità di disoccupazione agricola in competenza 2010 e sulle pratiche la cui liquidazione è sospesa per accertamenti relativi ad attività autonoma.
Il maggiore istituto previdenziale del settore privato rende noto che, grazie alla reingegnerizzazione della procedura, è possibile acquisire in modo automatico dagli archivi INPS le informazioni di base indispensabili per verificare la legittimità della richiesta di DS agricola.
L’Inps informa che le diverse attività di accertamento si sono concretizzate nell’incrociare i codici fiscali dei lavoratori dipendenti agricoli che hanno presentato domanda di disoccupazione agricola di competenza 2010 nell’archivio dei soggetti presenti nel Casellario dei lavoratori attivi per evidenziare posizioni assicurative e previdenziali presso Casse o Albi o gli archivi dell’Agenzia delle Entrate per individuare coloro che, nel corso dell’anno 2010, oltre a svolgere attività dipendente nel settore agricolo, risultano titolari di partita IVA attiva.