Se pensate che l’occupazione ideale per una donna in Italia sia quello della velina, vi sbagliate di grosso. L’ambizione e la voglia di emergere è ben radicata nel nostro Paese tra le donne, le quali si trovano molto spesso, per non dire sempre, a lottare tra il divario con gli uomini in termini di ruoli e responsabilità coperte, ma anche in funzione della paga percepita. Il sogno proibito, la carriera ideale per una donna, in quasi sette casi su dieci, è quello della carriera forense; questo, in particolare, è quanto emerge da un Rapporto a cura di BocconiTrovato&Partners effettuato prendendo a riferimento un campione di oltre seicento donne di età compresa tra i diciotto ed i 55 anni. E se le donne puntano, come sogno proibito, anche sulla politica e sul giornalismo, nello stesso tempo mostrano insoddisfazione fatta sia di assenza di stimoli, sia di meritocrazia nell’ambiente lavorativo specie se si effettua il confronto con i colleghi uomini.
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Lavoro e carriere facili: quando il padre invita il figlio ad emigrare
C’è spazio in Italia per un giovane, brillantemente laureato, rigorosamente nei termini, nel mondo del lavoro, e per un’occupazione in linea con i propri meriti scolastici e la propria bravura? Ebbene, sono sicuro che per molti di voi la risposta è negativa; probabilmente ne avete passate tante, spesso siete stati “scavalcati” dai meno bravi solo perché certe candidature erano “sponsorizzate“. In funzione di questi eventi, c’è rassegnazione, spesso rabbia, e molto spesso si perde anche quella determinazione necessaria per sfruttare le poche occasioni che capitano. La fotografia dell’Italia dalle carriere facili per alcuni, pochi eletti, e difficilissima per tutti gli altri, è ben impressa anche nella mente di Pier Luigi Celli, direttore generale della Luiss, il quale in una lettera al figlio, pubblicata su “Repubblica.it“, lo invita apertamente a concludere gli studi ed a lasciare un’Italia che “non è più un posto in cui sia possibile stare con orgoglio“.
Le donne scelgono il part-time
Spesso abbiamo parlato della difficoltà che incontrano le donne nel conciliare maternità e carriera; una soluzione che spesso viene adottata in queste situazioni è quella del part-time.
A confermare questa scelta sono arrivati i risultati di uno studio compiuto da Unioncamere da cui si evince che la percentuale di donne che sceglie un orario di lavoro ridotto è in aumento.
La ricerca ha anche individuato l’identikit del lavoratore tipo con contratto part-time: appunto donna, sotto i trent’anni e non laureata.
Donna, lavoratrice e mamma: equilibrio possibile?
La notizia è dello scorso mese di gennaio ma le indagini si sono chiuse solamente qualche giorno fa. Stiamo parlando di Catherine Bailey, 41 anni, avvocato di successo e madre di 3 bambine. La donna è morta gettandosi in una fredda sera di gennaio tra le nelle acque del Tamigi.
Prima di morire ha inviato un sms al marito
Mi dispiace, Un grande bacio. Manda tutto il mio amore alle ragazze. Tienile strette (Via|Leggo.it)
Ora, si è arrivati alla conclusione che la donna soffrisse di depressione post parto. Depressione che colpisce moltissime donne. Forse il lavoro e il dover crescere tre bambini per lei era un “peso eccessivo”.
Donne: maternità e carriera
Il lavoro e la famiglia non sempre sono conciliabili. In una società che chiede costantemente ai lavoratori di essere il più possibile specializzati e informati sono sempre di più le donne che rinunciano alla gioia della maternità per la carriera.
O quanto meno sono diverse le donne che decidono di avere il primo figlio in “tarda età” con la spiacevole conseguenza che questi stessi bambini si ritroveranno ad avere a che fare con mamme/nonne.
Non possiamo imputare la “colpa” di questo solo alla donna che desidera competere con gli uomini. Piuttosto potremmo provare a chiederci quali possibili soluzioni e/o alternative una società moderna come la nostra potrebbe e dovrebbe mettere in pratica.