La scelta dell’attuale Governo in carica di rivedere il sistema delle incentivazioni per la produzione di energia, da parte degli impianti alimentati con le rinnovabili, rischia di mettere in difficoltà le imprese della filiera con ricadute occupazionali negative. Le scelte del Governo, infatti, secondo le Associazioni di settore, ma anche secondo i Sindacati, rischiano di far entrare in crisi un comparto che, invece, negli ultimi anni ha creato occupazione e sviluppo anche quando la crisi finanziaria ed economica era pesante. E così nel nostro Paese, in un’area chiave come quella di Terni, nella giornata di martedì prossimo, 26 aprile 2011, i lavoratori si riuniranno per un sit-in di protesta davanti alla prefettura. A darne notizia è la Cgil nel precisare come la protesta sia stata organizzata dalle segreterie territoriali di Uilcem Uil, Flaei Cisl e Filctem Cgil.
Cgil
Docenti precari: reality show scatena le polemiche
Si chiama, anzi si sarebbe dovuta chiamare “Non è mai troppo tardi“, una trasmissione televisiva il cui format sarebbe dovuto essere quello più in voga da alcuni anni, ovverosia quello del reality show. La trasmissione, sulle reti Mediaset, ed in particolare su Canale 5, con la conduzione assegnata a Federica Panicucci, sarebbe stata incentrata sui docenti precari pronti a svolgere il loro ruolo di insegnanti a favore dei vip “scarsi” a livello culturale. L’imminente avvio del reality-show ha però scatenato non poche polemiche visto che sono molti i docenti precari che, con la riforma Gelmini, hanno protestato in piazza sostenendo che per loro non ci sarà alcun futuro nella scuola. E così, stando alle indiscrezioni di stampa, il reality-show, a pochi giorni dal temine di un altro programma della serie, il Grande Fratello, è stato annullato placando di sicuro le ire di chi ha considerato tale trasmissione, per molti versi, eticamente scorretta visto che ci sono attualmente nel nostro Paese migliaia di docenti precari a spasso senza un euro e senza alcuna certezza.
Lavoro Pubblica Amministrazione: 120 mila precari rischiano
In merito ai contratti dei lavoratori precari della Pubblica Amministrazione, che sono in scadenza, il Governo deve dare delle risposte. Questo è quanto, tra l’altro, ha dichiarato Michele Gentile, responsabile del dipartimento settori pubblici della Cgil Nazionale, in quanto entro l’anno nella PA scadranno all’incirca ben 120 mila contratti di lavoratori precari che, a causa dell’ultima manovra del Governo, non saranno rinnovati a fronte di un risparmio per le casse dello Stato quantificabile in appena 100 milioni di euro. Si rischia così un vero e proprio dimezzamento dei dipendenti nella Pubblica Amministrazione a fronte di un totale di 240 mila contratti; questo, secondo l’esponente del più grande Sindacato italiano, è frutto di una manovra finanziaria devastante per effetto dei cosiddetti tagli lineari che mettono in crisi nel nostro Paese il sistema dell‘occupazione in una fase congiunturale ancora difficile, e caratterizzata da una persistente perdita del potere d’acquisto a causa del calo delle retribuzioni.
Manifestazione dei precari: i giovani scendono in piazza
Oggi, sabato 9 aprile 2011, tantissimi giovani sono scesi in piazza, nelle principali città italiane, per tornare a dire no al precariato e ad una conseguente condizione lavorativa che non dà certezze per il futuro. Promossa dal Comitato “Il nostro tempo è adesso. La vita non aspetta“, alla manifestazione dei lavoratori precari ha aderito, tra gli altri, anche la Cgil che, in particolare, per l’occasione è tornata a ribadire la necessità che nel nostro Paese venga attuata una profonda riforma degli ammortizzatori sociali; così come il più grande Sindacato italiano ha altresì ribadito sia la necessità di ridurre il precariato, sia di cambiare rotta dal fronte della remunerazione. Un precario, non lo scopriamo di certo oggi, a parità di ore lavorative, rispetto ad un dipendente con un contratto di lavoro a tempo indeterminato, guadagna di meno ed ha meno diritti, mentre secondo la Cgil il giovane precario dovrebbe e deve guadagnare di più.
Accordo sulla detassazione sul salario di produttività
Le rappresentante sindacali – CGIL, CISL e UIL – hanno sottoscritto un testo base con Confindustria che mira a recepire la circolare n. 3 del del ministero del Lavoro e dell’agenzia delle Entrate che vincola la concessione dell’aliquota fiscale agevolata alle sole quote di reddito legate ad aumenti di produttività, a condizione che siano oggetto di un accordo sindacale di secondo livello in ambito di contratto aziendale o territoriale.
Grazie a questo accordo, ma in realtà è uno schema di accordo quadro, le aziende e le organizzazioni dei lavoratori potranno utilizzarlo come riferimento, come linea guida, per le singole intese sottoscritte a livello provinciale o territoriale.
Ricordiamo che le leggi di riferimento sono due, ovvero legge n.122/2010 (dl 78/10) art. 53 (proroga la detassazione al 2011, ma non definisce la misura) e la legge n.220/10 art.1 comma 47 (permette l’attuazione della legge 122/10) mentre l’ultima circolare dell’Agenzia delle Entrate, in ordine di tempo, è la circolare 3/E del 14 febbraio 2011 che interviene per chiarire applicabilita delle due norme e requisiti relativi all’anno 2011.
Lavoro Italia: i numeri sull’occupazione tornano a preoccupare
Nel nostro Paese i recenti dati sulla ripresa dell’occupazione non devono purtroppo essere interpretati come un’inversione di tendenza. L’ultimissimo rapporto della CGIL, relativo al mese di febbraio 2011, rivela infatti come la cassa integrazione nel nostro Paese sia tornata a crescere con un totale di ben 400 mila lavoratori coinvolti nei processi di CIG. Secondo quanto dichiarato da Vincenzo Scudiere, segretario confederale della CGIL, c’è bisogno che nel nostro Paese vengano messi a punto interventi finalizzati a sostenere sia i redditi da lavoro, sia quelli da pensione; inoltre, occorre frenare l’emorragia di licenziamenti facendo uscire dalla crisi sia quelle imprese che si trovano in amministrazione straordinaria, sia le molte migliaia di aziende che hanno attivato la cassa integrazione straordinaria. Insomma, c’è poco da stare allegri e, inoltre, il più grande Sindacato italiano, proprio in funzione dei dati di febbraio sulla CIG, sottolinea come ci siano tutte le ragioni per lo sciopero generale proclamato per il 6 maggio 2011 proprio sui temi legati al lavoro ed al fisco.
Conciliazione orari lavoro-famiglia, raggiunta l’intesa
È stata approvata la bozza sulle linee guida per la conciliazione tra tempo di lavoro e quello di famiglia che era stata presentata dal Ministero del Lavoro alle parti sociali alcune settimane fa.
È un importante passo che permette di finalizzare e favorire la conciliazione tra tempo di lavoro e tempo di famiglia, attraverso la modulazione e la flessibilità dell’orario di lavoro.
Già nei giorni scorsi il ministro del lavoro Maurizio Sacconi si era dimostrato abbastanza fiducioso
costituisce una discussione di base rivolta alle parti affinché si trovi un’intesa. Spero che il 7 marzo che anticipa la data emblematica dell’ 8 marzo, possa esserci l’intesa
L’accordo pone in evidenza i diversi strumenti disponibili al fine di favorire la conciliazione delle diverse esigenze toccando differenti aspetti: dai criteri di valutazione della produttività ai congedi parentali, dal telelavoro ad un uso più oculato e flessibile dell’orario di lavoro fino ad arrivare a definire anche il welfare aziendale.
Lavori usuranti, la bozza del governo
Giuliano Cazzola interviene a proposito sullo schema di decreto legislativo predisposto dal governo in materia di accesso anticipato al pensionamento per gli addetti alle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti (lavori usuranti).
Come ricorda l’On. Cazzola lo schema di decreto legislativo in esame è volto a dare attuazione alla delega attraverso la quale, in deroga alle disposizioni contenute nell’articolo 1 della legge 23 agosto 2004, n. 243, viene concesso a specifiche categorie di lavoratori dipendenti, impegnati nelle cosiddette attività usuranti, il diritto al pensionamento anticipato con requisiti inferiori rispetto a quelli richiesti per la generalità dei lavoratori dipendenti.
Per prima cosa la bozza del governo individua i destinatari dei benefici, fermi restando il requisito di anzianità contributiva non inferiore a 35 anni ed il regime vigente di decorrenza del pensionamento.
Governo, in arrivo il decreto sui lavori usuranti
Lo scorso 28 gennaio il governo aveva inviato alle parti sociali lo schema del nuovo decreto che intende finalmente risolvere l’annosa questione sui lavori usuranti, così come definito dalla delega presente sul Collegato lavoro.
In base al testo avranno la possibilità di chiedere l’accesso alla pensione anticipata i lavoratori che erano già identificati dal decreto Salvi del 1999, o almeno secondo l’agenzia di stampa Ansa, i lavoratori che svolgono lavoro notturno, quelli che prestano la loro attività alla linea catena e i conducenti di veicoli con capienza non inferiore ai nove posti.
Per la precisione, sempre secondo l’Ansa, avranno questa possibilità i lavoratori che fanno almeno 64 notti con i requisiti maturati dal luglio 2009, 78 per chi li ha maturati tra il 2008 e la prima metà del 2009.
Termini Imerese, al via il nuovo polo industriale
In arrivo un nuovo polo industriale di tipo multi-produttivo con il plauso delle organizzazioni sindacali, ad eccezione della CGIL che ha espresso riserva sull’argomento. Nasce così una nuova realtà economica che prevede una graduale riconversione e trasformazione di un’area che ha lavorato da sempre con la Fiat.
In effetti, la Fiat abbandonerà il suo sito produttivo per la fine dell’anno e farà posto ad un centro diversificato: dalla produzione ai servizi arrivando a coinvolgere cinema, attrezzature sanitarie e serre fotovoltaiche.
Le Istituzioni hanno espresso un parere sostanzialmente positivo; infatti, secondo il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani
Da una situazione di crisi ne abbiamo ricavato una straordinaria case history italiana di ristrutturazione aziendale, industriale, che dà anche alla Sicilia la possibilità di raddoppiare l’occupazione
Lavoro e festa nazionale, le critiche di Confindustria
È ormai diventata la questione del 17 marzo, o almeno così si legge in “Conquiste del Lavoro”, il quotidiano della Cisl.
La questione è stata aperta dal presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, preoccupata dai costi esorbitanti, circa 4 miliardi di euro, che dovranno pagare le imprese per via della nuova festa nazionale.
Il governo, a sua volta, non sembra compatto; in effetti, accanto a chi sostiene Marcegaglia c’è qualcun altro, Paolo Romani, che risulta apertamente d’accordo sull’iniziativa del consiglio dei ministri.
In effetti, per Paolo Romani, ministro dello Sviluppo economico,
L’Unità si celebra solo quest’anno, mi sembra che per una volta si possa festeggiare senza andare a lavorare
Pubblica Amministrazione, nuovo accordo sulla produttività
Cisl e Uil hanno deciso di firmare l’Intesa per la regolazione del regime transitorio conseguente al blocco del rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro nel pubblico impiego presentata dal governo.
La CGIL si è defilata e ha criticato il governo e le altre organizzazioni sindacali firmatarie; infatti, per il segretario generale delle CGIL, Susanna Camusso, l’accordo
è una presa in giro per i lavoratori, poiché non affronta le questioni: precarietà e rinnovo RSU
Per il capo della segreteria CGIL occorre discutere prima di altre questioni, ovvero è necessario definire un tavolo di confronto sul problema dei precari e sul rinnovo delle rappresentanze sindacali unitarie.
Regione Veneto, CGIL critica gli ammortizzatori sociali 2011
Polemiche in regione: la CGIL non condivide le scelte operate dalla regione Veneto in materia di ammortizzatori sociali in deroga per l’anno 2011.
In effetti, l’intesa non è stata firmata dalla maggiore centrale sindacale italiana poiché non ritiene soddisfacente i criteri per il ricorso agli ammortizzatori in deroga per il 2011 definiti dalla regione Veneto e sottoscritti dalle parti sociali.
Per la CGIL i criteri individuati sono particolarmente restrittivi e illogicamente selettivi in favore delle imprese aderenti agli enti bilaterali.
In sostanza, secondo il sindacato, la nuova intesa prevede una norma definita premiale per le aziende che aderiscono agli enti bilaterali, con l’estensione del periodo di 180 giornate di cassa integrazione in deroga sino a 220 giornate.
In arrivo le Linee Guida ISO 26000 sulla responsabilità sociale
Lo scorso novembre l’ISO, International Standards Organization, ha pubblicato le Linee Guida Iso 26000 sulla responsabilità sociale ed è ora disponibile presso l’Uni, l’ente normativo italiano, che ne cura la diffusione nel nostro Paese.
In un comunicato la segretaria generale della dell’ITUC-CSI, Sharan Burrow, ha voluto esprimere viva soddisfazione per l’importante conclusione che pone il lavoro e i suoi diritti al centro di ogni iniziativa utilitaristica.
Sharan Burrow è dal maggio del 2000 la seconda donna ad essere eletta presidente del Consiglio australiano dei sindacati (ACTU) ed è, al momento, membro del Consiglio di amministrazione dell’ILO e dal 25 giugno dell’anno scorso ricopre il suolo di segretario generale dell’ITUC.
L’ILO, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, ha voluto esprimere soddisfazione e apprezzamento per questo importante risultato.
In effetti, secondo l’agenzia delle Nazioni Unite, la norma risulta conforme alle convenzioni dell’Oil.