Lavori usuranti, pronto lo schema del decreto

Con un certo anticipo il Consiglio dei ministri ha deciso di sottoporre alle parti sociali uno schema di decreto legislativo che regola l’accesso al pensionamento anticipato.

Risultano interessati i lavoratori con mansioni particolarmente faticose o usuranti.

Nel testo sono individuati come usuranti, fra gli altri, i lavori in gallerie, cave e miniere, in cassoni ad aria compressa, in spazi sottomarini, quelli eseguiti ad alte temperature, in spazi ristretti, per asportazione dell’amianto, nonché alcuni lavori notturni o quelli delle cosiddette linee catena e le attività di conduzione di determinati veicoli di trasporto collettivo.

Il testo è ora sottoposto al vaglio delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative e, per intanto, è stato anche trasmesso alla Conferenza Stato-Regioni ed alle Commissioni parlamentari competenti.

Fiat, al via le nuove intese

Nuova fase contrattuale tra il sindacato e Federmeccanica con l’obiettivo di mettere a punto il nuovo contratto del settore dell’auto: in effetti, dal 24 gennaio inizieranno i nuovi confronti per tentare di mettere il freno all’effetto disgregativo di Confindustria all’indomani del referendum tenuto a Mirafiori.

Di certo, questo appuntamento è il primo di una lunga serie che si pone di gestire il nuovo trend dei rapporti industriali: flessibilità e orario di lavoro saranno i temi all’ordine del giorno.

Il confronto inizierà dal pomeriggio del 24 gennaio dove la federazione che unisce le industrie meccaniche italiane vedrà i rappresentanti di Fim, Uil, Fismic e Ugl: le organizzazioni che hanno firmato l’ultimo contratto dei metalmeccanici.

Nel contempo, nella sua  sede provinciale, la Fiom di Cgil presenterà lo sciopero di venerdì prossimo contro gli accordi della casa torinese.

Da Federmeccanica nuova stagione contrattuale

La nuova trovata è l’alternatività e la chiede Federmeccanica.

Una delle maggiori associazioni dei datori di lavoro presenti in Confidustria chiede a gran voce la modifica dell’accordo sul nuovo modello contrattuale del 2009 che prevedrebbe, infatti, l’alternatività tra contratto nazionale e contratto aziendale.

Le tre centrali sindacali, su questo punto, sono abbastanza compatte e contrarie, anche se con toni differenti.

La Cisl ricorda che l’accordo del 2009 ha natura sperimentale che prevede una verifica alla sua scadenza.

Infatti, Raffaele Bonanni osserva che

Abbiamo un contratto nazionale che vale ancora due anni, nessuno dovrebbe mettere il carro davanti ai buoi

Disabili, lo scippo della legge 126

È sempre più difficile trovare un posto di lavoro e, di sicuro, le cose si complicano se il disoccupato è un disabile.

Ora, con il provvedimento legislativo di agosto, la legge 68/1999 rischia di diventare un lontano ricordo.

In effetti, l’articolo 5 della legge n. 126 del 3 agosto 2010 ha sottratto ai disabili posti di lavoro, legge n. 68 del 1999, a vantaggio di altre categorie estendendo la quota di riserva anche agli orfani ed i superstiti delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata.

Le critiche alla legge n. 126 arrivano dalla quasi totalità delle associazioni a difesa dei disabili, così come dal sindacato.

Per il comitato genitori dei giovani disabili psichici la legge del 3 agosto penalizza soprattutto i disabili psichici dove la quota del 7% per l’unica possibilità per entrare nel mondo del lavoro.

Lavoro ed economia: con la bassa crescita aumenta il precariato

 Gli ultimissimi dati della Banca d’Italia, inerenti le prospettive e le stime di crescita per il biennio 2011-2012 nel nostro Paese, non promettono nulla di buono. Bankitalia con un Rapporto ha infatti evidenziato come la crescita della nostra economia sia attesa piatta con la conseguenza che non potranno non esserci conseguenze e ripercussioni negative sull’occupazione. A pensarla così è in particolare Fulvio Fammoni, segretario confederale della CGIL, il quale mette tra l’altro in risalto come la stessa Banca d’Italia abbia indicato come la disoccupazione reale sia superiore a quella “certificata” attraverso i dati ufficiali, ed in particolare quelli forniti dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat). Per il sindacalista, quindi, di questo passo non solo il lavoro continuerà a non crescere, ma sono alti i rischi, da un lato, di un ulteriore aumento del precariato, e dall’altro la mancanza di tutele a favore di quei lavoratori che hanno perso il posto e sono alla ricerca di una nuova occupazione.

Dahlia Tv: 200 posti di lavoro rischiano di saltare

 Dahlia Tv, partecipata del Gruppo Telecom Italia Media, quotato in Borsa a Piazza Affari, è in liquidazione. A darne notizia nei giorni scorsi con un comunicato è stata proprio Telecom Italia Media, la quale in particolare ha fatto presente come si sia verificata per Dahlia Tv una della cause per cui scatta lo scioglimento della società. L’Assemblea ha già deliberato per la nomina di un liquidatore che sarà chiamato ora a predisporre per Dahlia Tv un piano di liquidazione. In virtù di tale scelta i dipendenti della società rischiano di perdere il posto di lavoro, e non a caso i Sindacati hanno lanciato l’allarme visto che già la situazione dal fronte occupazionale nel nostro Paese è ancora tutt’altro che rosea. Nel dettaglio, i Sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil, nel lanciare l’allarme sul rischio reale che, tra i dipendenti di Dahlia Tv e quelli dell’indotto, si vadano a perdere ben 200 posti di lavoro, si sono appellati a Paolo Romani, il Ministro dello Sviluppo Economico, affinché vengano fatte scelte tali da salvaguardare i livelli occupazionali.

Lavoro: Giovani non più disposti a tutto, campagna Cgil

 Si chiama “Giovani non+ disposti a tutto“, ed è una campagna lanciata dalla CGIL, ed in particolare dai giovani del Sindacato, per trasformare la rabbia dei giovani in azione e cose molto concrete. In particolare, secondo quanto riporta il sito Internet legato all’iniziativa, www.nonpiu.it, “Giovani non+ disposti a tutto” è nata come una provocazione anonima; ma adesso non lo è più in quanto l’iniziativa si è trasformata in tutto e per tutto in una denuncia attraverso la quale verrà dato un nome alle cose. D’altronde i giovani quando cercano lavoro nel nostro Paese, e gli ultimi dati Istat lo dimostrano, sono soggetti spesso ad umiliazioni e sfruttamento che poi altrettanto spesso si trasformano in frustrazione ed in rabbia; ragion per cui è necessario che i giovani costruiscano qualcosa, che “Giovani non+ disposti a tutto” faccia rete per farsi sentire e per avviare quello che il sito della campagna definisce come un vero e proprio punto di partenza per un progetto che è non solo di azione, ma anche di cambiamento.

Cassa integrazione straordinaria: Cgil, risorse finanziarie insufficienti

 La Cgil per quest’anno si attende un utilizzo della cassa integrazione in deroga tale che le risorse finanziarie fino ad ora destinate alla copertura saranno insufficienti. A dichiararlo, in particolare, è stato Fulvio Fammoni, segretario confederale del più grande Sindacato italiano, dopo la comunicazione, da parte dell’Inps, degli ultimissimi dati sull’andamento nel nostro Paese del ricorso agli ammortizzatori sociali. E se la cassa integrazione in deroga per la Cgil è a conti fatti senza risorse, quella straordinaria sta finendo e rappresenta in tutto e per tutto l’anticamera per l’espulsione dal mondo del lavoro. I dati 2010 dell’Inps, non a caso, parlano chiaro visto che diminuisce il ricorso alla cassa integrazione guadagni ordinaria ma, a causa della perdurante situazione di difficoltà delle imprese, c’è l’aumento del ricorso alla cassa straordinaria ed a quella in deroga. Secondo il leader del Sindacato il Governo, il Ministero dello Sviluppo economico ed il Ministero del Lavoro dovrebbero dare assoluta priorità al fine di trovare le risorse per garantire certezze e tutele, e per evitare che le aziende al termine della cassa integrazione straordinaria lascino i lavoratori a casa

Fiom-CGIL, iniziative di lotta contro la newco

Il 2011 si apre con un aspro confronto tra la federazione di categoria dei metalmeccanici della CGIL e le restanti compagini sindacali.

Infatti, la FIOM ha deciso di dare battaglia sull’accordo di Pomigliano e, a questo proposito, il comitato centrale nella seduta del 29 dicembre 2010 ha confermato la linea del segretario generale della federazione di categoria, Maurizio Landini.

Maurizio Landini ha voluto sottolineare che

è in atto, da parte della FIAT il tentativo di cancellare il sindacato e noi reagiremo chiamando a raccolta tutti i lavoratori metalmeccanici perché, se passa questo imbarbarimento generale vengono lesi i diritti di tutti

Il Comitato Centrale della Fiom ha anche deciso di articolare alcune iniziative di lotta, tra cui lo sciopero generale della CGIL per il 28 gennaio.

Cassa integrazione: Cgil, nuovo record negativo

 Gli effetti della crisi in Italia si fanno ancora sentire sul mercato del lavoro. Basti pensare che, in accordo con un Rapporto dell’Osservatorio Cig della Cgil, nello scorso mese di novembre, da inizio anno, è stato toccato il nuovo record negativo di 1,2 miliardi di ore autorizzate di cassa integrazione che hanno tagliato i redditi dei lavoratori di ben quattro miliardi di euro, corrispondenti ad una decurtazione in busta paga pari all’incirca a 7.500 euro a lavoratore. Il più grande Sindacato italiano nel Rapporto sottolinea come nel nostro Paese siano ben 600 mila i lavoratori che sono coinvolti nei processi della cassa integrazione guadagni con punte di rialzo preoccupanti per la cassa integrazione in deroga. Al riguardo Vincenzo Scudiere, segretario confederale della Cgil, ha posto l’attenzione sul fatto che ci sono molti lavoratori che per l’anno in corso non percepiscono la cassa in deroga nei tempi previsti, così come gli stanziamenti per il prossimo anno appaiono insufficienti per poter coprire tutte le richieste.

Fiat, la trattativa continua

…E ora spunta il piano B: o si estendono le deroghe negli altri stabilimenti del settore auto o la Fiat non garantirà più occupazione e investimenti in Italia.

A questo punto anche la FIM Cisl non ci sta.

Sergio Marchionne intende estendere il modello contrattuale di Pomigliano anche nelle altre realtà del gruppo, in questo momento nello stabilimento di Mirafiori.

La richiesta pare un pò’ eccentrica visto che Fiat fa parte di Confindustria e non può negare che il lavoro non può essere regolato solo da precisi accordi aziendali ma, anche, da un contratto collettivo a livello nazionale.

Il fronte sindacale pare unito e compatto tanto che le organizzazioni sindacali che hanno caldeggiato e sostenuto l’accordo di Pomigliano scontrandosi con la FIOM ora si trovano in una situazione delicata.

Fiat, Mirafiori come Pomigliano

Si ferma il negoziato alla Fiat di Mirafiori e lo schieramento sindacale si mostra compatto.

In effetti, è fortemente critico della posizione della Fiat il segretario nazionale FIM CISL, Bruno Vitali,  che segue il negoziato in prima persona. In effetti, per Bruno Vitali

L’azienda ha fatto un passo indietro perchè ha tolto ogni riferimento al contratto nazionale dei metalmeccanici. Abbiamo fatto delle osservazioni per migliorare il testo proposto dall’azienda in particolare su orari e assenteismo, aspettiamo le risposte

La direzione aziendale chiede a gran voce un nuovo contratto di lavoro che dovrà ricalcare, nella sostanza, il testo già approvato per Pomigliano.

FIM CISL, cambio al vertice regionale e il problema Mirafiori

La FIM CISL del Piemonte cambia timoniere: Antonio Sansone è il nuovo segretario della FIM Piemonte eletto con 45 voti su 47.

Sul tavolo del nuovo segretario di categoria la delicata vertenza FIAT con lo stabilimento di Mirafiori dove, proprio in questi giorni, si sta cercando di definire un accordo sul suo futuro.

Il nuovo segretario FIM CISL, Antonio Sansone, ha ribadito il suo impegno su questo importante e delicato argomento

Una buona fetta del Piemonte metalmeccanico si giocherà, nei prossimi 5 anni, su investimenti rilevanti quali il raddoppio della meccanica Fiat Powertrain di Verrone, su cui è previsto un investimento di quasi 600 milioni e un’occupazione, a regime, pari a circa 1.100 lavoratori, dei circa 600 occupati attualmente; l’avvio dell’attività produttiva a Cameri, nel settore aeronautico per oltre 700 milioni di investimento ed un’occupazione di circa 1.800 lavoratori e il recente annuncio di 1 miliardo di investimento su Mirafiori per la costruzione auto a marchio Jeep e Alfa Romeo, prima ricaduta rilevante e concreta dell’accordo Fiat-Chrysler

Fiom, alla Fiat rappresentanza a rischio

Lo scontro alla Fiat tra il gruppo dirigente e la Fiom non sembra finire.

Il segretario della Fiom, Maurizio Landini, ha sollevato un problema di rappresentanza accusando la Fiat di voler attaccare il diritto alla democrazia interna nelle fabbriche.

Secondo le dichiarazioni del segretario della Fiom, la Fiat intenderebbe ostacolare la rappresentanza sindacale targata Fiom all’interno delle strutture produttive. Infatti, in base all’articolo 19 dello Statuto dei lavoratori le rappresentanze sindacali possono essere costituite solo nell’ambito delle associazioni sindacali che siano firmatarie di contratti di lavoro.

Nella fattispecie ai dipendenti della newco di Pomigliano non si potrà di certo impedire di iscriversi al sindacato che preferiscono, ma si potrà impedire a quel sindacato di avere delegati in fabbrica perché non risulta firmataria  del contratto nazionale dei metalmeccanici del 2009 e il nuovo contratto aziendale sulla base dell’accordo separato del 15 giugno del 2010.