Sulle pensioni il ministro Fornero promette il decreto su esodati entro il prossimo 30 giugno

 L’impegno sembra preciso tanto che la notizia arriva dalla seconda centrale sindacale italiana, la CISL,  che, infatti, ha annunciato la promessa del Ministro del Lavoro Elsa Fornero di un decreto dedicato in modo particolare al tema degli esodati.

Con il termine esodati ci si vuole riferire a tutti quei lavoratori che si trovano in situazioni di mobilità che a fine trattamento non avranno ancora maturato il diritto alla pensione a seguito della riforma del governo.

La notizia arriva nel corso di un convegno organizzato dall’autorevole quotidiano economico nazionale “Sole 24 Ore” e dall’Inps a cui ha partecipato il presidente dell’istituto Antonio Mastrapasqua.

A questo proposito il Ministro Fornero ha precisato

C’è molta ansia da parte di molte persone che hanno accettato di uscire dal lavoro sulla base di una presunzione di un pensionamento non molto distante

Sulla riforma del mercato del lavoro siamo alle battute finali

 Martedì prossimo si deciderà l’esito della trattativa con o senza i sindacati che avevano, in particolare la CGIL, manifestato il loro dissenso per un accordo al basso: senza mobilità o senza cassa integrazione ma solo indirizzata su ragioni di bilancio.

Il Governo Monti intende, infatti, concludere l’importante trattativa tanto che ha chiesto alle organizzazioni sindacali di rinunciare alle loro posizioni in nome di un mercato più aperto e flessibile. Infatti, dopo l’incontro con i segretari di Pdl, Pd e Udc al presidente del Consiglio, Mario Monti, sembrava spianata la strada per chiudere la trattativa sulla riforma del mercato del lavoro.

Riforma del lavoro, le proposte del Governo non convincono la CGIL

 La maggiore centrale sindacale italiana proprio non ci sta alla riforma Monti-Fornero sul mercato del lavoro perché le visioni sono troppo differenti. In effetti, se da una parte la CISL e la UIL rimangono possibilisti, dall’altra la CGIL, così come le medie e le piccole imprese ma con ragioni diverse, non vuole sottoscrivere questo patto scellerato che tenta di minare i pilasti del diritto nel mondo del lavoro.

Secondo le proposte sul tavolo il governo Monti intende riordinare le tipologie contrattuali esistenti: da una giungla a una visione più mirata risistemando l’accesso al mercato del lavoro e fissando dei paletti sulle diverse forme di precarietà. Non solo, le proposte del Ministro Fornero coinvolgono anche gli ammortizzatori sociali introducendo delle modifiche all’articolo 18 aprendo sulla flessibilità in uscita.

La riforma del mercato del lavoro, il nodo degli ammortizzatori sociali

 Continua il confronto del governo con le parti sociali per trovare un accordo per riformare il nostro sistema di tutele sociali cercando di mettere a punto un nuovo equilibrio sulle voci di spesa. Infatti, tutti i componenti torneranno a riunirsi questa settimana per trovare circa due miliardi di euro tanto che il Ministero guidato da Elsa Fornero stanno cercando di intervenire sulla spending review portata avanti dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, per tagliare gli sprechi nelle spese ed il riordino delle agevolazioni fiscali e contributive sul quale è al lavoro il ministero dell’Economia.

Si tratta di risorse aggiuntive che potrebbero essere utilizzate per potenziare l’indennità di disoccupazione, che nell’ipotizzato nuovo sistema di ammortizzatori sociali dovrebbe diventare unica, accorpando tutte le fattispecie oggi previste, sostituendo anche la mobilità. Mentre i fondi destinati alla cassa integrazione potrebbero essere accresciuti con l’estensione della contribuzione a carico delle piccole e medie imprese.

La giornata di mobilitazione europea per il lavoro

 La CES, confederazione dei sindacati promuove una giornata di lotta per il lavoro promuovendo le iniziative a sua difesa con chiari messaggi di solidarietà alla Grecia; in effetti, la Confederaxzione europea dei sindacati, a fronte di un peggioramento della situazione economica e sociale e le sempre più severe misure di austerità imposte come soluzione, ha indetto per oggi, il 29 febbraio, una ‘Giornata europea di azione’.

Per il sindacato europeo gli effetti della crisi finanziaria, economica e sociale hanno raggiunto livelli insopportabili e la crisi che ancora oggi sconvolge è evocata come pretesto per attaccare il modello sociale europeo, giustificare i tagli dei salari e dei servizi pubblici, indebolire la protezione sociale, rendere il mercato del lavoro ancora più precario e limitare i diritti sindacali.

Accordo alla Novartis di Siena con un contratto di assunzione innovativo

 Mentre la CGIL denuncia la situazione di migliaia di lavoratrici e lavoratori che in questo momento si trovano in una situazione drammatica, ovvero sono senza stipendio, ma anche senza pensione, perché in base alle recenti normative si vedono negati diritti che avevano già a suo tempo maturato, dall’altra un riferimento importante grazie ad un accordo sindacale del tutto innovativo. Per inciso, in materia di pensioni, la CGIL, insieme all’INCA, hanno  presentato un dossier lo scorso martedì 21 febbraio alle 12 presso la sala Santi della CGIL Nazionale, Corso Italia 25, Roma.  All’origine del problema di queste migliaia di persone ci sono la legge 122 che ha introdotto la “ricongiunzione onerosa” e le norme volute dal ministro Elsa Fornero che per tanti lavoratori producono una situazione drammatica nella quale vengono a trovarsi senza lavoro, senza più ammortizzatori sociali e lontani dalla pensione.

Il rinnovo delle deroghe per la cassa integrazione

 Come pone in evidenza il maggiore sindacato italiano, la CGIL, sono forti i problemi del settore auto, ferroviario e della cantieristica navale: tre settori pesantemente colpiti dalla recessione le cui crisi aziendali rendono ancora più evidente la necessità di un Piano per le politiche industriali.
Preoccupazioni che la stessa CISL, attraverso Sbarra, ha posto anche al Ministro del Lavoro Elsa Fornero perché i ritardi sulle proroghe della cassa integrazione potranno provocare importanti ripercussioni sul piano sociale.

Infatti, il segretario confederale della CISL Luigi Sbarra in una nota ha fatto presente che

Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, sta dimostrando un`attenzione molto scarsa alla firma tempestiva dei decreti di concessione e proroga della cassa integrazione, anche se già previsti da accordi sindacali. Sono in gioco molti casi importanti di ristrutturazioni aziendali e reindustrializzazioni, come per esempio Ferrania e De Tommaso, per cui ritardi e perplessità sugli ammortizzatori sociali, rischiano di mettere in discussione i percorsi di soluzione già faticosamente individuati con le istituzioni e le parti sociali.

I lavoratori stranieri e i contratti a tempo indeterminato

 Uno studio condotto dalla Fondazione Leone Moressa dimostra che il problema del posto precario sembra non coinvolgere i lavoratori stranieri, specie se giovani. Infatti, i giovani stranieri sono inquadrati con contratti più stabili anche se poi risultano essere pagati di meno o accettano di lavorare in orari non propriamente usuali, sono sottoinquadrati e sono in prevalenza operai.

Lo studio della Fondazione Moressa, come messo in evidenza dal quotidiano della Cisl, ha confrontato la struttura occupazionale dei giovani stranieri con quelle dei giovani italiani in età compresa tra i 15 e i 30 anni nel primo semestre 2011.

In Italia si registrano quasi mezzo milione di giovani stranieri nel mercato del lavoro con solo 95mila disoccupati: un dato che pone in evidenza che il tasso di occupazione giovanile straniero è pari ad un 44,5%, superiore di gran lunga rispetto a quello dei giovani italiani (32,5%) e un tasso di disoccupazione del 17,2% inferiore (anche se di poco) a quello dei coetanei italiani (20,4%).

Le iniziative dei lavoratori in tempo di crisi

 Per la FIM Cisl la crisi ha ormai colpito 2mila aziende del settore metalmeccanico  e, secondo i dati esposti dal segretario generale della Lombardia della categoria, Nicola Alberta, si prevede che per la seconda metà del 2011 sono stati licenziati 4.109 lavoratori, altri 56.664 sono stati messi in cassa integrazione ordinaria e straordinaria e 2.224 sono le aziende colpite, a fronte delle 1.994 del semestre precedente.

Per Nicola Alberta la situazione è sempre più drammatica perché vede nel complesso salire a 60.773 i lavoratori sospesi, anche se al di sotto del picco massimo raggiunto nel primo semestre 2009.

Il mito del posto fisso, la situazione in Europa

Il problema del precariato non è solo italiano ma è diventata una piaga europea per via dei Paesi coinvolti e dalle cifre in gioco. In effetti, i lavoratori precari, a tempo determinato sono passati da 63 a 124 nell’arco di soli 7 anni, dal 2003 al 2010, cifre sicuramente impressionanti, e non va meglio la disoccupazione che nello stesso periodo è salita a 16,5 milioni di persone.

Gli Uffici europei classificano i lavoratori precari tenendo conto delle tre differenti tipologie, ossia a tempo determinato, part time e lavoro parasubordinato e l’Italia si rispecchia perfettamente nella media europea.

Il ricorso dei deputati per il loro vitalizio

Secondo il giornale della Cisl, Conquiste del lavoro, diciotto deputati hanno presentato un ricorso contro la delibera dell’Ufficio di presidenza dello scorso 14 dicembre ha deciso di dare un taglio al vecchio sistema dei vitalizi della Camera. Mentre la questione del nostro sistema previdenziale è ancora aperta con la classe 1952 e che il decreto milleproroghe vuole sanare, i deputati non vogliano proprio rinunciare al loro interessante vitalizio che, prima della decisione dell’Ufficio di presidenza, veniva concesso al raggiungimento dei 50 anni, ma che ora dovranno aspettare i 60 anni di età anagrafica.

Iniziative per il lavoro da Cgil, Cisl e Uil

Le tre centrali sindacali hanno deciso di presentare un documento unitario con le proposte da presentare al governo Monti in tema di crescita, equità sociale e fiscale e naturalmente occupazione e pensioni. In base alle indicazioni presenti si chiede di approvare l’apertura di un confronto proprio sulla base delle proposte presentate oggi alla stampa

con l’obiettivo prioritario di invertire la pericolosa tendenza recessiva in atto da alcuni mesi e di realizzare al più presto l’obiettivo di far ripartire la crescita

Dall’ABI nessun aumento ai manager

Il presidente dell’Abi, Giuseppe Mussari, ha chiesto al top management una moderazione dei loro salari tanto che il sindacato del settore bancario hanno apprezzato la sua uscita; in effetti, il massimo esponente dell’Abi ha chiesto ai top manager dell’industria del settore di non procedere ad aumenti delle loro retribuzioni complessive per il prossimo triennio e a contribuire personalmente al fondo di solidarietà per le assunzioni di giovani.

La nota diffusa dalle segreterie nazionali di Fabi, Fiba-CISL, Fisac-CGIL, Uilca, Dircredito, Sinfub e Ugl Credito prende atto di una proposta di questo tipo

un atto politico che si appella alla personale responsabilità etica di ognuno e che auspichiamo contribuisca a consegnare, definitivamente, al passato la stagione della crescita esponenziale dei differenziali retributivi tra Top Management e restante personale

Turnistica e lavoro, la mancata intesa alla Lascor

È stata bocciata la paventata intesa sull’aumento degli stipendi legati alla turnistica; in effetti, per “il Sole 24 ore” questo possibile accordo mostra l’assenza di flessibilità mentale e sindacale da parte delle maestranze tanto che i primi a rimanere perplessi dall’esito referendario è lo stesso sindacato.

Da una parte, come pone in evidenza l’autorevole quotidiano economico, mentre ci si lamenta di una disoccupazione giovanile che supera ormai quota 30% e con una cassa integrazione che solo nel 2011 ha sfiorato il miliardo di ore, dall’altra, alla Lascor si ha una produzione che registra una crescita non per nulla trascurabile con un investimento di circa 7 miliardi di euro con la volontà di assumere visto che solo nel 2011 ha assunto 150 lavoratori.