Quota 92 per le donne e 88 per gli uomini: ecco quanta speranza di vita degli italiani nei prossimi 30 anni. Un dato importante perché, seconda la nuova riforma delle pensioni voluta dal Governo Monti e dal ministro del lavoro e delle politiche sociali elsa fornero, ci aiuterà a capire a quale età andremo in pensione nei successivi decenni.
coefficienti di trasformazione
Pensioni più leggere, una nuova stangata in arrivo
Dalla CGIL un allarme: in arrivo una nuova stangata per effetto dei nuovi coefficienti tanto che la centrale sindacale osserva che stanno diventando sempre più insostenibili gli effetti della riforma delle pensioni; in effetti, con la revisione dei coefficienti pensionistici annunciata dal ministro Fornero è in arrivo una nuova stangata a carico sempre dei più noti.
Il Ministro Fornero ha annunciato che sono pronti i nuovi coefficienti di trasformazione del montante contributivo in rendita pensionistica e che il relativo decreto è già pronto per la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. Il Sole 24 ore di oggi dice che con l’applicazione dei nuovi coefficienti le pensioni liquidate dal 2013 al 2015 diventeranno più leggere del 3%. Siamo in presenza di una nuova stangata.
Pensione, dagli Assistenti di Volo chiarimenti sui coefficienti di trasformazione
L’AVIA, Assistenti di Volo Italiani Associati, ha avanzato richiesta di interpello per conoscere il parere della Direzione generale per l’Attività Ispettiva in merito all’interpretazione dell’art. 1, comma 6, della L. n. 335/1995 – relativo alle modalità di determinazione dell’importo della pensione secondo il sistema contributivo – con riferimento agli iscritti al Fondo volo presso l’INPS.
Infatti, la norma prevede che l’importo della pensione annua è determinato secondo il sistema contributivo moltiplicando il montante individuale dei contributi per il coefficiente di trasformazione relativo all’età dell’assicurato al momento del pensionamento.
L’associazione chiede un interpretazione della predetta disposizione nei confronti degli iscritti al Fondo medesimo, relativamente al coefficiente di trasformazione applicabile per la determinazione dell’importo della pensione, in considerazione delle peculiari norme che prevedono per tali soggetti, un’età ridotta per l’accesso alle prestazioni pensionistiche.
Le nuove pensioni con i coefficienti da rivedere al nuovo assegno sociale
La manovra di fine anno 2011 del governo Monti ha riscritto l’intero sistema previdenziale e assistenziale del Paese senza un vero confronto e dibattito sociale, ma, anzi, imponendo il voto di fiducia ad un Parlamento che non sembra sensibile a diverse storture presenti nel decreto.
L’articolo 24, al comma 8, si prevede un aumento per l’età al fine di conseguire il diritto all’assegno sociale; infatti, a decorrere dal 1 gennaio 2018 l’età per ottenere l’assegno sociale è incrementata di un anno. Tenuto conto che l’età prevista per il diritto all‘assegno sociale è soggetta agli incrementi relativi alla speranza di vita, nel 2013-2014-2015 l’età sarà pari a 65 anni e 3 mesi, nel 2016-2017-2018 sarà pari a 65 anni e 7 mesi, nel 2019 arriverà, con il previsto aumento di un anno, a 66 anni e 7 mesi, parificandosi a tutte le altre età previste per il diritto alle prestazioni pensionistiche.
Manovra 2011, l’anticipo dell’aspettativa di vita
È stato anticipato al 2013 l’aumento di tre mesi dell’età pensionabile legato all’aspettativa di vita, mentre nel 2016 l’aumento sarà di quattro mesi: l’ aumento di 4 mesi proseguirà dal 2019 al 2030, e che dal 2031 al 2050 l’aumento sarà pari a 3 mesi.
È superfluo ricordare che l’aumento dell’età pensionabile si applica a tutti (dai lavoratori e lavoratrici dipendenti fino ad arrivare ai lavoratori autonomo) e vale sia per conseguire il diritto alla pensione di vecchiaia, sia ai fini del diritto alla pensione di anzianità così come al diritto all’assegno sociale.
Inps, previdenza e assistenza
La Ragioneria Generale dello Stato redige annualmente un rapporto che intende fotografare la situazione attuale e l’evoluzione nel medio-lungo periodo del sistema pensionistico e sociosanitario italiano.
Il rapporto per l’anno 2009 vuole porre in evidenza, ad esempio, un’analisi degli effetti distributivi del sistema pensionistico pubblico e dei tassi di sostituzione della previdenza obbligatoria e complementare oltre ad una valutazione degli effetti finanziari della revisione dei coefficienti di trasformazione.
Non solo, il rapporto della Ragioneria cerca di fare una previsione del numero di pensionati che deve essere coerente con quella del numero delle pensioni.
Il lavoro svolto dalla Ragioneria dello Stato è di estrema importanza perché consente di ricavare alcune considerazioni.
Pensione, traguardo raggiungibile (?)
La pensione diventa un traguardo mobile.
Nel senso che, per gli effetti della recente manovra finanziaria prevista dal decreto n. 78/2010 convertito nella legge 122/2010, il Legislatore ha introdotto tre nuovi meccanismi mobili che fanno slittare il termine della propria attività lavorativa: la finestra a scorrimento, l’innalzamento dell’età pensionabile e la parità tra uomini e donne nell’Amministrazione Pubblica.
Inps, anticipare la pensione si può
Per il maggiore ente previdenziale italiano l’anticipo è consentito ma solo a determinate condizioni.
Secondo quanto stabilisce la legge 243/04 in via sperimentale, dal 1° gennaio 2008 al 31 dicembre 2015, le lavoratrici, in presenza di un’anzianità contributiva pari o superiore a trentacinque anni e di una età pari o superiore a 57 anni per le lavoratrici dipendenti e a 58 anni per le lavoratrici autonome, possono conseguire il diritto all’accesso al trattamento pensionistico di anzianità a patto che optino per una liquidazione del trattamento medesimo secondo le regole di calcolo del sistema contributivo previste dal decreto legislativo 30 aprile 1997 n. 180.
Tale opzione consente alle lavoratrici, in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995, di ottenere la pensione di anzianità con un’età anagrafica inferiore rispetto a quella prevista dalla tabella A allegata alla legge 23 agosto 2004, n. 243, come sostituite dalle tabelle A e B della legge 24 dicembre 2007, n. 247.
Pensioni 2010, il coefficiente nel sistema contributivo
Avevamo già dato evidenza in un precedente articolo la decisione da parte del governo di cambiare i coefficienti di trasformazione calcolati con il sistema contributivo.
La pensione annua, secondo il sistema contributivo, si ottiene applicando al montante contributivo, ossia all’ammontare della somma accantonata nell’arco della propria attività lavorativa rivalutata nel tempo, il coefficiente di trasformazione relativa all’età anagrafica applicata al momento del pensionamento.
Si è anche stabilito che dal 2010 la revisione dei coefficienti non avverrà più ogni dieci anni ma ogni tre, in questo modo si produrranno risparmi sensibili di spesa e, di conseguenza, minore pensione accantonata.
Pensioni dal 2010 a regime il sistema delle quote
Il sistema delle quote per l’accesso al pensionamento di anzianità, previsto dalla legge 247/2007 che ha modificato le disposizioni contenute dalla legge 243/2004, è stato introdotto dal luglio 2009.
Dal 1° gennaio diremo addio al vecchio sistema e dovremo considerare il requisito di quota 95: almeno 60 anni di età anagrafica e 35 anni di contributi.
In sostanza occorrerà soddisfare il requisito relativo alla somma data dell’età anagrafica e dall’anzianità contributiva.
Di conseguenza il meccanismo delle quote prevede che si potrà andare in pensione con 35 anni solo in presenza di un’età anagrafica almeno di 60 anni.
Il paniere Eurispes per il pensionato
I coefficienti di trasformazione saranno modificati dal 1 gennaio 2010 e incideranno significativamente sulle pensioni. Assodato che si andrà in pensione con un reddito pari a quasi alla metà dell’ultimo stipendio diventa oggi assolutamente inderogabile definire un sistema che consente di salvaguardare il potere di acquisto del pensionato.
Oggi da più parti si chiede di utilizzare Eurispes perché in grado di garantire una tutela maggiore. Le iniziative però in questo senso sono diverse, ad esempio esiste una proposta di legge di iniziativa popolare presentata in Senato il 3 giugno 2008 (ad oggi non risulta neanche discussa) . Attualmente per tutelare il potere di acquisto delle famiglie italiane si fa ricorso al paniere Istat. Questo paniere non fa recuperare nulla o quasi in termini del potere di acquisto ai redditi degli anziani.
Dal 2010 pensionati più poveri
Novità introdotte dalla legge 247/2007: dal primo gennaio 2010 entreranno in vigore i nuovi coefficienti di trasformazione delle pensioni calcolate con il sistema contributivo.
I coefficienti di trasformazione sono dei particolari meccanismi che permettono di determinare l’importo del trattamento pensionistico tenendo conto dell’aspettativa di vita del soggetto al momento del suo pensionamento.
Il sistema contributivo è stato introdotto dalla riforma Dini (legge 335/1995). Grazie a Dini, il sistema di calcolo previdenziale passa dal criterio retributivo (media delle retribuzioni negli ultimi 10 anni di lavoro) al sistema contributivo, vale a dire basato sull’effettivo ammontare dei contributi versati dal lavoratore, il montante contributivo, durante tutta la sua vita lavorativa.