Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili ha spiegato, nella nota informativa n. 75/2012, che non sono sufficienti i 18 mesi di pratica per poter sostenere l’esame da commercialista. Per quanto riguarda infatti i tirocini contestuali agli studi, è necessario il conseguimento della laurea specialistica e il compimento di 12 mesi di pratica dopo la laurea. Cerchiamo allora di comprendere quali siano i nuovi requisiti per poter finalmente diventare dottore commercialista.
commercialista
Il corretto uso del titolo professionale, chiarimenti dal CNDCEC
Esiste una certa confusione in merito alla direttiva 2005/36/CE sul riconoscimento delle qualifiche professionali conseguite all’estero e sul decreto n. 206/2007 emano al fine di regolare il recepimento della direttiva stessa.
Com’è stato più volte ribadito la direttiva dell’Unione Europea è stata predisposta con lo scopo di agevolare la libera prestazione di servizi, ma per il carattere peculiare del provvedimento europeo risulta necessario introdurre norme specifiche al fine di esercitare attività professionali con il titolo professionale originario.
Il tirocinio e la libera professione del commercialista
Allo scopo di chiarire le disposizioni contenute nel decreto del Ministro dell’Istruzione del 5 novembre 2010 in materia di tirocinio, il Consiglio Nazionale dell’ordine dei Commercialisti ha ritenuto utile diffondere una nota esplicativa nel tentativo di fugare ogni dubbio sollevati dagli Ordini periferici.
La nota, CNDCEC del 12 aprile 2011 n. 26, ha confermato che fino all’anno accademico 2011-2012 è possibile chiedere l’iscrizione alla sezione Tirocinanti commercialisti del registro del tirocinio tutti coloro che presentano domanda di iscrizione e risultano contestualmente iscritti ad un corso di laurea magistrale nelle classi LM 56 e LM 77 o specialistica in Scienze dell’economia nelle classi 18 o 33 ex DM 22 ottobre 2004 n. 276.
La Partita Iva: cos’ è e a cosa serve
Se desiderate intraprendere un’attività di lavoro di tipo autonomo dovrete immediatamente richidere la Partita Iva.
Cos’è la Partita Iva?
Si tratta di un codice che serve ad identificare in maniera univoca il contribuente (persona fisica oppure società) ed è composto da 11 numeri: i primi 7 servono ad identificare lo specifico contribuente, i successivi 3 numeri servono ad identificare il Codice dell’Ufficio delle Entrate e l’ultimo ha un carattere di controllo.