Il Ministero del Lavoro, nella circolare 3/2013, ha precisato che il tentativo obbligatorio di conciliazione per i licenziamenti per giustificato motivo oggettivo può avere dei riflessi su tutti i vari aspetti economici relativi al rapporto di lavoro: dal trattamento di fine rapporto alle retribuzioni alle ore di lavoro straordinario. Quanto deciso in sede di procedura obbligatoria è inoppugnabile e definitivo.
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Conciliazione obbligatoria: i vari effetti sul rapporto di lavoro
La conciliazione obbligatoria influisce sul rapporto di lavoro in base al risultato finale. Gli effetti possono essere diversi perché diverse possono essere le motivazioni del fallimento del tentativo di conciliazione: dalla mancanza di un accordo finale, ad esempio, all’assenza di una delle due parti al tentativo di conciliazione o perché la convocazione da parte della Dtl non è arrivata nei termini stabiliti.
Conciliazione obbligatoria: procedura, aziende interessate, motivazioni
Il Ministero del Lavoro, con una nuova circolare, fornisce chiarimenti sulla conciliazione obbligatoria delle controversie di lavoro, in particolare in caso di licenziamento per giustificato motivo oggettivo. E spiega quali aziende possano essere interessate oltre alle modalità di applicazione della nuova procedura secondo le nuove regole sul licenziamento introdotte dalla Riforma del Lavoro.
Licenziamento lavoratore edile: conciliazione obbligatoria
Poiché il licenziamento di un lavoratore edile con contratto a tempo indeterminato può avvenire per natura economica o per superamento del periodo di comporto, il Ministero del Lavoro, con la Circolare 16 gennaio 2013, n.3, fa i primi chiarimenti operativi sulla conciliazione obbligatoria in caso di licenziamento per giustificato motivo oggettivo.