C’era una volta il tanto desiderato posto fisso. Nel 2009 la possibilità di un posto fisso e magari anche a tempo indeterminato è sempre più un’utopia. Proprio per questo sta nascendo un nuovo esercito di lavoratori che oltre ad essere precari devono essere anche flessibili ed adattarsi alle mutevole condizioni di lavoro che il mercato propone.
Esistono diversi tipi di contratto che possono variare sia a seconda dell’ambito di lavoro, sia a seconda delle esigenze (dell’azienda ma anche del lavoratore).
Vediamo insieme le varie tipologie.
– Il contratto a progetto. Introdotto dalla Riforma Biagi per cercare di ovviare in parte al lavoro in nero ed anche ai vari tipi di collaborazione (i famosi CO.CO.CO) che spesso si rivelati essere dei veri e propri contratti di lavoro dipendente. Chi lavora con contratto a progetto viene considerato come un lavoratore autonomo: la sua attività si può infatti ricondurre alla realizzazione di un progetto (oppure a parte di esso). Attività che il lavoratore deve poter svolgere in maniera del tutto autonoma. Durante un’eventuale gravidanza, una malattia oppure un infortunio il rapporto di lavoro si sospende. In caso di gravidanza il rapporto di lavoro viene prorogato per 180 giorni. Il contratto a progetto deve essere redatto in forma scritta. Siamo sicuri che i CO.CO.CO siano realmente scomparsi?