Tornano i contratti di soliderietà come forma di lotta alla crisi aziendale; infatti, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, attraverso una nota, informa che lo scorso 14 marzo 2013 si è tenuto un incontro tra il Vice Ministro Martone con i rappresentanti aziendali e le organizzazioni sindacali – FIM CISL, FIOM CGIL, UILM UIL – per l’approfondimento delle questioni sottese alla richiesta di avvio della procedura per la concessione della CIG straordinaria per ristrutturazione presentata dall’ILVA il 18 febbraio 2013 per 6.507 lavoratori.
contratto di solidarietà
Il rinnovo sindacale nelle Banche di Credito Cooperativo
Finalmente anche i dipendenti delle Banche di Credito Cooperativo (BCC) hanno il loro contratto; infatti, l’intesa è stata sottoscritta dalla FABI e dalle organizzazioni sindacali dopi una stagione di forti contrasti tra le parti.
Per il segretario nazionale della Fabi Luca Bertinotti e il Coordinatore Fabi delle Bcc Werner Pedoth
Quello appena raggiunto è un accordo che salvaguarda i principi del movimento cooperativo, puntando sul welfare, sulla nuova occupazione stabile, sulla contrattazione regionale e su ammortizzatori sociali adeguati, e ricerca tutele reali per i lavoratori, sia a livello economico sia normativo
Telecom Italia, in arrivo un piano di riduzione del personale
È chiaro il presidente esecutivo della società italiana, Franco Bernabè,
Telecom Italia prepara un nuovo piano che comporterà un maggiore taglio dei costi a inizio 2013
Chiarimenti sui contratti di solidarietà per le imprese in regime di CIGS
Il ministero del lavoro e delle politiche sociali ha risposto ad un interpello del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro in merito alle problematiche sanzionatorie dei contratti di solidarietà per le imprese in regime di cassa integrazione straordinaria.
Il sindacato tra solidarietà e accordi con le imprese
La situazione industriale non è per nulla incoraggiante visto che le aziende fanno sempre più fatica a rimanere sul mercato e i lavoratori devono stringere sempre più le loro aspettative per non perdere il proprio posto di lavoro.
Se da una parte il sindacato intende ribadire il proprio ruolo solidaristico tra le generazioni, dall’altra parte ha sempre più l’esigenza di stringere accordi per salvaguardare il livello occupazionale a costo, spesso, di grandi sacrifici.
La chiusura degli stabilimenti FIAT e le diverse iniziative per conservare il posto di lavoro
Da una parte la FIAT, per la precisione il gruppo Iveco, ha deciso di chiudere cinque stabilimenti in Europa e dall’altra, la Pilkington, una multinazionale del vetro, al fine di conservare la propria occupazione ha deciso di siglare dei contratti di solidarietà: il posto di lavoro diventa un obiettivo primario perché senza un lavoro non si raggiunge autonomia sociale ed economica. Due facce di una stessa medaglia e due visione differenti.
Iveco chiude in Europa cinque stabilimenti. Con questa decisione la FIAT saluta oltre mille lavoratori coinvolgendo le regioni della Francia, Chambery, della Germania, Weisweill e Ulm, in Austria, Graz e di Goerlitz. In Germania, però, Iveco ha già deciso di realizzare un centro di eccellenza per i mezzi anti-incendio.
Intesa S.Paolo, accordo per assumere mille giovani
Importante accordo sindacale all’Intesa San Paolo che, accanto alla volontà di difendere il posto di lavoro, ha posto in essere una serie di intese finalizzate all’assunzione di mille giovani disoccupati: questo è un esempio tipico di accordo sindacale che intende favorire e incentivare l’occupazione insieme alla difesa di 8 mila impiegati del primario gruppo bancario.
L’accordo tra Intesa San Paolo e le compagini sindacali, arriva dopo lunghe trattative e terminata a notte fonda. L’intesa siglata prevede l’uscita volontaria di tremila dipendenti della banca, la riconversione e riqualificazione di altri cinquemila che passeranno dal lavoro in filiale ad attività commerciali e oltre mille assunzioni di giovani utilizzando per la prima volta nel settore il cosiddetto contratto di solidarietà difensiva che prevede l’80% della retribuzione lorda.
Credito, in arrivo accordo per il fondo di solidarietà
Interessante accordo finalizzato a definire una serie di strumenti utili per assicurare forme di sostegno al reddito a favore dei lavoratori dipendenti del settore bancario.
L’Associazione bancaria Italiana e la Dircredito-FD, la Fabi, la Fiba-Cisl, la Fisac-Cgil, la Sinfub la Ugl Credito e la UilCa, hanno sottoscritto, in data 8 luglio 2011, un Accordo Quadro sul fondo di solidarietà per la riconversione e riqualificazione professionali, per il sostegno dell’occupazione e del reddito del personale del credito.
Secondo l’accordo stipulato il Fondo assume la denominazione di Fondo di solidarietà per la riconversione e riqualificazione professionale, per il sostegno dell’occupazione e del reddito del personale del credito. Le parti firmatarie si impegnano anche a valorizzare la possibilità che il ricorso alle prestazioni straordinarie del Fondo di solidarietà avvenga, ove ne sussistono i presupposti, sulla base di un accordo tra le parti aziendali o di gruppo stipulato nell’ambito delle procedure contrattuali che riguardano i processi che determinano tensioni occupazionali.
Assunzioni agevolate, contratti sulla solidarietà espansiva
Questo particolare istituto non è proprio recente e si poggia sull’articolo 2 della legge n. 863/1984 e, insieme al contratto di solidarietà di tipo difensivo, sono uno dei più importanti strumenti per agevolare le assunzioni di lavoratori per il settore industriale anche se poi, in realtà, non ha, o avuto, molto seguito.
In effetti, nel caso in cui i contratti collettivi aziendali, stipulati con i sindacati aderenti alle confederazioni maggiormente rappresentative sul piano nazionale, al fine di incrementare gli organici, prevedano, programmandone le modalità di attuazione, una riduzione stabile dell’orario di lavoro, con riduzione della retribuzione, e la contestuale assunzione a tempo indeterminato di nuovo personale, con richiesta nominativa, ai datori di lavoro è concesso, per ogni lavoratore assunto sulla base dei contratti collettivi e per ogni mensilità di retribuzione ad esso corrisposta, un contributo a carico della gestione dell’assicurazione per la disoccupazione involontaria, pari, per i primi dodici mesi, al 15 per cento della retribuzione lorda prevista dal contratto collettivo di categoria per il livello di inquadramento. Per ciascuno dei due anni successivi il predetto contributo è ridotto, rispettivamente, al 10 e al 5 per cento.
Governo, proroghe a termini in scadenza per il Ministero del Lavoro
Il Consiglio dei Ministri ha pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 74 del 31 marzo 2011, il DPCM 25 marzo 2011 con il quale vengono disposte proroghe, al 31 dicembre 2011 rispetto ai termini già scaduti del 31 marzo 2011, a termini riguardanti disposizioni del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
L’attuale periodo economico è davvero difficile tanto che il Consiglio dei Ministri ha deciso di prorogare alcune garanzie sociali che scadevano il 31 marzo 2011.
In effetti, il provvedimento intende disporre un ulteriore termine su diverse materie, in particolare il Consiglio dei Ministri interviene nella materia che disciplina il lavoro occasionale di tipo accessorio. La decisione del provvedimento nasce dalla necessità di continuare ad assicurare, per tutto l’anno 2011, in ragione della particolare congiuntura economica, l’insieme degli interventi volti a sostenere il reddito e a garantire l’occupazione regolar così come prevede la fonte normativa all’articolo 70 comma 1 e 1-bis del decreto 10 settembre 2003 n. 276.
Inps, dichiarazione di immediata disponibilità
La dichiarazione di immediata disponibilità è un presupposto essenziale e inderogabile per il riconoscimento delle prestazioni a sostegno del reddito: lo chiarisce l’Inps con la circolare n. 133 del 18 ottobre 2010.
In assenza della dichiarazione di immediata disponibilità il lavoratore non può percepire nessuna delle prestazioni, quali la cassa integrazione in deroga, l’integrazione salariale ordinaria (industria o edilizia), l’integrazione salariale straordinaria, i contratti di solidarietà, il trattamento di disoccupazione, la mobilità ordinaria e in deroga, l’indennità una tantum co.co.pro.
Non solo, l’azienda non è autorizzata a porre a conguaglio somme relative alle suddette prestazioni per il lavoratore in questione (circolare Inps del 22 ottobre 2010 n. 133).
Telecom e Unicredit, accordo fatto
Due significative realtà del nostro Paese in settori completamente diversi. Quello che accomuna Telecom e Unicredit è la volontà di trovare una via di uscita, la voglia di trovare un’intesa per salvaguardare, da una parte, i posti di lavoro e, dall’altra, una realtà imprenditoriali di primaria importanza senza per questo accettare e dover siglare accordi umilianti.
L’accordo siglato in Unicredit prevede dimissioni su base volontaria con incentivi riconosciuti dall’azienda.
Parliamo di dipendenti che hanno già maturato i requisiti per la pensione o che li matureranno entro il 31dicembre 2013.
Solo se non verrà raggiunta quota 3.000 entro il 15 novembre si procederà con le uscite obbligatorie, a cominciare da chi ha già 40 anni di contributi.
In cambio, l’azienda si impegna ad assumere 2.200 tra apprendisti stabilizzati (1077) e nuovi ingressi (1123).
Incentivi contratti di solidarietà: Bando nella Regione Toscana
Attraverso un apposito avviso pubblico, le imprese toscane nella Regione potranno presentare dei progetti di formazione dei propri dipendenti a patto però di fare ricorso all’utilizzo dei cosiddetti contratti di solidarietà che, tra l’altro, si stanno rivelando uno strumento molto efficace contro la crisi al fine di evitare che l’azienda in difficoltà arrivi a chiudere i battenti. Quindi, se l’azienda dimostra di essere solidale, allora sarà l’Amministrazione regionale, grazie ad uno stanziamento aggiuntivo per complessivi 500 mila euro, a poter finanziare la formazione in modo da qualificare le lavoratrici ed i lavoratori e, quindi, poter avere un parco dipendenti in grado di dare il giusto apporto al rilancio dell’attività ed alla ripresa della produzione anche a seguito del lento ma graduale miglioramento dello scenario macroeconomico italiano.
Contratti di solidarietà Toscana, la Regione stanzia contributi
I lavoratori di ben sedici aziende in crisi potranno in Toscana sia mantenere il proprio posto di lavoro, sia continuare a percepire uno stipendio dignitoso. A darne notizia è l’Amministrazione regionale che al riguardo è scesa in campo stanziando dei contributi legati ad un apposito fondo che integra la paga di chi, a seguito dell’adesione ai cosiddetti contratti di solidarietà, s’è visto ridotto l’orario di lavoro. I lavoratori delle aziende per cui la Regione è scesa in campo sono, nel Comune di Pisa, quelli di Mitsuba Italia, Metaware, TMM, LMF Biokimica, Codyeco, Conceria Sirte, Conceria Antiba e Industria Calzaturiera Marros. A Firenze l’integrazione dello stipendio, che sarà erogata nei prossimi giorni, riguarda i lavoratori di Pelletteria Lucy di Luciana Ugolini, Calzaturificio Due Elle, Nuova Cev, G.G. Macchine di Gherardi Tiziano, Stile di Nidiaci e C. e Salvatore Ferragamo Italia; a Livorno DL Servizi Industriali ed a Siena Querciolaie Rinascente SC.