L’Inps, attraverso la circolare n. 133 del 26 novembre 2012, illustra i criteri e le modalità di attuazione delle disposizioni in materia di trattamento previdenziale degli amministratori locali, con particolare riferimento al diverso regime previdenziale applicabile dal 1° gennaio 2008 agli amministratori locali che espletano il mandato di consigliere.
contributi da riscatto
TAR, il riscatto dei corsi universitari con limitazioni
Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania ha posto alcuni limiti alla riscattabilità dei corsi universitari, in particolare dei corsi di specializzazione. In effetti, il TAR della Campania, con sentenza n. 5092 dello scorso 31 ottobre 2011, ha voluto precisare che non è riscattabile il corso di specializzazione svolto contemporaneamente alla normale attività lavorativa, anche se propedeutico all’impiego.
Riscatto laurea: fan page Inps su Facebook
L’Inps, Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, sbarca ufficialmente sul social network Facebook, e lo fa attraverso l’apertura di una pagina tematica su un argomento che riguarda i giovani, quello relativo al riscatto della laurea. A darne notizia nella giornata di ieri, martedì 24 maggio 2011, è stato proprio l’Inps nel sottolineare come il nuovo canale aperto miri ad un rafforzamento della condivisione della conoscenza e chiaramente anche a raggiungere l’universo Facebook composto in prevalenza da giovani. Al riguardo l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale ha ricordato come rispetto al passato oggi il riscatto della laurea sia più semplice visto che viene data la possibilità di farlo anche a chi non ha ancora trovato un’occupazione. E con la disoccupazione giovanile al 30% circa in Italia di sicuro sono tanti i laureati che si trovano in questa condizione.
Chiarimenti in merito al TFS per i dipendenti pubblici
Il recente testo legislativo, legge n. 122/2010, ha posto diverse modifiche in merito alla corresponsione del trattamento di fine servizio, o TFS, da parte del personale iscritto all’Inpdap suscitando, a riguardo, dubbi interpretative tanto che la Direzione centrale delle Previdenza dell’istituto previdenziale pubblico ha deciso di chiarire diversi aspetti ad esso correlati.
In effetti, il nuovo sistema di calcolo adottato dall’amministrazione pubblica ha suscitato diverse perplessità.
Inps, precisazioni in materia di riscatto
Il maggiore istituto previdenziale italiano ha deciso di intervenire su una importante e delicata materia che coinvolge i lavoratori che hanno in corso situazioni di riscatto previdenziale.
In effetti, possono esserci periodi nella vita del lavoratore per i quali non esiste l’obbligo di versare i contributi. La legge però offre la possibilità di riscattare questi periodi, consentendo di raggiungere o migliorare il trattamento pensionistico.
A questo proposito sono riscattabili, per esempio, i periodi di studio e formazione, i periodi di lavoro svolto all’estero e i periodi di astensione per maternità e paternità.
L’Inps, con messaggio n. 31936 del 17 dicembre del 2010, precisa che sono state modificate alcune disposizioni in materia di riscatto, ovvero l’istituto previdenziale dispone l’aumento del numero di rate pagate in ritardo che possano essere oggetto di accettazione così come previsto dalla circolare 142 del 22 giugno 1993.
Inpdap, trattamento di fine servizio
Avevamo già messo in evidenza che dal 1 gennaio del 2011 cambia il calcolo del trattamento di fine servizio del personale dipendente delle amministrazioni pubbliche, così come ha stabilito la recente manovra finanziaria di luglio, di competenza dell’Inpdap.
Il nuovo trattamento di fine servizio sarà il risultato di una prestazione costituita dalla somma di due importi: il primo calcolato in base alle modalità previste dalla specifica normativa del tfs sull’anzianità maturata al 31 dicembre 2010 e il secondo calcolato in base alle regole dettate per il Tfr, o trattamento di fine rapporto.
Occorre, però, anche tenere conto dei periodi riscattati.
I riscatti ai fini Tfs, la cui domanda è presentata successivamente al 31 dicembre 2010 ma relativa a periodi e/o servizi prestati in data antecedente al 1° gennaio 2011, influiscono, ai fini del calcolo degli anni utili, sulla individuazione della prima quota Tfs contribuendo ad aumentare l’anzianità utile.
Riscatto corso laurea, calcolo onere contributivo
Il riscatto del corso di legale di laurea può essere fatto solo a condizione che su abbia conseguito realmente il titolo di studio e che i periodi per i quali si chiede il riscatto non devono essere coperti da contribuzione obbligatoria o figurativa o da riscatto non solo presso il fondo cui è diretta la domanda stessa ma anche negli altri regimi previdenziali richiamati dall’articolo del decreto n. 184 del 30 aprile del 1997.
Non solo, bisogna anche essere titolari di contribuzione con almeno un contributo obbligatorio nell’ordinamento pensionistico in cui viene richiesto il riscatto ad eccezione, secondo quanto stabilisce la legge n. 247/2007, per le domande presentate a decorrere dal 1 gennaio del 2008.
Chiarimenti Inps per il riscatto dei lavori socialmente utili
L’INPS, con la circolare n. 33 del 5 marzo 2010, intende fornire chiarimenti in materia di riscatto dei periodi di occupazione in lavori socialmente utili ai fini del diritto alla pensione.
I periodi di impiego nelle attività di lavori socialmente utili, per i quali viene erogato il relativo assegno fino al 31 luglio 1995, sono riconosciuti figurativamente utili ai fini del conseguimento del diritto alla pensione e ai fini della determinazione della misura della pensione stessa.
Questo stabilisce l’art.1, comma 9, del decreto legge 1 ottobre 1996, n. 510 convertito con modificazioni in legge 28 novembre 1996, n. 608 e dell’art. 7, comma 9, della legge 23 luglio 1991, n. 223.
La pensione dei dipendenti pubblici nel 2010
Con 40 anni di contributi un dipendente pubblico, con decisione unilaterale dell’amministrazione pubblica, potrà essere collocato a riposo: questa è una delle novità introdotte dalla legge 102/2009 di conversione del “decreto anticrisi del 1° luglio 2009 n. 78”.
La legge ha modificato la norma prevista dalla legge 15/2009 sostituendo la frase da “anzianità di servizio effettivo” con “anzianità contributiva”. Con la norma contenuta nella legge 15/2009 un dipendente pubblico poteva essere licenziato con la maturazione dei 40 anni di servizio effettivo non computando nel calcolo i periodi di contribuzione figurativa o di riscatto, quali il servizio militare o il riscatto laurea.
Contributi da riscatto
Qui vi abbiamo già parlato, almeno in parte, dei contributi da riscatto per quello che riguarda il periodo universitario. Cercheremo di approfondire l’argomento prendendo in esame anche altre situazioni in cui è possibile riscattare tali periodi. Anzitutto una semplice quanto doverosa spiegazioni. Riscattare determinati periodi in cui non vi è obbligo di versamento dei contributi è una cosa favorevole all’individuo dal punto di vista pensionistico.
– Riscatto della laurea e più in generale dei periodi di studio
I lavoratori dipendenti e autonomi ( artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni ecc.), i lavoratori iscritti ai fondi speciali e i lavoratori parasubordinati(collaboratori coordinati e continuativi e a progetto, venditori porta a porta e liberi professionisti privi di Cassa di categoria) assicurati all’Inps, possono presentare domanda di riscatto del periodo del corso legale di studi universitari o altri periodi di studio, pagando il relativo costo.
Si possono riscattare anche i periodi di studio compiuti all’estero purchè la laurea conseguita in un altro paese sia valida anche in Italia. Si può presentare domanda recandosi presso la sede Inps e compilando apposito bollettino.