Ai lavori stagionali con i voucher, con la formula, quindi, della prestazione di lavoro occasionale accessorio, possono accedere anche gli studenti universitari? Ebbene, a seguito di una richiesta al riguardo postaci da un nostro lettore su Facebook, la risposta è affermativa fermo restando il rispetto di alcuni requisiti, a partire dall’età che deve essere inferiore ai 25 anni. Lo studente deve essere iscritto regolarmente ad un corso di laurea, ma può comunque lavorare con i voucher solo in ben determinati periodi dell’anno, ovverosia in quei giorni in corrispondenza dei quali non c’è di norma sovrapposizione con le attività d’Ateneo. Nel dettaglio, gli studenti universitari possono effettuare i cosiddetti “lavoretti saltuari“, in tutti i periodi dell’anno, solo il sabato e la domenica, ed in tre periodi dell’anno che sono quelli relativi alle vacanze natalizie, vacanze pasquali e vacanze estive.
contributi
Aggiornate le retribuzioni dei cantanti e orchestrali in sala di incisione
Il ministero del lavoro ha aggiornato, con decreto ministeriale 29 aprile 2010 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 133 del 10 giugno 2010, le retribuzioni convenzionali dei cantanti e degli orchestrali che svolgono attività di interprete principale in sala di incisione, da prendere a base per il calcolo dei contributi dovuti all’Ente nazionale di previdenza e di assistenza per i lavoratori dello spettacolo (ENPALS).
Con decorrenza 1° gennaio 2010 le retribuzioni convenzionali da prendere come riferimento per il calcolo dei contributi di previdenza obbligatoria dovuti all’ENPALS sono stabilite, in relazione al numero dei supporti fonografici venduti, nella misura risultante dall’unita tabella al decreto.
Disoccupati e giovani piemontesi: arriva il buono formazione
Per i disoccupati residenti nella Regione Piemonte, e per i giovani in età scolare, arriva il “buono formazione”, uno strumento liberamente spendibile sul mercato che permetterà, a chi ha perso il lavoro ed a chi ha bisogno di orientamento per entrare nel mercato del lavoro, di non rimanere solo. Ad annunciarlo è stato Roberto Rosso, assessore al Lavoro e Formazione professionale, nonché vicepresidente della Regione Piemonte, nel corso di “Orientamento: dal Rapporto nazionale alle esperienze locali, con uno sguardo all’ottica di genere e alle pari opportunità”, un convegno tenutosi venerdì scorso presso il Centro Congressi di Torino al numero 23 di corso Stati Uniti. L’istituzione del “buono formazione“, secondo quanto messo in risalto da vicepresidente della Regione, permetterà al sistema di orientamento di acquisire un ruolo ancora più importante nel fare in modo che i giovani ed i disoccupati possano cogliere in materia di formazione e di lavoro tutte le opportunità a disposizione.
Formazione e assunzione: incentivi nella Regione Piemonte
Stop all’assistenzialismo ed ai contributi regionali erogati in qualità di sostegno al reddito ma rigorosamente a fondo perduto. Ad annunciarlo è stato Roberto Rosso, Assessore al Lavoro ed alle Formazione professionale della Regione Piemonte, il quale ha sottolineato venerdì scorso, nel corso di una conferenza stampa, come l’Amministrazione tratterà il tema delicato della formazione e dell’assunzione dei lavoratori con incentivi all’inserimento occupazionale e non più con mere forme di assistenzialismo. E così tutto cambia, ad esempio, per i collaboratori a progetto, i quali non percepiranno più dei contributi una tantum a fondo perduto, pari a 3.000 euro con un Bando emanato nei mesi scorsi nella Regione, ma incentivi all’assunzione ed alla formazione professionale. In particolare, l’Assessore Rosso ha fatto presente come il nuovo Bando per i co.co.pro sarà predisposto in modo tale che per ogni lavoratore precario assunto da un’azienda quest’ultima possa poi fruire per un periodo di tempo pari ad almeno due anni di un contributo pari a 3.000 euro finalizzato all’abbattimento del costo del lavoro.
Provincia di Torino: misure straordinarie per i lavoratori disoccupati
In Provincia di Torino, a favore dei lavoratori disoccupati, di quelli in mobilità non assistita, e comunque per le persone che a causa della congiuntura difficile vivono in condizioni di disagio, di povertà e di marginalità, l’Amministrazione ha annunciato uno stanziamento per complessivi un milione di euro al fine di contrastare quella che risulta essere una vera e propria emergenza sociale sul territorio provinciale. I fondi stanziati, a seguito di una delibera presentata alla Giunta provinciale di Torino nei giorni scorsi da Mariagiuseppina Puglisi, Assessore alle politiche di cittadinanza attiva, serviranno per la messa a punto di progetti la cui promozione sarà affidata a quelle organizzazioni del volontariato che operano nel settore socio-sanitario.
Inps, rimborso dei buoni lavoro cartacei per lavoro occasionale
L’Inps con il messaggio n. 12082 del 04 maggio 2010 intende fornire alcune indicazioni relative alla regolamentazione del sistema di lavoro occasionale di tipo accessorio così come prevede l’articolo 70 del decreto n. 276/2003 e successive modifiche.
L’istituto previdenziale ha fornito diverse precisazioni sulle modalità di rimborso dei voucher cartacei non utilizzati dai committenti anche in considerazione delle richieste di rimborso di buoni lavoro cartacei già pervenute presso alcune sedi.
In particolare, nella circolare n. 81/2008 è stato previsto che su tutto il territorio nazionale l’eventuale rimborso dei buoni cartacei acquistati dai datori di lavoro e non utilizzati può avvenire esclusivamente presso le Sedi dell’Inps.
Comune di Pesaro: contributi per emigrati marchigiani all’estero
A favore degli emigrati marchigiani all’estero, il Comune di Pesaro ha emanato lo scorso 14 aprile 2010 un Avviso grazie al quale gli aventi diritto potranno presentare la domanda, entro e non oltre la data del 14 maggio 2010, per la concessione di contributi. In particolare, la misura prevede la concessione di aiuti al fine promuovere gli scambi giovanili, per il reinserimento nel territorio regionale degli emigrati marchigiani, e per sostenere gli anziani che, nel proprio luogo di emigrazione o di nascita, non sono mai rientrati. Una delle misure di aiuto messe a punto prevede in particolare la possibilità per gli emigrati di poter avviare sul territorio della Regione Marche delle attività a carattere imprenditoriale nel comparto del turismo, del commercio, dell’artigianato oppure dell’agricoltura; ai contributi, nello specifico, possono accedere quegli emigrati marchigiani che, avendo la residenza legale nel Comune di Pesaro, hanno nello stesso tempo maturato una presenza all’estero non inferiore ai tre anni, ma sono rientrati nelle Marche, in via definitiva, da meno di cinque anni, ed hanno eventualmente avviato un’attività da un tempo che non risulti essere superiore ai tre anni.
Lavorare in Abruzzo: incentivi finanziari per le assunzioni
Si aprono domani, 12 aprile 2010, a partire dalle ore 8, i termini per la presentazione delle domande del programma “Lavorare in Abruzzo“, un’iniziativa che prevede l’erogazione di incentivi finanziari a favore dei datori di lavoro che assumono. Trattasi, nello specifico, di contributi erogabili a sportello che partono da 8 mila e che arrivano fino a ben 12 mila euro per le assunzioni, e con ulteriori maggiorazioni se il datore di lavoro assume persone che rientrano in categorie che vivono in condizioni di disagio sociale, persone con un’età sopra i 50 anni, donne, e disabili. L’Avviso pubblico relativo all’iniziativa è stato pubblicato il 26 marzo scorso sul numero 13 del Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo, e prevede l’utilizzo di risorse finanziarie residue a valere sul Fondo Sociale Europeo.
Regione Liguria: nuovi aiuti per i lavoratori disoccupati
La Regione Liguria nelle scorse settimane è scesa nuovamente in campo a favore dell’occupazione, ed in particolare per la messa a punto di nuovi aiuti a favore dei lavoratori disoccupati sul territorio ligure; al riguardo risultano essere attivi dallo scorso 15 marzo dei Bandi accessibili sia ai lavoratori, sia alle aziende. Rispetto alle misure definite in precedenza, al fine di permettere l’accesso ad una platea più ampia di persone in difficoltà dal fronte occupazionale, la Regione Liguria con i nuovi Bandi ha eliminato il vincolo relativo alla maturazione di almeno due anni di lavoro negli ultimi tre; questo significa che tutti i lavoratori che hanno perso il lavoro possono richiedere l’accesso alle misure. In ogni caso, la Regione Liguria erogherà incentivi e contributi dando priorità alle donne, ai disoccupati di lunga durata, ovverosia a coloro che sono “a spasso” da almeno un anno, ed ai lavoratori che hanno superato i 40 anni di età.
Progetto START Lombardia: opportunità per mettersi in proprio
In Lombardia è in rampa di lancio “START“, un interessante progetto per mettersi in proprio la cui presentazione avverrà dal 12 al 16 aprile prossimi nelle principali città della Regione. “START” è un progetto ideato e rivolto a tutti i residenti o i domiciliati nella Regione Lombardia che, volendo avviare sotto forma d’impresa un’attività lavorativa, risultano essere inoccupati, disoccupati, in mobilità oppure in cassa integrazione; il Progetto, in particolare, metterà a disposizione più contributi e più servizi a favore di coloro che, in qualità di laureati o laureandi, hanno un’età inferiore ai 30 anni. Per poter accedere ai contributi a fondo perduto ed ai servizi offerti da “START”, gli aspiranti imprenditori devono però seguire un ben preciso e specifico percorso rappresentato da ben sei tappe: la prima tappa è quella relativa ai seminari di orientamento. Il primo di questi avrà luogo il 27 aprile prossimo nella città di Monza, e poi a seguire nella prima decade di maggio 2010 presso le altre principali città della Lombardia.
Voucher: sei su dieci vengono utilizzati in agricoltura
Una bella fetta di voucher, detti anche buoni lavoro, viene utilizzata in prevalenza nel settore agricolo, ovverosia in quel comparto dove la sperimentazione di tale strumento è partita nel 2008 proprio nei campi, ed in particolare per la vendemmia, per poi estenderne l’utilizzo anche ad altri settori dell’economia. A mettere in risalto questo dato è la Coldiretti, la quale ha precisato che il 58% del totale dei buoni lavoro venduti è stato utilizzato nel settore agricolo ed in prevalenza nelle Regioni Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte. D’altronde i voucher si prestano bene all’utilizzo in agricoltura per il semplice fatto che ci sono mesi dell’anno in cui le imprese agricole hanno bisogno di tanta manodopera stagionale e quindi lo strumento dei buoni lavoro rappresenta un’opportunità sia per il datore di lavoro, che può acquisire prestazioni saltuarie perfettamente in regola, sia per il lavoratore specie se questo appartiene alle fasce più deboli della popolazione.
Buoni lavoro: forti richieste in Veneto ed Emilia Romagna
In base ai dati aggiornati allo scorso mese di febbraio, è il Veneto la Regione italiana dove c’è stato l’utilizzo più massiccio dei buoni lavoro, detti anche voucher. A darne notizia è l’Inps nel precisare che il Veneto svetta con quasi 800 mila buoni lavoro venduti, mentre al secondo posto c’è l’Emilia-Romagna con 490 mila, e poi la Lombardia ed il Piemonte con 400 mila ciascuno. A partire dall’agosto del 2008, su tutto il territorio italiano sono stati venduti ben 4,1 milioni di buoni lavoro equivalenti al taglio minimo, ovverosia quelli da 10 euro; la vendita è avvenuta e sarà tale anche in futuro attraverso due canali: i datori di lavoro, infatti, possono acquistare i buoni lavoro in forma telematica attraverso il sito Internet dell’Inps, oppure possono ritirare presso gli uffici fisici dell’Istituto i buoni lavoro in forma cartacea dopo aver però saldato il corrispettivo a mezzo bollettino presso gli uffici di Poste Italiane.
Friuli Venezia Giulia: contributi per sostituzione liberi professionisti
La Regione Friuli Venezia Giulia, al fine di permettere la conciliazione tra il lavoro dei liberi professionisti, e le loro esigenze ed i loro bisogni in materia di paternità e di maternità, ha provveduto a stanziare dei contributi finalizzati alla sostituzione del libero professionista dal posto di lavoro non solo per maternità e paternità, ma anche per i servizi assistenziali e socio-educativi domiciliari nei confronti dei minori con handicap grave, per i servizi ricreativi ed educatici extrascolastici, e per la custodia socio-educativa. Alla misura possono accedere i professionisti e le professioniste, iscritti ad ordini o collegi professionali, oppure iscritti ad Associazioni appartenenti ad un apposito registro regionale. Il richiedente deve essere residente nel Friuli Venezia Giulia, deve prestare attività in forma individuale, e deve avere un indicatore della situazione economica equivalente (Isee) non superiore ai 30 mila euro; tale limite scende però a 20 mila euro in caso di famiglia monogenitoriale.
Comune di Torino: opportunità per i disoccupati di lungo periodo
Scade il 2 aprile 2010, nel Comune di Torino, l’accesso a Bandi multipli che l’Amministrazione ha messo a punto per complessivi 350 lavoratori che risultano essere sul territorio dei disoccupati di lungo periodo. I soggetti beneficiari si occuperanno o di svolgere semplici attività di pulizia, oppure, in affiancamento ai dipendenti del Comune di Torino, si occuperanno di assolvere a delle incombenze di natura amministrativa. Orientativamente, i cantieri, a seguito dell’approvazione dei progetti da parte della Provincia di Torino, partiranno nel settembre di quest’anno dopo la pubblicazione della graduatoria provvisoria nel prossimo mese giugno. Con i Cantieri di Lavoro i soggetti beneficiari percepiranno, a titolo di indennità giornaliera per la loro presenza, 22,14 euro lordi a cui va aggiunto il contributo per la mensa; inoltre, a fronte di un rapporto regolato dalle vigenti norme regionali, per i lavoratori dei Cantieri sono previsti, tra l’altro, i contributi previdenziali ai fini Inps, e percorsi che, con la partecipazione attiva del disoccupato di lungo periodo, contribuiscano a cercare e trovare un lavoro alla conclusione del progetto.