L’Inps, attraverso il messaggio n. 1785 del 30 gennaio 2013, recepisce, in forza della sentenza della Corte Costituzionale, sentenza n. 257 del 22 novembre 2012, le indicazioni della Suprema corte e estende così alle lavoratrici/lavoratori iscritti alla Gestione separata di cui all’art. 2, comma 26, Legge n. 335/1995, il periodo di spettanza dell’indennità di maternità/paternità da 3 a 5 mesi nei casi di adozione ed affidamento preadottivo.
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Dall’INPS i nuovi limiti dell’indennità di maternità per la gestione separata
Per la gestione separata l’indennità di maternità passa a 5 mesi in caso di adozione o affidamento confermando lo stesso criterio applicato per le altre categorie di lavoratrici.
Sentenza della corte costituzionale sul decreto Salva-Italia
La Corte Costituzionale è intervenuta a proposito della revisione delle modalità di determinazione dell’ISEE; infatti, la Suprema corte, attraverso la sentenza del 19 dicembre 2012 n. 297, ha dichiarato incostituzionale l’art. 5 del Decreto “Salva–Italia”, ovvero il decreto legislativo n. 201/2011 e convertito dalla Legge n. 214/2011, a seguito della questione di legittimità che era stata sollevata dalla Regione Veneto.
Riquilidate le prestazioni per gli effetti dell’aboragazione della legge n. 122/2010
La Corte Costituzionale ha concluso un’annosa vicenda che vede coinvolti i dipendenti del pubblico impiego e Stato. Infatti, la Suprema Corte, attraverso la sentenza n. 223/2012, pubblicata in Gazzetta Ufficiale in data 17 ottobre 2012, ha dichiarato illegittima la norma del Decreto Legge 78/2010, art 12, c. 10, nella parte in cui non esclude l’applicazione a carico del dipendente della rivalsa pari al 2,50% della base contributiva, prevista dall’art. 37, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 29 dicembre 1973, n. 1032.
Ritorno trattamento fine servizio, rimborsi per dipendenti pubblici
Torna il trattamento di fine servizio (TFS), che sostituisce il trattamento di fine rapporto (TFR) per la liquidazione dei dipendenti pubblici.
Bocciata la mediazione obbligatoria
La Corte Costituzionale ha espresso parere negativo sulla mediazione obbligatoria; infatti, la Corte ha dichiarato la illegittimità costituzionale del Decreto legislativo n. 28 del 4 marzo 2010, per eccesso di delega legislativa, nella parte in cui ha previsto il carattere obbligatorio della procedura di mediazione, alternativo al processo nelle controversie civili e commerciali al fine di ridurre il carico dei procedimenti nei Tribunali.
Il sospetto di incostituzionalità dell’articolo 19 dello Statuto dei lavoratori
Il Tribunale di Vercelli ha deciso di chiedere alla Corte Costituzionale il suo parere in merito all’articolo 19 delle legge 300/70, ovvero lo Statuto dei lavoratori, nella parte relativa alla lettera b).
Dipendenti pubblici: illegittima trattenuta Tfr in busta paga
La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 223 del 2012, ha dichiarato illegittima la trattenuta del Tfr operata dagli enti nelle buste paga dei lavoratori del settore pubblico dal 1° gennaio 2011 in poi.
Sentenza della Consulta sul TFR dei dipendenti pubblici
Si abbatte la scura della Corte Costituzionale sulla manovra finanziaria del 2010, quando l’allora ministro Tremonti introduceva una nuova trattenuta sul Trattamento di fine rapporto, TFR, per i dipendenti pubblici.
Non si possono ridurre gli stipendi dei top manager
La Consulta è stata chiara: è illegittima la riduzione del trattamento economico dirigenti e manager pubblici bocciando il decreto n. 78/2010.
Infatti, la Corte Costituzionale, con sentenza n. 223 depositata l’11 ottobre 2012, ha ritenuto illegittimi i commi 2 e 22 dell’art. 9 del decreto legislativo n. 78 del 2010 che prevedevano la riduzione del trattamento economico complessivo, del 5% una volta superati i 90.000 euro annui lordi, e del 10% una volta superati i 150.000 euro, per i dirigenti e manager pubblici ed i magistrati, perché violano il principio di eguaglianza.
Dalla Corte Costituzionale arriva la legittimità della contrattazione collettiva di prossimità
Attraverso la sentenza n. 221 depositata il 4 ottobre 2012, la Corte Costituzionale ha escluso che la disciplina contenuta nell’articolo 8, ovvero il sostegno alla contrattazione collettiva di prossimità, della Legge n. 148/2011 convertita nel D.L. n. 138/2011), sia lesiva delle prerogative legislative delle Regioni.
L’obbligo della comunicazione periodica per i contratti di somministrazione
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, attraverso la nota n. 12187 del 2012, ha deciso di offrire diversi chiarimenti in seguito a diversi dubbi sollevati da più parti in merito alla sanzione amministrativa a carico dei datori di lavoro in presenza di contratti di somministrazione. In sostanza, in caso di mancanza, o di comunicazioni periodiche irregolari, i datori di lavoro sono tenuti a regolarizzare la loro posizione attraverso una sanzione pecuniaria.
Termina il periodo transitorio del nuovo apprendistato
Dallo scorso 26 aprile 2012 entra pienamente in vigore il Decreto Legislativo n. 167/2011, in materia di Apprendistato e che da questa data sono abrogate le seguenti disposizioni legislative: Legge n. 25/1955 – articoli 21 e 22 della Legge n. 56/1987 – articolo 16 della Legge n. 196/1997 – articoli da 47 a 53 del D.L.vo n. 276/2003. In particolare, l’articolo 23 del decreto legge n. 112/2008 convertito dalla Legge 133/2008 interviene sulla durata del contratto, sulla formazione esclusivamente aziendale, sull’abolizione di adempimenti burocratici e sulle visite mediche pre-assuntive per maggiorenni.
Ricordiamo che il contratto di apprendistato diventa il contratto formativo per eccellenza, assolve sia al diritto dovere di istruzione e formazione (secondo la nuova riforma dei cicli scolatici L. 53/2003 ) sia all’apprendimento professionale anche di specializzazione tecnica superiore.
Il nuovo apprendistato integra tre differenti tipologie contrattuali con una nuova forma: il contratto di apprendistato per l’espletamento del diritto-dovere di istruzione e formazione, il contratto di apprendistato professionalizzante per il conseguimento di una qualificazione attraverso una formazione sul lavoro e un apprendimento tecnico-professionale e, infine, il contratto di apprendistato per l’acquisizione di un diploma o per percorsi di alta formazione (art. 47 Dlgs 276/03).
Il tribunale Lecce rigetta il ricorso per comportamento antisindacale alla CNH Italia
Il tribunale di Lecce, Sezione Lavoro, con ordinanza del 12 aprile 2012 relativa al ricorso della Fiom-CGIL contro la società CNH Italia per comportamento antisindacale, in particolare, per aver negato la efficacia e legittimità delle nomine dei dirigenti della rappresentanza aziendale Fiom presso l’unità produttiva di Lecce, ha di nuovo dato ragione alla Fiat.
Per espressa volontà del Tribunale, la FIOM, rappresentanza dei metalmeccanici presente in CGIL, non può vantare titoli per avere una rappresentanza sindacale all’interno dello stabilimento Cnh Italia di Lecce (Gruppo Fiat). Infatti, la sezione lavoro del Tribunale di Lecce ha così respinto un ricorso presentato dalla federazione provinciale di Lecce della Fiom contro la società del gruppo torinese accusata di comportamento antisindacale per non avere riconosciuto la legittimità delle nomine dei dirigenti sindacali della Fiom presso lo stabilimento di Lecce.