È proibito sostituire un lavoratore in sciopero anche con un lavoratore in possesso di una qualifica superiore, è questa la posizione della Corte di Cassazione con la sentenza n. 14157 dello scorso 6 agosto 2012 che si è pronunciata in merito ad una sentenza emessa dal Tribunale di Venezia a carico di una società di Cash and Carry che si era rivolta contro la decisione dello stesso tribunale che aveva condannato la società di attività antisindacale avendo sostituito dei lavoratori in sciopero con altri di mansioni superiori.
datore di lavoro
In arrivo l’intesa sull’apprendistato professionalizzante anche per le autoscuole
È stato sottoscritto lo scorso 26 luglio 2012 tra le parti sociali, ossia tra l’UNASCA assistita dalla CONFETRA con l’ausilio della confederazioni dei lavoratori di categoria – ossia la FILT-CGIL, la FIT-CISL, la UILTRASPORTI – il nuovo accordo in materia di apprendistato professionalizzante nel delicato segmento delle autoscuole.
Licenziamento plurimo e collettivo, dalla Cassazione un chiarimento
La Corte di Cassazione, attraverso la sentenza n. 13884 del 2 agosto 2012, recepisce il ricorso di un lavoratore che si riteneva danneggiato dal comportamento del proprio datore di lavoro, in effetti, il precedente grado di giudizio, il Tribunale riteneva legittimi il licenziamento intimato al dipendente sulla scorta della distinzione fra “licenziamento collettivo” che presuppone la realizzazione di una riduzione o trasformazione di attività, e “licenziamento plurimo” per giustificato motivo oggettivo che è riferito alla contingente soppressione di alcuni posti di lavoro, come nel caso di eliminazione di un reparto o settore produttivo.
Dal 15 settembre la sanatoria per il lavoro clandestino
Dal prossimo 15 settembre sarà così possibile presentare le domande per la sanatoria dei lavoratori stranieri presenti sul territorio dello Stato italiano almeno dal 31 dicembre 2011. L’iniziativa parte dal Governo Monti che vede in questa iniziativa una occasione di far emergere il lavoro sommerso e il lavoro nero.
Le condizioni per il lavoro subordinato
Qual’è la condizione sufficiente e necessaria che dimostri la sussistenza di un lavoro di tipo subordinato? Su questo tema si dibatte da tempo tanto che la Corte di Cassazione è stata coinvolta per risolvere una controversia sull’uso della strumentazione di lavoro.
La prova per il licenziamento per giustificato motivo
La Corte di cassazione, con la sentenza n. 11775 del 2012, conferma un orientamento già consolidato, ossia ai fini della legittimità del licenziamento pei ragioni inerenti all’attività produttiva, è il datore di lavoro che deve provare il giustificato motivo al fine di consentire al lavoratore, la parte più debole del rapporto di lavoro, di poter iniziare le proprie azioni difensive.
La delocalizzazione dei call center e il diritto alla privacy
Pensare di delocalizzare un call center comporta anche degli impatti sui dati sensibili del cittadino visto che, in un eventuale Paese estero, le normative sulla privacy e sulla loro tutela possono essere sensibilmente differenti dal nostro Paese.
Il cambio del Fondo in caso di previdenza integrativa
Esiste il limite dei due anni; in effetti, un iscritto ad un fondo complementare che nel caso avesse la necessità di trasferire il capitale maturato verso un fondo differente ha la possibilità di farlo al patto che abbia trascorso almeno due anni al fondo cedente.
Sicurezza lavoro e formazione
Pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale l’adeguamento e le linee per la corretta applicazione degli accordi in materia di formazione e sicurezza sul lavoro.
L’Indennità di disoccupazione anche ai co.co.pro
Anche per l’anno 2012 è stata confermata l’indennità di disoccupazione per i collaboratori a progetto che cessano il loro rapporto di lavoro; in effetti, il Parlamento ha deciso di usufruire le stesse provvidenze dello scorso anno a questa tipologia di lavoratori grazie alla conferma anche per l’anno in corso del decreto Milleproroghe, ossia del decreto legislativo n. 216/2011.
L’allattamento anche per papà
Gli orientamenti dell’Inps, e in precedenza anche quelli dell’Inpdap, sono stati modificati per consentire anche l’estensione al padre lavoratore i permessi per l’allattamento anche quando la madre non ne ha diritto in quanto non svolga una normale attività retribuita perché, magari, svolga l’attività di casalinga.
Assunzioni a chiamata senza incentivi
La riforma del lavoro 2012, legge n. 92/2012, voluta dal governo Monti insieme al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero ha ottenuto un parere sfavorevole dai consulenti del lavoro. In effetti, il bollino giallo ottenuto dalla riforma presenta i suoi aspetti più controversi nell’applivabilità e nelle disposizioni sul contratto a chiamata; infatti, per i consulenti del lavoro, i nuovi vincoli imposti ai datori di lavoro provocheranno una riduzione delle assunzioni.
La valutazione dei rischi in ambito lavorativo
Al datore di lavoro è affidato il compito di valutare, in modo periodico, oltre ai rischi a cui sono sottoposti i propri collaboratori anche i rischi derivanti dalle attività svolte in azienda per la gravidanza e l’allattamento.
Dal Ministero del Lavoro le linee guida sulla sicurezza delle donne lavoratrici
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato un interessante opuscolo dove si mettono in evidenza i diversi riferimenti normativi che tutelano la donna lavoratrice e, in particolare, quando la lavoratrice è anche madre.