La modifica del lavoro intermittente nell’ambito della riforma del lavoro 2012

 Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha diffuso una circolare, la n. 20 del 1 agosto 2012, per illustrare alcune indicazioni operative in merito alle modifiche introdotte dalla recente riforma del mercato del lavoro del governo Monti.

Infatti, la Direzione Generale per l’Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro ricorda, sempre attraverso la circolare, che la disciplina del lavoro intermittente è stata recentemente modificata dalla Legge n. 92 del 28 giugno 2012 recante le disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita.

Pubblicato il decreto sui lavoratori irregolari

 Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali informa che è stato pubblicato il Decreto legislativo n. 109 dello scorso 16 luglio 2012 in materia di emersione dei lavoratori irregolari.

Il Decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 172 del 25 luglio 2012 e intende recepire la direttiva 2009/52/CE orientata a rafforzare la cooperazione tra Stati membri nella lotta contro l’immigrazione illegale. Infatti, la Direttiva in questione intende rafforzare le norme in materia di sanzioni e introdurre provvedimenti nei confronti di datori di lavoro che impiegano cittadini di Paesi terzi il cui soggiorno è irregolare.

Riforma lavoro 2012, le condizioni per usufruire degli incentivi alle assunzioni

 Per poter usufruire correttamene degli incentivi all’assunzione è necessario rispettare alcuni criteri. Infatti, per prima cosa è possibile ricordare che l’incentivo finalizzato all’assunzione non spetta se l’assunzione deve rispettare un obbligo preesistente stabilito o dalla contrattazione collettiva o dalle norme di riferimento. Non solo, non è nemmeno possibile richiedere l’incentivo se il soggetto da assumere, in realtà risulta utilizzato con contratto di somministrazione.

Il licenziamento per motivi economici

 Questa è la vera novità per i lavoratori dipendenti che si vedono ora a rischio. In effetti, il licenziamento economico individuale si differenzia da quello collettivo che presuppone un altro iter procedurale.

Per avviare un licenziamento di questo tipo è necessario sollevare un giustificato motivo di tipo oggettivo, ossia l’esistenza di presupposti di tipo tecnico, organizzativo o  produttivo che possano portare alla soppressione di attività lavorative in precedenza vera mission aziendale ma che al momento non ritenute più remunerative per l’azienda o, in modo, generico, da un datore di lavoro.

La fidanzata in ufficio

 La Corte di Cassazione si è pronunciata su un caso particolare che non sembra proprio un caso limite: se un persona, uomo o donna, che risulta sottoposto ad un datore di lavoro risulta, poi, legata sentimentalmente allo/a stesso/a, in che modo si deve inquadrare il rapporto di lavoro?

Diciamo subito che la Corte di Cassazione ha ribadito che l’eventuale esistenza di un rapporto affettivo tra le parti non esclude la possibilità di instaurare anche un rapporto di lavoro, anche se poi esistono particolari casi limite e condizioni.

Riforma del lavoro 2012, interrompere il lavoro a tempo indeterminato

 Con la riforma del lavoro 2012 definita dal Governo Monti si è voluto introdurre anche in uscita la flessibilità così come dispone l’articolo 2, commi da 31 a 37, della legge n. 92/2012. Le norme contenute del disposto legislativo vogliono introdurre una sorta di disincentivo a carico del datore di lavoro allo scopo di scoraggiare il ricorso a questo provvedimento estremo.

Il riposo del collaboratore familiare

 Al pari di qualsiasi lavoratore anche il collaboratore familiare ha diritto al riposo settimanale e annuale, così come stabilito dalla contrattazione collettiva e le norme in materia.

In sostanza, il lavoratore domestico ha diritto a 36 ore di riposo settimanale con la particolarità che 24 di queste ore devono, normalmente, coincidere con la domenica. È possibile derogare da questa particolarità se il lavoratore professi una fede differente da quella cattolica, in questo caso occorre considerare il riposo in modo diverso.

Dall’Inps indicazioni sul contributo di solidarietà

 L’Inps, attraverso la circolare n. 99 del 18 luglio 2012, ha illustrato le disposizioni relative all’applicazione del contributo di solidarietà.

Infatti, il nostro ente previdenziale, in attuazione della legge 214/2011 che ha introdotto nel nostro sistema sociale un contributo di solidarietà per i soggetti che superano un certo livello di reddito, ha deciso di offrire le indicazioni a carico degli iscritti e dei pensionati delle gestioni previdenziali che sono confluite nel Fondo pensioni dei lavoratori dipendenti, insieme al Fondo di previdenza per il personale del segmento volo.

I precari con meno di mille euro mensili

 I lavoratori precari, in media, sopravvivono con 836 euro al mese e, in totale, sono più di 3 milioni di lavoratori, per la precisione 3.315.580, con punte di 927 per gli uomini e 759 euro per le donne. Lo studio della CGIA di Mestre ha pure posto in evidenza che solo il 15% risulta laureato e, la sorpresa, l’amministrazione pubblica è il principale datore di lavoro.