Le relazioni sindacali alla Nutella

 Soddisfatta la Fai Cisl dei risultati dell’indagine condotta per Monster.it dall’osservatorio di Employer Branding Positioning Survey (Epbs) in collaborazione con Anthea Consulting; in effetti, secondo i risultati dell’indagine la Ferrero è l’azienda italiana in cui la maggioranza degli italiani desidera di andare a lavorare grazie all’attenzione particolarmente rivolta allo schema di relazioni industriali costruito, e fortemente voluto, dall’Ammnistrazione dell’azienda.

La Fai Cisl ha voluto esprimere la sua soddisfazione

Non è tanto la bontà della celebre crema di nocciole quanto il modello di relazioni industriali costruito alla Ferrero negli ultimi trent’anni a rendere l’azienda il posto di lavoro più ambito per gli italiani di tutte le età

La Fai Cisl ricorda che, grazie soprattutto alle ottime relazioni industriali, negli ultimi trent’anni, non c’è stata un’ora di cassintegrazione, che l’azienda è passata indenne dalla crisi, che ha molti lavoratori a tempo indeterminato e che continua a fare assunzioni soprattutto tra i giovani attraverso l’apprendistato professionalizzante.

Partecipazione dei lavoratori all’impresa, la proposta Saglia e Cazzola

 Si deve partire dallo Statuto dei lavoratori per ridefinire un nuovo modello di relazioni industriali, ecco il punto di partenza della proposta Saglia e Cazzola sulla partecipazione dei lavoratori ai risultati d’impresa.

La proposta di Saglia e Cazzola è del 2008 e intende offrire una delega al Governo per la promozione della partecipazione dei lavoratori alla proprietà e alla gestione delle imprese attraverso diversi criteri che deve prevedere, tra l’altro, la previsione di piani di partecipazione azionaria dei dipendenti sulla base di contratti e accordi collettivi stipulati a livello aziendale con vincolo di inalienabilità per tre anni o con il conferimento di strumenti finanziari a un Fondo comune di impresa costituito in forma di Società d’investimento a capitale variabile ( SICAV ) che emette in contropartita quote da assegnare agli aderenti ai piani in proporzione alla partecipazione al fondo medesimo.

Ministero del lavoro, il Fondo di solidarietà per il personale dipendente dalle imprese assicuratrici

 Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 73 del 30 marzo 2011, il Decreto Interministeriale n. 33 del 21 gennaio 2011, riguardante il Regolamento recante l’istituzione del Fondo di solidarietà per il sostegno del reddito, dell’occupazione e della riconversione e riqualificazione professionale del personale dipendente dalle imprese assicuratrici.

Il Fondo ha lo scopo di attuare, nei confronti dei lavoratori delle imprese cui si applica il contratto collettivo di settore, interventi che – nell’ambito e in connessione con processi di ristrutturazione e/o di situazioni di crisi ai sensi dell’articolo 2, comma 28, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, o di rilevante riorganizzazione aziendale o di riduzione o trasformazione di attività o di lavoro che favoriscano il mutamento e il rinnovamento delle professionalità – realizzino politiche attive di sostegno del reddito e dell’occupazione.

Inpadp, aggiornamento fasce di retribuzione e aliquote di rendimento

 L’Inpdap, con la nota operativa n. 15 del 29 marzo 2011, per il calcolo dei trattamenti di quiescenza nelle relative tabelle riepilogative. informa che l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai ed impiegati, accertato dall’ISTAT per l’anno 2010, è pari al 1,6% e per questa ragione l’Istituto previdenziale intende precisare le nuove fasce di retribuzione e le aliquote di rendimento aggiornate.

Per le fasce di retribuzione e aliquote di rendimento, l’Inpdap precisa che il tetto pensionabile, oltre il quale si applicano le riduzioni progressive delle aliquote di rendimento, è stato aggiornato, per l’anno 2011, ad € 43.042,00 e, di conseguenza per gli effetti prodotti dall’articolo 12, comma 1, del decreto 503/92 e successive modificazioni ed integrazioni, sono state individuate le nuove fasce retributive per pensioni decorrenti il 1° gennaio 2011.

Cassazione, il datore di lavoro non è esonerato dalla comunicazione dei criteri e delle modalità

La Corte di Cassazione ha ribadito l’orientamento giurisprudenziale sulle  modalità della fruizione dei periodi di cassa integrazione e dei suoi criteri di scelta dei lavoratori da parte del datore di lavoro; in effetti, la Suprema corte, sentenza n. 4053 del 18 febbraio del 2011, ha stabilito che esiste sempre l’obbligo a carico del datore di lavoro di ottemperare alle disposizioni contenute nella legge n. 164/75 e n. 223/91.

Secondo le disposizioni, nei casi di eventi oggettivamente non evitabili che rendano non differibile la contrazione o la sospensione dell’attività produttiva, il datore di lavoro è tenuto sempre a comunicare alle rappresentanze sindacali aziendali o, alle organizzazioni sindacali di categoria dei lavoratori più rappresentative operanti nella provincia, la durata prevedibile della contrazione o sospensione e il numero dei lavoratori interessati.

Inps, la nuova certificazione di malattia e i vantaggi per i datori di lavoro

 L’Inps approfitta del documento congiunto tra l’Istituto, il Ministero del Lavoro e la Presidenza del Consiglio dei ministri (circolare n. 4 del 18 marzo 2011) per fare il punto sul nuovo sistema certificativo ponendo in evidenza i diversi vantaggi a disposizione per il datore di lavoro con un nuovo servizio più veloce e mirato al fine di offrire una serie di strumenti per gestire al meglio la propria situazione organizzativa.

L’Inps rammenta che già da oggi mette a disposizione, in tempo reale, ai diversi datori di lavoro, pubblici e privati, le attestazioni di malattia. In effetti, il datore ha la possibilità, utilizzando il nuovo sistema telematico, di accedere al servizio dell’istituto previdenziale attraverso le credenziali rilasciate dall’Istituto previdenziale, come prevista dalla circolare Inps n. 60/2010. Non solo, il datore di lavoro ha anche la possibilità di accedere al servizio per mezzo della sua casella di posta elettronica certificata, circolare Inps n. 119/2010.

La pensione per i lavoratori usuranti, le sanzioni applicabili

 Proprio in questi giorni è in discussione una proposta del governo in materia di lavoro usurante che attinge all’attuale normativa ma mai fino in fondo realmente recepita.

Secondo gli attuali riferimenti, al momento del pensionamento è necessario che il lavoratore dimostri di aver svolto, secondo i criteri indicati dall’art. 1 legge n. 247/2007, nel periodo transitorio (che verrà definito con i previsti decreti legislativi), una delle attività usuranti per un periodo minimo di sette anni negli ultimi dieci anni di attività lavorativa o a regime, una delle attività usuranti per un periodo pari almeno alla metà della vita lavorativa.

Il beneficio pensionistico consiste nella riduzione di 3 anni del requisito anagrafico minimo richiesto per l’accesso al pensionamento di anzianità, con un minimo inderogabile di 57 anni e un’anzianità contributiva non inferiore ai 35 anni. La norma non è operativa in quanto necessita dell’attuazione tramite previsti decreti legislativi.

Regione Emilia, il sistema SARE per lavoratori in mobilità

Dal 1° marzo cambia il meccanismo per l’iscrizione alle liste di mobilità nella regione Emilia Romagna con l’introduzione del sistema SARE.

Così come stabilisce la delibera regionale nel caso di licenziamento collettivo, a seguito di espletamento della procedura di mobilità da parte aziendale, l’invio della relativa documentazione e delle comunicazioni riguardanti i lavoratori licenziati aventi diritto all’inserimento in lista di mobilità (articolo 4, 6 e 24 della legge n. 223/91 e sue successive modifiche e integrazioni) deve essere inviata, in maniera obbligatoria ed esclusiva, per via telematica utilizzando il sistema SARE in sostituzione dell’attuale modalità di trasmissione per via postale.

Con il sistema telematico SARE sarà possibile comunicare una assunzione, prorogare, trasformare, variare o concludere un rapporto di lavoro.

L’Inail, per Sartori, deve diventare un punto di riferimento europeo in fatto di sicurezza sul lavoro

 Per il responsabile dell’Istituto, l’Inail deve diventare un modello di prevenzione internazionale non solo sul fronte degli infortuni sul lavoro, o sulla sicurezza, ma deve impegnarsi, insieme a sindacati e imprenditori, per operare un vero salto di qualità per offrire risposte precise in tutti gli aspetti di un rapporto di lavoro.

Il convegno Flessibilità&Produttività, promosso dalla fondazione I-Csr (Italian center for Social responsibility), è stato l’occasione per delineare un possibile prossimo scenario che vede coinvolto l’Inail in prima linea in attività mirate sul versante della conciliazione dei tempi di vita e professionali.

Come lo stesso presidente dell’Istituto ricorda

L’Inail è un istituto connotato al femminile: oltre il 58% del personale è donna. Le problematiche di conciliazione vita-lavoro ci sono ben presenti. Da oltre vent’anni è, infatti, attivo nell’Istituto il comitato Pari opportunità, particolarmente incisivo nelle sue attività e in cui crediamo molto

Milleproroghe, modifiche sull’esonero e sul lavoro accessorio

Il decreto Milleproroghe ha apportato diverse modifiche in materia di lavoro e in particolare ha ribadito alcune considerazioni a proposito dell’esonero dal servizio per i dipendenti pubblici e sul lavoro accessorio per i titolari di sostegno del reddito.

In effetti, l’articolo 2, in particolare al comma 54 della legge n. 10/2011, del decreto Milleproroghe è intervenuto sull’articolo 72, comma 1, della legge n. 133/2008 prevedendo anche per gli anni 2012, 2013 e 2014 la possibilità per i dipendenti pubblici di essere esonerati dal servizio nel quinquennio precedente il raggiungimento dell’anzianità massima contributiva, con domanda di esonero da presentarsi entro il 31 marzo di ogni anno.

Dalle disposizioni rimane escluso il personale scolastico.

Il Legislatore ha, poi, introdotto un comma, 1-bis, nel quale si stabilisce che i posti resisi vacanti ai sensi del comma 1, non sono reintegrabili negli anni nei quali può essere presentata la richiesta di esonero.

Lavoro agricoltura: 1,2 milioni di occupati nei vigneti

 Il settore agricolo in Italia ha grandi potenzialità al fine di poter combattere e contrastare la disoccupazione. A ribadirlo è stata la Coldiretti a seguito della presentazione, nel corso del Vinitaly, di un Rapporto da cui emerso come solamente nel settore del vino in Italia ci siano ben 1,2 milioni di persone che trovano lavoro; questo vero e proprio esercito di lavoratori, in particolare, è impegnato lungo tutta la filiera presso un totale di 250 mila imprese vitivinicole. Ci sono infatti lavoratori direttamente impegnati nei vigneti, ma anche presso le cantine, la distribuzione commerciale ed in tutte quelle attività che sono sia correlate, sia di servizio.

Accordo sulla detassazione sul salario di produttività

Le rappresentante sindacali – CGIL, CISL e UIL – hanno sottoscritto un testo base con Confindustria che mira a recepire la circolare n. 3 del del ministero del Lavoro e dell’agenzia delle Entrate che vincola la concessione dell’aliquota fiscale agevolata alle sole quote di reddito legate ad aumenti di produttività, a condizione che siano oggetto di un accordo sindacale di secondo livello in ambito di contratto aziendale o territoriale.

Grazie a questo accordo, ma in realtà è uno schema di accordo quadro, le aziende e le organizzazioni dei lavoratori potranno utilizzarlo come riferimento, come linea guida, per le singole intese sottoscritte a livello provinciale o territoriale.

Ricordiamo che le leggi di riferimento sono due, ovvero legge n.122/2010 (dl 78/10) art. 53 (proroga la detassazione al 2011, ma non definisce la misura) e la legge n.220/10 art.1 comma 47 (permette l’attuazione della legge 122/10) mentre l’ultima circolare dell’Agenzia delle Entrate, in ordine di tempo, è la circolare 3/E del 14 febbraio 2011 che interviene per chiarire applicabilita delle due norme e requisiti relativi all’anno 2011.

Collocamento obbligatorio, alcune novità in arrivo

 In materia di collocamento obbligatorio sono intervenuti recenti disposizioni che hanno modificato alcuni aspetti.

In particolare, per il settore trasporti il Ministero del Lavoro, con Interpello n. 1 del 15 gennaio del 2010, ha risposto ad un quesito, posto da Confindustria e dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, in merito alla corretta interpretazione dell’articolo 5, comma 2 della legge n. 68/1999.

Il Ministero ha precisato che le aziende che si occupano di raccolta e trasporto di rifiuti ( e, come tali, sono iscritte nel registro delle imprese e nell’albo dei trasportatori in conto proprio ) e che operano con mezzi propri, possono essere inquadrati nel settore del trasporto terrestre usufruendo, così, di una parziale esenzione dall’obbligo di assunzione di lavoratori disabili.

USA, in pericolo il diritto alla contrattazione

Non sembra vero: il diritto alla contrattazione collettiva degli impiegati pubblici statunitensi è messa seriamente in pericolo. Non è in gioco la definizione di un miglior contratto di lavoro, ma semmai quello che sta avvenendo da alcune settimane a questa parte negli Stati repubblicani del Wisconsin, dell’Indiana e dell’Ohio, è, infatti, una disputa sul diritto stesso dei lavoratori di organizzarsi e contrattare collettivamente le proprie condizioni di lavoro.

In effetti, è cosa risaputa che la pratica sindacale negli USA è stata sempre avversata da parte dei datori di lavoro privati, ma quello che sta emergendo, in questo periodo, è qualcosa di diverso: si sta cercando di inserire le pratiche di union busting, ovvero le politiche antisindacali, anche nel settore pubblico.

L’iniziativa è di qualche governatore di stampo repubblicano che, cercando di far leva sulla crisi economica e dei problemi di finanza pubblica, cercano di intavolare una politica che prevede unicamente un risparmio della finanza pubblica senza tener conto delle esigenze di gestione e controlli da parte dello Stato.