Dall’Inail il punto della situazione dei lavoratori domestici

 Il nostro ente, l’Inail,  che si occupa di prevenzione e infortunio ha deciso di fare il punto della situazione su delicato segmento dei lavoratori domestico ponendo in evidenza che in questo settore solo il 10% di questi lavoratori sono tutelati.

Il dato arriva dal primo Rapporto ILO sul settore: su 52 milioni di persone, di cui l’83% sono donne, solo il 10% è tutelato.

Gli adempimenti delle parrocchie per la sicurezza nei luoghi di lavoro

 In arrivo gli adempimenti relativi alla formazione obbligatoria dei dipendenti e degli RSPP per le parrocchie che hanno dipendenti e collaboratori retribuiti; infatti, visto l’accordo del 21 dicembre 2011 tra il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro della salute, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano per la formazione dei lavoratori, ai sensi dell’articolo 37, comma 2, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e l’accordo 21 dicembre 2011 tra il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro della salute, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sui corsi di formazione per lo svolgimento diretto, da parte del datore di lavoro, dei compiti di prevenzione e protezione dai rischi, ai sensi dell’articolo 34, commi 2 e 3 , del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81.

Il licenziamento per giustificato motivo, un nuovo pronunciamento della Cassazione

 La Corte di Cassazione, attraverso la sentenza n. 7 dello scorso 2 gennaio 2013, ha affermato l’illegittimità del licenziamento per giustificato motivo oggettivo dove alla base del quale c’è il rifiuto del lavoratore di trasferirsi in un’altra società del gruppo, con meno di 15 dipendenti, senza specificare che la mancata accettazione avrebbe comportato il suo allontanamento e senza che l’azienda provvedesse a verificare la possibilità di adibire il dipendente ad altre mansioni.

Il contratto a tempo determinato, le norme dal 2013

 La Riforma Fornero ha introdotto delle novità nel contratto a tempo determinato allo scopo di limitarne l’abuso. Infatti, vengono previsti intervalli più lunghi nel caso di successione di contratti e un aumento del costo contributivo, ma ne è prevista una parziale restituzione al datore di lavoro in caso di stabilizzazione del rapporto.

Dalla Cassazione parere su licenziamento per inidoneità

 La Corte di cassazione si è espressa, attraverso la sentenza n. 23330 del 18 dicembre 2012, sull’inidoneità di un lavoratore e sul suo conseguente licenziamento.

Infatti, la Suprema Corte ha affermato che, deve essere reintegrato il lavoratore licenziato perché affetto da un disturbo d’ansia se non si dimostra la sua totale inidoneità allo svolgimento delle mansioni: più specificatamente, il datore di lavoro ha l’obbligo di provare l’impossibilità di una ricollocazione del medico.

Indennità disoccupazione Inps in caso di dimissioni

 Il lavoratore ha diritto all’indennità di disoccupazione ordinaria, agricola e non agricola e, dal 2013, all’Assicurazione sociale per l’impiego ASPI o Mini-Aspi in caso di dimissioni per giusta causa. Per i lavoratori che perdono il lavoro l’ordinamento previdenziale prevede un trattamento economico sostitutivo della retribuzione, erogato dall’Inps.

Detassazione e i criteri da applicare

 Al momento non esistono nuove norme che permettono di definire la particolare tassazione da applicare sulle somme erogate per incrementi di produttività, innovazione ed efficienza organizzativa, tanto che diverse aziende hanno deciso, al fine di assicurare per i propri dipendenti gli incentivi, criteri soggettivi ma con precisi riferimenti oggettivi.