Docenti precari: reality show scatena le polemiche

 Si chiama, anzi si sarebbe dovuta chiamare “Non è mai troppo tardi“, una trasmissione televisiva il cui format sarebbe dovuto essere quello più in voga da alcuni anni, ovverosia quello del reality show. La trasmissione, sulle reti Mediaset, ed in particolare su Canale 5, con la conduzione assegnata a Federica Panicucci, sarebbe stata incentrata sui docenti precari pronti a svolgere il loro ruolo di insegnanti a favore dei vip “scarsi” a livello culturale. L’imminente avvio del reality-show ha però scatenato non poche polemiche visto che sono molti i docenti precari che, con la riforma Gelmini, hanno protestato in piazza sostenendo che per loro non ci sarà alcun futuro nella scuola. E così, stando alle indiscrezioni di stampa, il reality-show, a pochi giorni dal temine di un altro programma della serie, il Grande Fratello, è stato annullato placando di sicuro le ire di chi ha considerato tale trasmissione, per molti versi, eticamente scorretta visto che ci sono attualmente nel nostro Paese migliaia di docenti precari a spasso senza un euro e senza alcuna certezza.

Università a numero chiuso: barriera antistorica e anacronistica

 Quella del numero chiuso per l’accesso all’Università è una barriera antistorica ed anacronistica che di fatto impedisce il libero accesso al mercato del lavoro. Ad affermarlo è il Codacons che, al riguardo, si è apertamente rivolto al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, affinché venga abolito il numero chiuso unitamente al meccanismo del test di ammissione. L’appello dell’Associazione arriva anche tenendo conto del fatto che la Riforma dell’Università, approvata in Parlamento e firmata dal Presidente della Repubblica, necessita di alcune modifiche così come richiesto proprio dal Presidente Giorgio Napolitano. Per il Codacons l’accesso al mercato del lavoro deve essere regolato dalla legge della domanda e dell’offerta, e non di certo per effetto di barriere di ingresso antistoriche e anacronistiche per cui si fa in modo che venga reso attendibile e cruciale per l’ammissione o meno di un giovane studente il risultato di un test di ammissione che consta di un centinaio di domande cui rispondere nell’arco di poche ore.