Provincia di Bolzano: concorso a premio per l’integrazione lavorativa

 Scadono il 30 giugno prossimo, nella Provincia di Bolzano, i termini per la partecipazione al concorso finalizzato all’assegnazione del “Premio integrazione lavorativa“. A darne notizia è stata proprio la Provincia di Bolzano dopo che la Giunta, su iniziativa di Roberto Bizzo, l’Assessore provinciale al Lavoro, ha approvato il rinnovo di un’iniziativa alla quale possono partecipare tutte quelle imprese private che hanno tra i dipendenti lavoratori diversamente abili, e che si sono distinte in quanto ad azioni innovative ed esperienze di lavoro tali da favorire, all’interno del ciclo produttivo, l’integrazione dei disabili. Il “Premio integrazione lavorativa” nella Provincia Autonoma di Bolzano è giunto alla sua quinta edizione, ed è riservato a quelle imprese private che sul territorio danno lavoro in Alto Adige oltre duemila lavoratori diversamente abili; al riguardo la Provincia Autonoma di Bolzano ha rilevato come negli anni sia via via cresciuta la percentuale di questi lavoratori che, nell’ambito del ciclo produttivo aziendale, si sono oramai integrati in maniera stabile.

Fare impresa fuori casa: ecco le città preferite

 Milano, Aosta e Torino. Sono queste le tre Città italiane preferite dagli imprenditori per fare “impresa fuori casa”, ovverosia per aprire un’attività al di fuori della propria regione di nascita. A rilevarlo è stata la Camera di Commercio di Monza e Brianza in accordo con un’elaborazione effettuata prendendo a riferimento i dati aggiornati del Registro delle Imprese. Basti pensare che a Milano ben 1 ditta individuale su 3 è rappresentata da titolari italiani che non sono nati nella Regione Lombardia. Questi imprenditori sono nel 22,3% dei casi provenienti dalla Regione Puglia con a ruota la Sicilia, con una percentuale del 17,9%, e poi gli imprenditori calabri con il 14,3% e quelli nati nella Regione Campania con il 12%. Per questo secondo l’Ente camerale, in concomitanza con l’anno in corrispondenza del quale nel nostro Paese si festeggiano i 150 anni dell’Unità d’Italia, si può dire che Milano è la “capitale” degli imprenditori italiani.

Inps, un aiuto ai disoccupati entro il 31 marzo

Il maggiore istituto previdenziale intende dare un supporto concreto ai disoccupati, ovvero ai lavoratori dipendenti, precari e stagionali, che non sono in grado di raggiungere il requisito minimo contributivo per ottenere la disoccupazione ordinaria.

Finalmente un aiuto, seppur piccolo, per tutti i disoccupati che non possono chiedere la normale indennità di disoccupazione e, in questo periodo, va bene proprio tutto.

Attenzione alla data limite: c’è tempo fino al 31 marzo per inviare le domande per ottenere l’indennità di disoccupazione per chi non ha raggiunto le 52 settimane di contribuzione negli ultimi due anni.

L’Inps ricorda che sono necessari due anni di iscrizione riferiti all’anno precedente la domanda; in buona sostanza chi presenta la domanda nel 2011 deve risultare presso l’Inps un accredito di almeno una settimana prima del 2009. L’Inps riconosce un trattamento economico quando il rapporto di lavoro sia concluso per licenziamento o scadenza del contratto di lavoro.

GI Day: opportunità di lavoro per i giovani con Gi Group

Nel 2009 tra gli occupati nella fascia 15-34 anni si sono persi circa 485.000 posti di lavoro*, mentre il tasso di disoccupazione nella fascia 16-24 ha raggiunto, nel gennaio 2011 il 29,4%, che è il dato più alto in assoluto dal 2004*.

Per contribuire a contrastare il fenomeno e accelerare l’incontro con le opportunità di lavoro di importanti aziende italiane e multinazionali, Gi Group, la più grande agenzia italiana per il lavoro, organizza il 31 marzo 2011 a Milano, il GI Day, giornata interamente dedicata ai neolaureati e ai neodiplomati che si articolerà in due momenti, uno formativo e l’altro di selezione con colloqui di gruppo nei quali alcuni ragazzi incontreranno i referenti delle aziende che hanno aderito, ovvero: Accor, Artsana, BricoCenter, Caleffi, Ceva Logistics, Micron Technology, Partesa, SimplySma e St Microelectronics.

Cassa integrazione 2010: consumate 580 milioni di ore

 Ammontano a 580 milioni le ore di cassa integrazione che nel 2010 in Italia sono state richieste e “consumate”, ovverosia utilizzate. A fornire in via ufficiale questo dato è stato venerdì scorso l’Inps, Istituto Nazionale per la previdenza sociale, nel precisare come il cosiddetto “tiraggio” si sia fermato al livello del 48,17%; questo significa che per ogni 100 ore di cassa integrazione richieste ed autorizzate le imprese ne hanno in media utilizzate solamente poco più di 48. Il tiraggio, ovverosia la percentuale di effettivo utilizzo della cassa integrazione, risulta essere per il 2010 in forte calo rispetto alla percentuale del 65,40% dell’anno 2009. Trattasi di un dato in forte miglioramento che conferma la ripresa in Italia dell’economia e della produttività d’impresa così confermato dal dato definitivo sul PIL 2010, cresciuto nel nostro Paese ben oltre l’1% dopo una caduta superiore ai cinque punti dell’anno 2009.

Cassa integrazione ordinaria: crolla a febbraio

 L’economia italiana migliora, anche se a piccoli passi, e di conseguenza le imprese italiane, rispetto agli anni bui della crisi, chiedono sempre meno ore di cassa integrazione. La conferma arriva dagli ultimissimi dati, quelli relativi al mese di febbraio 2011, caratterizzati da un crollo delle ore autorizzate del 27,3% a 70,6 milioni rispetto alle 97,1 milioni di ore di cassa integrazione guadagni autorizzate nello stesso mese dell’anno 2010. A darne notizia è stato l’Inps, Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, sottolineando altresì come nel primo bimestre 2011 il calo di ore autorizzate di Cig sia stato corposo e pari al 26,5% rispetto al periodo gennaio-febbraio del 2010.

Progetti destinati all’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani

Il 2011 è l’anno dei giovani per Gi Group; il più grande Gruppo italiano nei servizi per il mercato del lavoro punta con forza allo sviluppo di servizi ed eventi dedicati espressamente ai giovani, per facilitare il loro ingresso nel mondo del lavoro.

Le iniziative di Gi Group per i giovani partiranno il 15 marzo con il convegno “I giovani tra formazione e lavoro” e proseguiranno il 31 marzo con l’organizzazione del GI Day, evento di orientamento e incontri con le aziende dedicato ai giovani talenti. In parallelo Gi Group ha aperto la prima filiale dedicata ai giovani appena usciti dalle scuole superiori e dall’Università, al loro primo ingresso nel mondo del lavoro, la filiale “First” che avrà anche un alter ego “virtuale” su Facebook.

Stefano Colli-Lanzi, amministratore delegato di Gi Group spiega:

“La disoccupazione giovanile al 29%* è un dato che non ci può lasciare indifferenti; per questo abbiamo deciso di dedicare il 2011 ai giovani. Come prima agenzia per il lavoro italiana pensiamo di poter dare un importante contributo non solo per far incontrare i giovani con le offerte esistenti, ma per farli entrare e, soprattutto, restare nel mondo del lavoro in un’ottica di costante occupabilità”

Cassa integrazione: Toscana, la situazione migliora

 Nella Regione Toscana il ricorso alla cassa integrazione resta massiccio, ma l’ultimissima rilevazione, quella dello scorso mese di gennaio 2011, lascia pensare e sperare in un’inversione di tendenza. Questo perché l’aumento di gennaio 2011, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, è stato circoscritto al 3,7% dopo che il 2010 s’era chiuso complessivamente con un balzo delle ore del 59% rispetto al 2009, e dopo che nel mese di settembre scorso s’era registrato in Toscana un picco con quasi sette milioni di ore. Secondo quanto dichiarato dall’Assessore Simoncini, il dato di gennaio 2011 è tale per cui da un lato non si può parlare di una svolta duratura, ma dall’altro comunque s’inizia ad intravedere una luce in fondo al tunnel. La crescita moderata della cassa integrazione, in particolare, è frutto del forte calo della CIG ordinaria, in particolar modo nel settore industriale; a scendere è anche la CIG straordinaria mentre il ricorso alla cassa integrazione in deroga in Toscana fa purtroppo ancora registrare tassi di crescita esplosivi. In ogni caso secondo l’Assessore Simoncini c’è da essere moderatamente ottimisti specie se si considerano gli ultimi dati sugli avviamenti al lavoro e sull’export.

Lavoro Emilia-Romagna: nuove opportunità per i cassintegrati

 Grazie ad uno stanziamento pari a  complessivi 100 mila euro, nella Regione Emilia-Romagna è stato pubblicato un Avviso grazie al quale sedici persone saranno selezionate per svolgere a Bologna, presso gli Uffici della Corte d’Appello, ma anche quelli del Tribunale, del Tribunale dei Minori, e del Giudice di Pace, delle attività socialmente utili. A darne notizia è stata nei giorni scorsi l’Amministrazione regionale nel precisare al riguardo come la misura sia destinata a favore dei lavoratori che attualmente sono in mobilità, o che oppure sono in CIGS, cassa integrazione guadagni straordinaria. La raccolta delle candidature è aperta a fronte della scadenza dei termini fissata al 3 marzo 2011, ovverosia quindici giorni dopo la pubblicazione dell’Avviso sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna. L’attività socialmente utile può durare al massimo dodici mesi e per un massimo di 36 ore alla settimana; il tutto a fronte del percepimento di un’integrazione dell’ammortizzatore sociale che già il lavoratore percepisce.

Lavoro Sardegna: parte Welfare to Work

 In linea con quanto già preannunciato nelle scorse settimane dall’Amministrazione regionale, in Sardegna è in rampa di lancio “Welfare to Work“, un importante progetto per le imprese e, soprattutto, a favore dei lavoratori svantaggiati. La Regione Sardegna, ed in particolare l’Assessorato regionale al Lavoro, ha infatti pubblicato l’apposito Avviso grazie al quale le aziende che operano nei settori delle telecomunicazioni e dell’informatica, e che esercitano l’attività di call center, potranno ottenere dei contributi “spendibili” per andare ad assumere lavoratori svantaggiati con un contratto di lavoro a tempo indeterminato. L’Avviso, denominato “Welfare to Work a titolarità regionale“, è in particolare strutturato su due linee di intervento: una è quella sopra citata per le imprese, mentre l’altra è per i lavoratori che, non avendo ancora trovato un’opportunità di assunzione, possono ottenere una “dote” da spendere presso le imprese sempre ai fini di una ricollocazione sul mercato del lavoro.

Cassa integrazione: ore utilizzate ancora in discesa

 A conferma delle ripresa, seppur lenta, del mercato del lavoro e della produttività delle imprese, nello scorso mese di novembre, in base ai dati sinora disponibili ed elaborati dall’Inps, il cosiddetto tiraggio della cassa integrazione è per la prima volta sceso al di sotto della percentuale del 48%. A darne notizia è stato proprio l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale nel precisare come nel mese indicato la percentuale di ore di Cassa Integrazione Guadagni (CIG) utilizzate si sia attestata al 47,26%. Il bilancio, da gennaio a novembre 2010, vede così un monte ore di CIG utilizzate pari a 528 milioni rispetto a 1,11 miliardi di ore di cassa integrazione guadagni richieste. Secondo quanto dichiarato da Antonio Mastrapasqua, Presidente dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, il tasso di utilizzo della CIG registra oramai una contrazione da ben un anno, così come negli ultimi cinque mesi sono scese le ore autorizzate.

Occupazione Sardegna: parte il Piano per il lavoro

 Nell’ambito del patto per lo sviluppo siglato nel giugno del 2010, nella Regione Sardegna l’Amministrazione, in piena intesa con i Sindacati, punta per l’anno in corso ad attuare un Piano per il lavoro finalizzato non solo a creare occupazione, rispondendo quindi ai bisogni occupazionali legati agli effetti negativi della crisi, ma anche a salvaguardare l’occupazione consolidata. Al riguardo la Regione Sardegna ha annunciato l’avvio di tavoli tematici ad hoc nell’ambito delle azioni di intervento già definite a seguito del varo e dell’approvazione della “Finanziaria“. A valere sul quadriennio che va dal 2011 al 2015, ci sono a disposizione risorse per complessivi 200 milioni di euro provenienti sia da stanziamenti regionali, sia dal Fondo sociale europeo.

Occupazione Lombardia: posto di lavoro in cima alle preoccupazioni

 Per le famiglie lombarde la preoccupazione più stringente è rappresentata dal posto di lavoro. A rilevarlo sono due recenti indagini, dal titolo” Famiglie e fiducia Monza e Brianza, Lombardia, Italia” e “Famiglia e risparmio: la risposta italiana alla crisi. Monza, Lombardia e Italia”, che, in collaborazione con DigiCamere, sono state realizzate dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza. In particolare, le indagini rivelano come anche per l’anno in corso nel nostro Paese, in ragione di ben nove famiglie lombarde su dieci, l’economia italiana resterà ancora in stand-by. Come diretta conseguenza le famiglie residenti nella Regione Lombardia, nel rapporto di ben 4 su 5, si aspettano un aumento della disoccupazione con una percentuale più alta rispetto alla media nazionale che registra una percentuale del 67%. E sebbene la disoccupazione giovanile in Italia sia a livelli da record, sono proprio loro a confermarsi per il futuro più ottimisti in merito sia alla crescita economica dell’Italia, sia al miglioramento della situazione all’interno della propria famiglia.

Lavoro Sardegna: contributi alle Province per l’occupazione stabile

 Una dotazione finanziaria pari a due milioni di euro, da ripartire tra le Province, al fine di incentivare il reimpiego dei lavoratori. Sono queste le risorse, nella Regione Sardegna, grazie all’ultima “Finanziaria” che è stata appena approvata dall’Amministrazione regionale che, quindi, in questo modo punta a continuare a sostenere le politiche attive per il lavoro. In particolare, tenendo conto anche delle esperienze passate, l’Assessorato regionale competente, nell’ambito della ripartizione dei fondi tra le otto Province della Regione Sardegna, ha chiesto agli Enti di privilegiare proposte ed azioni condivise per la formazione dei lavoratori al fine di accompagnarli al reimpiego attraverso un’occupazione stabile. Non a caso l’Assessore regionale Franco Manca ha posto l’accento sul fatto che, quando l’azione amministrativa si manifesta sul territorio, questa deve essere caratterizzata da principi di concertazione e di sussidiarietà.