Lavoro Piemonte: nuovi aiuti per la creazione d’impresa

 A partire dal prossimo 13 settembre 2010, nella Regione Piemonte, i titolari di partita Iva e le imprese potranno presentare le istanze per l’accesso a delle nuove misure di sostegno finalizzate a favorire sul territorio sia l’auto-impiego, sia la creazione di nuove imprese. Ad annunciarlo nei giorni scorsi è stata Claudia Porchietto, Assessore al Lavoro della Regione Piemonte, nel sottolineare in particolare come per la prima volta sia stato a punto uno strumento di sostegno anche a favore della categoria dei lavoratori autonomi; alla misura, tra l’altro, possono accedere anche le imprese di recente costituzione. L’iniziativa rientra in una delle due delibere che la Giunta della Regione Piemonte ha approvato nei giorni scorsi su proposta formulata proprio dell’Assessore Claudia Porchietto con una dote finanziaria complessiva pari a ben quattro milioni di euro.

Lavoro Treviso: Provincia e settore agricolo insieme contro la crisi

 Al fine di garantire occupazione ai lavoratori in mobilità, a quelli disoccupati oppure in cassa integrazione, a Treviso l’Amministrazione provinciale è scesa nuovamente in campo andando stavolta a stipulare un accordo con le Associazioni di categoria dell’agricoltura. L’obiettivo, attraverso l’utilizzo dello strumento dei voucher, è quello di andare a garantire lavoro occasionale accessorio ai lavoratori più in difficoltà sul territorio della Provincia di Treviso; questo perché, tra l’altro, quello attuale è un momento particolarmente propizio per l’assunzione di manodopera stagionale in agricoltura, ma è proprio il settore agricolo quello che meglio di altri, a partire dall’industria e passando per il commercio, sta riuscendo sul territorio a contenere gli effetti negativi di una crisi finanziaria ed economica che, purtroppo, è diventata anche occupazionale. E così la Provincia di Treviso ha annunciato d’aver messo a disposizione la propria banca dati di lavoratori in mobilità e di disoccupati affinché questi possano essere impegnati occasionalmente in campagna.

USA: in aumento le richieste di sussidi di disoccupazione settimanali

Come comunicato dal Dipartimento del Lavoro di Washington le richieste di sussidi di disoccupazione settimanali negli Stati Uniti sono in costante e preoccupante crescita; nella settimana terminata il 7 agosto scorso il numero di nuove domande è salito a 484 mila unità con un incremento di 2 mila. Gli analisti si aspettavano invece un calo di 14 mila unità.

Purtroppo questo dato ha avuto pesanti riflessi anche sulle Borse; disoccupazione che preoccupa e parecchio la BCE. Sempre secondo la BCE nell’area euro si dovrebbe continuare a beneficiare delle misure di sostegno al reddito spiegando

Ci si attende tuttavia che la ripresa dell’attività sia frenata dal processo di aggiustamento dei bilanci aziendali in corso in diversi settori e dalle prospettive per il mercato del lavoro

Meglio il lavoro in nero che non lavorare affatto

 Il lavoro in nero, di cui abbiamo già parlato in passato all’interno del nostro blog, continua ad essere un terribile nemico sia per i lavoratori che per le aziende.

I lavoratori “in nero” non godono di nessun tipo di tutela (previdenziale, assicurativa..)mentre le aziende nel caso in cui venissero sottoposte a controlli possono andare incontro a sanzioni anche pesanti.

Eppure nonostante questo sembrano essere molti i lavoratori che accettano di lavorare senza contratto; questo almeno secondo le risposte fornite da alcuni lettori del blog all’interno della nostra pagina Facebook.

Comune di Ravenna: Bando per contributi ai disoccupati

 Sono aperti nel Comune di Ravenna i Bandi grazie ai quali l’Amministrazione punta ad aiutare sia i lavoratori che sono attualmente disoccupati, sia le imprese che vogliono incrementare il proprio organico con le assunzioni. Questo grazie a due appositi Fondi, aventi entrambi una dote pari a ben 400 mila euro, che potranno essere utilizzati per concedere contributi alle aziende che assumeranno personale dipendente per un periodo non inferiore ad un anno, ed ai lavoratori che a causa della congiuntura economica difficile sono disoccupati in quanto hanno perso il posto di lavoro con contratto subordinato o parasubordinato; alla misura possono inoltre accedere anche i disoccupati che sono lavoratori autonomi titolari di partita Iva ma non d’impresa. Al primo fondo è possibile presentare la domanda entro e non oltre il 30 settembre 2010; successivamente, a fronte del persistere della condizione di disoccupato, il lavoratore potrà presentare una seconda domanda di accesso ai contributi entro e non oltre la data del 18 gennaio 2011.

Lavoro precario: tutta colpa del basso titolo di studio

 In Italia spesso si identifica la figura del lavoratore precario con quella di un giovane neo laureato o di una giovane neo laureata, ma dati alla mano non è proprio così. A metterlo in evidenza è la CGIA di Mestre, la quale fa presente come nel nostro Paese quasi un precario su due, per l’esattezza il 45,5%, abbia come titolo di studio solo quello relativo alla licenza media. Sono ben 3,75 milioni, complessivamente, i lavoratori che nel nostro Paese sono precari, ovverosia non hanno un contratto di lavoro stabile, e nella maggioranza dei casi questa mancanza di stabilità lavorativa risulta essere strettamente correlata al basso titolo di studio. E se il 45,5% dei precari ha solo la licenza media, una piccola minoranza, pari al 15,5% individua i giovani neo laureati, mentre solo l’1,1%, poco più di 43 mila in tutta Italia, sono i precari che possiedono un diploma post laurea.

Lavoro in agricoltura: 50 mila posti al Sud sono a rischio

 A causa della manovra economica messa a punto dal Governo, il settore agricolo nelle campagne del Mezzogiorno rischia grosso visto che, secondo quanto riporta la Coldiretti, sono ben 50 mila i posti di lavoro a rischio a causa dell’inasprimento dei costi contributivi. In particolare, l’Organizzazione degli agricoltori fa presente come nella manovra non sia presente la stabilizzazione per quel che riguarda le agevolazioni contributive che, negli ultimi cinque anni e mezzo, hanno permesso alle aziende agricole operanti nelle zone svantaggiate, ed in quelle agricole montane, di poter andare avanti. Secondo la Coldiretti il mancato rinnovo delle agevolazioni sarebbe grave visto che in questo modo, a danno degli imprenditori onesti, scatterebbero fenomeni di concorrenza sleale e di occupazione in nero che chiaramente il nostro Paese non può più permettersi.

Comune di Cornaredo: buono famiglia per precarietà lavorativa

 Rispetto alla precedente scadenza del 15 giugno 2010, è stato prorogato fino alle ore 18 del prossimo 26 luglio, nel Comune di Cornaredo, in Provincia di Milano, il “Buono Famiglia“, un contributo ottenibile, previa presentazione della domanda, e nel rispetto dei requisiti previsti, grazie ad un apposito concorso pubblico indetto dall’Amministrazione comunale a sostegno di quelle persone che versano in uno stato di precarietà lavorativa. La misura è quindi riservata a chi ha perso il posto di lavoro e, tra l’altro, anche ai cassintegrati ed ai lavoratori in mobilità appartenenti a nuclei familiari che non possiedono sufficienti risparmi per poter affrontare le spese ordinarie, e che non possono far leva su nessun altro aiuto economico adeguato. La domanda di assegnazione del contributo economico può essere scaricata dal Web, direttamente dal sito Internet del Comune di Cornaredo, dichiarando sotto la propria responsabilità, tra l’altro, di avere un indicatore della situazione economica equivalente (Isee) non superiore ai 15.458 euro, e di aver maturato la residenza nel Comune di Cornaredo almeno a partire dall’1 gennaio del 2008.

Lavoro giovani: Torino, incentivi per condurre una vita in autonomia

 Andare a vivere da soli, acquisire quel minimo necessario di autonomia e di indipendenza, e magari iniziare a cercarsi un lavoro. E’ questa l’esigenza, il bisogno, spesso insoddisfatto, di tantissimi giovani nel nostro Paese che non appartengono di certo all’inflazionata categoria dei cosiddetti “bamboccioni“. Ebbene, per chi è residente a Torino, ed è un giovane di età compresa tra i 20 ed i 30 anni, arriva una grossa novità. Con il Progetto C.A.S.A. – Ciascuno a suo agio, i giovani torinesi che decidono di lasciare il tetto familiare potranno infatti ottenere, grazie ad un apposito Fondo Rotativo, un finanziamento agevolato al fine di avviare la fase di “start up” che porterà ad acquisire a livello abitativo e di vita la propria autonomia e indipendenza. Il Fondo Rotativo permette al giovane di ottenere un prestito che, essendo erogato con la formula del prestito d’onore, è a tasso zero. Nel momento in cui il giovane restituisce a rate il prestito, le risorse del Fondo Rotativo si ricostituiscono e quindi altri giovani potranno allo stesso modo “scappare di casa”.

Provincia di Treviso: 700 mila euro per favorire l’occupazione

 Al fine di favorire l’occupazione e, quindi, contrastare la crisi economica, il 29 giugno scorso in Provincia di Treviso è stato siglato un importante accordo tra l’Amministrazione provinciale ed i Sindacati di Cgil, Cisl e Uil. Trattasi, nello specifico, di un documento che, a fronte di uno stanziamento pari a ben 700 mila euro, punta a finanziare strumenti e soluzioni per favorire l’occupazione, l’inserimento ed il reinserimento lavorativo, ma anche piani d’azione specifici per i giovani, i trasporti pubblici locali, il territorio, l’ambiente e la casa. Il progetto, condiviso con i Sindacati, ha una durata pari a due anni e vedrà tra l’altro la Provincia di Treviso impegnata a permettere il coinvolgimento sul territorio degli Enti locali, della Camera di Commercio di Treviso, ma anche della Regione Veneto. Lo stanziamento di 700 mila euro segue quello da 500 mila euro messo sul piatto l’anno scorso per fronteggiare l’emergenza occupazionale.

Lavoro precario: giovani stufi tra co.co.pro. e tempo determinato

 Nel nostro Paese i giovani sono oramai stanchi di lavorare con contratti a tempo determinato, visto che le imprese, nonostante le capacità del lavoratore, puntano sempre di più sul contenimento dei costi occupazionali. Con la conseguenza che a scadenza di contratto stringono la mano al lavoratore che si ritrova a fare una gavetta, questa sì, a tempo indeterminato! L’insoddisfazione dei giovani emerge anche dalle pagine di “Gazzetta Del Lavoro” su Facebook visto che si fa tanto per attirare l’attenzione delle imprese con curriculum ricchi di esperienze lavorative e con una carriera universitaria brillante cui spesso si aggiunge anche un master. Ma ci sono anche tanti giovani che hanno compreso come lo scenario rispetto agli anni ’80, quelli dei posti fissi in banca, sia drasticamente cambiato a loro sfavore, ragion per cui da un lato non si smette di cercare il lavoro per cui magari ci si è diplomati/laureati, ma dall’altro si accettano anche lavori che non piacciono perché, scrivono i nostri lettori su Facebookla vita è fatta così“.

Lavoro Umbria: Bando per reinserimento co.co.pro.

 E’ stato pubblicato oggi, mercoledì 30 giugno 2010, sul Supplemento Ordinario numero 29 al Bollettino Ufficiale della Regione Umbria, un importante Bando la cui finalità è quella di reinserire nel mondo del lavoro i collaboratori a progetto che, residenti sul territorio regionale, si trovano ad essere disoccupati o espulsi da aziende che versano in uno stato di crisi. A darne notizia è l’Amministrazione regionale nel precisare che le linee guida del Bando sono state approvate dalla Giunta della Regione Umbria a seguito di una proposta formulata da Gianluca Rossi, Assessore regionale all’economia ed alle politiche attive del lavoro. Grazie al Bando, le imprese che assumono un co.co.pro. potranno beneficiare di un contributo pari a ben 7.500 euro a patto di assumere il lavoratore con un contratto a tempo indeterminato e che tale status occupazionale venga mantenuto per un periodo pari ad almeno tre anni.

Cassa integrazione in deroga: forti richieste in Piemonte

 Nella Regione Piemonte le richieste di cassa integrazione in deroga sono in forte aumento, ma per fortuna, a valere su tutto il 2010, ci sono fondi per la copertura che dovrebbero essere sufficienti per i prossimi mesi. A dichiararlo è stato Roberto Rosso, vicepresidente ed assessore al Lavoro della Regione, dopo che il Ministro Sacconi ha firmato il Decreto che assegna al Piemonte altri 80 milioni di euro per la cassa integrazione in deroga che, lo ricordiamo, scatta nel momento in cui le imprese esauriscono il ricorso agli ammortizzatori sociali con la cassa integrazione ordinaria senza riuscire a tirarsi fuori dallo stato di crisi aziendale. Inoltre, l’Assessore Rosso ha dichiarato che a valere sul 2009 per il Piemonte, in accordo con i dati forniti dall’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps), ci sono ancora 110 milioni di euro, ragion per cui le risorse complessive per la copertura della cassa integrazione in deroga sul territorio regionale ammontano a 190 milioni di euro.

Lavoro Sardegna: quadro occupazionale in lieve miglioramento

 Nella Regione Sardegna il tasso di disoccupazione continua a mantenersi su livelli molto elevati, ma segnali incoraggianti arrivano nel passaggio dall’ultimo trimestre dello scorso anno al primo trimestre del 2010. Se infatti nel periodo ottobre – dicembre 2009 il saldo occupazionale sul territorio sardo segnava un rosso di 28.040 unità, nel primo quarto del 2010 il saldo tra chi ha trovato lavoro, e chi l’ha perso, è stato invece positivo per poco più di 19 mila unità. E’ questo il dato positivo ed incoraggiante che emerge da “Congiuntura Lavoro Sardegna“, un Rapporto a cura dell’Agenzia regionale per il Lavoro pubblicato dopo il rilascio degli ultimi dati sull’occupazione a cura dell’Istituto Nazionale di Statistica (Istat). Come accennato, il tasso di disoccupazione, al 16,1%, in Sardegna rimane non solo molto elevato, ma anche sui massimi in rapporto allo scenario nazionale a conferma di come sul territorio la recessione internazionale e la crisi del settore produttivo abbia lasciato il segno.