Le ferie estive sono finite, e molti italiani sono tornati alla vita lavorativa di sempre. Molti altri purtroppo sono invece ancora alla ricerca di un’occupazione, ragion per cui dopo magari un’estate di rinunce, a causa dei pochi soldi in tasca, è tempo di rimboccarsi le maniche e andare alla ricerca di un posto di lavoro possibilmente in linea con le proprie aspirazioni. E non a caso a livello imprenditoriale, a partire dal prossimo mese di ottobre, si riparte con i nuovi corsi di formazione organizzati dalle imprese del settore che potranno tornare utili a moltissimi lavoratori a spasso al fine di potersi “accasare” prima, bene e meglio presso un‘azienda. Il comparto tra l’altro è in espansione se si considera che, in accordo con quanto emerso da un’elaborazione effettuata dalla Camera di Commercio di Milano, nell’ultimo anno le imprese che offrono corsi di formazione sono aumentate in Italia del 4% passando da poco più di 10 mila a quasi 10.500. Ma cosa offrono queste imprese?
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Voucher imprenditoria femminile: Terni, torna il Premio Ape Regina
Il Comitato provinciale per la promozione dell’Imprenditorialità Femminile, e la Camera di Commercio di Terni, hanno annunciato che torna anche quest’anno l’importante Premio “Ape Regina”, un’iniziativa giunta alla sua seconda edizione che mira in particolare a premiare l’imprenditorialità femminile e, tra l’altro, anche le migliori donne che si sono distinte sul territorio provinciale per l’impegno, la costanza, la capacità e la passione nei settori e nei comparti dei servizi, della cooperazione, dell’artigianato, dell’agricoltura, del commercio e dell’industria. La candidatura, attraverso la partecipazione ad un apposito Bando, dovrà avvenire entro e non oltre la data del prossimo venerdì 12 novembre 2010; a presentare la domanda dovranno essere o le dirette interessate, oppure le Organizzazioni di categoria presenti sul territorio della Provincia di Terni che, in particolare, potranno presentare la candidatura ciascuno per un massimo di tre nominativi che, come sopra citato, si sono distinti sul territorio provinciale per l’impegno, la costanza, la capacità e la passione nei settori indicati.
Imprenditoria femminile: Regione Umbria, parte un progetto transnazionale
Si chiama “EMMA”, Entrepreunership Methodology Mediterranaean Assistance, ed è un importante progetto avente un carattere transnazionale per la cooperazione al fine di supportare sia la nascita, sia lo sviluppo dell’imprenditoria femminile. “EMMA”, in accordo con quanto ha reso noto la Regione Umbria, che è il soggetto capofila del progetto attraverso la propria Direzione sviluppo economico – Servizio sostegno alle imprese, mira in particolare a rimuovere ed a superare tutti quegli ostacoli che di norma penalizzano sia l’avvio, sia l’operatività delle imprese in rosa. “EMMA” risulta essere stato finanziato con le risorse dell’Unione Europea, in particolare quelle del FESR, ed è stato formalmente avviato dopo che nei giorni scorsi, in località Petrignano del Lago, una frazione del Comune di Castiglione del Lago in Provincia di Perugia, si è tenuto un primo incontro preliminare.
Voucher formativi: graduatoria Provincia di Prato
Al fine di permettere ai disoccupati di potersi ricollocare sul mercato del lavoro, nelle scorse settimane la Provincia di Prato ha annunciato uno stanziamento, pari a ben 214 mila euro, finalizzato alla concessione di voucher formativi. Ebbene, al riguardo, in accordo con quanto rende noto l’Amministrazione provinciale, nei giorni scorsi è stata pubblicata la graduatoria relativa ad una misura i cui termini di accesso sono scaduti il 30 luglio scorso a fronte di un Bando che è stato pubblicato il 21 giugno del 2010. I beneficiari dei voucher formativi sono lavoratori in difficoltà dal fronte occupazionale, ovverosia in mobilità, disoccupate o in cassa integrazione; il tutto a fronte di maggiori risorse, pari a ben un milione di euro, che per il sostegno all’occupazione andranno a finanziare un nuovo avviso pubblico che la Provincia di Prato andrà a pubblicare nel prossimo autunno. Con i 214 mila euro stanziati con il Bando scaduto il 30 luglio scorso i beneficiari potranno andare a sfruttare il voucher per poter frequentare in maniera completamente gratuita un corso di formazione.
Imprenditoria femminile: Toscana, corso di formazione gratuito
Nell’ambito del progetto “Busy-Ness Madre Figlia”, Unioncamere Toscana, per la macro area di Livorno, Lucca, Massa Carrara e Pisa, e per quella di Grosseto e Siena, ha organizzato, avvalendosi della collaborazione della Regione Toscana, un corso di formazione gratuito, giunto alla sua quarta edizione, per l’imprenditoria femminile i cui termini di presentazione della richiesta di partecipazione sono stati prorogati. In particolare, per la macro area di Livorno, Lucca, Massa Carrara e Pisa, il termine ultimo di presentazione della domanda è ora quello del 14 settembre, mentre entro il 30 settembre 2010 si può inoltrare l’istanza di partecipazione per la macro area di Grosseto e Siena. Per entrambe le macro aree il corso di formazione gratuito sarà riservato a 36 donne che rispettano il requisito della residenza e che sono motivate sotto il profilo imprenditoriale.
Provincia di Campobasso: corso gratuito sulle pari opportunità
Scadono il prossimo 20 settembre 2010, in Provincia di Campobasso, i termini di partecipazione ad un interessante corso di formazione gratuito che è stato promosso dal Comitato per le Pari Opportunità e dalla Consigliera di Parità dell’Amministrazione provinciale. Il corso, intitolato “La politica delle pari opportunità … per le pari opportunità nella politica“, mira in particolare a favorire una maggiore partecipazione sia degli uomini, sia delle donne nei centri decisionali non solo a livello locale, ma anche a livello nazionale. Il corso di formazione gratuito, in particolare, è composto di otto moduli e durerà 40 ore, e richiede in via obbligatoria da parte del partecipante, ai fini del rilascio di un apposito attestato, la frequenza ad almeno l’80% delle lezioni previste. I posti a disposizione sono in tutto 60, 30 dei quali a Campobasso, e gli altri 30 a Termoli; le domande, in carta semplice, potranno essere presentate per la partecipazione ad una delle due sedi fermo restando che i due terzi dei posti, ovverosia 40, sono riservati alle donne, mentre i restanti 20 posti sono riservati agli uomini.
Voucher conciliazione lavoro e famiglia in Provincia di Macerata
Scade alle ore 12 del prossimo 14 agosto 2010 un Bando in Provincia di Macerata, ed in particolare nel Comune di Mogliano, per favorire l’occupazione delle donne attraverso l’erogazione di voucher di servizio finalizzati a garantire la conciliazione tra i tempi di vita quotidiana e quelli legati all’attività lavorativa. Il voucher da parte del Comune viene concesso per la copertura delle spese legate ai servizi di assistenza di anziani non autosufficienti, disabili o bambini di età inferiore ai 12 anni. I voucher di servizio erogati possono essere concessi a patto che a valere sulle stesse spese sostenute non si fruisca di altri incentivi; inoltre, per quel che riguarda l’assistenza agli anziani non autosufficienti, l’assegnazione del voucher è incompatibile con l’indennità di accompagnamento percepita dalla stessa persona. Sono ammesse, tra l’altro, le spese per baby-sitter, asili nido, assistenti, badanti, servizi di mensa e di trasporto legati ad attività scolastiche ed extrascolastiche; inoltre, da tali servizi è ammessa la spesa relativa all’Iva a patto che però questa per il richiedente rappresenti un costo non recuperabile, e che a tal fine provveda a dimostrarlo.
Occupazione femminile: gli incentivi per le donne in Toscana
In Toscana l’Amministrazione, a favore dell’occupazione femminile, promuove una misura di part-time volontario, sulla base di accordi sindacali, ed a tempo indeterminato, che permette all’impresa di ottenere degli incentivi a fronte di incrementi occupazionali. A ricordarlo è stato l’Assessore regionale Simoncini, il quale ha sottolineato come la Regione Toscana riuscirà a tirarsi fuori dalla fase di crisi solo se ci saranno più donne al lavoro. Questo perché è stato proprio il lavoro femminile quello più penalizzato a seguito della crisi economica, ragion per cui l’Amministrazione regionale ha provveduto a potenziare le misure a favore delle donne ed in particolare a favore di quelle lavoratrici in condizioni di svantaggio. Ad esempio, a favore delle donne lavoratrici immigrate, che nella Regione sono da un lato sempre più presenti, e dall’altro sempre più in difficoltà nell’inserimento nel mercato del lavoro, c’è un progetto pilota finalizzato al riconoscimento delle competenze nei casi di mancato riconoscimento dei titoli di studio.
Lavoro Firenze: Provincia e Comuni insieme per la parità dei sessi
Si chiama “Accordo Territoriale di Genere“, ed è un importante documento siglato da un lato dalla Provincia di Firenze, e dall’altro dai Comuni del territorio fiorentino per promuovere le pari opportunità in base ai nostri principi costituzionali, e con l’obiettivo non solo di prevenire e contrastare ogni forma di violenza sulle donne, ma anche di incentivare l’imprenditoria in rosa, il lavoro femminile ed anche la presenza delle donne nella politica e nelle istituzioni. L’Accordo Territoriale di Genere punta quindi sul territorio provinciale a promuovere la parità dei sessi, ed a tal fine saranno avviati ben dodici progetti che potenzialmente interessano all’incirca l’85% della popolazione residente nei Comuni della Provincia di Firenze. Ad esempio, nel Comune di San Casciano c’è “Laboratorio donna“, uno dei dodici progetti messi a punto dopo aver ascoltato sul territorio le reali esigenze in materia di sostegno alle politiche di genere ed alle pari opportunità.
Mettersi in proprio in Lombardia: fondi per giovani, donne e persone svantaggiate
Grazie alla Legge regionale numero 22, in Lombardia le donne, i giovani e le persone svantaggiate possono mettersi in proprio accedendo ad un apposito plafond di finanziamenti stanziati per incentivare la nascita di nuove imprese familiari, ditte individuali, ma anche società professionali, studi professionali ed imprese costituite in forma societaria. A darne notizia è l’Amministrazione regionale nel precisare come tale opportunità sia riservata a donne, giovani e persone svantaggiate di età compresa tra i 18 ed i 35 anni che vogliono avviare un’impresa o che l’hanno già costituita da meno di dodici mesi dalla data di presentazione della domanda. Le risorse a disposizione sono quelle relative al Bando dell’assessorato Industria e Artigianato con una dote pari a 30 milioni di euro; di questi ce ne sono a disposizione 12 dopo che 18 milioni di euro sono stati erogati a favore di 341 imprese, alla data dello scorso mese di marzo, ed a fronte di 658 domande presentate.
Conciliazione lavoro e famiglia: voucher per le donne in Provincia di Ancona
Grazie alle risorse del fondo sociale europeo, in Provincia di Ancona sono pronti degli stanziamenti pari a quasi 350 mila euro per permettere alle donne di conciliare i tempi di vita con quelli del lavoro. A darne notizia è l’Amministrazione provinciale nel precisare come i termini di presentazione della domanda scadano il prossimo 20 settembre 2010, e come per l’accesso alla misura serva, tra l’altro, il rispetto di opportuni requisiti di reddito. Nel dettaglio, le donne possono ottenere i voucher a fronte delle spese sostenute per l’assistenza agli anziani, ai figli ed ai disabili in ragione del reddito dichiarato ai fini dell’indicatore della situazione economica equivalente (Isee). Con un Isee sotto i 15 mila euro alla donna può spettare un voucher fino ad un importo di duemila euro a fronte della presentazione delle ricevute di spesa sostenuta per l’assistenza ai disabili, bambini o anziani; questo significa che occorrerà presentare le ricevute di spesa per la babysitter, il centro estivo, l’asilo nido, il doposcuola o, nel caso di anziani e disabili, quelle per le case di riposo, la badante, il centro riabilitativo o la casa di cura.
Lavoro femminile: Milano, nasce lo sportello Donne@work
Si chiama Donne@work, ed è un nuovo sportello inaugurato venerdì scorso a Milano per facilitare l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro a favore delle donne nell’ambito dell’ICT. A darne notizia è stata la Camera di Commercio di Milano che ha collaborato alla nascita del nuovo sportello insieme al Comune di Milano, ed in particolare all’Assessorato alla Famiglia, alla Scuola ed alle Politiche Sociali del capoluogo lombardo, Assintel, Associazione Primadonna e Manageritalia. Donne@work è il nuovo sportello che punta ad incentivare l’occupazione femminile offrendo alle imprese professionalità e competenze informatiche che risultano essere a misura d’azienda. Secondo quanto dichiarato dal consigliere della Camera di commercio di Milano, Giorgio Rapari, al giorno d’oggi, nell’ambito delle professionalità per l’ICT, la donna sta conquistando sempre più spazi e ruoli nell’imprenditoria rispetto al passato quando il comparto sembrava, anzi era appannaggio solo dei lavoratori uomini. Ma qual è lo sviluppo e l’espansione del lavoro femminile a Milano e Provincia?
Maternità e precariato: lavoro ad ostacoli per le donne
In Italia si fanno sempre meno figli per tante ragioni. La vita è sempre più cara, ma non sempre per la famiglia è una questione meramente economica. Fare un figlio per una donna può significare anche rinunciare al lavoro ed alla carriera sebbene nel nostro Paese le Leggi in materia di maternità parlino chiaro. Si fa un tanto parlare di flessibilità del mondo del lavoro, ma quando per una donna sorge la necessità di conciliare il lavoro con la famiglia la flessibilità, a partire dagli orari di lavoro, spesso viene applicata solo sulla carta. Sul tema ha fatto letteralmente il giro del Web di recente una lettera di Rosalinda Gianguzzi, madre ed insegnante precaria alla quale non sono piaciute le dichiarazioni del Ministro Gelmini riguardo all’astensione obbligatoria dal lavoro dopo il parto che è stata definita come una sorta di privilegio. La lettera di Rosalinda Gianguzzi al Ministro Gelmini rappresenta un vero e proprio grido di protesta contro le politiche adottate dall’Esecutivo su famiglia, lavoro ed istruzione che, secondo la mamma precaria, “stanno contribuendo a minare il futuro di un’intera generazione“.
Conciliazione lavoro e famiglia: contributi per le donne in Friuli Venezia Giulia
In Friuli Venezia Giulia l’Amministrazione regionale ha pubblicato un avviso finalizzato alla concessione di contributi con l’obiettivo di rendere l’azienda in cui lavorano i dipendenti “family friendly“, ovverosia tale che possa essere agevolata la conciliazione tra i tempi di occupazione ed i tempi di vita legati alla cura della famiglia. Grazie ad una dote pari a ben 350 mila euro, le imprese private entro il prossimo 19 luglio 2010 possono così presentare la domanda per accedere ai contributi con la finalità di avviare e favorire i processi di riorganizzazione del lavoro. Il tutto a patto che l’azienda richiedente abbia o la sede principale, o almeno una unità locale, sul territorio della Regione Friuli Venezia Giulia. I 350 mila euro complessivi di contributi provengono da un finanziamento che vede scendere in campo sia la Regione con delle risorse, sia il Fondo Sociale Europeo.