Lavoro, presentato il Piano per l’occupabilità dei giovani

È stato presentato alle parti sociali le misure previste dal Piano per l’occupabilità dei giovani con uno stanziamento complessivo di oltre 1 miliardo di euro.

Il piano – lanciato nel settembre 2009 ed elaborato dai Ministri del Lavoro, Maurizio Sacconi, dell’Istruzione, Mariastella Germini e della Gioventù,  Giorgia Meloni – individua delle linee di azione comuni, da perseguire attraverso una ”cabina di pilotaggio” condivisa, per costruire un rapporto nuovo e più integrato tra sistema formativo e mondo del lavoro al fine di realizzare la piena occupabilità dei giovani.

Lavoro settembre 2011: a chi inviare il cv?

 Nel nostro Paese ci sono tantissimi giovani con contratti di lavoro a termine, in genere co.co.pro., che ogni anno “magicamente” terminano alla fine del mese luglio. Insomma, l’azienda “offre” le ferie non pagate al giovane precario che, se può permetterselo, si dovrà fare le vacanze a proprie spese a fronte dell’incertezza legata al rinnovo del “progetto” a settembre. D’altronde il contratto a progetto offre garanzie e tutele che rispetto al contratto a tempo indeterminato sono risibili, ragion per cui la Legge e la normativa in merito si commentano da sole. E visto che prevenire è meglio che curare, dopo il ferragosto molti giovani lavoratori precari vanno alla ricerca di nuove offerte; ma a chi inviare il curriculum vitae?

Lavoro giovani: nuovo Piano in Piemonte

 Combattere la disoccupazione, nella Regione Piemonte, in dieci mosse. E’ questo l’obiettivo dell’Amministrazione regionale che nei giorni scorsi ha alzato il velo sul “Piano Giovani” che, in dieci punti, mira a contrastare la disoccupazione giovanile a fronte di una dotazione finanziaria iniziale pari a 11 milioni di euro cui si aggiungeranno gli effetti positivi legati ad alcuni sgravi a livello fiscale. Al Piano Giovani, illustrato dal Governatore della Regione Piemonte, Roberto Cota, hanno lavorato per la sua messa a punto Claudia Porchietto, assessore regionale al Lavoro, e Massimo Giordano, l’assessore regionale allo Sviluppo Economico. 

Giovani: il futuro è sempre più nero

 

Se ne parla spesso ma evidentemente non abbastanza. Di cosa? Dei giovani e del futuro lavorativo e pensionistico. Nel corso del “Rapporto sullo Stato sociale 2011 – Questione giovanile, crisi e welfare state” presentato alla Sapienza di Roma e curato da Felice Roberto Pizzuti con il dipartimento di Economia e diritto dell’università e il Criss, sono emersi dati e previsioni piuttosto preoccupanti; i giovani di età compresa tra i 25 e i 30 anni si trovano in una condizione completamente diversa rispetto a quella in cui si erano trovati i loro padri negli anni ’50 e ’60 (che a differenza di questi che stiamo vivendo erano anni d’oro).

Per De Masi servono posti di lavoro per i giovani

 I giovani che in Italia non studiano o non lavorano, i cosiddetti Neet (acronimo che sta per Not in education, employment or training) sono circa 2 milioni e sono in aumento soprattutto nella fascia di età 15-34 anni. Il sociologo Domenico De Masi grazie anche ai risultati (che saranno pubblicati a settembre) di una ricerca effettuata dall’Università “La Sapienza” di Roma dice che:

E’ urgente creare posti di lavoro, facendo anche lavorare di meno gli “anziani”

A LABITALIA spiega:

Se si considera che in Italia c’è gia una moltitutidine di pensionati ‘condannati’ a non fare niente dai 62 agli 80 anni, che è l’età a cui ora in media si muore, i due milioni di giovani nullafacenti loro malgrado si aggiungono come una massa enorme alla categoria degli inattivi

Giovani tra lavoro precario e case che costano troppo

Anche oggi vogliamo parlare di giovani e lavoro: un argomento che nel corso di questi ultimi tempi sembra essere diventato di grande attualità. Secondo i risultati di un’indagine condotta dalla Cgil e dal Sunia relativa alla condizione abitativa dei giovani è emerso che sarebbero più di 7 milioni gli individui di età compresa tra i 18 ed i 34 anni che abita con i genitori; tra questo quelli che hanno più di 25 anni sono il 40% e uno su due lavora ma ha un’occupazione precaria e percepisce uno stipendio di mille euro al mese.

Per i giovani uno dei maggiori ostacoli è rappresentato dal costo delle abitazioni; Laura Mariani responsabile delle Politiche abitative della Cgil dice che è:

Indispensabile rivendicare un ‘Patto per l’abitare’ che sia in grado di far incontrare la domanda dei bisogni giovanili con un’offerta adeguata in modo da regolare un mercato con trasparenza

Laurea: per molti giovani non è indispensabile

Secondo i risultati di una ricerca condotta da Eurobarometro e che ha coinvolto ben 30000 giovani europei di età compresa tra i 15 e i 35 anni i ragazzi italiani non pensano che la laurea sia indispensabile;  a pensarla in questo modo il 38% degli intervistati contro una media del 20% dei restanti paesi.

I giovani e il lavoro: alcune impressioni

Nel nostro paese il tasso di disoccupazione è sempre alto eppure ci sono aziende che non riescono a trovare certe figure professionali; penso alle tante estetiste con qualifica ma anche

Ricerca lavoro: i neolaureati sognano le FS

 Trovare lavoro, stabile, ovverosia con contratto di lavoro a tempo indeterminato, magari in una grande azienda in modo da sistemarsi per tutta la vita. E’ questo l’obiettivo, in Italia, di milioni di giovani con un grado di istruzione medio/alto, spesso laureati. In accordo con quanto emerge dal “Best Employer of Choice 2010“, al primo posto tra i datori di lavoro più ambiti c’è il colosso del cane a sei zampe, ovverosia Eni; al terzo posto c’è un altro colosso energetico, l’Enel, così come nella top ten ci sono anche le FS. A metterlo in risalto è proprio il Gruppo Ferrovie dello Stato nel far presente come la Società del trasporto ferroviario nel “Best Employer of Choice 2010” si posizioni all’ottavo posto tra i datori di lavoro più ambiti da parte dei neolaureati. Secondo le FS non trattasi di una posizione di classifica sorprendente visto che è il frutto della forte innovazione cui le Ferrovie dello Stato sono andate incontro in questi ultimi anni.

Lavoro e formazione: Sardegna, via libera ai contributi per l’apprendistato

 In accordo con una Legge regionale, la numero 12 dell’anno 2011, in Sardegna sono aperti, fino al 13 maggio del 2001, i termini per la presentazione dei contributi per l’apprendistato. In particolare, la misura è fruibile da parte di quelle imprese artigiane sarde che hanno assunto apprendisti nell’anno 2008. A darne notizia è la Regione Sardegna nel far presente come i criteri di accesso, unitamente alla modulistica, siano reperibili presso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico (Urp) dell’assessorato al Turismo, all’Artigianato ed al Commercio, ma anche sul sito Internet www.regione.sardegna.it. L’Amministrazione regionale, in materia di contributi per l’assunzione di apprendisti, vuole mettere in atto una forte accelerazione burocratica. E per questo, a conclusione dell’attuale avviso per i contributi 2008, la Regione Sardegna intende in tempi celeri aprire anche il nuovo bando per i contributi alle assunzioni di apprendisti a valere sull’anno 2009.

Lavoro Sardegna: arrivano nuovi Bandi per l’occupazione

 Nell’ambito delle politiche attive per il lavoro messe a punto dall’Amministrazione regionale, in Sardegna, a seguito di accordi specifici con le Province, sono state sbloccate risorse per complessivi 22 milioni di euro che non saranno erogati sotto forma di sussidio, ma come incentivi sia alla ricollocazione dei lavoratori che percepiscono gli ammortizzatori sociali, sia come bonus per la formazione. L’accordo tra gli assessori delle Province e Franco Manca, Assessore al Lavoro della Regione Sardegna, è stato siglato giovedì scorso a fronte della ripartizione delle risorse come segue: 8 milioni di euro vanno al progetto denominato “Welfare to work“, mentre i restanti 14 milioni di euro verranno utilizzati come incentivo per il reimpiego di quei lavoratori sardi che sono in mobilità o in cassa integrazione. Nel dettaglio, la quota di risorse pari a 14 milioni di euro sarà ripartita per una quota del 40% in parti uguali tra le Province sarde, mentre la ripartizione del rimanente 60% sarà effettuata su base demografica tenendo conto degli ultimi dati aggiornati ai fini Istat.

Progetti destinati all’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani

Il 2011 è l’anno dei giovani per Gi Group; il più grande Gruppo italiano nei servizi per il mercato del lavoro punta con forza allo sviluppo di servizi ed eventi dedicati espressamente ai giovani, per facilitare il loro ingresso nel mondo del lavoro.

Le iniziative di Gi Group per i giovani partiranno il 15 marzo con il convegno “I giovani tra formazione e lavoro” e proseguiranno il 31 marzo con l’organizzazione del GI Day, evento di orientamento e incontri con le aziende dedicato ai giovani talenti. In parallelo Gi Group ha aperto la prima filiale dedicata ai giovani appena usciti dalle scuole superiori e dall’Università, al loro primo ingresso nel mondo del lavoro, la filiale “First” che avrà anche un alter ego “virtuale” su Facebook.

Stefano Colli-Lanzi, amministratore delegato di Gi Group spiega:

“La disoccupazione giovanile al 29%* è un dato che non ci può lasciare indifferenti; per questo abbiamo deciso di dedicare il 2011 ai giovani. Come prima agenzia per il lavoro italiana pensiamo di poter dare un importante contributo non solo per far incontrare i giovani con le offerte esistenti, ma per farli entrare e, soprattutto, restare nel mondo del lavoro in un’ottica di costante occupabilità”

Lavoro Sardegna: contributi alle Province per l’occupazione stabile

 Una dotazione finanziaria pari a due milioni di euro, da ripartire tra le Province, al fine di incentivare il reimpiego dei lavoratori. Sono queste le risorse, nella Regione Sardegna, grazie all’ultima “Finanziaria” che è stata appena approvata dall’Amministrazione regionale che, quindi, in questo modo punta a continuare a sostenere le politiche attive per il lavoro. In particolare, tenendo conto anche delle esperienze passate, l’Assessorato regionale competente, nell’ambito della ripartizione dei fondi tra le otto Province della Regione Sardegna, ha chiesto agli Enti di privilegiare proposte ed azioni condivise per la formazione dei lavoratori al fine di accompagnarli al reimpiego attraverso un’occupazione stabile. Non a caso l’Assessore regionale Franco Manca ha posto l’accento sul fatto che, quando l’azione amministrativa si manifesta sul territorio, questa deve essere caratterizzata da principi di concertazione e di sussidiarietà.

Piani inserimento professionale: Sardegna, online il sito sui Pip

 Cosa sono i Pip, piani di inserimento professionale? Come si accede e, ancora, quali sono i contatti utili per poterne fruire? A queste ed altre domande “risponde” nella Regione Sardegna Pipsardegna.net, il nuovo portale interamente dedicato ai piani di inserimento professionale che è stato pubblicato dall’Amministrazione regionale, ed in particolare dall’Agenzia regionale per il lavoro. Il nuovo sito, tra l’altro, permette di compilare il progetto direttamente via Web e di consultare la vetrina degli annunci. I giovani possono così inserire nella banca dati i propri dati a valere sulla fruizione dei Pip in qualsiasi momento e comunque nei limiti dei fondi disponibili. Per poter partecipare ai piani di inserimento professionale, tramite Bando, occorre avere un’età compresa tra i 18 ed i 25 anni, ed aver conseguito, a seguito della partecipazione ad un corso di formazione riconosciuto e legalmente approvato, un attestato di qualifica professionale. Oppure, nel rispetto dei limiti di età sopra indicati, occorre aver conseguito il diploma della scuola secondaria superiore.