Riforma del lavoro, le proposte del Governo non convincono la CGIL

 La maggiore centrale sindacale italiana proprio non ci sta alla riforma Monti-Fornero sul mercato del lavoro perché le visioni sono troppo differenti. In effetti, se da una parte la CISL e la UIL rimangono possibilisti, dall’altra la CGIL, così come le medie e le piccole imprese ma con ragioni diverse, non vuole sottoscrivere questo patto scellerato che tenta di minare i pilasti del diritto nel mondo del lavoro.

Secondo le proposte sul tavolo il governo Monti intende riordinare le tipologie contrattuali esistenti: da una giungla a una visione più mirata risistemando l’accesso al mercato del lavoro e fissando dei paletti sulle diverse forme di precarietà. Non solo, le proposte del Ministro Fornero coinvolgono anche gli ammortizzatori sociali introducendo delle modifiche all’articolo 18 aprendo sulla flessibilità in uscita.

I nuovi correttivi al Decreto Semplificazioni

 Nuovi cambiamenti al Decreto Semplificazioni apportate dalla Camera che dovranno essere discusse e approvate anche dal Senato.

Infatti, tra le modifiche apportate possiamo senza dubbio ricordare la possibilità di usufruire di maggiore flessibilità dalla pubblica amministrazione con i cambi di residenza e le richieste di certificati; in effetti, con le nuove disposizioni si potranno richiedere e ottenere i certificati in tempo reale attraverso i nuovi servizi telematici approntati a questo scopo.

I nuovi servizi telematici assumono un ruolo fondamentale nei nuovi servizi con l’utenza: dalla possibilità di versare i contributi Inps in modalità online alla possibilità di pagare multe, tasse, marche da bollo e ticket fino alla gestione delle pratiche universitarie e sanitarie in modalità telematica.

Dal decreto Semplificazioni una nuova stangata alle imprese

 Con le nuove addizionali previste dal decreto Semplificazioni del governo Monti le imprese rischiano di pagare un tributo complessivo pari a 3.5 miliardi di euro o almeno queste sono le valutazioni previste dalla CGIA di Mestre. A questo proposito Giuseppe Bertolussi, il segretario della CGIA, ha osservato che

Lo sblocco dei tributi locali e regionali previsto per l’anno di imposta 2012 dal recente decreto sulle semplificazioni fiscali rischia di tramutarsi in una vera e propria stangata per le imprese del Centro-Nord

Il centro studi della CGIA è arrivata a questa cifra dopo aver letto e valutato la Relazione illustrativa allegata al decreto Semplificazioni

Se le Regioni, ormai sempre più a corto di risorse finanziarie, decideranno di aumentare l’aliquota Irap di un punto, portandola al limite massimo del 4,82% l’aggravio fiscale sulle imprese sarà di 3,5 miliardi di euro

Le ultime novità sulle liberalizzazioni

 In Senato la Commissione Industria ha introdotto alcune modifiche al decreto sulle liberalizzazioni fortemente voluto dal governo Monti allo scopo di incentivare l’occupazione giovanile e dare un serio impulso alla ripresa economica. In tutto sono 141 le modifiche introdotte tra riscritture e nuove vere modifiche al testo.

A questo punto proviamo a fare il punto della situazione e occuparci delle novità in materia di lavoro.

Per prima cosa le pubbliche amministrazioni potranno saldare i loro debiti con le compensazioni, mentre i Comuni sono chiamati, come in precedenza, a fissare, se necessario, le licenze dei taxi in base alle indicazioni dell’Authority dei trasporti che sarà chiamato ad esprimere un parere vincolante. Il testo conferma anche l’esenzione dei costi bancari per i pensionati che provvederanno a versare le loro pensioni , ma solo coloro che percepiscono una pensione non superiore a 1500 euro mensili. Non solo, sul versante delle banche ci sono altre novità:  le banche non potranno imporre clausole per le linee di credito, il mutuo sarà rinegoziabile e portabile senza addebiti vari e gli Istituti bancari non potranno più fare sottoscrivere ad un contraente di un mutuo un conto corrente e dovranno proporre al cliente almeno due polizze di due compagnie diverse.

Il conto corrente per il pensionato

 Le banche proprio non ci stanno. Il decreto salva-Italia e quello delle liberalizzazioni del governo Monti ha introdotto l’obbligatorietà dei conti correnti, bancari o postali, per il pagamento delle pensioni quando supera le 1500 euro a costo zero per i pensionati, ,ma non mancano certo le proteste delle banche che non intendono offrire un servizio gratuito a fronte dei costi che dovrebbe sostenere.

Si contesta, in particolare, l’emendamento al decreto sulle  liberalizzazioni che mira a integrare/modificare l’articolo 12 del decreto salva-Italia (decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214). L’emendamento aggiorna l’articolo 27 della legge in approvazione sulle liberalizzazioni con il seguente testo:

Dovrà in ogni caso essere garantita la gratuità delle spese di apertura e di gestione dei conti di pagamento di base destinati all’accredito e al prelievo della pensione del titolare per gli aventi diritto a trattamenti pensionistici fino a 1.500 euro mensili, ferma restando l’onerosità di eventuali servizi aggiuntivi richiesti dal titolare

Le domande per il pensionamento in materia di lavori usuranti

 Ci avviciniamo al mese di marzo ed è opportuno ricordare che le domande per il pensionamento lavori usuranti relativi all’anno 2012 dovranno essere presentate entro il prossimo mese. In effetti, approfittiamo per ricordare che i lavoratori interessati per il 2012 al pensionamento anticipato, in quanto  impegnati in attività lavorative  usuranti, che occorre presentare la domanda al piu presto e comunue non oltre il primo marzo qualora i requisiti siano maturati a decorrere dal 10 gennaio 2012 ed entro il corrente anno.

il nuovo valore dell’assegno per il nucleo familiare numeroso e per quello di maternità relativo al 2012

 La Presidenza del consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Politiche della Famiglia, ha pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 39 del 16 gennaio 2012, il comunicato relativo alla rivalutazione, per l’anno  2012,  della  misura degli assegni e dei requisiti economici per assegno per il nucleo familiare numeroso (ai sensi dell’articolo 65, comma 4, della  legge 23 dicembre 1998, n. 448) e per lassegno di maternità (previsto dall’articolo 74 del decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151) relativo all’anno 2012.

Il governo Monti ha così deciso l’aggiornamento delle quote a favore alle famiglie numerose e per l’assegno di maternità con una cifra che riesce a recuperare poco o nulla del costo della vita calcolata dall’ISTAT.

Infatti, come rileva il Dipartimento per le Politiche della Famiglia, l’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai  e impiegati, calcolato con le esclusioni di cui alla legge 5 febbraio 1992, n. 81, da applicarsi per l’anno 2012  ai  sensi  dell’art.  65, comma 4, della legge 23 dicembre 1998,  n.  448  (assegno  al  nucleo familiare numeroso) e dell’art. 74 del decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151 (assegno  di  maternità) è pari al 2,7 per cento come si evince dal Comunicato ufficiale dell’ISTAT del 16 gennaio 2012.

Il risanamento del Paese con la politica del governo Monti

 Per Mario Monti occorre prestare attenzione non solo al rigore del bilancio ma si deve dare la necessaria enfasi allo sviluppo perché disciplina e crescita non devono marciare in parallelo ma devono convergere in un obiettivo: lo sviluppo dell’Europa e di un’eurozona che deve essere il più possibile inclusiva.

Infatti, Mario Monti nel suo intervento al Parlamento dell’Unione Europea ha posto particolare attenzione alla crescita

L’Italia ha chiesto e ottenuto in sede di Consiglio Europeo di dare una priorità più alta alla crescita, ed è perfettamente possibile senza mettere in discussione la disciplina: basta uscire da certi luoghi comuni. L’Italia sta portando con crescente intensità la voce della crescita, perché si sente la coscienza a posto a fa al proprio interno tutto ciò che è necessario per la disciplina di bilancio

La semplificazione e i controlli sulle impese

 Il decreto semplificazioni è stato pubblicato sul Supplemento Ordinario n.27 alla Gazzetta Ufficiale n.33 del 9 febbraio 2012, identificato come decreto legge n.5 di  pari data contenente disposizioni urgenti  per lo sviluppo e le semplificazioni,in vigore dal 10 febbraio 2012, si evidenziano di seguito quelle delle stesse inerenti la materia del lavoro e legislazione sociale.

In particolare, l’articolo 14 del decreto si occupa della semplificazione dei controlli sulle imprese; in effetti, si stabilisce che i controlli sulle imprese, comprese quelle agricole, si devono ispirare ai principi della semplicità e della proporzionalità. Per questa ragione la pubblica amministrazione – compresi gli istituti e scuole di ogni ordine e grado e le istituzioni educative, le aziende ed amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo, le Regioni, le Province, i Comuni, le Comunità montane. e loro consorzi e associazioni, le istituzioni universitarie, gli Istituti autonomi case popolari, le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni, tutti gli enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali, le amministrazioni, le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale – devono sul proprio sito istituzionale e sulsito www.impresainungiorno.gov.it  la lista dei controlli  a  cui  sono assoggettate le imprese in ragione della dimensione e del settore  di attività, indicando per ciascuno di essi i criteri e le modalita’ di svolgimento delle relative attività.

Le deroghe sulle nuove pensioni

 Rispetto ai requisiti previsti dall’articolo 24 e comma 3, 14 e 15 della manovra Fornero sulle pensioni voluta dal governo Monti risultano esclusi alcuni soggetti a condizioni che rispettino alcuni requisiti.

Infatti, risultano esclusi i lavoratori che maturano il diritto a pensione di vecchiaia o di anzianità entro il 31 dicembre 2011 o le donne che fino al 2015 optano per il calcolo della pensione con il sistema contributivo in presenza di 57 anni di età e 35 anni di contribuzione (58 anni di età e 35 di contribuzione per le autonome). Si ricorda che nei confronti di questi soggetti continuano ad applicarsi le finestre mobili.

Il decreto Monti prevede anche un limite di 50.000 lavoratori derogati anche se, poi, con le recenti apportate dalla Camera questo limite è sparito per fare riferimento a delle generiche risorse stanziate anno per anno: per l’anno 2012, per inciso, mancherebbero le risorse necessarie.

Pubblicato il decreto semplificazioni, novità per i lavoratori stranieri

 Il Decreto Legge n. 5 del 9 febbraio 2012 recante disposizioni urgenti in materia di semplificazioni e sviluppo con la pubblicazione nel supplemento ordinario n. 27 alla Gazzetta ufficiale del 9 febbraio 2012 n. 33 entra in vigore.  il Decreto Legge n. 5 del 9/2/2012 recante “disposizioni urgenti in materia di semplificazioni e sviluppo”.

Diverse le novità presenti tutte rivolte a modernizzare i rapporti tra pubblica amministrazione, cittadini e imprese, in particolar modo cercando di semplificare e innovare.

In particolare, in materia di lavoro, tra le novità introdotte è presente una semplificazione nei confronti dei lavoratori extracomunitari con l’obiettivo di ridurre gli oneri amministrativi connessi alla stipula del contratto di soggiorno per lavoro subordinato.

Non solo, il decreto prevede anche che la comunicazione obbligatoria di cui all’articolo 9-bis, comma 2, del Decreto Legge 1° ottobre 1996, n. 510, convertito, con modificazioni, dalla Legge 28 novembre 1996, n. 608, va ad assolvere anche agli obblighi di comunicazione della stipula del contratto di soggiorno per lavoro subordinato concluso direttamente tra le parti per l’assunzione di lavoratore in possesso di permesso di soggiorno, in corso di validità, che abiliti allo svolgimento di attività di lavoro subordinato.

Le nuove pensioni con i coefficienti da rivedere al nuovo assegno sociale

 La manovra di fine anno 2011 del governo Monti ha riscritto l’intero sistema previdenziale e assistenziale del Paese senza un vero confronto e dibattito sociale, ma, anzi, imponendo il voto di fiducia ad un Parlamento che non sembra sensibile a diverse storture presenti nel decreto.
L’articolo 24, al comma 8, si prevede un aumento per l’età al fine di conseguire il diritto all’assegno sociale; infatti, a decorrere dal 1 gennaio 2018 l’età per ottenere l’assegno sociale è incrementata di un anno. Tenuto conto che l’età prevista per il diritto allassegno sociale è soggetta agli incrementi relativi alla speranza di vita, nel 2013-2014-2015 l’età sarà pari a 65 anni e 3 mesi, nel 2016-2017-2018 sarà pari a 65 anni e 7 mesi, nel 2019 arriverà, con il previsto aumento di un anno, a 66 anni e 7 mesi, parificandosi a tutte le altre età previste per il diritto alle prestazioni pensionistiche.

La proposta CGIL sugli ammortizzatori sociali

 L’intero sistema del welfare è in pieno subbuglio; infatti, il governo Monti, allo scopo di ridurre la spesa pubblica, ha da diverso tempo in agenza una profonda revisione degli strumenti di sostegno al reddito. A questo riguardo la CGIL ha presentato una sua proposta che tenga conto dei giusti criteri di equità e, nello stesso tempo, cerca anche di conciliare le esigenze di bilancio e di salvaguardia del benessere sociale.

La CGIL intende caldeggiare un sistema assicurativo fondato sulla contribuzione (lavoratori e imprese) e con un apporto solo solidaristico e di avvio da parte del bilancio pubblico. Sempre dalla proposta, inoltre, si legge come si debba poi alzare in maniera significativa il tetto massimale, portandolo a 1.800 euro netti, e confermare le durate complessive in 36 mesi nel quinquennio e i trattamenti di favore già oggi esistenti per i contratti di solidarietà.

La soppressione dell’Inpdap-Enpals e i primi chiarimenti dall’Inps

Il decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modificazioni con la legge 23 dicembre 2011, n. 214 (Gazzetta Ufficiale n. 300 del 27 dicembre 2011) ha previsto all’art. 21, comma 1, la soppressione dell’Enpals a decorrere dal 1 gennaio p.v. e l’attribuzione delle relative funzioni all’INPS.
Nelle more dell’adozione dei decreti ministeriali di trasferimento delle risorse umane, strumentali e finanziarie che dovranno essere emanati (comma 2) entro 60 giorni dal 31 marzo 2012, data prevista per l’approvazione del bilancio di chiusura dell’Ente, la struttura organizzativa dell’Enpals continuerà ad espletare le attività connesse con i compiti istituzionali (comma 2-bis).