Vi sentite portati per l’ attività imprenditoriale e il vostro sogno è quello di dirigere un giorno una azienda tutta vostra? Una possibilità a vostra disposizione è quella di entrare nel business dei distributori automatici e di diventare il proprietario o il gestore di una piccola impresa. Aprire una attiva commerciale fondata sull’utilizzo dei distributori automatici è un’ idea in linea con il mercato. Quest’ ultimo infatti richiede sempre più esercizi commerciali aperti 24 ore su 24, sette giorni su sette, che consentano alle persone di acquistare quello che vogliono quando lo vogliono. Può trattarsi di bevande, di alimenti, di snack e di sigarette. Con i distributori automatici si può pensare di affrontare la vendita di qualsiasi genere merceologico.
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Chiarimenti dal Ministero del Lavoro sulla nuova procedura di licenziamento
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha fornito diversi chiarimenti a proposito della procedura obbligatoria di conciliazione in caso di licenziamento per motivi economici dissipanando diversi dubbi procedurali.
In arrivo la scadenza IMU 2012
La CGIA di Mestre ha osservato che l’IMU applicata ai capannoni industriali sarà più cara di almeno del 154% rispetto a quanto già pagavano con l’Ici: è questo il risultato di un’analisi condotta dall’ufficio studi della locale associazione di Mestre.
Le compensazioni di credito IVA
Il decreto semplificazioni predisposto dal Governo Monti contiene diverse novità, inclusa il tema importante delle compensazioni di credito IVA. Il tema è particolarmente sentito e rappresenta l’ultimo capitolo di una serie di iniziative in questo senso; infatti, dal 1° gennaio 2010 il Legislatore ha cambiato le regole per poter compensare il credito Iva annuale o trimestrale, al fine di contrastare gli abusi riscontrati nell’ambito delle compensazioni.
L’attuale provvedimento prevede che le nuove disposizioni interessano tutti i soggetti Iva che intendono effettuare pagamenti di tributi o contributi utilizzando in compensazione crediti Iva, sia che essi derivino dalla dichiarazione annuale, sia che essi abbiano natura di crediti infrannuali (richiedibili a rimborso) per un importo superiore a 10.000 euro in ciascun anno.
L’accordo sui crediti contributivi e le modalità per il settore marittimo
L’Inail, attraverso la sua circolare del 27 dicembre 2011 n. 64, ha posto in evidenza le nuove modalità operative per il settore marittimo in fatto di accordi sui crediti contributivi ai sensi dell’articolo 182-ter della legge fallimentare.
Il nostro Istituto di riferimento in materia di infortuni e sicurezza sul lavoro ricorda che anche alle imprese del settore marittimo per le tipologie contributive di competenza offre i necessari chiarimenti sugli accordi sui crediti contributivi ai sensi dell’articolo 182-ter della legge fallimentare.
Obbligatorio conservare le email per 10 anni
Novità in arrivo in fatto di conservazione di documenti aventi una certa rilevanza in materia giuridica e commerciale.
Infatti, i messaggi di posta elettronica, e-mail, aventi contenuto e rilevanza giuridica commerciale devono essere conservate per dieci anni perché si trattano di documenti informatici, che in quanto corrispondenza, devono essere conservati ordinatamente per ciascun affare secondo le prescrizioni dettate dall’articolo 2214 del Codice civile che fissa criteri sui libri obbligatori e scritture contabili.
Contratto a termine nello spettacolo
La materia dei contratti a termine, in modo particolare nel settore dello spettacolo, è un aspetto rilevante perché tanto che Confcommercio, attraverso una idonea istanza di interpello, ha chiesto al Ministero del lavoro sulla corretta interpretazione dell’art. 1, comma 1, D.Lgs. n. 368/2001.
Nello specifico, si chiede se sia consentito assumere personale con contratto di lavoro a tempo determinato per la realizzazione di un singolo spettacolo o di una serie di spettacoli, nell’ambito di una o più stagioni teatrali e/o liriche, ovvero se a tal fine sia necessaria una specifica previsione da parte della contrattazione collettiva di categoria.
Occorre ricordare che la materia è stata modificata dalla legge n. 247/2007 attuativa del Protocollo Welfare del 23 luglio 2007 nonché, più di recente, dalla legge n. 133/2008).
Lavoratore straniero, lavorare in forma autonoma
Il cittadino extracomunitario che intende fare ingresso in Italia per svolgere un’attività autonoma deve sempre passare attraverso il decreto flussi.
Per svolgere lavoro in forma autonoma il lavoratore straniero deve, per prima cosa, dimostrare di possedere tutti i requisiti che la legge impone per svolgere la sua attività, oltre ad ottenere il nulla osta all’ingresso per svolgere l’attività autonoma d’interesse.
Rispetto al passato le cose sono leggermente cambiate; in effetti, per svolgere un lavoro non di tipo subordinato – ossia lavoro autonomo, svolgere un’attività industriale, professionale, artigianale o commerciale, ma anche per costituire una società di capitali o di persone, compresa la possibilità di accedere a cariche societarie – non è più possibile ricorrere a forme di collaborazioni di tipo coordinate e continuative.
Le attività economiche delle imprese individuali
Il Ministero dello sviluppo economico, con la circolare 24 marzo 2011 n. 3641/C, ha voluto precisare che ai fini dell’avvio di un’impresa individuale, il dato “attività economica” assume valore giuridico e va iscritto assieme al dato “oggetto dell’impresa” nel registro delle imprese. Secondo le osservazioni del Ministero, entrambe le dichiarazioni sono volte ad indicare l’ambito di operatività dell’impresa stessa.
In effetti, la circolare emessa dal ministero si è resa necessaria per via dell’introduzione della procedura della “Comunicazione unica per la nascita dell’impresa”, come stabilito dall’articolo 9 del D.L. n. 7/2007, tanto che diverse Camere di commercio hanno chiesto al Ministero dello sviluppo economico se anche per le imprese individuali fosse necessaria una distinzione, analoga a quella già in essere per le società, tra “oggetto”, dato giuridico da iscrivere nel registro delle imprese che individua l’attività che l’impresa può svolgere, e “attività” relativa.
Lavoro autonomo: meglio se a Milano
Per le attività di lavoro autonomo e di tipo imprenditoriale, la Provincia di Milano in Italia non è seconda a nessuno. Sono infatti ben 500 mila le persone nel milanese che risultano essere impegnate in attività imprenditoriali in qualità di soci, amministratori e, in generale, titolari. A rilevarlo è stata la Camera di Commercio di Milano in accordo con un’elaborazione effettuata prendendo a riferimento i dati del registro delle imprese aggiornati al secondo trimestre del corrente anno. Inoltre, tra queste 500 mila persone contraddistinte a vario titolo dalla voglia di fare impresa e di lavorare in proprio in Provincia, ci sono ben 116 milanesi doc.
Mercato del lavoro: il punto sull’occupazione in Brianza
In Brianza, nel secondo trimestre del 2011, c’è stato un incremento occupazionale dello 0,3% che chiaramente è insufficiente, e che dimostra le difficoltà a livello lavorativo che peraltro si rilevano un po’ ovunque in Italia. Inoltre, sempre in Brianza, c’è stata nel secondo trimestre una discesa del ricorso alla cassa integrazione da parte delle imprese, in termini numerici e percentuali, ma a fronte di un aumento del monte ore trimestrale di CIG. E’ questa, in estrema sintesi, la fotografia scattata dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza nel Rapporto sulla “Congiuntura II trimestre 2011“.
Lavoro, presentato il Piano per l’occupabilità dei giovani
È stato presentato alle parti sociali le misure previste dal Piano per l’occupabilità dei giovani con uno stanziamento complessivo di oltre 1 miliardo di euro.
Il piano – lanciato nel settembre 2009 ed elaborato dai Ministri del Lavoro, Maurizio Sacconi, dell’Istruzione, Mariastella Germini e della Gioventù, Giorgia Meloni – individua delle linee di azione comuni, da perseguire attraverso una ”cabina di pilotaggio” condivisa, per costruire un rapporto nuovo e più integrato tra sistema formativo e mondo del lavoro al fine di realizzare la piena occupabilità dei giovani.
Voucher Regione Sardegna per la formazione dei disoccupati
Su proposta di Franco Manca, Assessore al Lavoro, ed in linea con quanto previsto nella Legge Finanziaria regionale per l’anno in corso, in Sardegna sono state stanziate risorse pari a 10 milioni di euro per favorire i processi di formazione dei lavoratori sardi disoccupati. A darne notizia nei giorni scorsi è stata proprio l’Amministrazione regionale nel precisare come le risorse saranno concesse attraverso la distribuzione di “buoni formazione“, ovverosia dei voucher, per attivare, avviare e sostenere i tirocini formativi dei lavoratori sardi disoccupati o inoccupati, di tutti i Comuni sul territorio, presso le imprese private. Per ogni lavoratore che partecipa ai tirocini, la cui durata è pari a sei mesi e con orari pari all’80% del contratto di riferimento dell’impresa dove si svolge, la Regione Sardegna offre una “borsa di formazione” pari a 500 euro al mese a patto di non beneficiare di ammortizzatori sociali.
Lavoro Lombardia: imprenditori pronti a tutto per l’azienda
Per chi fa impresa la propria azienda spesso è tutto, e per “difenderla”, e per salvarla si è disposti a tutto, anche a rimetterci di tasca propria. Questo è quanto avviene in Lombardia, dove ai tempi della crisi ben sei imprenditori su dieci hanno messo soldi in azienda prendendoli dal proprio patrimonio personale. A rilevarlo è stata la Camera di Commercio di Monza e Brianza a conferma di come spesso i risparmi dell’imprenditore diminuiscano per mantenere l’azienda e per evitare che i lavoratori si ritrovino disoccupati da un giorno all’altro. In particolare, in base ad un’elaborazione dell’Ente camerale su dati Istat e Banca d’Italia, ci sono Comuni come quelli di Desio e di Seregno dove l’importo medio dei depositi negli ultimi dodici mesi ha fatto registrare una contrazione a due cifre. In Brianza il calo si attesta a -0,6% a fronte di Comuni come Monza dove invece, in controtendenza, i depositi degli imprenditori crescono.