Periodo di comporto, no al licenziamento se la malattia deriva da un ambiente di lavoro insalubre

La corte di Cassazione con sentenza n.7946 del 7 aprile 2011 ha stabilito l’illegittimità del licenziamento per superamento del periodo di comporto nel caso in cui la malattia del lavoratore sia stata determinata da un ambiente da lavoro insalubre.

Si conclude così l’iter processuale iniziato dalla Corte di Appello di Venezia con sentenza del 14 luglio 2008 che accoglieva il gravame svolto da una società contro la sentenza di primo grado, non definitiva, che aveva ritenuto revocato un primo licenziamento intimato illegittimo per superamento del periodo di comporto con conseguente tutela reale, e contro la sentenza definitiva che aveva condannato la società al pagamento delle retribuzioni dal giorno del licenziamento alla reintegrazione.

Le avvertenze di HP per utilizzare la postazione di lavoro

 HP scende in campo sulla sicurezza sul lavoro e lo fa offrendo a tutti la sua Guida alla sicurezza e al comfort con l’obiettivo di ridurre il rischio di infortuni.

Ormai è risaputo: utilizzare un computer per svolgere le attività lavorative può essere causa di gravi infortuni tanto che il nostro istituto di riferimento, Inail, è particolarmente attivo su questa delicata materia.

Come diversi studi hanno sottolineato l’uso non corretto della postazione di lavoro può provare danni all’organismo; in effetti, lunghi periodi di digitazione senza interruzioni, la sistemazione inappropriata della postazione di lavoro, abitudini lavorative scorrette, relazioni e condizioni di lavoro stressanti o problemi di salute personali possono essere collegati all’insorgere di diverse patologie.

Inail, rapporto sull’Emilia Romagna

È stato presentato nei giorni scorsi il rapporto regionale 2009 sulla situazione degli infortuni sul lavoro in Emilia Romagna con uno studio sulle mappe di rischio.

I risultati esposti dall’Istituto pongono in evidenza i risultati apprezzabili; infatti, gli infortuni sul lavoro scendono del 13% passando da 123.712 a 107.564 casi: una flessione superiore non solo alla media nazionale (-9,7%), ma anche a quella del Nord-Est (-12,8%).

Alessandro Crisci, direttore regionale INAIL Emilia Romagna, ha osservato che le attività dell’Istituto sono in linea con l’impegno assunto nei confronti delle parti sociali e delle istituzioni al fine di orientare le azioni di prevenzione sul territorio.

Le prestazioni infortunistiche dell’Inail

I casi di infortunio e malattia professionale denunciati in Italia sono più di un milione ogni anno nei più svariati settori lavorativi.

La legge prevede che devono essere assicurati obbligatoriamente tutti i lavoratori dipendenti, lavoratori autonomi, lavoratori para-subordinati e sportivi professionisti.

I casi di indennizzo in capitale per danno biologico sono attribuiti a tutti i postumi di grado fra il 6% e il 15% ed è erogato in soluzione unica e calcolato in base all’età anagrafica, sesso e percentuale di danno.

Al contrario, l’indennizzo con diritto alla rendita è attribuito a tutti i postumi di grado superiore al 15%. La rendita così attribuita è composta da due quote: la prima è quella relativa al danno biologico ma non capitalizzato, mentre la seconda è calcolata sulla base della retribuzione, del grado del danno e dal coefficiente relativo alla menomazione.

La tutela degli infortuni sul lavoro in Europa, la Germania

In Germania si inizia a parlare di tutela dei lavoratori sin dal 1884. In effetti, è uno dei primi Paesi al mondo che sente la necessità di tutelare i lavoratori tanto da farne un’esigenza primaria con un sistema capillare di assicurazione contro gli infortuni.

Nei tre grandi settori industriali – agricoltura , servizi e industria- l’assicurazione è gestita da diversi organismi di diritto pubblico.

La reale gestione di questi organismi è assicurata da un consiglio di amministrazione in cui siedono i rappresentanti dei datori di lavoro e dei lavoratori.

Infortuni sul lavoro, un libro: “Bastava poco. Storie di vite invisibili”

La sicurezza sui luoghi di lavoro è fondamentale. Abbiamo già affrontato questo tema qualche tempo fa ma vogliamo parlarne di nuovo per rendervi partecipi di un’importante iniziativa. Vi riportiamo quindi quanto contenuto all’interno del sito Inail. Leggete con attenzione e ricordatevi che la sicurezza e la salute dei lavoratori deve essere prerogativa di qualsiasi azienda.

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Storie di vita, storie di chi ha subito un incidente sul lavoro. Si intitola “Basta poco. Storie di vite invisibili” il libro realizzato dalle Acli in collaborazione con l’INAIL che raccoglie le voci di chi ha vissuto sulla propria pelle un infortunio professionale. Sono 912.615 gli episodi registrati nel corso del 2007. Un numero eclatante, certo, ma il cui significato va ben al di là dell’evidenza delle cifre. Le vicende raccontate da questo volume, infatti, parlano di dolore, di rabbia, di delusione e d’umiliazione, ma soprattutto dignità e di coraggio.