I contributi per la maternità

Il nostro sistema previdenziale permette di ottenere i contributi anche nel periodo di maternità al di fuori del rapporto di lavoro. In effetti, per ottenere l’accredito di contribuzione, ai fini pensionistici, è necessario che il soggetto richiedente possa vantare all’atto della domanda almeno cinque anni di contribuzione versata in costanza di effettiva attività lavorativa nel Fondo di appartenenza.

L’Inps ricorda che, secondo la legge 151/2001, si possono distinguere due casi contemplati dall’articolo 25 e 35.

Nel primo caso, l’articolo 25 della legge 151/2001, si fa riferimento al periodo di astensione obbligatoria al di fuori del rapporto di lavoro e prevede l’accredito di 5 mesi di contribuzione figurativa senza alcun onere per l’interessato. L’Istituto precisa che per i figli nati prima del 17 gennaio 1972 l’accredito dei contributi è pari a 3 mesi e 8 giorni.

Inps, liquidazione dell’indennità di disoccupazione agricola

L’Inps, con messaggio n. 15122 del 15 luglio 2011, informa sulle modalità per la liquidazione dell’indennità di disoccupazione agricola in competenza 2010 e sulle pratiche la cui liquidazione è sospesa per accertamenti relativi ad attività autonoma.

Il maggiore istituto previdenziale del settore privato rende noto che, grazie alla reingegnerizzazione della procedura, è possibile acquisire in modo automatico dagli archivi INPS le informazioni di base indispensabili per verificare la legittimità della richiesta di DS agricola.

L’Inps informa che le diverse attività di accertamento si sono concretizzate nell’incrociare i codici fiscali dei lavoratori dipendenti agricoli che hanno presentato domanda di disoccupazione agricola di competenza 2010 nell’archivio dei soggetti  presenti nel Casellario dei lavoratori attivi per evidenziare posizioni assicurative e previdenziali presso Casse o Albi o gli archivi dell’Agenzia delle Entrate per individuare coloro che, nel corso dell’anno 2010, oltre a svolgere attività dipendente nel settore agricolo,  risultano  titolari di partita IVA attiva.

Inps, obbligo contributivo per i pensionati

In questo particolare momento storico lo Stato è alla ricerca di qualsiasi introito per tentare di sanare la finanza pubblica rivolgendosi in modo particolari ai soliti contribuenti: lavoratori dipendenti e pensionati, anche se, poi, esistono dei settori ancora non impattati minimamente.

Il nostro maggiore istituto previdenziale del settore privato, l’Inps, emanando la circolare n. 99 del 22 luglio 2011, ha fornito alcune precisazioni su quanto previsto dalla legge n. 111 del 15 luglio 2011 (manovra 2011) dove all’articolo 18, comma 11 e successivi, ha introdotto disposizioni volte a chiarire la posizione previdenziale dei soggetti iscritti agli enti di diritto privato di cui ai decreti legislativi 30 giugno 1994, n. 509 e 10 febbraio 1996, n. 103.

In effetti, la legge introduce l’obbligo contributivo per i pensionati che percepiscono redditi da attività professionale.

Inpgi, approvata la riforma previdenziale

Lo scorso 15 luglio 2011 il Consiglio d’amministrazione dell’Inpgi ha approvato all’unanimità la riforma previdenziale che, secondo le osservazioni dell’organo di gestione dell’Istituto, dovrebbe  assicurare solidità ai conti dell’Istituto anche nel lungo periodo. Il Consiglio ha ribadito l’aumento contributivo del 3% a carico delle aziende nell’arco di cinque anni tra il 2012 e il 2016, e sgravi previdenziali per le nuove assunzioni. Non solo, l’Inpgi ha anche recepito i nuovi limiti relativi all’età pensionabile delle donne che sarà aumentata progressivamente a 65 anni nell’arco di dieci anni tra il 2012 e il 2021.

I nuovi sgravi contributivi messi a punto dall’istituto previdenziale dei giornalisti saranno validi solo per le nuove assunzioni a tempo indeterminato e sono fissati nella misura del 60% per tre anni, con una riduzione del 12% del costo del lavoro.

Come richiedere l’invalidità

 Nel nostro sistema sociale ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale. In particolare, gli invalidi hanno diritto a diverse prestazioni in base alle normative attualmente in vigore e si adattano, con criteri differenti, a invalidi civili, ciechi civili e sordomuti.

Rispetto alle prestazioni previdenziali erogate dall’Inps, i trattamenti per l’invalidità civile presuppongono che il soggetto deve essere un invalido a certe condizioni economiche, ovvero il soggetto deve essere cittadino italiano con un’età compresa tra i 18 e 65 anni, o di uno dei paesi dell’Unione Europea ma residente in Italia. In base alla sentenza della Corte Costituzionale n. 187/2010 può beneficiarne un cittadino extracomunitario anche in assenza della carta di soggiorno.

Inps, termine ultimo per i titolari di prestazioni assistenziali

Ricordiamo che il prossimo 31 luglio per i titolari di prestazioni assistenziali scadrà il termine per le dichiarazioni di responsabilità.

In effetti, l’Inps, con messaggio Inps n.13453 del scorso 27 giugno 2011 cha fa seguito al precedente messaggio n. 7991 del quattro aprile 2011 a firma del direttore generale Nori, ha comunicato che i titolari di prestazioni assistenziali per l’accertamento della permanenza del requisito relativo alla condizione di ricovero, di mancato svolgimento di attività lavorativa o della residenza effettiva in Italia per i titolari di indennità di accompagnamento, indennità di frequenza, assegno sociale, assegno sostitutivo di invalidità civile, titolari di assegno mensile agli invalidi civili parziali e dell’assegno sociale/pensione sociale e AS/PS sostitutivi di invalidità civile.

Inps, chiarimenti sull’indennità di mobilità

Il maggiore istituto previdenziale italiano ha voluto precisare, con messaggio n. 14520 del 12 luglio 2011,  l’incompatibilità tra indennità di mobilità ordinaria e indennità di disoccupazione agricola visto che l’indennità di mobilità sostituisce ogni altra prestazione di disoccupazione nonché le indennità di malattia e di maternità eventualmente spettanti (legge n. 223 del 1991).

In base al contenuto del messaggio dell’Inps, l’erogazione dell’indennità di disoccupazione agricola è da considerarsi indebita quando il contratto di lavoro agricolo si colloca all’interno di un periodo di fruizione dell’indennità di mobilità.

Manovra 2011, la stretta sulle pensioni con 40 anni di contributi

Con la recente manovra 2011, il governo ha deciso di intervenire, ancora una vota, anche sulla pensione di anzianità con 40 anni di contributi introducendo un ulteriore posticipo senza incidere sul trattamento pensionistico. Il provvedimento è stato inserito a sorpresa e si accompagna a quello precedente frutto della legge 122 del 2010 con l’introduzione della finestra mobile di 12 mesi per i lavoratori dipendenti e di 18 mesi per quelli autonomi.

Con la manovra, approvata nei giorni scorsi, si è introdotto un ulteriore slittamento di un mese nel 2012, di due nel 2013 e di tre mesi nel 2014: il provvedimento non si applica però ai lavoratori i che maturano i requisiti entro il 31 dicembre 2011 e agli appartenenti al comparto scolastico.

Inps, cambia la procedura per l’assegno integrativo di mobilità

L’Inps, con la circolare n. 95 del 15 luglio 2011, informa la sua utenza che, grazie alla presenza del canale telematico, è stata predisposta una nuova modalità per la presentazione della domanda di assegno integrativo di mobilità così come previsto all’articolo 9 e comma 5 della Legge n. 223 del 1991.

Ricordiamo che, qualora un lavoratore accettasse un’offerta di lavoro che comporti un inquadramento ad un livello retributivo inferiore a quella della mansione di provenienza, la legge del 23 luglio 1991 n. 223 stabilisce espressamente che  lo stesso ha diritto, per un periodo massimo complessivo di dodici mesi, alla corresponsione di un assegno integrativo mensile di importo pari alla differenza tra i corrispondenti livelli retributivi previsti dai contratti collettivi nazionali di lavoro.

Già in precedenza lo stesso istituto previdenziale si è più volte espresso in materia con due circolari: la prima del 5 maggio 1997 n. 105 e la seconda il 24 giugno 1997 n. 141.

Nella stessa circolare l’Inps ribadisce che per usufruire dell’assegno integrativo è necessario che il lavoratore risulti in forza presso un datore di lavoro con un rapporto di lavoro a tempo pieno e indeterminato e che possa vantare il diritto a percepire la relativa indennità di mobilità.

Inps, l’indennità di mobilità per il trasporto aereo

L’Inps ha deciso di fornire alcuni chiarimenti in merito all’indennità di mobilità in forma anticipata erogata in unica soluzione del personale del settore del trasporto aereo.

Infatti, a seguito dell’approvazione da parte del Comitato Amministratore del nuovo Regolamento,  con deliberazione n. 38 del 25 marzo 2010, che disciplina le modalità di accesso alle prestazioni erogate dal Fondo Speciale per il sostegno del reddito e dell’occupazione e della riconversione e riqualificazione professionale del personale del settore del trasporto aereo, l’Inps, attraverso la sua circolare n. 93 dell’8 luglio 2011 recante Fondo Speciale per il sostegno del reddito e dell’occupazione e della riconversione e riqualificazione professionale del personale del settore del trasporto aereo – Indennità di mobilità in forma anticipata in unica soluzione ha deciso di aggiornare la sua circolare n. 102 del 9 luglio 2007 recependo le modifiche introdotte dal nuovo regolamento.

Lavoro e occupazione: scende il ricorso alla Cig

 Continuano ad essere incoraggianti i dati relativi al cosiddetto tiraggio della cassa integrazione, ovverosia quello riguardante la percentuale di ore di Cig utilizzate rispetto a quelle richieste dalle imprese. Al riguardo nei giorni scorsi l’Inps, Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, ha fornito un nuovo aggiornamento, quello relativo al periodo gennaio-aprile 2011, ovverosia ai primi quattro mesi del corrente anno. Ebbene, il tiraggio medio si è fermato al 40,2%, frutto del 38,2% di tiraggio per la cassa integrazione straordinaria e in deroga, e di un tiraggio pari al 46,5% per la Cigo, ovverosia la cassa integrazione guadagni ordinaria. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno il tiraggio della Cigo è passato dal 56,7% al 46,5% con una contrazione, quindi, superiore di ben 10 punti percentuali; stessa musica anche per il tiraggio della cassa integrazione straordinaria e in deroga, sceso dal 48,3% al 38,2%.

Inps, avvio programma 2011 per verifiche invalidità

Come per l’anno scorso anche per il 2011 l’Inps ha deciso di proseguire nel suo programma per le verifiche straordinarie dei soggetti possessori dell’invalidità civile. Nel programma di verifica l maggiore istituto previdenziale del settore privato ha comunicato che saranno inclusi anche tutti i titolari di prestazioni economiche di invalidità civile, sordità civile e cecità civile soggette a scadenza a partire dal mese di luglio 2011. Gli interessati, pertanto, saranno chiamati a visita diretta prima della scadenza stessa, per essere sottoposti a verifica straordinaria.

Inps, anche per il 2011 l’incentivo al reimpiego

Ottime notizie per chi ha la necessità di sfruttare gli incentivi messi a disposizione dell’Inps al fine di svolgere nuovi rapporti di lavoro in forma autonoma o cooperativa.

In effetti, il maggiore istituto previdenziale con il messaggio n. 13888 del 4 luglio 2011 ha deciso di comunicare che l’incentivo al reimpiego, stabilito negli anni scorsi, di nuovi rapporti di lavoro in forma autonoma o in cooperativa, per i lavoratori destinatari di trattamento di sostegno al reddito (cassa integrazione in deroga e similari), è prorogato per tutto il 2011.

Pensioni 2011: tutto quello che c’è da sapere

 Dopo la manovra del 2010, o correttivo alla manovra finanziaria, che ha modificato di parecchio le diverse norme che regolavano l’accesso all’assegno pensionistico con decorrenza primo gennaio 2011, come l’introduzione della nuova finestra mobile, tanto da diventare, di fatto, come la manovra finanziaria 2011 per le pensioni, ecco un nuovo capitolo, ossia la nuova manovra finanziaria sulle pensioni che ha introdotto nuovi criteri e validi per l’anno 2011 e per quelli successivi.

Anche questo provvedimento ridefinisce alcune questioni e punta l’indice su sprechi, o presunti tali; in effetti, si interviene sul blocco totale o parziale (45%) della rivalutazione delle pensioni nel biennio 2012-2013, sull’aumento dell’età pensionabile delle donne del settore privato e sull’attesa di vita anticipando alcune decisioni in merito.