Inps, da subito esecutivo l’avviso di addebito

L’Inps, attraverso la circolare n. 168 del 30 dicembre 2010, ha stabilito che, dal primo gennaio del 2011, entrerà in vigore il nuovo sistema di recupero dei crediti contributivi attraverso la notifica al contribuente di un avviso di addebito con immediato valore di titolo esecutivo.

Secondo le valutazioni dell’Inps, il nuovo sistema sarà più tempestivo e permetterà di ottenere i crediti non versati per lavoratori in ottemperanza al decreto legge del 31 maggio 2010 n. 78 convertito con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010 n. 122 (meglio conosciuta come manovra correttiva alla legge finanziaria) ad opera del Parlamento.

L’Inps precisa che continuerà ad avvalersi della facoltà, prima di emettere l’avviso di addebito, di richiedere il pagamento al debitore mediante un avviso bonario.

Inps, adeguate le pensione per l’anno 2011

L’Inps con la circolare n. 167 del 30 dicembre del 2010 comunica di aver concluso le operazioni di rinnovo dei mandati di pagamento delle pensioni per l’anno 2011.

Si ricorda che il decreto del 19 novembre 2010, emanato dal Ministro dell’Economia e delle Finanze di concerto con il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, fissa nella misura dello 1,4 per cento l’aumento di perequazione automatica da attribuire alle pensioni, in via previsionale, per l’anno 2011.

Non solo, il decreto, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 279 del 29 novembre, conferma nella misura dello 0,7 per cento l’aumento definitivo di perequazione automatica per l’anno 2010.

Inps, estratto conto gestione separata

Nuovo interessante passo in avanti allo scopo di facilitare la diffusione dell’informazione dell’istituto per i milioni di lavoratori iscritti all’Inps. Infatti, secondo le indicazioni dell’Inps, in questi giorni sono in partenza oltre tre milioni di lettere indirizzate ad altrettanti lavoratori iscritti alla Gestione separata, per lo più collaboratori a progetto.

A tutti viene offerta la possibilità di consultare online (sul sito istituzionale dell’Inps) il proprio estratto conto previdenziale, per prenderne consapevolezza e per verificarne la correttezza. Non solo, sempre online – ma anche tramite numero verde e lo sportello di sede – si possono segnalare eventuali incongruenze o errori.

Il presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua precisa che

Con questa iniziativa si completa la prima fase dell’operazione trasparenza avviata a giugno a favore dei cittadini, per promuovere la cultura e la consapevolezza previdenziale con questi nuovi  tre milioni di invii saranno complessivamente raggiunti oltre 25 milioni di italiani, lavoratori attivi, cui abbiamo dato la possibilità di prendere visione della loro situazione contributiva previdenziale, fornendo nel contempo la possibilità di interagire telematicamente con l’Istituto.

E’ un passo importante per introdurre l’abitudine di controllare il proprio conto previdenziale, così come si controlla periodicamente il proprio estratto conto bancario

Inps, invio delle attestazioni di malattia alla PEC

Continua l’impegno del maggiore istituto previdenziale verso la telematica cercando così di offrire servizi migliori e più celeri all’utenza.

Con questa nuova iniziativa l’Istituto rilascia un ulteriore servizio consistente nell’invio delle attestazioni di malattia alla casella di Posta Elettronica Certificata (PEC) del cittadino che ne fa richiesta.

In effetti, nel corso del 2010, l’Inps ha reso disponibili online tutti i certificati medici telematici rilasciati alla persona che si identifica tramite il codice PIN, comprensivi di diagnosi e codice nosologico, se indicati da medico, con la possibilità, inoltre, di ricercare e consultare uno specifico attestato di malattia mediante il solo codice fiscale personale e il numero del certificato.

In scadenza il bonus contributivo

Si avvicina la scadenza, fissata al 31 dicembre 2010, per presentare la domanda per ottenere il bonus contributivo.

Come previsto, sulla Gazzetta Ufficiale n. 257 del 3 novembre 2010, è stato pubblicato il Decreto del 30 luglio 2010 che prevede l’accredito figurativo ai fini pensionistici, il cosiddetto bonus contributivo per i disoccupati.

Per l’anno 2010 è stato stanziato un fondo di 40 milioni di euro.

Per accedere al bonus contributivo occorre presentare la domanda entro il 31 dicembre del 2010 all’Inps, il maggiore istituto previdenziale italiano.

Alla domanda devono essere allegati i due contratti di lavoro: quello precedente alla fruizione del trattamento si sostegno al reddito e quello del nuovo rapporto di lavoro.

Il punto sulle maggiorazioni sociali

Con la legge finanziaria n. 448 del 23 dicembre del 2001 sono stati previsti aumenti dell’importo delle maggiorazioni sociali delle pensioni, delle pensioni sociali, delle prestazioni pensionistiche a carico di qualsiasi fondo previdenziale, degli assegni sociali, di pensione e assegni di invalidità civile, ciechi e sordomuti con preventiva verifica di tipo reddituale da parte dell’istituto previdenziale privato, ovvero l’Inps.

Si ricorda che l’aumento viene erogato automaticamente dall’Inps al pensionato che già percepisce la vecchia maggiorazione sociale.

Tutti i redditi, ai fini della verifica reddituale, di qualsiasi natura sono da considerarsi influenti per la concessione della maggiorazione sociale.

In effetti, dal calcolo ai fini della concessione non si devono considerare i redditi da pensione di guerra, l’indennità di accompagnamento, l’indennità per ciechi parziali, l’indennità di comunicazione per sordomuti, l’indennizzo previsto per i soggetti danneggiati da trasfusioni e vaccinazioni, il rimborso forfetario di 154,94 euro dall’anno 2001 in poi, così come previsto dal collegato fiscale.

Fiat, accordo sul piano Marchionne

L’accordo è stato fatto con l’assenso del sindacato con l’unico escluso, la FIOM, che ha ritenuto inaccettabili le richieste della Fiat.

L’accordo prevede una settimana lavorativa, in fase sperimentale, su quattro giorni ma con dieci ore di lavoro giornaliere. Al momento, secondo il verbale sottoscritto dalle parti – datore di lavoro e sindacato – la sperimentazione sarà svolta su base volontaria.

L’accordo recepisce anche le indicazioni già espresse da Pomigliano e Melfi in materia di pausa e mensa a fine turno.

Secondo le richieste della Fiat di Marchionne le pause saranno ridotte a tre di dieci minuti dalla attuali due di venti minuti.

L’accordo prevede però la monetizzazione a parziale recupero. In effetti, i lavoratori di Torino percepiranno 32 euro parametrizzati al terzo livello.

Inps, assegno o pensione sociale?

L’assegno sociale ha sostituito dal 1996 la pensione sociale fino ad allora prevista ed è corrisposta dall’Inps a chi raggiunge i 65 anni di età e si trova in condizioni economiche disagiate e che rientrino in determinate fasce di reddito.

L’assegno sociale è una prestazione di carattere assistenziale che prescinde del tutto dal versamento dei contributi.

Per ottenere l’assegno sociale è necessario aver compiuto il 65° anni di età  e che siano cittadini italiani.

Il nostro legislatore ha previsto l’equiparazione ai cittadini italiani i rifugiati politici, i cittadini dell’Unione Europea e gli extracomunitari in possesso del permesso di soggiorno Ce per soggiornanti di lungo periodo o della vecchia carta di soggiorno.

Inps, precisazioni in materia di riscatto

Il maggiore istituto previdenziale italiano ha deciso di intervenire su una importante e delicata materia che coinvolge i lavoratori che hanno in corso situazioni di riscatto previdenziale.

In effetti, possono esserci periodi nella vita del lavoratore per i quali non esiste l’obbligo di versare i contributi. La legge però offre la possibilità di riscattare questi periodi, consentendo di raggiungere o migliorare il trattamento pensionistico.

A questo proposito sono riscattabili, per esempio, i periodi di studio e formazione, i periodi di lavoro svolto all’estero e i periodi di astensione per maternità e paternità.

L’Inps, con messaggio n. 31936 del 17 dicembre del 2010, precisa che sono state modificate alcune disposizioni in materia di riscatto, ovvero l’istituto previdenziale dispone l’aumento del numero di rate pagate in ritardo che possano essere oggetto di accettazione così come previsto dalla circolare 142 del 22 giugno 1993.

Inps, decadenza per assenza del DID

L’ente previdenziale del settore privato ha precisato che, attraverso il messaggio n. 31995 del 18 dicembre 2010, in assenza della dichiarazione di immediata disponibilità non è possibile dare luogo all’integrazione salariale.

L’Inps chiarisce che, in riferimento alla  circolare del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali n. 39 del 19 novembre del 2010, al momento è in fase di realizzazione la procedura informatizzata che contiene lo schema della comunicazione di decadenza da inviare ai lavoratori interessati.

Fino a quando la procedura non sarà adottata nella sua interezza, l’Inps pone in evidenza che lo schema per le segnalazioni,  e per gli effetti dell’articolo 11 del decreto n. 46441/09,  potrà essere inviato da parte dei soggetti abilitati utilizzando i mezzi telematici.

Istat, lo stato della spesa sociale in Italia

Presentata l’analisi della spesa sociale in Italia dal Ministero del Lavoro alla Conferenza nazionale ISTAT tenuta la scorsa settimana.

Per essere più precisi la ricerca predisposta dal Ministero costituisce un contributo preliminare ad un’analisi della composizione dell’impegno finanziario pubblico per alcune funzioni di spesa sociale per il triennio 2007-2008-2009.

La ricerca è stata condotta a partire dalle risultanze di documenti di bilancio, documenti statistici ed altri documenti ufficiali, in maniera sperimentale e senza pretesa di esaustività.

Il documento presentato pone in evidenza diversi aspetti: dall’invalidità alla tutela della famiglia, dal lavoro in senso lato alle politiche abitative fino ad arrivare alla povertà e ai fattori di esclusione sociale.

Procacciatore d’affari: chi è e che cosa fa

In una situazione economica dove è importante vendere, è importante che le aziende abbiano una mediazione commerciale con lo scopo di potenziare le proprie reti di vendita. In questo senso, il procacciatore d’affari è una delle figure commerciali più diffuse e che possano corrispondere alle esigenze di queste.

Purtroppo, ancora questo tipo di professione non è regolamentato né dal Codice Civile, né dagli Accordi Economici Collettivi. Il procacciatore d’affari è colui che riceve da un’impresa, senza essere un suo dipendente, il compito di promuovere contratti a suo favore.

Inps e il suo bilancio sociale 2009

L’Inps ha presentato il suo bilancio sociale 2009 presso il CNEL il 1 dicembre 2010 nella Sala Tarantelli.

Si è approfittato dell’evento per fare anche il punto della situazione sul panorama previdenziale e assistenziale del nostro Paese.

In particolare il presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua ha affermato che

Il 100% di ciò che facciamo è rivolto al sociale perciò quelli che evidenziamo come miglioramenti non sono prove muscolari o numeri autoreferenziati ma prove di una maggiore attenzione al cittadino e alle imprese

Il presidente del maggiore istituto previdenziale italiano ha fatto presente il ruolo fondamentale dell’Inps come cerniera tra centro e territorio su emergenze vere e proprie come la disoccupazione o la lotta all’illegalità.

Inps, chiarimenti sul congedo straordinario

Il maggiore istituto previdenziale ha deciso si diffondere un messaggio allo scopo di fornire ulteriori chiarimenti in merito al congedo straordinario, ex articolo 42, comma 5, del decreto n. 151/2001.

In effetti, secondo il messaggio n. 31250 del 10 dicembre 2010, l’istituto previdenziale intende fornire ulteriori delucidazioni in merito al congedo straordinario ex art. 42, comma 5, del decreto indicato e l’ente competente all’erogazione dell’indennità.

Si ricorda che l’ex articolo 42 prevede che la lavoratrice madre o, in alternativa, il lavoratore padre o, dopo la loro scomparsa, uno dei fratelli o sorelle conviventi di soggetto con handicap in situazione di gravità di cui all’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992 n. 104, accertata ai sensi dell’articolo 4, comma 1, della legge medesima da almeno cinque anni e che abbiano titolo a fruire dei benefici di cui all’articolo 33, commi 1, 2 e 3, della medesima legge per l’assistenza del figlio, hanno diritto a fruire del congedo di cui al comma 2 dell’articolo 4 della legge 8 marzo 2000, n. 53, entro sessanta giorni dalla richiesta.