Lavorare da casa, utilizzando l’appartamento da residenza privata come studio professionale, potrebbe essere abbastanza pericoloso se la trasformazione non viene dichiarata correttamente. Lo spunto per approfondire tale aspetto normativo ci è offerto da una recente sentenza da parte del Tar del Lazio (2832/12) secondo cui le opere realizzate senza il permesso di costruire, tali da modificare sostanzialmente la destinazione d’uso dell’immobile, possono essere demolite.
La pronuncia del tribunale amministrativo regionale si riferisce a una recente vicenda accaduta a Roma, dove il proprietario dell’appartamento contrae un accordo di affitto con un nuovo inquilino, una società, indicando come oggetto di locazione quella “ad uso studio professionale”. Di qui i lavori sull’appartamento, con smantellamento della cucina per far spazio a scrivanie e impianti elettrici, e conseguente accertamento da parte della polizia municipale, con evidenza del fatto che i proprietari non posseggono l’idoneo titolo edilizio.