Inps, nuove indicazioni sulla “banca dati per l’occupazione”

L’Inps fornisce nuove indicazioni a proposito della Banca dati per l’occupazione dei giovani genitori finalizzata come incentivo per la loro assunzione. In effetti, il nostro istituto previdenziale, con messaggio n. 20065 del 21 ottobre 2011, fornisce nuove istruzioni contabili relativamente all’incentivo  a favore delle imprese private e delle società cooperative che assumono i soggetti iscritti nella “Banca dati per l’occupazione dei giovani genitori”.

La banca dati è stata prevista dal decreto del Ministro della Gioventù del 19 novembre 2010, pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 27 dicembre 2010, e disciplinato dalla circolare n. 115 del 5 settembre 2011.

Decreto sviluppo, in arrivo accordi ad personam

C’era una volta il sindacato! Ecco come si potrebbe iniziare. Secondo alcune indiscrezioni, tra l’altro l’Ansa ne ha diffuso una bozza, nel decreto sviluppo comparirebbe un passaggio di fondamentale importanza che potrebbe minare i rapporti di forza tra datore di lavoro e lavoratore dove non comparirebbe più il sindacato come strumento di mediazione e tutela.

In effetti, tra le misure a sostegno della conciliazione tra tempi di vita e di lavoro il governo si appresterebbe a integrare l’articolo 8 del decreto di agosto con un’altra mina nel diritto del lavoro del nostro Paese. In sostanza, le specifiche intese di cui all’articolo 8, comma 1, del decreto legge del 13  agosto  2011 n. 138 e convertito, con modificazioni dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, possono prevedere che  il datore di  lavoro e il lavoratore si accordino su una retribuzione  inferiore a quella dovuta, in cambio di servizi messi a disposizione dal datore di lavoro, quali asili nido, servizi alla persona ovvero misure per  la mobilità.

L’eccedenza di personale e mobilità collettiva nella pubblica amministrazione

 L’articolo 33 del Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165, conosciuto anche come Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze  delle amministrazioni pubbliche, si occupa di disciplinare l’eventuale eccedenza di personale nella pubblica amministrazione o la procedura di mobilità collettiva.

Infatti, le pubbliche amministrazioni che rilevino eccedenze di personale sono tenute ad informare preventivamente le organizzazioni sindacali e ad osservare le procedure previste. Si applicano, salvo quanto previsto dal presente articolo, le disposizioni di cui alla legge 23 luglio 1991 n. 223, ed in particolare l’articolo 4, comma 11, e l’articolo 5, commi 1 e 2, e successive modificazioni ed integrazioni.

L’articolo 33, o almeno i primi commi, si applica quando l’eccedenza rilevata riguardi almeno dieci  dipendenti. Il numero di dieci unità si intende raggiunto anche in caso di dichiarazione di eccedenza distinte nell’arco di un anno. In caso di eccedenze per un numero inferiore a 10 unità agli interessati si applicano diverse disposizioni.

Inpdap, chiarimenti sui riposi giornalieri

L’Inpdap, l’ente previdenziale del settore pubblico, ha deciso di offrire alcuni chiarimenti in merito ai riposi giornalieri usufruibili dal padre ai sensi dell’articolo 40 del decreto legislativo n. 151/2001. In effetti, l’ente pubblico, con la nota operativa n. 23 dello scorso 13 ottobre 2011, informa la propria utenza di essersi adeguato alla sentenza n. 4293/2008 del Consiglio di Stato che ha dedotto, in via estensiva, che per quanto attiene ai riposi giornalieri previsti dall’articolo 39 del D.L.vo n. 151/2001, questi possono essere fruiti anche dai lavoratori padri (art. 40) anche nel caso di madre casalinga.

Governo, la risoluzione del rapporto di lavoro nella pubblica amministrazione

È stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n.  245 del 20 ottobre 2011, il Decreto del Presidente della Repubblica del 27 luglio 2011 n. 171, con il quale è stato emanato il Regolamento di attuazione in materia di risoluzione del rapporto di lavoro dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche dello Stato e degli enti pubblici nazionali in caso di permanente inidoneità psicofisica, a norma dell’articolo 55-octies del Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165.

In effetti, il regolamento disciplina la procedura, gli effetti  ed il trattamento giuridico ed economico relativi all’accertamento della permanente  inidoneità psicofisica  dei   dipendenti,   anche  con qualifica dirigenziale, delle amministrazioni dello Stato. Il regolamento si attua anche alle amministrazioni dello stato ad ordinamento autonomo e dagli enti pubblici non economici fino a quelli di ricerca e delle università.

Presentato il Rapporto Inail 2010 della regione Trentino

È stato presentato il rapporto Inail 2010 della regione Trentino con un dato in controtendenza rispetto a quelli nazionali; in effetti, nella regione si sono registrati 10.405 casi di incidenti rispetto ai 10.131 dell’anno precedente anche se, poi, cala il numero dei lavoratori che hanno perso la vita: una flessione che, da questo punto di vista, vede la regione piazzarsi al terzo posto tra quelle dalla contrazione più significativa.

Il lavoro notturno e la disabilità

Il lavoro notturno è una materia abbastanza regolata tanto da prevedere l’esenzione per alcune categorie di lavoratori. Ricordiamo, a questo proposito, la tutela nei confronti delle lavoratrici uin stato di gravidanza prevista dalla legge del 9 dicembre 1977 n. 903.

Successivamente, la legge n. 25 del 5 febbraio ha previsto ulteriori novità a sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori che debbano assistere figli o familiari.

Il Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, ovvero Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n. 151, indica con chiarezza quali sono i lavoratori che non possono obbligatoriamente essere adibiti al lavoro notturno.

L’indennità di mobilità e l’associazione in cooperativa

L’Inps, attraverso la sua circolare dello scorso 19 aprile 2011 n. 67 , ha deciso di fare chiarezza in merito alla compatibilità dell’indennità di mobilità con lavoro subordinato e autonomo. Il nostro Istituto previdenziale si è mostrato particolarmente favorevole sulla compatibilità dell’indennità di mobilità e con la relativa iscrizione nella lista di mobilità.

In effetti, l’Inps conferma così che il lavoratore collocato in mobilità che abbia titolo a percepire la relativa indennità e che voglia rioccuparsi associandosi in cooperativa può chiedere, ai sensi dell’art.7, comma 5, della legge n.223/1991 la corresponsione anticipata della prestazione di mobilità in un’unica soluzione.

Lavoro, intesa per il controllo della mobilità transnazionale

Lo scorso 27 settembre 2011 il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali italiano, Maurizio Sacconi, ed il Ministro del Lavoro, dell’Occupazione e della Sanità francese, Xavier Bertrand, hanno sottoscritto la una dichiarazione di cooperazione in materia di controllo della mobilità transnazionale dei lavoratori e di lotta contro il lavoro illegale.

In base all’intesa sottoscritta dai due Paesi si provvederà anche alla verifica dell’applicazione delle disposizioni relative alle condizioni di lavoro e dell’occupazione previste dalla Direttiva 96/71/CE, riguardante la mobilità dei lavoratori realizzata nell’ambito di una prestazione di servizio.

Sicurezza sul lavoro, aperto un procedimento a carico dell’Italia

 La Commissione europea ha deciso di aprire un procedimento di infrazione contro l’Italia colpevole di non rispettare le direttive europee in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, in modo particolare sulle ultime modifiche al Testo Unico sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e proprio nella parte riformata dal decreto Sacconi il 3 agosto 2009.

In effetti, la Commissione europea non è del tutto convinta che, stando alle dichiarazioni del ministro Sacconi, il correttivo del 2009 ha stralciato la norma salva manager, ossia quella particolare norma che  deresponsabilizza i datori di lavoro nel caso di incidente. In realtà, sempre per l’organismo europeo, la norma in questione è mimetizzata all’interno di una ragnatela di articoli e commi non di facile lettura.

Partecipare per contare, ecco la nuova proposta del sindacato

 La partecipazione dei lavoratori ai rischi di impresa non è ancora oggi un dato scontato, almeno nella realtà italiana visto che, in Europa, esistono di certo esempi interessanti ed esperienze comuni tanto che per la CISL è arrivato il momento per avanzare serie proposte.

La seconda centrale sindacale italiana presenterà una proposta per rafforzare il coinvolgimento dei lavoratori e la democrazia economica nel settore industriale. La proposta è abbastanza articolata; in effetti, si parte dall’istituzione del comitato d’impresa o del comitato di gruppo “per il rafforzamento dei processi d’informazione e consultazione dei dipendenti nelle scelte strategiche delle imprese e dei gruppi d’imprese” fino all’accesso dei rappresentanti dei lavoratori agli organi societari di governo (consiglio d’amministrazione o consiglio di sorveglianza) e all’assemblea generale degli azionisti anche attraverso l’ammodernamento di taluni diritti di coinvolgimento dei dipendenti nelle scelte societarie che determinano cambiamenti rilevanti all’assetto societario e alla sua governance.

Ministero del lavoro, in arrivo la commissione per gli interpelli

 È stato pubblicato lo scorso 28 settembre 2011 il decreto direttoriale che istituisce la Commissione per gli interpelli che dovrà occuparsi del delicato settore della salute e sicurezza del lavoro.

In effetti, ricordiamo che la commissione è stata istituita in base all’articolo 12, comma 2, del Testo unico in materia di salute e sicurezza nel lavoro (Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81). Ricordiamo che gli organismi associativi a rilevanza nazionale degli enti territoriali e gli enti pubblici nazionali, nonché, di propria iniziativa o su segnalazione dei propri iscritti, le organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e i consigli nazionali degli ordini o collegi professionali, possono inoltrare alla Commissione per gli interpelli esclusivamente, tramite posta elettronica, quesiti di ordine generale sull’applicazione della normativa in materia di salute e sicurezza del lavoro.

Funzione Pubblica, il diritto allo studio

 Il Dipartimento della Funzione Pubblica, attraverso la circolare n. 12 del 7 ottobre 2011, ha fornito alcuni chiarimenti in merito ai permessi ed ai congedi per motivi di studio richiesti da parte del personale delle Pubbliche Amministrazioni. La disciplina, ricorda sempre il Dipartimento, dovrà sempre contemperare un equilibrio tra le esigenze amministrative ed il diritto allo studio.

Ricordiamo che esistono differenti istituti tra cui il congedo per la formazione e le 150 ore di permessi retribuiti all’anno. Nel primo caso i congedi sono previsti dall’articolo 5 della legge n. 53/2000 e sono utilizzabili anche per il conseguimento di titoli universitari  o per la partecipazione ad attività formative diverse da quelle poste in essere o finanziate dal datore di lavoro, che possono essere accordati, secondo le condizioni stabilite nei CCNL e negli accordi collettivi, ai lavoratori con anzianità di servizio di almeno 5 anni.

Inps, la proroga della cassa integrazione

L’Inps, attraverso il messaggio n. 19350 del 11 ottobre 2011, ha stabilito che – così come chiarito dal messaggio n. 25623 del 12 ottobre 2010 – è ammissibile che una azienda dopo un periodo di CIG ordinaria, ed un periodo successivo di CIG straordinaria, possa chiedere un ulteriore periodo di CIGO, senza soluzione di continuità, qualora sussistano tutti i presupposti previsti dalla legge (non imputabilità dell’evento, temporaneità e transitorietà dello stesso e prevedibilità di ripresa dell’attività lavorativa) e nel rispetto dei limiti temporali previsti dalla legge.