Al via la riforma dell’apprendistato

È stato approvato definitivamente dal Consiglio dei Ministri il nuovo Testo Unico che disciplina il nuovo apprendistato: il testo approvato prevede quattro ipotesi di contratto di apprendistato, inclusa la possibilità dell’apprendistato per la riqualificazione di lavoratori in mobilità espulsi da processi produttivi.

Nel corso della seduta del 28 luglio 2011, in attuazione della delega conferita al  Governo dalla legge in materia di previdenza, lavoro e competitività per favorire la crescita (Legge n. 247 del 2007), il Consiglio dei Ministri ha approvato definitivamente il Decreto Legislativo che riforma l’istituto dell’apprendistato e che configura questo strumento quale  contratto di lavoro a tempo indeterminato finalizzato all’occupazione e alla formazione dei giovani.

Croce Rossa, proposta di legge per il personale femminile

Presentata una proposta di legge che mira al riconoscimento al personale femminile del diritto di arruolamento nel Corpo militare della Croce rossa italiana, in ragione dei principi della pari dignità sociale e delle pari opportunità.

Già in passato le associazioni delle famiglie militari e del Corpo militare della Croce rossa italiana avevano denunciato la grave discriminazione in merito al divieto di arruolamento femminile esistente nell’ambito di questo Corpo militare.

In effetti, l’articolo 1, comma1, della legge n. 380 del 1999 (ora abrogata), prevedeva la partecipazione delle cittadine italiane su base volontaria ai concorsi per il reclutamento di ufficiali e sottufficiali in servizio permanente e di militari di truppa in servizio volontario, e categorie equiparate, nei ruoli delle Forze armate e del Corpo della guardia di finanza. La disposizione è stata confermata dall’articolo 639 del citato codice dell’ordinamento militare, di cui al decreto legislativo n. 66 del 2010, ed è evidente come il vuoto normativo dal 1936 a oggi non consenta di attuare la stessa disposizione al reclutamento del personale femminile nel Corpo militare della Croce rossa italiana.

Dalla CGIL una richiesta: fermate il caporalato

 Dalla CGIL una proposta di legge per dare un freno al caporalato. In effetti, per la maggiore organizzazione sindacale italiana, il caporalato deve diventare un reato penale e l’appello espresso dalla CGIL – insieme alla FLAI e alla FILLEA CGIL con la campagna ‘STOP caporalato’ – è stato raccolto dal Partito Democratico presentando una proposta di legge che mira a fissare una pena tra cinque e otto anni di reclusione.

Inps, liquidazione dell’indennità di disoccupazione agricola

L’Inps, con messaggio n. 15122 del 15 luglio 2011, informa sulle modalità per la liquidazione dell’indennità di disoccupazione agricola in competenza 2010 e sulle pratiche la cui liquidazione è sospesa per accertamenti relativi ad attività autonoma.

Il maggiore istituto previdenziale del settore privato rende noto che, grazie alla reingegnerizzazione della procedura, è possibile acquisire in modo automatico dagli archivi INPS le informazioni di base indispensabili per verificare la legittimità della richiesta di DS agricola.

L’Inps informa che le diverse attività di accertamento si sono concretizzate nell’incrociare i codici fiscali dei lavoratori dipendenti agricoli che hanno presentato domanda di disoccupazione agricola di competenza 2010 nell’archivio dei soggetti  presenti nel Casellario dei lavoratori attivi per evidenziare posizioni assicurative e previdenziali presso Casse o Albi o gli archivi dell’Agenzia delle Entrate per individuare coloro che, nel corso dell’anno 2010, oltre a svolgere attività dipendente nel settore agricolo,  risultano  titolari di partita IVA attiva.

CISL, per la ripresa industriale servono risposte forti

La CISL ha presentato il suo ottavo Rapporto Industria e, secondo le attente valutazioni della centrale sindacale, i dati emersi confermano per il nostro Paese una ripresa lenta tanto che dal leader della Cisl Raffele Bonanni e Luigi Sbarra, segretario confederale responsabile del dipartimento Industria, hanno posto in evidenza che in termini tendenziali nel 2010 la produzione del settore industriale, comprese le costruzioni, è cresciuta del 6,4%, recuperando solo parzialmente la caduta del 18,9 % registrata nel 2009, preceduta dal calo del 3,4 % nel 2008.

Lo studio della Cisl ha ribadito che, sino all’inizio del 2011, l’attività produttiva ha recuperato circa l’11% rispetto al minimo ciclico del marzo 2009: un dato che conferma che all’inizio del 2011 il livello di produzione è ancora al di sotto di circa il 19%.

Sul fronte occupazionale si registrano 507.800 i posti di lavoro persi e circa 260 mila persone coinvolte negli ammortizzatori sociali, di cui circa 174 mila con prospettive occupazionali incerte, cioè, in altre parole, a rischio.

Cassazione, la sostituzione del lavoratore in sciopero

 La Corte di cassazione con sentenza n. 15782 del 19 luglio 2011 è intervenuta per chiarire alcuni dubbi in caso di sostituzione di lavoratori in sciopero; in effetti, per la suprema corte non è possibile accusare il datore di lavoro di condotta antisindacale qualora lo stesso intenda sostituire i lavoratori in sciopero con propri dipendenti provenienti da altri sedi e con qualifiche superiori.

La sentenza della Corte di Cassazione intende così bilanciare due differenti garanzie: da una parte c’è il diritto di sciopero del lavoratore, articoli 40 e 41 della Costituzione, e il diritto di iniziativa economica privata prevista dall’articolo 41 della nostra Carta Fondamentale.

Secondo la Corte se è vero che il datore di lavoro non può impedire il diritto di sciopero è altrettanto vero che, al fine di tutelare il proprio interesse, può chiedere ad altri dipendenti di svolgere i compiti degli addetti aderenti all’agitazione sindacale a patto che il datore di lavoro non violi le norme poste a tutela dei lavoratori.

Agenzie per il lavoro, iscrizioni sospese

Sono state sospese in modo temporaneo le iscrizioni all’Albo Informatico delle Agenzie per il Lavoro, ossia i soggetti autorizzati all’intermediazione dall’art. 6 del Decreto Legislativo 276/03. In effetti, sono in arrivo le nuove procedure per l’iscrizione all’Albo attraverso un apposito decreto ministeriale, da emanare per effetto della Legge n. 111 del 15 luglio 2011, che disciplinerà le modalità per l’esercizio dell’attività di intermediazione e per l’iscrizione all’Albo.

Lo ha comunicato il ministero del Lavoro specificando che a seguito della Manovra è in fase di definizione un nuovo decreto ministeriale che deve dettare le nuove linee guida rispetto alle modalità per l’esercizio dell’attività di intermediazione e per l’iscrizione all’Albo.

Indumenti di lavoro gli obblighi del datore di lavoro

Questo è un argomento abbastanza spinoso anche perché non trova grande applicazione nei luoghi di lavoro malgrado le diverse sentenze e la posizione del Ministero del Lavoro. In effetti, l’obbligo di fornire indumenti al lavoratore che sono finalizzate alla loro protezione dai rischi professionali è stata ribadita, ad esempio, dalla circolare ministeriale n. 34 del 1999 o dalla sentenza n. 18573/2007 della Corte di Cassazione.

Non solo, per l’autorità competente il datore di lavoro, oltre ad offrire i necessari indumenti, deve anche curarne la loro manutenzione senza costi a carico del lavoratore.

La sicurezza sul lavoro con la prevenzione degli infortuni sul lavoro è un imperativo categorico per ogni società industrializzata di tipo moderno e il nostro sistema di tutela sociale ha demandato all’Inail la sorveglianza e la gestione dei necessari adempimenti.

Sciopero servizi pubblici, presentata la relazione 2010

 Lo scorso sette luglio è stata presentata la relazione annuale 2011 sull`attività svolta nell’anno 2010 alla presenza del Presidente della Camera dei Deputati On. Gianfranco Fini da parte del presidente, Prof. Giovanni Pitruzzella, della Commissione di Garanzia a Montecitorio presso la Sala della Lupa.

La relazione del Presidente pone in evidenza la crescita quantitativa del conflitto; in effetti, nel 2010 si sono registrate 2.093 proclamazioni di sciopero, con un incremento del 10% rispetto all’anno precedente: il dato rappresenta un picco significativo in un trend di sostanziale crescita del ricorso allo sciopero da parte delle organizzazioni sindacali.

Manovra 2011, torna l’IRPEF sulla prima casa

… ma non dovevamo vederci più? In effetti, la manovra fiscale 2011 ha ripristinato, con decorrenza 2014, l’Irpef sulla prima casa con il taglio delle agevolazioni fiscali eliminando la cosiddetta no tax area sugli immobili e, secondo alcune valutazioni del giornale “La Repubblica” per una casa di 80 metri quadri si pagheranno da 50 a 90 euro a firma di Roberto Petrini.

Infatti, la manovra ha stabilito che i vigenti “regimi di esenzione, esclusione e favore fiscale” (le cosiddette agevolazioni fiscali, articolo 40, comma 1) verranno ridotte del 5% per l’anno 2013 e del 20% a decorrere dall’anno 2014, al fine di garantire un recupero di gettito non inferiore a 4 miliardi di euro nel 2013 e di 20 miliardi nel 2014.

Fabbrica Italia, la FIOM ottiene il pieno riconoscimento a Pomigliano

Avevamo già dato evidenza della recente sentenza del Tribunale di Torino che aveva legittimato l’accordo separato firmato allo stabilimento di Pomigliano e, allo stesso tempo, ha richiamato la Fiat di Sergio Marchionne a non tenere un comportamento antisindacale riconoscendo alla Fiom la possibilità di svolgere liberamente le attività sindacali fino alla costituzione delle Rsa interne allo stabilimento.

Landini, segretario della FIOM, ha confermato la presenza della componente metalmeccanica della CGIL dichiarandosi a fianco dei lavoratori

pronta a sostenere tutti i lavoratori di Pomigliano che vogliono difendere i loro diritti aprendo cause individuali

Manovra 2011, la stretta sulle pensioni con 40 anni di contributi

Con la recente manovra 2011, il governo ha deciso di intervenire, ancora una vota, anche sulla pensione di anzianità con 40 anni di contributi introducendo un ulteriore posticipo senza incidere sul trattamento pensionistico. Il provvedimento è stato inserito a sorpresa e si accompagna a quello precedente frutto della legge 122 del 2010 con l’introduzione della finestra mobile di 12 mesi per i lavoratori dipendenti e di 18 mesi per quelli autonomi.

Con la manovra, approvata nei giorni scorsi, si è introdotto un ulteriore slittamento di un mese nel 2012, di due nel 2013 e di tre mesi nel 2014: il provvedimento non si applica però ai lavoratori i che maturano i requisiti entro il 31 dicembre 2011 e agli appartenenti al comparto scolastico.

Il ruolo del medico in fatto di sicurezza sul lavoro

La Sezione Penale del Tribunale di Pisa ha recentemente contribuito a chiarire la figura del medico competente in merito alla valutazione dei rischi sul lavoro.

In effetti, il Tribunale, con sentenza n. 399 del 27 aprile 2011, ha condannato il medico per non aver collaborato in modo attivo nella valutazione dei rischi sul luogo di lavoro incorrendo ad una violazione del decreto legislativo 81/2008.

Ricordiamo che il decreto legisaltivo prevede espressamente diversi obblighi a carico del medico: dal disposto si apprende, all’articolo 25, che il medico collabora con il datore di lavoro e con il servizio di prevenzione e protezione alla valutazione dei rischi, anche ai fini della programmazione, ove necessario, della sorveglianza sanitaria, alla predisposizione della attuazione delle misure per la tutela della salute e della integrità psicofisica dei lavoratori, all’attività di formazione e informazione nei confronti dei lavoratori, per la parte di competenza, e alla organizzazione del servizio di primo soccorso considerando i particolari tipi di lavorazione ed esposizione e le peculiari modalità organizzative del lavoro.

Inps, cambia la procedura per l’assegno integrativo di mobilità

L’Inps, con la circolare n. 95 del 15 luglio 2011, informa la sua utenza che, grazie alla presenza del canale telematico, è stata predisposta una nuova modalità per la presentazione della domanda di assegno integrativo di mobilità così come previsto all’articolo 9 e comma 5 della Legge n. 223 del 1991.

Ricordiamo che, qualora un lavoratore accettasse un’offerta di lavoro che comporti un inquadramento ad un livello retributivo inferiore a quella della mansione di provenienza, la legge del 23 luglio 1991 n. 223 stabilisce espressamente che  lo stesso ha diritto, per un periodo massimo complessivo di dodici mesi, alla corresponsione di un assegno integrativo mensile di importo pari alla differenza tra i corrispondenti livelli retributivi previsti dai contratti collettivi nazionali di lavoro.

Già in precedenza lo stesso istituto previdenziale si è più volte espresso in materia con due circolari: la prima del 5 maggio 1997 n. 105 e la seconda il 24 giugno 1997 n. 141.

Nella stessa circolare l’Inps ribadisce che per usufruire dell’assegno integrativo è necessario che il lavoratore risulti in forza presso un datore di lavoro con un rapporto di lavoro a tempo pieno e indeterminato e che possa vantare il diritto a percepire la relativa indennità di mobilità.