In arrivo la doppia festa con la paga doppia?

Il prossimo 17 marzo è stato dichiarato festa nazionale per celebrare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, al contrario il 25 aprile coinciderà con la festività del lunedì dell’Angelo,ovvero con la pasquetta.

Da una parte i lavoratori stanno un giorno in più a casa e dall’altra è acceso il dibattito su come si dovrà interpretare la doppia festività ai fini retributivi.

In effetti, il governo ha deliberato che il giorno 17 marzo, solo per l’anno in corso, sarà considerato festa nazionale, articolo 7 del decreto n. 64 del 2010 convertito nella legge n. 100 del 2010.

Il governo ha così deciso di estendere per il 17 marzo 2011 le regole già in vigore che disciplinano la materia di orario festivo con il conseguente trattamento economico che dovrà essere corrisposto ai lavoratori dipendenti.

Non solo, il governo ha stabilito anche le sanzioni amministrative in caso della sua inosservanza.

La nuova pensione di vecchiaia dal 2011

Il correttivo alla manovra finanziaria del 2010 ha modificato la precedente normativa sulle cosiddette finestre di uscita, in modo particolare per la pensione di vecchiaia.

In effetti, la  nuova norma ha voluto modificare sostanzialmente le quattro finestre fino ad allora in vigore che erano state introdotte per il segmento AGO, ovvero sull’Assicurazione Generale Obbligatoria, dalla riforma Prodi, legge 247/2007.

Ricordiamo che le quattro finestre sono entrate a regime dal 1 gennaio del 2008 con cadenza 1° gennaio, 1° aprile, 1° luglio e 1° ottobre.

Dal primo gennaio 2011, però, si cambia radicalmente. Da quella data tutti lavoratori dipendenti, settore privato e pubblico, potranno acquisire il diritto ad essere collocati a riposo, assicurazione ordinaria, al compimento dell’età di 65 anni se uomini e 60 per le donne del settore privato.

Al posto delle quattro finestre i lavoratori potranno andare in pensione 12 mesi dopo aver maturato i requisiti.

Inps, precisazioni sui certificati di malattia on-line

L’Inps, attraverso la circolare n. 21 del 31 gennaio 2011, intende dare alcune precisazioni sulla trasmissione dei certificati di malattia per via telematica, anche se proprio in questo periodo  i medici continuano a lamentare disservizi e problemi di connessione con l’istituto previdenziale.

In effetti, in tutti i casi di assenza per malattia dei lavoratori di datori di lavoro privato è prevista la modalità di trasmissione telematica dei certificati di malattia, mediante accesso al Sistema di Accoglienza Centrale (SAC).

La legge n. 183/2010, più precisamente l’articolo 25, del Collegato lavoro ha stabilito che, nei casi di assenza per malattia dei lavoratori del settore privato, le modalità relative al rilascio e alla trasmissione della certificazione di malattia vengano uniformate a quelle già previste per i lavoratori del settore pubblico ai sensi dell’articolo 55-septies del decreto legislativo 30 marzo 2001 n. 165.

Il datore di lavoro non può ridurre lo stipendio al lavoratore come azione risarcitoria

La Corte di Cassazione ha stabilito con la sentenza n. 896 del 17 gennaio 2011 che in caso di comportamento illecito del dipendente recante un danno all’azienda, l’imprenditore ha diritto sì di esigere il risarcimento del danno, ma questo non può essere effettuato riducendo lo stipendio al lavoratore perché i minimi inderogabili stabiliti dal contratto di lavoro non sono riducibili.

La Corte di Appello di Catania aveva accolto le osservazioni del datore di lavoro perché il contratto collettivo di lavoro non era vincolante poichè le parti non erano iscritti alle organizzazioni stipulanti.

Per questa ragione, i minimi previsti dalla contrattazione collettiva non potevano essere assunti necessariamente a parametri di quella retribuzione equa e sufficiente prescritta dall’articolo 36 della Costituzione.

Non poteva nemmeno essere considerata inadeguata la retribuzione percepita dal lavoratore che si distaccava per appena l’11 per cento da quella indicata dalla contrattazione. La Corte di Appello di Catania rigettava perciò la sentenza di primo grado che aveva individuato la retribuzione adeguata applicando le tariffe sindacali al 100%.

Regione Veneto, CGIL critica gli ammortizzatori sociali 2011

Polemiche in regione: la CGIL non condivide le scelte operate dalla regione Veneto in materia di ammortizzatori sociali in deroga per l’anno 2011.

In effetti, l’intesa non è stata firmata dalla maggiore centrale sindacale italiana poiché non ritiene soddisfacente i criteri per il ricorso agli ammortizzatori in deroga per il 2011 definiti dalla regione Veneto e sottoscritti dalle parti sociali.

Per la CGIL i criteri individuati sono particolarmente restrittivi e illogicamente selettivi in favore delle imprese aderenti agli enti bilaterali.

In sostanza, secondo il sindacato, la nuova intesa prevede una norma definita premiale per le aziende che aderiscono agli enti bilaterali, con l’estensione del periodo di 180 giornate di cassa integrazione in deroga sino a 220 giornate.

In arrivo le Linee Guida ISO 26000 sulla responsabilità sociale

Lo scorso novembre l’ISO, International Standards Organization, ha pubblicato le Linee Guida Iso 26000 sulla responsabilità sociale ed è ora disponibile presso l’Uni, l’ente normativo italiano, che ne cura la diffusione nel nostro Paese.

In un comunicato la segretaria generale della dell’ITUC-CSI, Sharan Burrow, ha voluto esprimere viva soddisfazione per l’importante conclusione che pone il lavoro e i suoi diritti al centro di ogni iniziativa utilitaristica.

Sharan Burrow è dal maggio del 2000 la seconda donna ad essere eletta presidente del Consiglio australiano dei sindacati (ACTU) ed è, al momento,  membro del Consiglio di amministrazione dell’ILO e dal 25 giugno dell’anno scorso ricopre il suolo di segretario generale dell’ITUC.

L’ILO, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, ha voluto esprimere soddisfazione e apprezzamento per questo importante risultato.

In effetti, secondo l’agenzia delle Nazioni Unite, la norma risulta conforme alle convenzioni dell’Oil.

Spagna, in pensione a 67 anni

Il governo socialista di Jose Luis Zapatero ha varato forse la più importante riforma sul sistema previdenziale spagnolo che innalza l’età della pensione dagli attuali 65 anni ai futuri 67.

L’annuncio arriva da Rubalcaba sulla base dell’accordo raggiunto con i sindacati, anche se occorre aspettare il voto del Parlamento.

Il governo di Zapatero è relativamente tranquillo; in effetti, il Psoe dispone di una maggioranza sicura che vede la partecipazione dei nazionalisti baschi, catalani e delle Canarie, e potrebbe contare almeno sull’astensione anche del Partido Popular, il cui leader Mariano Rajoy si è detto pronto al dialogo.

Il nuovo sistema prevede lo spostamento progressivo, 65 a 67 anni, dell’età del pensionamento al 2027, e da 15 a 25 anni il periodo per il calcolo della pensione.

In arrivo il referente unico per la persona disabile

Il referente unico per la persona disabile, ecco la vera novità dell’articolo 33 della legge 104/92, modificato dal recente Collegato lavoro di novembre.

Ricordiamo che i lavoratori possono chiedere ai rispettivi datori di lavoro di usufruire, in alternativa al prolungamento fino a tre anni del periodo di astensione facoltativa, di due ore di permesso giornaliero retribuito fino al compimento del terzo anno di vita del bambino.

Non solo, a condizione che la persona handicappata non sia ricoverata a tempo pieno, il lavoratore dipendente, pubblico o privato, che assiste una persona con handicap in situazione di gravità, coniuge, parente o affine entro il secondo grado, ovvero entro il terzo grado qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i sessantacinque anni di età oppure siano anche essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti, ha diritto a fruire di tre giorni di permesso mensile retribuito coperto da contribuzione figurativa anche in maniera continuativa.

Lavori usuranti, pronto lo schema del decreto

Con un certo anticipo il Consiglio dei ministri ha deciso di sottoporre alle parti sociali uno schema di decreto legislativo che regola l’accesso al pensionamento anticipato.

Risultano interessati i lavoratori con mansioni particolarmente faticose o usuranti.

Nel testo sono individuati come usuranti, fra gli altri, i lavori in gallerie, cave e miniere, in cassoni ad aria compressa, in spazi sottomarini, quelli eseguiti ad alte temperature, in spazi ristretti, per asportazione dell’amianto, nonché alcuni lavori notturni o quelli delle cosiddette linee catena e le attività di conduzione di determinati veicoli di trasporto collettivo.

Il testo è ora sottoposto al vaglio delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative e, per intanto, è stato anche trasmesso alla Conferenza Stato-Regioni ed alle Commissioni parlamentari competenti.

Dal ministero del Lavoro chiarimenti sul 5 per mille

Il ministero del Lavoro interviene sul 5 per mille dei lavoratori dipendenti in sede di dichiarazione dei redditi e pone in evidenza gli obblighi di rendicontazione in carico agli enti del Terzo settore.

In primo luogo, il ministero ribadisce che l’obbligo di rendere conto della destinazione delle quote del 5 per mille dell’Irpef riguarda esclusivamente le somme percepite a partire dall’anno finanziario 2008, cioè le somme destinate dai contribuenti con la dichiarazione dei redditi 2007.

Non solo, l’obbligo coinvolge gli Enti che hanno percepito somme superiori a euro 15.000,00.

Tutti gli altri che hanno percepito importi inferiori sono tenuti solamente alla rendicontazione e alla custodia di tale documentazione presso la sede legale per un periodo di dieci anni. Tutta la documentazione deve essere tenuta a disposizione per eventuali verifiche.

Lavoro e malattia, il controllo del datore di lavoro

Le norme che disciplinano il controllo dello stato di malattia del lavoratore sono contenute in riferimenti normativi differenti.

In effetti, per il settore privato occorre fare riferimento alla legge 638/1983 e al decreto 15 luglio 1986, mentre i decreti 165/2001, insieme al decreto 18 dicembre 2009, si riferiscono al segmento pubblico.

Questi riferimenti fissano le fasce di reperibilità, tenendo conto l’indirizzo abituale o il domicilio occasionale, durante tutta la durata della malattia, comprese le domeniche ed i giorni festivi.

Il medico fiscale, che tra l’altro può essere inviato dal datore di lavoro, ha il compito di accertare la presenza in casa dell’assistito, può visitarlo e verificare che si stia curando. Può decidere, inoltre, di far riprendere il lavoro nel caso ne accerti la guarigione e le sue decisioni sono insindacabili, in questo caso il lavoratore è tenuto ad eseguirle.

L’Inail e lo stress da lavoro correlato

Il nostro Legislatore, dal mese di gennaio 2011, obbliga le imprese a rivedere il documento di valutazione del rischio e ha emesso una serie di documenti che permettono di definire i principi e le procedure per valutare le cause dello stress.

In effetti, sul posto di lavoro i carichi di tensione sono, spesso, all’ordine del giorno: turni troppo lunghi, dissidi con i colleghi e l’ansia da prestazione sono elementi che mettono a rischio il benessere del luogo di lavoro.

In base alla circolare del 18 novembre 2010 del ministero del Lavoro, le aziende saranno obbligate per legge a misurare il livello di stress dei propri dipendenti.

Il documento emesso dal ministero contiene le linee guida necessarie per la valutazione del rischio stress lavoro-correlato, così come previsto dal Testo unico 81/2008 sulla sicurezza sul lavoro.

Federalismo fiscale e la posizione del sindacato

L’Irpef, l’imposta diretta che assieme all’Iva sarà il secondo pilastro delle entrate regionali, a decorrere dall’anno 2012 l’addizionale regionale sarà rideterminata in modo tale da assicurare al complesso delle Regioni a statuto ordinario entrate corrispondenti ai trasferimenti statali soppressi.

Ciascuna Regione a statuto ordinario può, con propria legge, aumentare o diminuire l’aliquota regionale all’Irpef di base; comunque l’eventuale maggiorazione non può superare lo 0,5 per cento fino al 2013, l’1,1 per cento per il 2014 e il 2,1 per cento a decorrere dal 2015, ma queste due ultime non possono essere applicate a lavoratori dipendenti e pensionati con reddito annuo non superiore a 28 mila euro.

Il sindacato non sembra convinto sul federalismo fiscale tanto che il segretario generale della CISL, Raffaele Bonanni, durante il convegno sul tema Federalismo e regionalismo, non risparmia critiche.

Sindacato e Federmeccanica intesa sul welfare sanitario

Le organizzazioni sindacali dei metalmeccanici FIM e UILM insieme alla rappresentanza degli imprenditori con Federmeccanica – Assistal hanno deciso di istituire un fondo di sostegno al reddito dei lavoratori il cui reddito subisca riduzioni per periodi prolungati.

L’iniziativa si muove all’interno della cornice dell’accordo di rinnovo del contratto collettivo di lavoro siglato il 15 ottobre 2009.

L’accordo, a suo tempo stipulato, prevedeva anche entità e modalità di contribuzione.

Le parti sociali hanno, però, ora deciso di ridefinire, visto che le condizioni normative e fiscali non incentivano la forma di welfare integrativo a suo tempo ipotizzato, le finalità del fondo verso un fondo un welfare di tipo sanitario.