Governo, emanato il decreto sulla manovra finanziaria

E’ stato pubblicato sul Supplemento Ordinario n. 114 alla Gazzetta Ufficiale n. 125 del 31 maggio 2010, il Decreto Legge 31 maggio 2010 n. 78, con il quale il governo ha emanato la manovra finanziaria per il 2011 ed il 2012 pari a 24,9 miliardi di euro.

Con il provvedimento sono state disciplinate anche alcune questioni che riguardano il mondo del lavoro e sulle quali, nei prossimi giorni, si effettueranno alcune riflessioni.

Secondo il ministro Brunetta

Il ritardo di qualche mese per chi aveva deciso di andare in pensione, è un sacrificio? Chiamiamola piccola iattura, ma non mi sembra una cosa insopportabile di fronte a tutto quello che sta succedendo in Europa e in giro per il mondo

In realtà quello che deve essere messo in evidenza che non è possibile introdurre ogni sei mesi modifiche al nostro sistema previdenziale vanificando aspettative e introducendo alchimie di bilancio.

Contratto a progetto con la parrocchia

Qualora la parrocchia, o un qualsiasi altro ente religioso, abbia la necessità di affidare l’incarico di responsabile delle attività, ad esempio estive, ad un laico retribuito è opportuno utilizzare un Co.Co.Pro. con un adeguato progetto.

Il contratto di lavoro a progetto deve essere stipulato in forma scritta e deve contenere, ai fini della prova, alcuni precisi elementi: l’indicazione della durata, determinata o determinabile, della prestazione di lavoro e l’indicazione del progetto o programma di lavoro, o fasi di esso, individuata nel suo contenuto caratterizzante, che viene dedotto in contratto.

Ferie non godute e contribuzione lavorativa

La corte di Cassazione con sentenza n. 11262 del 10 maggio 2010 ha stabilito che il carattere risarcitorio delle somme corrisposte per ferie non godute non è di ostacolo all’assoggettamento a contribuzione trattandosi, in ogni caso, di un compenso corrisposto in dipendenza di un rapporto di lavoro ed in relazione ad una prestazione effettuata ed è riconducibile all’ambito dell’articolo 12 della legge n. 153/1969.

In effetti, l’articolo 12 stabilisce che per la determinazione della base imponibile per il calcolo dei contributi di previdenza ed assistenza sociale, si considera retribuzione tutto ciò che il lavoratore riceve dal datore di lavoro, in danaro o in natura, al lordo di qualsiasi ritenuta, in dipendenza del rapporto di lavoro.

Orario di lavoro e interruzione del periodo di riposo

I lavoratori addetti alla manutenzione di impianti e macchinari, con obbligo di reperibilità, che vengano successivamente richiamati in  servizio hanno diritto a riposi giornalieri e settimanali che devono decorrere nuovamente dalla cessazione della prestazione lavorativa.

Ricordiamo, in base al decreto n. 66 del 2003, che il lavoratore ha diritto a 11 ore di riposo consecutivo ogni 24 ore. Il riposo giornaliero deve essere fruito in modo consecutivo fatte salve le attività caratterizzate da periodi di lavoro frazionati, durante la giornata.

L’art. 9 del decreto precisa che il lavoratore ha diritto ogni sette giorni a un periodo di riposo di almeno 24 ore consecutive, di regola in coincidenza con la domenica, da cumulare con le ore di riposo giornaliero.

Permessi per assistere disabili ricoverati, legge 104/92

L’Inps ha deciso di chiarire alcuni dubbi in merito all’applicazione dell’articolo 33 della legge 104/92 e lo fa attraverso il messaggio n. 14480 del 28 maggio 2010.

Con questo messaggio l’istituto previdenziale definisce le modalità di fruizione dei permessi orari che spettano al familiare per accompagnare a visita medica o a terapia esterna il portatore di handicap grave ricoverato a tempo pieno.

A questo riguardo, l’Inps pone in evidenza che il Ministero del lavoro si è già espresso sulla concedibilità dei permessi nell’ipotesi in cui la struttura sanitaria ospitante non garantisca l’assistenza per visite specialistiche/terapie eseguite al di fuori della struttura e, inoltre, affidi il disabile alla responsabilità dei parenti per il periodo di tempo in cui lo stesso si trova all’esterno della casa di cura.

I lavoratori a domicilio

Il lavoratore a domicilio è una particolare forma di collaborazione nata agli albori della Rivoluzione industriale.

L’articolo 2094 del codice civile è, di per sé, abbastanza chiaro. In effetti, è qualificato prestatore di lavoro subordinato chi si obbliga mediante retribuzione a collaborare nell’impresa, prestando il proprio lavoro intellettuale o manuale alle dipendenze e sotto la direzione dell’imprenditore.

Di rimando la legge del 18 dicembre 1973 n. 877 definisce il lavoratore a domicilio.

I lavoratori e lo studio

Lo Statuto dei lavoratori prevede, all’articolo 10, che i lavoratori studenti, compresi quelli universitari, al fine di sostenere prove di esame, hanno diritto a fruire di permessi giornalieri retribuiti. Non

Aggiornata indennità dei volontari del soccorso alpino

È stata aggiornata, dal Ministero del Lavoro, l’indennità che spetta ai lavoratori autonomi volontari del soccorso alpino e speleologico.

Il Ministero ha pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 121 del 26 maggio 2010, il decreto 10 maggio 2010 con l’aggiornamento dell’indennità spettante ai lavoratori autonomi volontari del Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico, per l’anno 2010.

La retribuzione media mensile spettante  ai  lavoratori  dipendenti del settore industria, per il 2010, e’ pari a euro 1860,48.

La certificazione dei contratti di lavoro nel Collegato

L’articolo 30 del Collegato lavoro, decreto 1167-B/bis, si occupa delle clausole generali e delle certificazione del contratto di lavoro.

Il concetto è semplice, le parti che sottoscrivono il contratto (datore di lavoro e lavoratore) possono dichiarare che il contenuto dello stesso corrisponde a verità ed è stato pattuito liberamente. Le commissioni di certificazione saranno i luoghi dove sarà possibile certificarli.

Al comma 3 del testo presente in Senato sono presenti disposizioni relative agli elementi presenti nei contratti collettivi e individuali di lavoro a cui il giudice deve far riferimento nei contenziosi relativi ai licenziamenti individuali.

Secondo il testo si dispone che il giudice, nel valutare le motivazioni poste alla base del licenziamento, debba tener conto delle tipizzazioni di giusta causa e di giustificato motivo, presenti nei contratti collettivi di lavoro ovvero, se stipulati con l’assistenza delle richiamate commissioni di certificazione, nei contratti individuali di lavoro.

Il lavoratore e la formazione

Il Legislatore ha introdotto con la legge  n. 53/2000, meglio conosciuta come legge sui congedi parentali, l’istituto del congedo per la formazione come un valido strumento per la crescita professionale e culturale dei lavoratori.

La legge ha apportato sostanziali modifiche sul diritto alla formazione estendendo le tutele e le possibilità già previste. Infatti, restano immutate le disposizioni previste relative al diritto allo studio così come sono poste in evidenza nell’articolo 10 della legge 20 maggio 1970, n. 300, meglio conosciuto come lo Statuto dei lavoratori.

Permessi retribuiti e la legge 104/92

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito che non ha diritto a permessi retribuiti la persona che presti assistenza al genitore portatore di handicap se questa non è continuativa, Sentenza del 22 aprile 2010 n. 9557.

L’assistenza deve essere espressa in forma continuativa e in via esclusiva, così come prevede la legge. Infatti, le disposizioni dell’articolo 33 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, come modificato dall’articolo 19 della legge 53/2000, si applicano anche qualora l’altro genitore non ne abbia diritto nonché ai genitori ed ai familiari lavoratori, con rapporto di lavoro pubblico o privato, che assistono con continuità e in via esclusiva un parente o un affine entro il terzo grado portatore di handicap, ancorché non convivente.

Pensionamento anticipato per chi assiste familiari invalidi

La Commissione lavoro della Camera ha dato parere favorevole all’Assemblea sul testo unificato dei numerosi progetti di legge tutti di iniziativa parlamentare e su cui si è registrata un’ampia condivisione dei gruppi rappresentati in Commissione tanto da essere approvato con voto unanime.

Tale provvedimento reca importanti disposizioni in favore di coloro che assistono familiari gravemente disabili e aventi una invalidità del 100 per cento con necessità di assistenza continua poiché non in grado di compiere gli atti quotidiani della vita.

Certificati di malattia, circolare di chiarimento da parte della Funzione Pubblica

Il Dipartimento della Funzione Pubblica ha pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 112 del 15 maggio 2010, la circolare n. 1 dell’11 marzo 2010 con le indicazioni operative per la trasmissione per via telematica dei certificati di malattia.

Le nuove disposizioni risultano così definite come prevede l’articolo 55-septies del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, introdotto dall’articolo 69 del Decreto Legislativo 27 ottobre 2009 n. 150.

La circolare pone in risalto gli oneri a carico dei lavoratori. Per prima cosa, il lavoratore deve fornire, nel corso della visita al medico curante o alla struttura sanitaria pubblica, la propria tessera sanitaria e il codice fiscale.

Alla compilazione del certificato medico il lavoratore deve dichiarare la sua dipendenza presso presso una delle pubbliche amministrazioni e deve fornire allo stesso l’indirizzo di reperibilità da inserire nel certificato, se diverso da quello di residenza (o domicilio abituale) in precedenza comunicato all’amministrazione.

Collegato lavoro, in Senato modifiche al decreto

La più importante organizzazione sindacale italiana, la CGIL, ha commentato negativamente le ultime modifiche apportate al testo ora fermo in commissione lavoro del Senato.

Ricordiamo che il collegato è ora in discussione al Senato in seguito all’approvazione da parte della commissione lavoro della Camera di importanti emendamenti che ne hanno modificato il testo.

Il segretario confederale della CGIL, Fulvio Fammoni, ha posto in evidenza, attraverso una sua dichiarazione, le modifiche apportate in commissione lavoro del Senato da parte della maggioranza di centro-destra.

Ora, secondo Fammoni, è possibile il licenziamento a voce per i lavoratori precari tanto che le modifiche apportate al testo confermano, sempre secondo il segretario confederale, la volontà di ridurre i diritti fondamentali dei lavoratori.