Lo statuto delle libertà

 Quarant’anni fa, il 20 maggio del 1970, venne promulgata la legge 300, meglio conosciuta come lo Statuto dei lavoratori.

La legge 300 rappresenta il punto di arrivo di un percorso pieno di difficoltà partito dal congresso di Napoli. L’allora segretario della CGIL Di Vittorio volle, nel III congresso nazionale del novembre 1952, formulare la richiesta di uno Statuto dei diritti della libertà e della dignità dei lavoratori nell’azienda riassunta in modo preciso dallo slogan “la costituzione nelle fabbriche”.

TFR e l’insolvenza del datore di lavoro

Può succedere, in situazioni di particolari crisi aziendali, che il lavoratore non riesce a percepire il trattamento di fine rapporto, o meglio conosciuto come TFR.

In questo caso il Legislatore, al fine di tutelare la parte debole del contratto, ha istituto il fondo di garanzia presso l’istituto nazionale della previdenza sociale, INPS, con lo scopo di sostituirsi al datore di lavoro in caso di insolvenza del medesimo nel pagamento del trattamento di fine rapporto.

Ricordiamo che il trattamento di fine rapporto è previsto all’articolo 2120 del codice civile e ne ha diritto i lavoratori o i loro aventi diritto.

Inps attiva il nuovo servizio per la distribuzione dei voucher

Dal 17 maggio è disponibile il nuovo servizio, realizzato attraverso i tabaccai, di emissione e pagamento dei voucher per lavoro occasionale accessorio.

A questo proposito la Federazione Italiana Tabaccai (FIT) e l’Inps hanno stipulato un accordo che prevede l’attivazione del servizio di emissione e pagamento dei voucher presso i punti vendita affiliati.

In base a questo nuovo servizio, il datore di lavoro potrà acquistare i buoni lavoro INPS (voucher) e il lavoratore potrà incassarli. Infatti, mediante l’acquisizione del codice fiscale del datore di lavoro, il tabaccaio potrà provvedere all’emissione dei buoni lavoro, ovvero procedere al pagamento in contanti dell’importo netto valorizzato sugli stessi.

Ministero del Lavoro, fondo per il sostegno del reddito per il personale del credito

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 109 del 12 maggio 2010, il Decreto InterMinisteriale 26 aprile 2010, con il Regolamento relativo all’istituzione del Fondo di solidarietà per il sostegno del reddito, dell’occupazione, della riconversione e riqualificazione professionale del personale dipendente dalle imprese di credito.

Il decreto stabilisce, nei casi di sospensione temporanea dell’attività di lavoro, la quota dell’assegno ordinario erogato ai lavoratori del settore del credito.

I requisiti per il lavoro notturno

Il D.lgs. n. 66 del 2003 ha recepito le disposizioni contenute nella direttiva 93/104/CE così come modificata dalla direttiva 2000/34/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 giugno 2000.

Il decreto intende regolamentare in modo uniforme su tutto il territorio nazionale, e nel pieno rispetto del ruolo della autonomia negoziale collettiva, i profili di disciplina del rapporto di lavoro connessi alla organizzazione dell’orario di lavoro.

Deve considerarsi lavoratore notturno chi svolge, durante il periodo notturno, almeno tre ore del suo tempo di lavoro giornaliero impiegato in modo normale, o svolga durante il periodo notturno almeno una parte del suo orario di lavoro secondo le norme definite dai contratti collettivi di lavoro.

Il personale sanitario e il rischio radiologico

Importante sentenza della Corte di Cassazione in merito alle ferie aggiuntive per tecnici di radiologia medica e personale diverso dai tecnici sanitari di radiologia medica esposti in modo permanente al rischio radiologico.

Secondo una precedente interpretazione del Tribunale di Cuneo, a detto personale compete, così come stabilisce il contratto di lavoro, 15 giorni di riposo sottoforma di ferie.

In effetti, il Tribunale di Cuneo dispone che  i quindici giorni di ferie aggiuntive devono computarsi come ferie ordinarie, escludendo dal computo i giorni festivi, di riposo settimanale e feriali non lavorativi ricadenti nello stesso periodo, ritenendo decisivi il testuale riferimento della disposizione  contrattuale alle ferie aggiuntive e la riferibilità del termine ferie ai giorni lavorativi.

Disabili, ripartizione del fondo per il diritto al lavoro

Il Ministero del Lavoro ha stabilito, con proprio decreto, i criteri per la ripartizione del Fondo per il diritto al lavoro dei disabili.

In effetti, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, e nel rispetto delle disposizioni del Regolamento CE n. 800/2008 della commissione, ha pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 104 del 6 maggio 2010, il Decreto InterMinisteriale del 4 febbraio 2010 che definisce i criteri e le modalità per la ripartizione fra le regioni e le province autonome delle disponibilità del Fondo per il diritto al lavoro dei disabili istituito dall’art. 13 della legge 12 marzo 1999, n. 68, così come modificato dall’artico 1 della legge 24 dicembre 2007, n. 247.

Proposta di legge della CGIL sulla rappresentanza sindacale

Rappresentanza, rappresentatività, referendum e validità degli accordi sono gli elementi essenziali della proposta di legge di iniziativa popolare che la CGIL sta promuovendo in ambito lavorativo attraverso una raccolta di firme.

La CGIL intende estendere il diritto di rappresentanza in tutte le realtà lavorative. In effetti, gli organismi rappresentativi, così come stabilito dagli accordi del 1993, possono essere formati solo nelle unità produttive del settore privato con più di 15 addetti.

La proposta di legge intende ampliare questa possibilità. Secondo il testo della CGIL, in ogni impresa i lavoratori hanno diritto di costituire una rappresentanza sindacale unitaria (Rsu) attraverso una elezione libera e con metodo proporzionale. Per unità produttiva si intende ciascuna sede, stabilimento, filiale, ufficio o reparto autonomo di un datore di lavoro.

La legge e lo stalking: l’ammonimento

Il reato di stalking è una novità per il nostro ordinamento giuridico. In effetti, il Parlamento, con la legge del 23 aprile 2009 n. 38,  ha convertito in legge  il decreto 11/2209 nel quale sono contenute norme volte a contrastare l’incremento dei fenomeni di violenza sessuale.

In realtà, nella legge approvata sono anche contenute norme di estrema novità giuridica  che definiscono, e ne danno una valenza penale, il fenomeno meglio conosciuto come stalking (atti  persecutori) e ne sanciscono gli aspetti repressive.

Di sicuro a noi di Gazzetta del Lavoro interessa il fenomeno con particolare riguardo all’ambiente lavorativo, ovvero tra datore di lavoro e lavoratore.

Lavoro femminile Toscana: Fondo di garanzia per l’imprenditoria

 Nella Regione Toscana, dallo scorso mese di gennaio, è attivo un Fondo di garanzia a sostegno delle attività delle micro e delle piccole imprese femminili; a ricordarlo è l’Amministrazione regionale nel far presente come la gestione del Fondo sia stata affidata alla società Fidi Toscana, e come con l’accesso a tale strumento le imprenditrici in rosa, sulla base di un protocollo di intesa denominato “Emergenza economica“, possano ottenere dal canale bancario un finanziamento fino a massimi 100 mila euro garantiti grazie proprio alle risorse messe a disposizione dal Fondo. Al riguardo, gli ultimi dati forniti dell’Osservatorio regionale sull’imprenditoria femminile mettono in evidenza come nella Regione Toscana il lavoro in rosa regga meglio all’impatto della crisi economico rispetto, invece, al lavoro dipendente femminile sul territorio.

Congedo parentale e inizio nuova attività di lavoro

Sono stati sollevati diversi dubbi in merito alla riconoscibilità o meno del diritto all’indennità per congedo parentale (come previsto agli articoli 32 e seguenti del D.Lgs.151/2001) in favore di lavoratori dipendenti che, durante la fruizione del congedo stesso, intraprendono una nuova attività lavorativa.

Il congedo parentale risponde ad una esigenze basilare: assicurare al genitore lavoratore un periodo di assenza dal lavoro finalizzato alla cura del bambino.

Stando alle indicazioni del Ministero del Lavoro, il suddetto periodo non può essere utilizzato dal lavoratore per intraprendere una nuova attività lavorativa che, se fosse consentita, finirebbe col sottrarre il lavoratore dalla specifica responsabilità familiare.

L’Inps, in riferimento alle indicazioni ministeriali, ha reso noto le sue osservazioni in proposito.

L’obbligo assicurativo per i lavoratori utilizzati in progetti di formazione

L’Inail, con la circolare n. 18 del 30 aprile 2010,  ha fornito i necessari chiarimenti per l’obbligo assicurativo e premio Inail per i lavoratori sospesi dal lavoro e utilizzati in progetti di formazione o riqualificazione professionale, così come prevede il decreto n. 49281 del 18/12/2009.

Il decreto stabilisce, in via sperimentale per gli anni 2009 e 2010, che i datori di lavoro possono utilizzare i lavoratori sospesi in progetti di formazione o di riqualificazione professionale, che possono includere attività produttiva di beni o servizi connessa con l’apprendimento.

In particolare possono essere utilizzati i lavoratori che si trovano in cassa integrazione guadagni ordinaria (CIGO) e straordinaria (CIGS) o quelli sospesi a seguito d stipula di contratti di solidarietà e destinatari della cassa integrazione guadagni in deroga.

Le ingiurie verso il datore di lavoro non giustificano il licenziamento

La Corte di Cassazione, con sentenza n. 9422 del 21 aprile 2010, ha ribadito che in presenza di ingiurie verso il proprio datore di lavoro, il lavoratore non può essere licenziato senza che si proceda secondo i dettami dell’articolo 7 dello Statuto dei lavoratori.

Non può essere invocata, da parte del datore di lavoro, la giusta causa, anche in presenza in minacce e ingiurie o di gravi insubordinazione tanto da ledere l’elemento della fiducia che vige in ogni rapporto di lavoro.

Il datore di lavoro anche in presenza di questi elementi non può procedere, in maniera unilaterale, al licenziamento senza il necessario preventivo rispetto della procedura disciplinare appositamente prevista (articolo 7).

L’Articolo 18 e il Collegato Lavoro

 

Mentre la Camera ha approvato il nuovo Collegato Lavoro da più parti ritornano in vigore le osservazioni sull’eventuale modifica dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori che, secondo alcuni, sarebbe in sostanza aggirato.

La Cisl, seconda organizzazione sindacale in Italia, ha però fatto presente che il tema della riforma del processo del lavoro è una esigenza sentita da tutte le parti al fine di evitare, o almeno limitare il crescente accumulo dei contenziosi in tema di lavoro nelle sedi giudiziarie italiane.

La Cisl ha sempre ribadito, attraverso comunicati e osservazioni ufficiali, che occorre che si mantenga, sull’impianto originario del disegno di legge, immutate alcuni principi indispensabili e inderogabili.

Così, è necessario che la conciliazione e l’arbitrato sono un percorso parallelo a quello giudiziario che rimane pienamente agibile e disponibile e la scelta tra i due canali è volontaria per ogni lavoratore.