Lavorare come ambulante: idea di occupazione anticrisi

 In Lombardia ci sono oltre mille giovanissimi che lavorano come venditori ambulanti. A rilevarlo è stata la Camera di Commercio di Monza e Brianza in accordo con un Rapporto, dal titolo “I consumi delle famiglie brianzole e lombarde”, realizzato prendendo a riferimento i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) e quelli aggiornati del registro delle imprese. L’ambulante nella Regione Lombardia è anche sempre di più donna nel rapporto oramai di uno su cinque; il tutto a fronte, comunque, di un lavoro che vede svettare gli stranieri con il 40,5% di questi che sono infatti titolari con nazionalità diversa da quella italiana; la maggioranza di questi, nella Regione Lombardia, è nata in Marocco (15,7%), con a ruota quelli del Senegal (7%) e Cina (4,9%). Nel complesso gli ambulanti, in base al Rapporto della Camera di Commercio di Monza e Brianza, sono cresciuti negli ultimi 12 mesi dell’1,5% su scala nazionale a fronte di un aumento degli acquirenti di 200 mila unità a causa della crisi. Anche i lombardi, infatti, puntano sempre di più sui mercatini piuttosto che sui negozi e chiaramente ancor di più in vista del Natale 2010.

Occupazione femminile e giovanile: i progetti nella Regione Sardegna

 Per l’anno prossimo in Sardegna l’Amministrazione regionale vuole destinare risorse per complessivi 40 milioni di euro a sostegno dell’occupazione giovanile e femminile, anche attraverso progetti di auto-imprenditorialità; con i fondi, inoltre, in pieno accordo con le organizzazioni sindacali, saranno messi a punto anche interventi a sostegno dei lavoratori in cassa integrazione e di quei piccoli Comuni della Regione Sardegna che sono a rischio di spopolamento. Questo è quanto, in sintesi, ha dichiarato Franco Manca, l’Assessore al lavoro della Regione Sardegna, sottolineando come la Sardegna sia una Regione virtuosa per quel che riguarda l’utilizzo dei fondi del Fondo Sociale Europeo nell’ambito del POR FSE 2007/2013. Le iniziative a sostegno dell’occupazione e dello sviluppo nell’ultimo anno sono triplicate, passando da 12 a 45; in particolare, sono state avviate iniziative aventi una dotazione finanziaria complessiva pari a 434 milioni di euro, tra cui il Bando “Europeando”, l’erogazione del microcredito e della cassa integrazione in deroga, nonché il progetto denominato “Lunga Estate” al fine di incentivare l’occupazione anche nei periodi di bassa stagione nel settore turistico.

Lavoro Toscana: assunzioni in ripresa, ma non per i più giovani

 Nella Regione Toscana il mercato del lavoro registra un’incoraggiante inversione di tendenza con una ripresa delle assunzioni, ma questo comunque non sta accadendo per i più giovani. Sono queste, in estrema sintesi, le risultanze dell’andamento del mercato del lavoro sul territorio regionale nel terzo trimestre 2010 tra luci, ombre e criticità. E per il prossimo anno, grazie ad un accordo stipulato con le parti sociali, per il lavoratori toscani la cassa integrazione in deroga sarà assicurata anche per l’anno 2011. In merito alle criticità sull’occupazione, l’Amministrazione regionale intende intervenire il prossimo anno visto che, secondo quanto dichiarato dall’Assessore Simoncini, nonostante i segnali positivi non occorre comunque abbassare la guardia. D’altronde i dati sulla cassa integrazione parlano chiaro: in base ai dati aggiornati allo scorso mese di ottobre, le ore di cassa integrazione rispetto allo stesso mese dello scorso anno sono cresciute del 24,8% attestandosi a circa 4,4 milioni di ore.

Formazione professionale: Regione Emilia-Romagna, parte la riforma

 Dopo l’approvazione da parte della Giunta regionale, una importante delibera è in via di approvazione, nella Regione Emilia-Romagna, anche da parte dell’Assemblea legislativa. Trattasi, nello specifico, di un progetto di riforma che mira ad integrare l’istruzione con la formazione professionale andando a creare un percorso che non solo è unitario, ma che è anche fortemente orientato e mirato al lavoro. Questo è quanto, in particolare, ha dichiarato Patrizio Bianchi, Assessore alla Scuola ed alla Formazione della Regione Emilia-Romagna, ricordando al riguardo come l’Amministrazione a fronte della riforma andrà a mettere sul piatto ogni anno stanziamenti per ben 55 milioni di euro. L’obiettivo, tra l’altro, è quello di creare punti di raccordo tra la formazione professionale e gli Istituti al fine di renderli sia complementari, sia equivalenti.

Disoccupazione giovanile: Sardegna, Bando per l’inserimento professionale

 Al fine di contrastare la disoccupazione giovanile, in Sardegna l’Amministrazione regionale ha annunciato il Bando 2010 per i “Pip”, i Piani di Inserimento Professionale, destinati sia ai giovani inoccupati, sia a quelli disoccupati. L’obiettivo è quello di far svolgere ai giovani mansioni che, legate ad uno specifico profilo professionale, risultano essere altresì accompagnate da percorsi di formazione. Il Pip, nello specifico, prevede l’inserimento occupazionale del giovane disoccupato o inoccupato per un periodo pari a dodici mesi, part time, oppure per un periodo di sei mesi full time. Le mansioni potranno essere svolte non solo presso le aziende private, ma anche presso i collegi e gli ordini professionali, gli studi e le associazioni di categoria. In questo modo la Regione Sardegna punta a ridare vitalità al mercato del lavoro ed in particolare ai giovani che, residenti sul territorio regionale, hanno un’età compresa tra i 18 ed i 25 anni; se si è laureati, al Bando 2010 per i Pip si può partecipare anche a fronte di un’età non superiore ai 29 anni.

Lavoro e tempo libero: ecco come vivono gli italiani

 A Milano si fa tanto volontariato a fronte di pasti veloci, mentre i romani dedicano in media più tempo allo sport e passano più tempo in ufficio; a Napoli invece da un lato si dorme meglio e dall’altro si guarda meno televisione. E’ questa, in estrema sintesi, la fotografia su lavoro, occupazione e tempo libero scattata dalla Camera di Commercio di Milano in base ad un sondaggio che, effettuato quest’anno con il metodo C.A.T.I. attraverso Digicamere, ha coinvolto un campione di 600 persone delle città di Roma, Milano e Napoli. In media la giornata degli italiani è caratterizzata da sei ore per dormire, 20 minuti al giorno in media per lo sport, ed un’ora e dieci minuti per mangiare. Nel dettaglio, i milanesi puntano di più sul fast food con la conseguenza che per mangiare, rispetto ad un’ora e dieci minuti di media, spendono al giorno meno di un’ora del loro tempo; i tempi da dedicare all’alimentazione non sono tra l’altro più quelli di una volta se si considera che solo uno su quattro, in Italia, Paese della dieta mediterranea, rimane a tavola per un tempo superiore alle due ore.

Tredicesima 2010: ecco dove andrà a finire

 Sta per arrivare la tredicesima 2010, buona per avere più soldi in tasca in vista delle festività per fare i regali di Natale 2010. Tutto ciò è facile a dirsi ma purtroppo non a farsi visto che molte famiglie italiane a causa della crisi finanziaria ed economica sono indebitate; i licenziamenti e la cassa integrazione hanno infatti messo in ginocchio centinaia di migliaia di famiglie che sono state costrette negli ultimi due anni ad indebitarsi spesso anche per poter acquistare il cibo. Non a caso, in accordo con quanto rilevato dall’Adusbef e dalla Federconsumatori, quest’anno il monte delle gratifiche natalizie da un lato sarà più alto di 0,6 miliardi di euro, attestandosi a 35,8 miliardi, ma dall’altro i tre quarti di queste somme, pari a 26,9 miliardi di euro, sono già impegnati nel saldo dei debiti pregressi tra tasse, mutui, carte di credito, ma anche il bollo auto ed il prossimo canone Rai 2011. Quindi, la vita delle famiglie italiane, sempre di più a rate, inciderà sui consumi natalizi e quindi anche sull’economia.

Conciliazione famiglia-lavoro: Premio per Manager Family Friendly in Lombardia

 E’ attualmente aperto nella Regione Lombardia un importante concorso che, in materia di conciliazione tra il lavoro e la famiglia, premierà le migliori esperienze ed i migliori programmi su un tema molto importante specie per le donne. Il concorso è aperto sia al pubblico, sia al privato, ovverosia alle imprese, alle organizzazioni del no profit ma anche alle Pubbliche Amministrazioni a patto di essere delle realtà lombarde con almeno una sede operativa nella Regione. Ad esempio, possono partecipare al concorso, tra gli altri, le PMI così come le grandi imprese, le ASL, ma anche i Comuni e le Province e, per quel che riguarda il non profit, le Organizzazioni Non Governative (ONG), le cooperative sociali, le organizzazioni del volontariato, le fondazioni di diritto civile e gli istituti religiosi. Trattasi, nello specifico, della terza edizione del “Premio famiglia-lavoro” al quale è possibile partecipare presentando domanda entro e non oltre il 21 gennaio del 2011.

Voucher conciliazione lavoro-famiglia: ecco quando è esentasse

 Nonostante la congiuntura non sia delle migliori, molte Regioni italiane, con sforzi finanziari non indifferenti, stanno mettendo a punto dei Bandi per l’assegnazione dei cosiddetti voucher di conciliazione. Trattasi, nello specifico, di contributi che possono permettere, specie alle donne lavoratrici, di conciliare il lavoro con la famiglia grazie proprio all’aiuto economico che permette di sostenere le spese per quel che riguarda un asilo nido, un baby parking e, tra l’altro, anche la baby-sitter. Ma questo contributo, ai fini del reddito, è esentasse oppure scatta la tassazione ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef)? A chiederselo è stata una Provincia della Regione Piemonte che al riguardo si è rivolta all’Agenzia delle Entrate al fine di capire se tale contributo abbia una natura reddituale e se, quindi, sia imponibile. Ebbene, al riguardo l’Amministrazione finanziaria dello Stato, con una specifica risoluzione, ha spiegato che tale contributo è esentasse se viene concesso direttamente al beneficiario che poi provvede a spenderlo per le finalità previste dal bando.

Provincia di Grosseto: arrivano i voucher di conciliazione

 Al fine di agevolare la conciliazione dei tempi di lavoro con quelli della cura della famiglia, nella Provincia di Grosseto arrivano i voucher di conciliazione che prevedono la concessione, a favore dei genitori che hanno figli di età inferiore ai dodici anni, di un contributo fino a ben 2.100 euro che potrà essere utilizzato per poter andare a coprire spese per i servizi legati alle attività estive, per i servizi privati offerti a domicilio, ed in generale per i servizi offerti tanto dal pubblico quanto dal privato. In questo modo l’Amministrazione provinciale vuole incentivare sia il ricollocamento, sia la riqualificazione professionale a favore di chi è un lavoratore ed ha degli elevati “carichi” familiari che possono contribuire a creare delle difficoltà a livello occupazionale. I voucher di conciliazione nella Provincia di Grosseto sono prevalentemente destinati così alle donne che lavorano e che hanno dei bambini, e possono far leva su una dotazione finanziaria complessiva pari a 126 mila euro. 

Lavoro e malattia: telefonino e computer, attenzione allo stress

 Mal di schiena, dolori e problemi alle mani, mal di testa, nonché problemi agli occhi ed alla vista. Sono questi i disturbi più comuni di chi lavora in ufficio e passa buona parte della giornata tra l’utilizzo del personal computer e l’uso del telefonino. Al riguardo la Camera di Commercio di Milano ha effettuato un’indagine sia prendendo a riferimento i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), sia quelli del registro delle imprese unitamente alle riposte fornite da un campione di oltre cinquecento imprenditori milanesi. Ebbene, dall’indagine è emerso come siano ben 390 mila i lavoratori milanesi che, a seguito di disturbi legati allo stress da lavoro, passano dall’ufficio al medico. Come sopra accennato, è tutta colpa dell’utilizzo tanto del telefonino quanto del computer con una media di utilizzo per i lavoratori milanesi pari ad oltre 5 ore al giorno.

Lavoro Sardegna: reinserimento cassintegrati presso gli enti locali

 Nella Regione Sardegna i dipendenti in cassa integrazione degli Enti, quelli che, nello specifico, fanno capo alla Legge numero 57 del 1979, potranno essere reinseriti presso gli enti locali, ed in particolare presso le Province che ne faranno richiesta. A darne notizia giovedì scorso è stata l’Amministrazione regionale a seguito di un accordo che è stato siglato con gli enti di formazione, con le stesse Province e con le Organizzazioni Sindacali. In particolare, per il reinserimento di questa categoria di lavoratori in cassa integrazione sarà data la priorità a quelli che beneficiano della CIG straordinaria in terza proroga. Inoltre, la Regione Sardegna ha altresì fatto presente come le Agenzie formative, che sono titolari dei rapporti di lavoro, non potranno pianificare nuove assunzioni ma dovranno soddisfare le proprie esigenze di personale andando ad attingere dall’elenco dei lavoratori che sono in cassa integrazione guadagni straordinaria. Per questi dipendenti in Cigs, quindi, si possono aprire le strade di un reinserimento presso gli enti locali che ne faranno richiesta dopo che solo quest’anno per questa categoria di lavoratori di richieste di cassa integrazione, presso l’Assessorato al Lavoro della Regione Sardegna, ne sono arrivate 160.

Lavoro, impresa ed occupazione: il Piemonte è un’opportunità

 Nella Regione Piemonte arrivano gli interventi strutturali, a valere sugli anni dal 2011 al 2015, a sostegno del sistema imprenditoriale, dello sviluppo economico, dell’occupazione e dell’innovazione con una dotazione finanziaria pari a ben 500 milioni di euro. A darne notizia è stata l’Amministrazione regionale nel precisare che alle linee guida di tale piano pluriennale è stato dato il nome, particolarmente significativo, de “Il Piemonte è un’opportunità“. I fondi oggetto di stanziamento saranno reperiti sia con i Bilanci regionali a valere sugli anni 2011, 2012 e 2013, sia con i fondi di programmi comunitari che non sono stati assegnati, e con le risorse residue legate a precedenti periodi e programmi di accesso ai fondi strutturali europei. “Il Piemonte è un’opportunità” arriva nella Regione dopo che nelle scorse settimane l’Amministrazione ha messo a punto il Piano straordinario per l’occupazione con alcune delle misure che già sono state avviate attraverso l’emanazione di appositi bandi.

Famiglia o lavoro: le donne hanno bisogno di scegliere

 Famiglia, lavoro o entrambi? Per la donna nel nostro Paese la scelta in merito non è solo obbligata, ma spesso anche forzata visto che non sempre sul territorio vengono promosse adeguate politiche di conciliazione tra il lavoro e la cura della famiglia. Eppure più lavoro per le donne significa anche più fertilità; a metterlo in risalto è la Regione Lombardia nel porre l’accento sul fatto che la ricchezza familiare risulta essere strettamente correlata al tasso di occupazione femminile, e come l’occupazione delle donne sul territorio di norma cresca in funzione di un adeguato livello di offerta per quel che riguarda i servizi all’infanzia. Su tali basi nella Regione nei giorni scorsi si è insediato il Comitato Strategico Conciliazione Donna Famiglia Lavoro per fare in modo che le politiche di conciliazione possano essere sempre più al centro delle azioni e delle misure messe a punto dall’Amministrazione regionale.