Soltanto tra tre anni, nel 2022, ben il 65% della forza lavoro europea – circa 123 milioni di cittadini – sarà composta da lavoratori mobili. È quanto ha stabilito la società di analisi IDC, secondo cui l’era del digital workplace, cioè del lavoro da remoto, è ormai dietro l’angolo.
Niente più viaggi da pendolari e orari di lavoro fissi: si lavora ovunque e fuori dall’orario canonico, si usa Skype per le riunioni e Slack per comunicare in tempo reale con colleghi e superiori. La buona vecchia scrivania in ufficio, con tanto di piantina e foto incorniciata della famiglia, è sostituita dal proprio laptop personale, appoggiato sul tavolo di qualche internet café, magari a chilometri e chilometri dai propri datori di lavoro. Documenti e progetti sono salvati sul cloud, così ogni lavoratore può accedervi comodamente, indipendentemente da dove si trova, dal dispositivo che utilizza o dall’orario in cui si connette.