Il mito del posto fisso, la situazione in Europa

Il problema del precariato non è solo italiano ma è diventata una piaga europea per via dei Paesi coinvolti e dalle cifre in gioco. In effetti, i lavoratori precari, a tempo determinato sono passati da 63 a 124 nell’arco di soli 7 anni, dal 2003 al 2010, cifre sicuramente impressionanti, e non va meglio la disoccupazione che nello stesso periodo è salita a 16,5 milioni di persone.

Gli Uffici europei classificano i lavoratori precari tenendo conto delle tre differenti tipologie, ossia a tempo determinato, part time e lavoro parasubordinato e l’Italia si rispecchia perfettamente nella media europea.

Inps iscrizione Gestione Separata: da oggi si cambia

 In linea con quanto preannunciato nelle scorse settimane dall’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, da oggi, mercoledì 1 giugno 2011, per l’iscrizione alla cosiddetta Gestione Separata gli unici canali attivi sono quelli relativi al telefono e Web. A ribadirlo con una nota ufficiale è stato proprio l’Inps nel precisare come questa novità rientri nell’ambito del potenziamento dei servizi telematici per  la presentazione delle principali domande per l’accesso sia ai servizi, sia alle prestazioni assistenziali e previdenziali a favore del cittadino. E così, via Internet, la domanda per l’iscrizione alla Gestione Separata si presenta collegandosi al sito Internet www.inps.it con il codice PIN oppure con la cosiddetta “CNS”, la Carta Nazionale dei Servizi. Per venire incontro agli utenti che sono ancora sprovvisti di codice PIN, fino e non oltre il 30 settembre del 2011 è possibile inserire online il codice fiscale al posto del codice identificativo personale; dopodiché il Contact Center provvederà successivamente ad effettuare le dovute verifiche.

Lavoro e contributi previdenziali: incassi Inps aumentano

 Anche nei primi quattro mesi del corrente anno gli incassi da contributi dell’Inps, Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, sono in aumento. Al riguardo l’Istituto ha reso noto che nel primo quadrimestre del 2011 c’è stata una crescita del 3,9% dei pagamenti ordinari di contributi, a 41,2 miliardi di euro, rispetto al periodo gennaio-aprile del 2010. Il dato supera tra l’altro dell’1,9% anche il target preventivato dall’Inps a fronte di una riscossione complessiva che nei primi quattro mesi del 2011 va a sfiorare la soglia dei 43 miliardi di euro se si considerano anche i recuperi dell’Istituto da crediti previdenziali. Entrando maggiormente nel dettaglio, nei primi quattro mesi del 2011 sono aumentate del 4,6% le riscossioni di contributi previdenziali Inps per quel che riguarda il lavoro dipendente, mentre quelli per il lavoro parasubordinato sono aumentati del 3,7% sempre anno su anno.

Produttività e precarietà, i problemi del Paese

Il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, ha sottolineato, in una lezione alla facoltà di Economia dell’università di Ancona, il grave problema della produttività in Italia.

In effetti, secondo il governatore, l’Italia registra un basso livello di crescita del prodotto per abitante: secondo i dati diffusi da Mario Draghi siamo passati dall’aumento annuo del 3.4% negli anni sessanta, per passare poi al 2,5% negli anni ottanta per poi assestarsi negli anni novanta ad un 1.4%.

Valori per nulla in linea di un paese industrializzato, tanto da ribadire che esiste un problema generale del Paese.

Il passaggio più interessante e importanti dell’intervento si registra quando il governatore della Banca d’Italia ha osservato che

Talvolta viene notato come questi andamenti siano medie di un Nord allineato al resto d’Europa e di un Centro-Sud in ritardo. Ma così non è […] senza la prospettiva di una pur graduale stabilizzazione dei rapporti di lavoro precari si hanno effetti alla lunga negativi su produttività e profittabilità

La pensione e i giovani precari

La CGIL, Nidil e Inca si sono fatti promotori di una campagna di sensibilizzazione sul futuro previdenziale dei giovani precari.

L’iniziativa parte da una recente dichiarazione del responsabile dell’Inps, Mastropasqua, che ha posto un problema importante e non trascurabile, ovvero i lavoratori parasubordinati non hanno una vera prospettiva pensionistica.

Le tre organizzazioni sindacali hanno messo in evidenza, attraverso delle simulazioni, la carenza del futuro assegno pensionistico; infatti, nella maggior parte dei casi analizzati si è constatato che, a fronte di 40 anni di contribuzione, questi giovani percepiranno un assegno mensile non superiore a 500 euro.

L’obbligo di fedeltà e il lavoratore

 Nella giurisprudenza vengono chiamati obbligo del non fare che valgono anche quando l’attività lavorativa è sospesa per diversi motivi.

Questi obblighi si affiancano a quelli, per ragioni di ovvietà, sono già presenti in un normale rapporto di lavoro, come l’obbligo di lavorare.

Gli obblighi del non fare sono orientati a tutelare le capacità concorrenziali del datore di lavoro, così come prevede l’articolo 2105 del codice civile, ovvero il prestatore di lavoro non deve trattare affari, per conto proprio o di terzi, in concorrenza con l’imprenditore, né divulgare notizie attinenti all’organizzazione e ai metodi di produzione dell’impresa, o farne uso in modo da poter recare ad essa pregiudizio.

Inps, pensione ai parasubordinati anche senza oneri contributivi

L’Inps ha deciso di intervenire in merito attraverso la circolare n. 101 del 2010 precisando che anche i collaboratori coordinati, insieme ai lavoratori parasubordinati, ai lavoratori autonomi occasionali e associati in partecipazione possono riscattare i periodi contributivi caduti in prescrizione e per i quali il committente non abbia versato i contributi.

L’Inps ricorda che la Corte Costituzionale ha espresso il suo sindacato di legittimità sull’articolo 13 della legge 12 agosto 1962 n. 1338.

Comune di Ravenna: Bando per contributi ai disoccupati

 Sono aperti nel Comune di Ravenna i Bandi grazie ai quali l’Amministrazione punta ad aiutare sia i lavoratori che sono attualmente disoccupati, sia le imprese che vogliono incrementare il proprio organico con le assunzioni. Questo grazie a due appositi Fondi, aventi entrambi una dote pari a ben 400 mila euro, che potranno essere utilizzati per concedere contributi alle aziende che assumeranno personale dipendente per un periodo non inferiore ad un anno, ed ai lavoratori che a causa della congiuntura economica difficile sono disoccupati in quanto hanno perso il posto di lavoro con contratto subordinato o parasubordinato; alla misura possono inoltre accedere anche i disoccupati che sono lavoratori autonomi titolari di partita Iva ma non d’impresa. Al primo fondo è possibile presentare la domanda entro e non oltre il 30 settembre 2010; successivamente, a fronte del persistere della condizione di disoccupato, il lavoratore potrà presentare una seconda domanda di accesso ai contributi entro e non oltre la data del 18 gennaio 2011.

Extracomunitari, conversione dei permessi studio

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con la nota n. 3361 del 22 luglio, ha emesso alcune precisazioni in merito alla disciplina di conversione del permesso di soggiorno rilasciato per motivi di studio o formazione in permesso di lavoro autonomo.

La possibilità è prevista solo quando si instaura un rapporto di lavoro nella forma del contratto a progetto, disciplinato dagli articoli 61 e seguenti del decreto n. 276/2003.

Secondo il Ministero del Lavoro, le Direzioni Provinciali dovranno vigilare e verificare la documentazione presentata dallo straniero richiedente che dovrà dimostrare il carattere autonomo del contratto a progetto.

Regione Veneto: sostegno al reddito per i lavoratori parasubordinati

 La Regione Veneto ha stanziato quattro milioni di euro a favore dei cittadini che, in qualità di lavoratori parasubordinati, hanno perso lo scorso anno il posto di lavoro e sono ancora inoccupati o disoccupati. L’obiettivo è quello di contribuire al sostegno al reddito di un migliaio di lavoratori veneti attraverso l’erogazione di un contributo pari a seicento euro mensili per un periodo di quattro mesi. La misura è stata messa a punto dalla Regione Veneto in base alla Legge regionale numero 3 del 2009, con i beneficiari che, oltre al contributo relativo al sostegno al reddito, potranno fruire, sempre per un periodo pari a quattro mesi, di interventi finalizzati ad attuare politiche attive in materia di occupazione.

Dal contratto a progetto a quello di tipo subordinato

Il lavoro parasubordinato, che si colloca tra il lavoro dipendente e quello autonomo, trova la sua identificazione non nel codice civile ma in disposizioni di altri leggi, come, ad esempio, quella sui minimi di trattamento (legge n. 741 del 1959) o sul processo del lavoro (art. 409 del codice di procedura civile).

Il lavoro autonomo parasubordinato è stato più volte definito come un nucleo essenziale che racchiude diversi elementi: la collaborazione continuativa e coordinata senza vincolo di subordinazione e la prevalenza dell’attività personale.