Ikea nuovi posti di lavoro 2012

 Ikea, uno dei nomi più noti nella distribuzione di arredi e complementi a basso costo, è sempre alla ricerca di nuove professionalità da inserire all’interno delle proprie strutture. Cerchiamo pertanto di comprendere quali siano le opportunità di lavoro che la compagnia svedese riserva, attualmente, per il nuovo personale italiano.

Il metodo più semplice per poter evidenziare quali siano le opportunità professionali che la società ha predisposto per il territorio italiano, è quello di monitorare costantemente l’evoluzione degli aggiornamenti del portale “carriere” della stessa azienda. Ikea dispone infatti di una ricca sezione dedicata ai candidati che aspirino a diventare propri dipendenti, stimolando le candidature spontanee e l’invio di richieste di assunzione.

Iscrizione liste mobilità 2012

 L’indennità di mobilità è uno strumento predisposto per favorire la rioccupazione di particolari categorie di lavoratori licenziati, consentendo loro di poter superare i momenti di difficoltà economica successivi ai licenziamenti. I lavoratori beneficiari di tale intervento dovranno appartenenre ad aziende dell’industria (con più di 15 dipendenti), del commercio (con più di 200 dipendenti), dell’artigianato dell’indotto, cooperative, e di attività di logistica (con più di 200 dipendenti).

Transitoriamente, è ammesso altresì l’intervento dell’indennità di mobilità anche per i lavoratori che rientrano nelle segueti categorie di azienda: commercio (tra 50 e 200 dipendenti), agenzie di viaggio e di turismo (più di 50 dipendenti), imprese di vigilanza (più di 15 dipendenti) attività di lgostica (tra 50 e 200 dipendenti).
Ma chi può beneficiare dell’indennità di mobilità, e come iscriversi nelle liste di mobilità? Innanzitutto, segnaliamo come possano beneficiare dell’intervento, i soli lavoratori assunti a tempo indeterminato e aventi qualifica di operaio, impiegato o quadro, licenziati e collocati in mobilità dalla propria azienda per motivazioni quali la cessazione di attività aziendale, ristrutturazione dell’azienda, trasformazione dell’attività aziendale, riduzione di personale, esaurimento della cassa integrazione straordinaria.

Predisposto l’elenco dei soggetti abilitati per l’effettuazione delle verifiche periodiche

 Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministero della Salute ed il Ministero per lo Sviluppo Economico, ha pubblicato il Decreto Dirigenziale del 21 maggio 2012 con il quale è stato comunicato il primo elenco, di cui al punto 3.7 dell’allegato III del Decreto dell’11 aprile 2011, dei soggetti abilitati per l’effettuazione delle verifiche periodiche di cui all’art.71, comma 11, del D. L.vo n. 81/2008 e successive modificazioni.

In base al disposto predisposto dal Ministero si ricorda che l’iscrizione nell’elenco dei soggetti abilitati ha validità quinquennale e che con l’iscrizione nell’elenco di cui all’articolo 2, comma 4, del decreto 11 aprile 2011, il soggetto abilitato si impegna al rispetto dei termini temporali previsti all’articolo 2, comma 1, dello stesso decreto.

I nuovi regolamenti UE in materia di congedo di maternità e parentale

 In arrivo i nuovi regolamenti comunitari in tema di accredito figurativo e riscatto dei periodi di congedo di maternità e di congedo parentale fuori dal rapporto di lavoro. Nell’ambito dei Paesi UE, in seguito all’entrata in vigore dei nuovi regolamenti comunitari, l’accredito figurativo e il riscatto dei periodi di congedo di maternità e di congedo parentale fuori dal rapporto di lavoro sono preclusi quando gli stessi periodi risultino già coperti negli ordinamenti pensionistici di tali Paesi. Per quanto riguarda, invece, l’accredito dei citati periodi coperti da contribuzione in Paesi extracomunitari convenzionati, occorre valutare ciascuna fattispecie in conformità a quanto previsto dalla convenzione di sicurezza sociale stipulata con ogni singolo Stato.

I parrucchieri si adeguano ai nuovi standard di sicurezza europei

 Il sindacato  Uni Europa Hair & Beauty e l’associazione di datori di lavoro Coiffure Eu hanno raggiunto un accordo sugli orientamenti destinati ad assicurare un ambiente di lavoro sano e sicuro per i parrucchieri: un documento sulle migliori pratiche esistenti negli Stati membri che si sono dimostrate efficaci nel ridurre i rischi per la salute legati alla professione. A partire dalle malattie cutanee, che in questo settore colpiscono in una percentuale dieci volte superiore rispetto alla media.

In arrivo nuovi regolamenti per la sicurezza sul lavoro

La categoria dei parrucchieri è l’occupazione che comporta i rischi più elevati di sviluppo di malattie cutanee. In alcuni Paesi, fino al 70% dei parrucchieri soffre di danni alla pelle associati all’attività lavorativa, una percentuale almeno 10 volte superiore rispetto alla media relativa ai lavoratori di tutti i settori.
L’accordo testimonia una volontà che mira ad un approccio integrato per la salute dei lavoratori; in effetti, l’accordo promuove un approccio integrato per la protezione della pelle e del tratto respiratorio, attraverso l’utilizzo di prodotti e materiali appropriati e con un’organizzazione del lavoro che eviti il contatto prolungato con l’acqua e con sostanze irritanti.

Le procedure da seguire in caso di sollevamento di persone

 In materia di sicurezza sul lavoro il Ministero del Welfare ha definito e diffuso una nuova procedura tecnica da seguire nel caso di sollevamento persone con attrezzature non previste. Infatti, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali informa che, a seguito dell’emanazione del parere sul concetto di “eccezionalità” di cui al punto 3.1.4 dell’allegato VI al D. L.vo n. 81/2008, relativo al sollevamento di persone con attrezzature di lavoro non previste a tal fine, emanato con lettera circolare del 10 febbraio 2011, la Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro, di cui all’articolo 6 del D. L.vo n. 81/2008 e s.m.i., ha ritenuto opportuno individuare specifiche procedure operative di sicurezza di tali attrezzature al fine di garantirne la sicurezza nell’uso.

Ricordiamo che il D.Lgs. n. 81/2008 proibisce, come regola generale, l’uso di una macchina per una funzione per la quale non è stata progettata. Tale uso è, però, ammesso “a titolo eccezionale” nei casi previsti dal citato parere della commissione consultiva permanente, a condizione che vengano prese adeguate misure di sicurezza conformemente a disposizioni di buona tecnica.

Dal Ministero del Lavoro arriva il piano per il sud

 Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali prevede di spendere oltre 2 miliardi di euro dalla riprogrammazione dei fondi europei e di questi circa 845 milioni sono destinati a obiettivi di inclusione sociale.

Infatti, parte dal Ministero del Lavoro una nuova campagna di iniziative per cercare di dare una risposta alle possibili aspettative di giovani, anziani e disoccupati: ci si rivolge ad una maggiore cura per l’infanzia e per gli anziani, nuove opportunità per i giovani insieme ad interventi a favore delle imprese e più investimenti per la cultura.

Queste sono le maggiori priorità della riprogrammazione dei fondi comunitari per il Mezzogiorno presentati in conferenza stampa dal Presidente del Consiglio Mario Monti insieme al Ministro del lavoro e delle politiche sociali Elsa Fornero, al Ministro per la coesione territoriale Fabrizio Barca e al Ministro per la cooperazione internazionale e l’integrazione Andrea Riccardi.

Dal Ministero del Lavoro i nuovi indicatori sul mercato del lavoro

 Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato la Nota Flash relativa al mese di maggio 2012, in riferimento ai principali indicatori congiunturali sul mercato del lavoro ed economici nazionali ed internazionali.

Con questa Nota il Ministero vuole analizzare l’evoluzione dell’occupazione, della disoccupazione e dell’offerta di lavoro relativa al quarto trimestre 2011 così come risulta dalla Rilevazione continua sulle forze di lavoro, realizzata dall’ISTAT; per lo stesso periodo sono stati pubblicati, inoltre, i dati relativi ad altri importanti indicatori del mercato del lavoro: ore lavorate, ore di Cig, incidenza straordinario, retribuzioni contrattuali e effettive, costo del lavoro, ma anche previsioni sul mercato del lavoro, il clima di fiducia delle imprese manifatturiere e delle famiglie.

Procura nazionale contro gli incidenti sul lavoro

 Tra non molto, anche in Italia potrebbe prendere il via una speciale Procura nazionale contro gli incidenti sul lavoro. Si tratta di una iniziativa che potrebbe portare a un miglioramento dell’attenzione nei confronti del fenomeno, e che tuttavia non dovrebbe essere riscontrabile in realtà nel brevissimo termine.

“E’ necessario che tale proposta venga sottoposta a un vaglio attento da parte degli organismi interessati, incentrato sulle implicazioni connesse alla sua eventuale attuazione” – ha di fatti dichiarato il ministro per i rpaporti con il Parlamento, Pietro Giarda, rispondendo a un’interrogazione di Giuseppe Giulietti (del gruppo Misto) durante il recente question time alla Camera.

Retribuzioni orarie marzo 2012

 La crescita delle retribuzioni contrattuali orarie a marzo è praticamente nulla su base mensile, e contenuta in un lievissimo + 1,2% su base annua. A dircelo è l’Istat, nel suo periodico monitoraggio, nel quale aggiunge altresì che la crescita tendenziale sarebbe la più bassa dal 1983 ad oggi: tenendo conto che l’anno di riferimento è il periodo di avvio delle serie storiche dell’Istituto, è altresì probabile che la debolezza delle retribuzioni contrattuali orarie possa trovare un termine di paragone in periodi ben antecedenti a 29 anni fa.

A cavarsela peggio sono stati, inoltre, i dipendenti della pubblica amministrazione: per loro la variazione delle retribuzioni orarie contrattuali di marzo sarebbe praticamente nulla, mentre l’incremento tendenziale sarebbe stato pari a + 1,7% per quanto concerne i dipendenti del settore privato con, al loro interno, una maggiore spinta per il settore tessile, l’abbigliamento, la lavorazione pelli, la chimica, il comparto della gomma, la plastica, le lavorazioni minerali non metallifere e quello delle telecomunicazioni (variazioni da + 2,7% a + 2,9% in tutti i comparti).

Stop al collocamento obbligatorio per le imprese con cigs in deroga

 Stando a quanto stabilito dal Ministero del Lavoro con l’interpello 10/2012, di risposta alle richieste di chiarimento dell’Ance, dell’Anisa e dell’Ordine dei consulenti del lavoro, le imprese con cassa integrazione guadagni straordinaria in deroga, o con contratto di solidarietà, non possono godere dell’estensione della disciplina prevista relativamente alla sospensione degli obblighi occupazionali (già in vigore per le imprese che usufruiscono della cassa integrazione guadagni ordinaria).

Nel suo interpello, infatti, il ministero ricorda come il collocamento obbligatorio evidenzia che la deroga all’obbligo di assunzione previsto per tutti i datori di lavoro privati riguardi le imprese che versano in situazione di crisi aziendale, di ristrutturazione, di riorganizzazione, di aziende con contratti di solidarietà difensivi e quelle con i requisiti per l’attivazione della procedura di mobilità.

Lavorare da casa: attenzione alla destinazione d’uso

 Lavorare da casa, utilizzando l’appartamento da residenza privata come studio professionale, potrebbe essere abbastanza pericoloso se la trasformazione non viene dichiarata correttamente. Lo spunto per approfondire tale aspetto normativo ci è offerto da una recente sentenza da parte del Tar del Lazio (2832/12) secondo cui le opere realizzate senza il permesso di costruire, tali da modificare sostanzialmente la destinazione d’uso dell’immobile, possono essere demolite.

La pronuncia del tribunale amministrativo regionale si riferisce a una recente vicenda accaduta a Roma, dove il proprietario dell’appartamento contrae un accordo di affitto con un nuovo inquilino, una società, indicando come oggetto di locazione quella “ad uso studio professionale”. Di qui i lavori sull’appartamento, con smantellamento della cucina per far spazio a scrivanie e impianti elettrici, e conseguente accertamento da parte della polizia municipale, con evidenza del fatto che i proprietari non posseggono l’idoneo titolo edilizio.

Conciliazione obbligatoria tra impresa e lavoratore

 Tra le tante iniziative assunte dal governo Monti per cercare di riformare il sistema occupazionale e le liti conseguenti tra impresa e lavoratore, vi è anche l’introduzione di un meccanismo conciliativo obbligatorio. In altri termini, prima di passare alle forme giudiziarie, datore di lavoro e dipendente dovranno attraversare un iter (si spera, rapido) presso le Direzioni Provinciali del Lavoro, dove si cercherà di individuare una condivisa risoluzione extragiudiziale per poter evitare il ricorso al Tribunale.

Un meccanismo che, con la buona volontà delle parti, potrebbe realmente costituire una rapida via di uscita dalle liti tra impresa e lavoratore, che in caso contrario rischierebbe di allungare ulteriormente i tempi di risoluzione delle cause: ad ogni modo, la procedura conciliativa non è certo una novità per il mercato del lavoro italiano, visto e considerato che già la l. 183/2010 prevedeva che le parti sociali potessero dar vita a procedure alternative rispetto a quelle giudiziali, con la possibilità di poter sottoscrivere clausole compromissorie che potessero favorire una risoluzione più celere delle liti.

Previsioni disoccupazione italiana 2012

 Sono sostanzialmente negative, per il Centro Studi di Confindustria, le previsioni sull’andamento della disoccupazione italiana nel 2012. Stando alle analisi compiute, infatti, l’impennata della disoccupazione tricolore proseguirà anche nell’anno in corso, poiché “rimarranno le condizioni che l’hanno causata”.

Il tasso di disoccupazione risulta infatti maggiore non solamente perché molti posti di lavoro sono stati bruciati dall’attuale congiuntura (si pensi all’elevato numero di attività imprenditoriali che ha dovuto chiudere, portando – direttamente o con indotto – molti dipendenti a rimanere a casa), bensì anche poiché con la caduta del reddito reale e del potere d’acquisto, molte risorse hanno ripreso a cercare lavoro, andando in tal modo a pregiudicare la tenuta del tasso di disoccupazione.

Ancora, secondo quanto affermato dal Centro Studi di Confindustria, durante il mese di febbraio la disoccupazione italiana è salita a quota 9,3 punti percentuali, contro i 9,1 punti percentuali, per il livello più elevato da marzo 2011 ad oggi. Il tasso di disoccupazione odierno risulta inoltre essere più elevato di un punto percentuale rispetto a quello rilevato ad agosto del 2011.