Lavoro italiano nel 2020

 Come sarà l’Italia lavorativa nel 2020? A ricelo sembra essere una recente ricerche compiuta nel nostro Paese negli ultimi anni, e confluita ora in un libro, HR 2020, utile per poter orientare le strategie di dirgenti e di consulenti, ma anche per tutti coloro che desiderano poter approfondire la propria conoscenza sul mercato occupazionale del Belpaese.

Ampiamente riassunto dal portale MioJob de La Repubblica, il risultato delle analisi è parzialmente prevedibile: l’Italia sarà un Paese più multinazionale, multilingue e multiculturale. Il reddito pro capite subirà un calo, ma incrementerà la diffusione delle tecnologie, che di conseguenza renderanno i cittadini più veloci, più aperti e, forse, più superficiali. I lavori manuali saranno affidati maggiormente alle macchine, mentre quelli creativi – che saliranno a pesare fino al 33% del mercato – saranno i meglio garantiti e retribuiti.

Apprendistato in Piemonte

 E’ stato recentemente siglato un accordo per l’apprendistato di primo livello in Piemonte. A darne notizia è l’Assessore al Lavoro e alla Formazione Professionale della Regione Piemonte, Claudia Porchetto, che dinanzi alla stampa commenta l’intesa raggiunta ricordando come essa possa completare “il panorama dell’offerta formativa in apprendistato, che ad oggi ha offerto ottime performance”.

In particolare, l’Assessore ricorda come l’intesa sia stata siglata con tutte le sigle sindacali e datoriali, e come riguardi la “sperimentazione di percorsi per il conseguimento della qualifica e del diploma in Apprendistato”. “Rispondendo alla sollecitazione del ministro Francesco Profumo che oggi domanda più formazione” – prosegue Porchetto – “posso dire che siamo la prima Regione in Italia ad attivare questo tipo di percorso, il quale offre un fondamentale strumento di lotta alla dispersione scolastica, e per dare alle imprese piemontesi un nuovo strumento per il reclutamento di forza lavoro giovanile qualificata”.

Stipendio metalmeccanico 2012

 Il CCNL Metalmeccanici (ovvero, il contratto collettivo nazionale di lavoro del settore metalmeccanico), così come la quasi generalità dei CCNL, prevede una tabella retributiva piuttosto differenziata a seconda degli inquadramenti dei lavoratori sui vari livelli “gerarchici” e di anzianità lavorativa. Cerchiamo pertanto di fare un po’ di chiarezza sui guadagni dei metalmeccanici, indicando la retribuzione lorda per ciascun livello del contratto in questione, soffermandoci poi – seppur brevemente – sui minimi tabellari dei metalmeccanici nel 2012, e sulla questione oramai conclusa del rinnovo contrattuale fino al 31 dicembre 2012, e su quella ancora da aprire relativa al contratto del prossimo triennio.

Tabella aumenti minimi metalmeccanici

 Da gennaio 2010 ha preso il via il rinnoco del contratto dei metalmeccanici, che ha coinvolto l’intero 2011 e coinvolgerà altresì l’anno in corso fino al 31 dicembre. Numerose sono le novità relative al CCNL di settore, tra cui non possono che spiccare le revisioni sulle regolamentazioni in materia di tutela della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro (aspetto estremamente importante, e ancor di più – se possibile – all’interno delle aziende metalmeccaniche) e gli aumenti degli stipendi, previsti in tre tranche, l’ultima delle quali entrata in decorrenza 1 gennaio 2012.

Complessivamente, gli aumenti delle retribuzioni per il nuovo contratto dei metalmeccanici si aggirano intorno ai 110 euro, scaglionati nelle tre tranche annue di cui si è già fatto riferimento. Cerchiamo pertanto di fare chiarezza indicando quale è stato l’aumento per ogni livello contrattuale, e quale sarà l’importo della retribuzione ordinaria per ognuno degli stessi.

Costi della riforma del lavoro

 La riforma del mercato del lavoro costerà tanto. A dirci quanto è lo stesso governo, che ha stimato in 20 miliardi di euro per il periodo 2014 – 2021 l’onere complessivo per supportare la revisione del sistema occupazionale italiano. Ma da dove proverranno tali fondi? Lo spiega il disegno di legge, che precisa come gli introiti necessari per finanziare la riforma del lavoro giungeranno dall’utilizzo delle maggiori entrate e dei risparmi di spesa, che seguiranno l’applicazione delle misure fiscali previste dallo stesso disegno di legge, e in parte da ulteriori riduzioni di spesa di funzionamento degli enti previdenziali (quantificate in 90 milioni di euro, cui si aggiungeranno 10 milioni dai Monopoli).

Molte delle risorse necessarie per supportare la realizzazione della riforma del lavoro proverranno pertanto da nuove misure fiscali, come il taglio (dal 90% al 70%) della deducibilità dei costi delle auto aziendali, e quello (dal 40% al 27,5%) per i mezzi utilizzati per l’esercizio di imprese, arti e professioni (artigiani, commercianti, professionisti).

Nuove regole professionisti – riforma del lavoro

 Come cambia il mondo dei professionisti con il nuovo testo della riforma del lavoro? Le novità sono invero tante, anche se gli emendamenti presentati dal Parlamento hanno modificato, e non poco, gli intenti originali del testo proposto dal governo. Cerchiamo di riassumere, pur in maniera sintetica, quali sono tutti gli ultimi passi in avanti compiuti per una idonea revisione del mondo professionale.

Cominciamo con l’annosa questione del preventivo. Nella prima versione del testo del governo il compenso doveva essere reso noto al cliente in maniera molto trasparente, in forma scritta. Nel testo modificato dal Parlamento, invece, sparisce l’obbligo di un preventivo scritto, così come emerge l’assenza di sanzioni disciplinari. Niente dovrebbe pertanto esser rivoluzionato rispetto all’assetto attuale.

Nuovi costi contratti flessibili

 Uno dei principali perni della riforma del lavoro firmata dal ministro Elsa Fornero ruota sulla necessità di rendere il contratto a tempo indeterminato quale contratto dominante all’interno del nostro sistema occupazionale, “introdotto” da un precedente contratto di apprendistato. Un percorso pressochè guidato per l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, che andrà ad operare in sinergia con le altre forme contrattuali flessibili che il governo vuole scoraggiare attraverso una maggiore onerosità degli stessi.

In particolar modo, per il contratto a tempo determinato è stato previsto un aumento del costo del lavoro attraverso incremento dell’aliquota contributiva per l’ammortizzatore Aspi maggiorata di 1,4 punti percentuali, e una minore flessibilità nell’utilizzo (aumento dell’intervallo di tempo per la reiterazione dei rapporti a termine che passa dai 10 – 20 giorni precedenti agli attuali 60 – 90 giorni). Ancora, per i contratti di apprendistato di cui abbiamo già fatto cenno, risultano in essere maggiori vincoli all’assunzione (il datore di lavoro dovrà dimostrare di aver convertito a tempo indeterminato almeno il 50% dei contratto di apprendistato dell’ultimo triennio).

Lavori più richiesti ad aprile 2012

 Quali sono i lavori più richiesti nel mese di aprile 2012? Rispetto al mese precedente, poche sembrano essere le novità: tra le figure più ricercate dalle aziende ci sono infatti gli impianti tecnici, i periti meccanici, i process engineer, i capolinea di produzione e gli operatori impianto chimico e product manager: professioni relativamente specializzate, pertanto, che sembrano poter rinnovare i propri auspici durante il secondo trimestre dell’anno.

Stanno inoltre consolidando la propria posizione di evergreen le figure professionali in amministrazione, finanza e controllo: dagli addetti alla gestione della contabilità di base, passando per i responsabili di ufficio e quelli sull’antiriciclaggio, dai responsabili di gestione del credito ai controller, dagli addetti paghe e contributi ai consulenti applicativi Erp, le occasioni di lavoro non mancano di certo.

Numero e tutela esodati

 Negli ultimi giorni si è scatenata una vera e propria gara a individuare con maggiore attendibilità il numero degli esodati, quei lavoratori che nel corso degli ultimi mesi / anni hanno scelto di interrompere il proprio rapporto di dipendenza nei confronti dell’azienda, convinti di essere pressochè prossimi alla pensione, e di poter arrivare a questo importante traguardo potendo contare sugli strumenti di ammortizzazione sociale ordinaria e straordinaria posti in essere per permettere logo un sereno traghettamento verso il cedolino pensione.

Ebbene, con la riforma Fornero molti di quei lavoratori che nel corso degli ultimi anni hanno optato nei confronti di un’interruzione anticipata del proprio rapporto di lavoro, hanno visto allungata, in maniera significativa, la distanza che li separa dall’agognata pensione, rimanendo in una sorta di limbo contraddistinto da una parte dall’assenza di redditi da lavoro, e dall’altra dalla mancanza di prestazioni previdenziali.

Lettera di presentazione curriculum

 Nel corso degli ultimi giorni vi abbiamo riportato alcuni suggerimenti su come scrivere una lettera di presentazione o una lettera di motivazione “ideali”. Cerchiamo oggi di comprendere in che modo scrivere una breve lettera di introduzione del proprio curriculum, e quali caratteristiche debba avere questo importante documento personale.

La lettera di presentazione curriculum, come abbiamo già avuto modo di sostenere in più occasioni, è una lettera di motivazione che rappresenterà un vero e proprio biglietto da visita per il candidato che desideri ricoprire uno specifico ruolo in azienda. Per tale ragione, è bene che la lettera di presentazione sia fortemente personalizzata sulle base delle caratteristiche del candidato e sulla base delle motivazioni, indirizzando le stesse allo specifico caso aziendale.

Riforma del lavoro entro marzo

 La riforma del lavoro si farà entro marzo. Ad affermarlo, in via speranzosa, sono a più riprese diversi esponenti del governo, che auspica di poter chiudere le trattative e i tavoli di lavoro nel brevissimo termine, possibilmente con un consenso allarganto. Non si esclude tuttavia una chiusura anticipata anche senza un buon esito delle negoziazioni, sebbene tale seconda strada sia per il momento una via non preferenziale.

In attesa di comprendere come verrà formalizzata la bozza della riforma del lavoro, il premier Mario Monti ha confermato pubblicamente che la revisione del sistema normativo occupazionale italianoe è un tema che “troverà la sua conclusione entro fine marzo”. Gli fa eco il Ministro Elsa Fornero, che ha dichiarato come “questa riforma non può essere fatta solo da tecnici, ha bisogno anche di consenso”, pur aggiungendo che nelle prossime settimane la revisione dovrà avere una sua fine.

Lavoro nel settore produzione

 In Italia il mercato del lavoro sembra dare piccoli segnali di riavvio, pur molto lievi e prudenziali: nei primi mesi del 2012 si evidenzia infatti una netta ripresa del settore della produzione, che si auspica possa trainare al rialzo che i comparti collegati.

Il mercato del lavoro presenta di fatto forti oscillazioni, con alcune figure professionali sempre più richieste, e altre trasferite nel “dimenticatoio” delle aziende. Ad essere particolarmente ricercate sono le figure più specializzate, proprie di risorse motivate con costante volontà di mettersi alla prova con un settore in continua evoluzione, disponibili e attivi su diversi fronti.

Voucher lavoro dalla provincia di Firenze

 In forte periodo di crisi lavorativa, la provincia di Firenze risponde con tre bandi da fondi Fse, pari a 700mila euro complessivi, da distribuirsi tramite voucher individuali. I voucher sono dei buoni formativi – sostanziali finanziamenti – ad uso del cittadino, che potrà impiegare il controvalore sulla base delle proprie esigenze personali o professionali.

Attraverso questo strumento immediato e dall’utilizzo flessibile, i laureati, le persone in cassa integrazione, i giovani, gli adulti, i soggetti svantaggiati, le imprese o i disoccupati potranno pertanto investire nell’innovazione e nell’occupazione, a condizioni certamente interessanti e difficilmente reperibili all’interno del mercato provinciale fiorentino.

Le donne nel lavoro ancora troppo discriminate

 L’Anmil ha voluto sollevare un problema fondamentale presente nel mercato del lavoro e lo fa in occasione dell’8 marzo, ossia sono ancora presenti troppe discriminazioni per le donne che lavorano.

Anche se da un punto di vista prettamente giuridico esiste una completa parità tra uomini e donne, nel campo del lavoro questo non è vero perché sono ancora presenti troppe fasce di discriminazioni: dalle difficoltà quotidiane nella conciliazione degli impegni familiari e professionali ai tanti infortuni in itinere, da un sistema di tutele carente alle difficoltà di reinserimento per le disabili.

L’Anmil, Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro, nel Rapporto “Donne, lavoro e disabilità: fra sicurezza e qualità della vita” presentato a Roma ribadisce l’emergenza sociale perché le donne possono ben rappresentare la fascia debole del sistema perché si trovano continuamente a dover conciliare i tempi della vita familiare con quelli professionali fino ad arrivare a scontare una discriminazione “di genere” ancora fortemente trascurata sul piano delle tutele.