Nuove leggi contrasto al lavoro in nero

 Il Consiglio dei Ministri ha recentemente approvato uno schema di decreto legislativo finalizzato a incentivare gli strumenti di contrasto al lavoro in nero, aumentando le pene e le sanzioni per i datori di lavoro che assumono irregolarmente dei migranti. In particolare, a risultare particolarmente colpite sarebbero le situazioni di “particolare sfruttamento” degli stranieri, a una maggiore tutela delle condizioni lavorative di questi ultimi, e dell’intero mercato italiano dell’occupazione.

Ma non solo. Stando a quanto si evince dal documento, se l’irregolare denuncia l’imprenditore che lo sfrutta e collabora con l’autorità giudiziaria, l’immigrato può ottenere un permesso di soggiorno a fini umanitari, della durata di sei mesi, e rinnovabile per un anno. In questo modo lo straniero potrebbe regolarizzare la propria posizione, cercando in maniera legittima un’occupazione che possa garantirgli la stabilità della permanenza in Italia.

L’Unione Europea e il nuovo pacchetto occupazione

 L’Unione Europea esce finalmente allo scoperto proponendo un pacchetto occupazione che punta alla creazione di 17 milioni di posti di lavoro entro il 2020; in effetti, il Commissario europeo Laszlo Andor ha presentato le proposte europee che mirano a dare un serio contributo alla ripresa economica: dal salario minimo al taglio delle imposte sul lavoro, da un maggiore riconoscimento delle qualifiche professionali fino ad arrivare ad una piena mobilità dei lavoratori.

L’Unione Europea, per mano della Commissione, vuole aumentare la sua capacità di monitorare le politiche del lavoro degli Stati membri, definendo una vera e propria governance dell’occupazione, che fa il paio con quella economica e di bilancio licenziata nei mesi scorsi visto che nella bozza presentata si legge che

Riforma del lavoro “migliorabile”

 La riforma del lavoro, che tanto ha fatto – e sta facendo – discutere parti politiche, sindacali e imprenditoriali, è migliorabile. A dirlo non siamo solo noi, ma un diretto esponente dell’attuale governo Monti, che cerca comunque di salvare i positivi intenti della revisione del nostro sistema normativo occupazionale, in attesa di comprendere nel maggior dettaglio quali saranno i possibili benefici della riforma.

“E’ una buona riforma e come ogni cosa può essere ulteriormente migliorata” – ha dichiarato il ministro dello sviluppo economico Corrado Passera, intervistato da Lucia Annunziata nella tramissione “In mezz’ora” – “ma sono sicuro che arriverà in fondo”.

Incentivi per chi assume over 50

 Dal 1 gennaio 2013 sono previsti importanti incentivi personale almeno 50 enne, disoccupato da oltre 12 mesi, o donne di qualsiasi età, prive di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi, e residenti in regioni individuate con apposito decreto, oppure da 24 mesi senza lavoro, e ovunque residenti.

L’incentivo in questione verrà erogato sotto forma di sgravio contributivo, e spetterà per 12 mesi in misura del 50% dei contributi a carico del datore di lavoro in caso di assunzioni a termine o in somministrazione; se il contratto è trasformato a tempo indeterminato, lo sgravio viene prolungato fino a 18 mesi dall’assunzione, mentre se l’assunzione è effettuata con contratto a tempo indeterminato, lo sgravio spetta invece per 18 mesi. Uguali incentivi previsti in relazione alle assunzioni di donne di ogni età, prive di un impiego regolarmente retribuito da sei mesi, residenti nei territori ammissibili ai finanziamenti dei fondi strutturali comunitari, oppure da 24 mesi ovunque residenti.

Competenze più richieste dal mercato del lavoro – aprile 2012

 Quali sono le competenze professionali più richieste dal mercato del lavoro? A dircelo, in relazione a questa stagione, è il gruppo Hays, uno dei principali leader nel settore del recruitment dei manager, secondo cui “la mancanza di particolari know how è un problema che non interessa solo l’Italia, ma che è riscontrabile a livello globale”.

Secondo quanto dichiarato da Hays, le skills più difficili da reperire sono state suddivise in due macro aree: quelle individuate tra le competenze personali, e quelle individuate tra le competenze professionali. “La percezione più comune tra i nostri clienti” – dichiara Carlos Manuel Soave, managing director di Hays Italia – “è che i candidati che si apprestano oggi ad affrontare una nuova ricerca del lavoro non abbiano un livello sufficiente di capacità personali”.

Laureati in materie scientifiche trovano facilmente lavoro

 Chi si laurea in materie scientifiche ha maggiori possibilità di trovare facilmente un posto di lavoro. A dirlo sono i dati promossi dall’Università degli studi di Milano, secondo cui l’82% dei suoi laureati magistrali avrebbe conseguito un’occupazione a un anno dall’ottenimento del titolo. Le percentuali record riguardano, in particolar modo, la facoltà di matematica, dove il 100% dei laureati magistrali ha conseguito una professione entro un solo anno dal titolo di studio.

Percentuali molto elevate anche per quanto concerne gli informatici (97%), i fisici (90%), i chimici (88%) e i biologi (75%). Ma chi è che assume i neolaureati milanesi? “Sono richiesti dalle aziende multinazionali ma anche da quelle medie e piccole dei settori informatico, chimico, cosmetico, farmaceutico, ma anche dal bancario e dell’assicurativo” – sostiene Barbara Rosina del placement universitario – “ed è ampia la gamma di funzioni di inserimento: dalla tecnica alla ricerca, dal marketing alla produzione, dal commerciale all’information technology”.

Mercato del lavoro europeo in peggioramento

 Secondo quanto affermato dalla Banca Centrale Europea, il mercato del lavoro europeo sta andando in deterioramento, con un tasso di disoccupazione che crescerà ancora. “Le condizioni nei mercati del lavoro dell’area dell’euro continuano a deteriorarsi e le indagini congiunturali anticipano un ulteriore peggioramento nel breve termine” – avrebbe infatti affermato l’Eurotower nel suo consueto bollettino mensile.

La stessa nota emessa dalla Bce afferma altresì che nel corso del quarto trimestre 2011 l’occupazione sarebbe diminuita di 0,2 punti percentuali sul periodo precedente, dopo il calo di pari misura riscontrato nel corso del terzo trimestre. Il tasso di disoccupazione – che è andato purtroppo in incremento dall’aprile 2011 – è ora pari a 10,8 punti percentuali.

Progetto per integrare le donne nelle PMI

 Al fine di favorire l’inserimento delle donne nelle piccole e nelle medie imprese, rafforzando le rispettive capacità imprenditoriali, di assunzione delle decisioni e di iniziativa privata delle stese donne mediante l’analisi delle situazioni nazionali sui modelli esistenti e in via di sprimentazione in materia di opportunità, la Commissione UE ha approvato un progetto europeo di sicuro interesse anche per l’Italia.

Obiettivo del progetto, oltre quanto già anticipato, sarà altresì raccogliere e analizzare i processi innovativi di negoziazione collettiva sui meccanismi che favoriscono il processo di leadership e di partecipazione delle donne nei consigli di amministrazione, e approfondire le misure di negoziazione collettiva, tese a conciliare la vita privata con quella professionale.

Lavoro italiano nel 2020

 Come sarà l’Italia lavorativa nel 2020? A ricelo sembra essere una recente ricerche compiuta nel nostro Paese negli ultimi anni, e confluita ora in un libro, HR 2020, utile per poter orientare le strategie di dirgenti e di consulenti, ma anche per tutti coloro che desiderano poter approfondire la propria conoscenza sul mercato occupazionale del Belpaese.

Ampiamente riassunto dal portale MioJob de La Repubblica, il risultato delle analisi è parzialmente prevedibile: l’Italia sarà un Paese più multinazionale, multilingue e multiculturale. Il reddito pro capite subirà un calo, ma incrementerà la diffusione delle tecnologie, che di conseguenza renderanno i cittadini più veloci, più aperti e, forse, più superficiali. I lavori manuali saranno affidati maggiormente alle macchine, mentre quelli creativi – che saliranno a pesare fino al 33% del mercato – saranno i meglio garantiti e retribuiti.

Apprendistato in Piemonte

 E’ stato recentemente siglato un accordo per l’apprendistato di primo livello in Piemonte. A darne notizia è l’Assessore al Lavoro e alla Formazione Professionale della Regione Piemonte, Claudia Porchetto, che dinanzi alla stampa commenta l’intesa raggiunta ricordando come essa possa completare “il panorama dell’offerta formativa in apprendistato, che ad oggi ha offerto ottime performance”.

In particolare, l’Assessore ricorda come l’intesa sia stata siglata con tutte le sigle sindacali e datoriali, e come riguardi la “sperimentazione di percorsi per il conseguimento della qualifica e del diploma in Apprendistato”. “Rispondendo alla sollecitazione del ministro Francesco Profumo che oggi domanda più formazione” – prosegue Porchetto – “posso dire che siamo la prima Regione in Italia ad attivare questo tipo di percorso, il quale offre un fondamentale strumento di lotta alla dispersione scolastica, e per dare alle imprese piemontesi un nuovo strumento per il reclutamento di forza lavoro giovanile qualificata”.

Stipendio metalmeccanico 2012

 Il CCNL Metalmeccanici (ovvero, il contratto collettivo nazionale di lavoro del settore metalmeccanico), così come la quasi generalità dei CCNL, prevede una tabella retributiva piuttosto differenziata a seconda degli inquadramenti dei lavoratori sui vari livelli “gerarchici” e di anzianità lavorativa. Cerchiamo pertanto di fare un po’ di chiarezza sui guadagni dei metalmeccanici, indicando la retribuzione lorda per ciascun livello del contratto in questione, soffermandoci poi – seppur brevemente – sui minimi tabellari dei metalmeccanici nel 2012, e sulla questione oramai conclusa del rinnovo contrattuale fino al 31 dicembre 2012, e su quella ancora da aprire relativa al contratto del prossimo triennio.

Tabella aumenti minimi metalmeccanici

 Da gennaio 2010 ha preso il via il rinnoco del contratto dei metalmeccanici, che ha coinvolto l’intero 2011 e coinvolgerà altresì l’anno in corso fino al 31 dicembre. Numerose sono le novità relative al CCNL di settore, tra cui non possono che spiccare le revisioni sulle regolamentazioni in materia di tutela della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro (aspetto estremamente importante, e ancor di più – se possibile – all’interno delle aziende metalmeccaniche) e gli aumenti degli stipendi, previsti in tre tranche, l’ultima delle quali entrata in decorrenza 1 gennaio 2012.

Complessivamente, gli aumenti delle retribuzioni per il nuovo contratto dei metalmeccanici si aggirano intorno ai 110 euro, scaglionati nelle tre tranche annue di cui si è già fatto riferimento. Cerchiamo pertanto di fare chiarezza indicando quale è stato l’aumento per ogni livello contrattuale, e quale sarà l’importo della retribuzione ordinaria per ognuno degli stessi.

Costi della riforma del lavoro

 La riforma del mercato del lavoro costerà tanto. A dirci quanto è lo stesso governo, che ha stimato in 20 miliardi di euro per il periodo 2014 – 2021 l’onere complessivo per supportare la revisione del sistema occupazionale italiano. Ma da dove proverranno tali fondi? Lo spiega il disegno di legge, che precisa come gli introiti necessari per finanziare la riforma del lavoro giungeranno dall’utilizzo delle maggiori entrate e dei risparmi di spesa, che seguiranno l’applicazione delle misure fiscali previste dallo stesso disegno di legge, e in parte da ulteriori riduzioni di spesa di funzionamento degli enti previdenziali (quantificate in 90 milioni di euro, cui si aggiungeranno 10 milioni dai Monopoli).

Molte delle risorse necessarie per supportare la realizzazione della riforma del lavoro proverranno pertanto da nuove misure fiscali, come il taglio (dal 90% al 70%) della deducibilità dei costi delle auto aziendali, e quello (dal 40% al 27,5%) per i mezzi utilizzati per l’esercizio di imprese, arti e professioni (artigiani, commercianti, professionisti).

Nuove regole professionisti – riforma del lavoro

 Come cambia il mondo dei professionisti con il nuovo testo della riforma del lavoro? Le novità sono invero tante, anche se gli emendamenti presentati dal Parlamento hanno modificato, e non poco, gli intenti originali del testo proposto dal governo. Cerchiamo di riassumere, pur in maniera sintetica, quali sono tutti gli ultimi passi in avanti compiuti per una idonea revisione del mondo professionale.

Cominciamo con l’annosa questione del preventivo. Nella prima versione del testo del governo il compenso doveva essere reso noto al cliente in maniera molto trasparente, in forma scritta. Nel testo modificato dal Parlamento, invece, sparisce l’obbligo di un preventivo scritto, così come emerge l’assenza di sanzioni disciplinari. Niente dovrebbe pertanto esser rivoluzionato rispetto all’assetto attuale.