Incentivi lavoratori svantaggiati: 5,5 milioni in Emilia-Romagna

 5,5 milioni di euro di incentivi per i lavoratori svantaggiati e, di conseguenza, per agevolare il loro reinserimento nel circuito occupazionale. E’ questa la nuova misura che è stata attivata in Emilia-Romagna dall’Amministrazione regionale nell’ambito di “Welfare to work“, l’azione di sistema del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Nel dettaglio, in accordo con quanto riporta il sito Internet della Regione Emilia-Romagna, sono previsti incentivi sia per l’avvio di un’attività autonoma, sia per quelle imprese che assumono il lavoratore svantaggiato; e se l’assunzione è a tempo indeterminato, allora a favore dell’azienda i contributi verranno erogati a fondo perduto. Le imprese operanti nella Regione Emilia-Romagna, interessati alla misura, possono presentare alle rispettive province emiliano-romagnole la domanda entro e non oltre la data del 20 ottobre del 2011. Unitamente agli incentivi, inoltre, sono previste azioni di formazione per i lavoratori assunti, nonché delle attività formative per chi sceglie invece di mettersi in proprio.

Lavoro e formazione sanità: Sardegna, fondi per i giovani

 Sulla proposta fatta dall’Assessore regionale della Sanità, Antonello Liori, la Giunta della Sardegna ha approvato delle delibere che riguardano la formazione dei giovani nel settore della sanità. Sono stati infatti stanziati 2 milioni e 325 mila euro per i contratti che riguardano la formazione specialistica e la frequenza delle Scuole di specializzazione delle Facoltà di Medicina e Chirurgia; trattasi, nello specifico, di 61 contratti per Cagliari, e di 32 contratti per Sassari; i fondi vengono erogati come borsa di studio, pari a ben 25 mila euro per primi due anni di frequenza, mentre per gli ulteriori anni accademici si riceverà la somma di 26mila euro. I fondi per i nuovi contratti, in ragione delle risorse disponibili, si vanno così ad aggiungere a quelli stabiliti dal MIUR, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Lo stipendio ideale secondo i lettori di Gazzetta del Lavoro

 

Qualche giorno fa abbiamo chiesto ai lettori di Gazzetta del Lavoro di indicarci qual è secondo loro lo stipendio ideale; le risposte sono state molte e diverse. C’è chi vorrebbe uno stipendio di euro 2.000 perchè così “si vivrebbe meglio“, chi dice che uno stipendio di euro 1.600 è dignitoso per “non morire di fame” ed ancora chi vorrebbe uno stipendio di euro 1.500 per tutti (compresi politici e dirigenti).

Purtroppo nella vita reale abbiamo a che vedere con altri stipendi; sono poche le persone  (in rapporto alla popolazione totale) che percepiscono euro 2.000 al mese nette; si ha a che vedere con contratti da euro 800 al mese o al massimo da euro 1.000 al mese. E questo vale sia per i diplomati che per i laureati; ci sono poi professioni ben pagate come quelle che hanno a che vedere con l’informatica (sto parlando soprattutto di web designer ed esperti programmatori).

Riportiamo il contenuto di un paio di mail ricevute; ci piacerebbe sapere cosa ne pensate anche voi. Potete lasciare un commento oppure scriverci a [email protected]

Il colloquio di lavoro

 Si invia il curriculum, quasi sempre via posta elettronica, o compilando online un form, e poi si aspetta una chiamata. E’ questa di norma la prassi da seguire per chi cerca lavoro ed invia, spesso a raffica, il proprio curriculum alle aziende che interessano e che sono “compatibili” con il proprio titolo di studio e con le esperienze di lavoro pregresse, a patto di averne già maturate. Come noto, non sempre si riceve una risposta, anzi! Di norma, tanto per fissare le idee, per ogni cento curriculum e lettere di motivazione inviate le risposte sono poche, molto poche anche in relazione al tempo che abbiamo speso. Analizzate le risposte, e scelte le aziende presso le quali siamo stati invitati a sostenere un colloquio, il candidato dovrà chiaramente “convincere” l’azienda a farsi assumere. In che modo?

Discriminazione sul lavoro, Italia deferita alla Corte di Giustizia Ue

Pari opportunità e discriminazione: due termini che sempre più spesso emergono in un contesto lavorativo e che l’Unione Europea ha cercato di porre freno attraverso delle direttive mirate.

Con la Direttiva 2000/78/CE del consiglio del 27 novembre 2000 che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro, l’Unione Europea ha chiesto ad ogni singolo Paese di adottare tutti i necessari provvedimenti per porre in essere la parità di trattamento.

Risarcire il danno non patrimoniale al lavoratore

La Corte di Appello di Roma, con decreto depositato il 3 gennaio 2011, ha deciso la condanna del Ministero della Giustizia a risarcire il danno morale subito da un lavoratore per la eccessiva durata della procedura fallimentare.

La causa dibattuta presso la Corte di Appello di Roma è stata abbastanza emblematica anche per via della durata eccessiva della procedura; in particolare, il lavoratore aveva presentato, in data 29 giugno 1992, istanza di ammissione al fallimento della CO.MER. S.R.L., pendente innanzi al Tribunale di Benevento, tramite l’Ufficio Vertenze e Legale della CGIL di Benevento, e soltanto in data 25 maggio 2006, cioè dopo circa 14 anni, con la pubblicazione del piano di riparto finale, aveva finalmente ricevuto dagli organi della procedura una percentuale delle somme richieste.

Sindacato, raggiunto l’accordo sulla rappresentanza

Finalmente si è conclusa un capitolo buio sulle relazioni sindacali con nuove regole allo scopo di definire la rappresentatività delle compagini sindacali; in effetti, nei giorni scorsi le maggiori organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl e Uil) con Confindustria hanno siglato un’intesa unitaria su rappresentanza ed esigibilità degli accordi.

La CGIL di Susanna Camusso ha deciso così di firmare e di uscire dall’angolo tirando una riga sugli accordi separati degli ultimi due anni, anche se la maggiore federazione di categoria non è per nulla d’accordo sulla pace ritrovata.

Mondo del lavoro e apparenza

La nostra è una società basata (probabilmente troppo) sull’apparenza e se non si corrisponde a determinati canoni si corre il rischio anche di essere tagliati fuori dal mercato del lavoro; un mondo in cui sempre più di rado si è valutati in base alle competenze tecniche.

Ministero del lavoro, chiarimenti sul riposo settimanale

Interessante risposta da parte della Direzione Generale per l’Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, mediante interpello n. 26 del 27 giugno 2011, in merito alla disciplina dei riposi settimanali di cui all’articolo 9 del decreto legislativo n. 66/2003 chiesto dall’associazione dei datori di lavoro, ovvero Confindustria.

Il decreto in esame fissa alcuni criteri di base; in effetti, il lavoratore ha diritto ogni sette giorni a un periodo di riposo di almeno ventiquattro ore consecutive, di regola in coincidenza con la domenica, da cumulare con le ore di riposo giornaliero di cui all’articolo 7 il suddetto periodo di riposo consecutivo è calcolato come media in un periodo non superiore a quattordici giorni.

Lavoro, stipendi e pensioni: manovra finanziaria, le novità

 Sta iniziando a prendere forma la manovra finanziaria triennale da oltre 40 miliardi di euro che dovrà mettere a punto l’Italia per far quadrare i conti pubblici da qui al 2014. Contestualmente, stando all’orientamento del Governo, ed in particolare, del Ministero dell’Economia, dovrebbe essere messa a punto anche la tanto agognata e sospirata riforma fiscale. Ma chi pagherà il conto? Ebbene, a quanto pare il centrodestra vuole “legittimare” questi nuovi sacrifici, innanzitutto, tagliando i costi della politica. Al riguardo Paolo Romano, ministro alle Politiche Agricole, nella giornata di ieri ha rivelato ai giornalisti che dal prossimo mese di luglio i ministri potrebbero rinunciare allo stipendio percependo solo quello da parlamentari. Ma chiaramente non è solo con questo che si sistemano i conti pubblici!

Lavoro e pari opportunità

 Lo scorso 9 giugno la sede locale della Confindustria di Messina ha promosso un workshop di presentazione della “Carta per le Pari Opportunità e l’Uguaglianza sul Lavoro”.

Nel corso dell’iniziativa, la stessa Associazione degli Industriali della Provincia di Messina, condividendo e riconoscendo i principi ispiratori e le finalità promosse, ha ratificato ufficialmente la propria adesione come socio sostenitore all’iniziativa sulle pari opportunità.

Ivo Blandina, Presidente dell’Associazione, ha posto particolare attenzione all’iniziativa tanto che

L’adesione alla Carta per Confindustria Messina ha rappresentato la ratifica di un modo d’operare già fortemente radicato all’interno dell’Organizzazione. Non solo il personale è a forte maggioranza femminile, ma sono state attivate anche politiche di conciliazione dei tempi per il personale. Per quanto riguarda le pari opportunità di accesso a posizioni di maggior responsabilità, il Direttore è una donna, una delle 7 a ricoprire tale carica in Associazioni Territoriali di Confindustria (100 in tutto) in Italia.

Qualità della vita, in arrivo contributi dal governo

È stato pubblicato l’avviso di finanziamento relativo all’anno 2011 per progetti a valere sull’articolo 9 della legge 8 marzo 2000 n. 53, così come modificato dall’articolo 38 della legge 18 giugno 2009, n. 69.

Poter conciliare tempi di vita e di lavoro non è un argomento di poco conto, specie se occorre poi confrontarsi con i problemi e le esigenze presenti in qualsiasi ambito produttivo. Ecco perché diventa necessario trovare e assegnare fondi per finanziare progetti finalizzati alla realizzazione di azioni positive per la conciliazione tra tempi di lavoro e tempi di cura della famiglia.

Corsi estivi: Milano, come diventare Tutor della Casa

 A Milano, a breve, sarà allestito un corso estivo, aperto a tutti, grazie al quale si potrà diventare un “Tutor della Casa“, ovverosia una figura che, munita di pazienza e grande disponibilità, è in grado di occuparsi dei lavori domestici, degli animali, ma anche di come si accolgono gli ospiti e si cambia un guardaroba. La figura del Tutor della Casa, in particolare, viene promossa nel nostro Paese dall’Associazione Italiana Maggiordomi (www.maggiordomi.org) con un corso durante il quale, e soprattutto alla fine, quando sarà rilasciato un attestato di frequenza, permetterà di acquisire informazioni e competenze tali da essere in grado di curare al meglio, per quel che riguarda la casa, sia gli aspetti organizzativi, sia quelli pratici. Le materie che saranno trattate nel corso spazieranno così dalla preparazione delle valigie alla pulizia delle calzature, e passando per il riordino degli armadi, la pulizia degli ambienti della casa, ma anche di argenterie ed oggetti preziosi, tende e quadri.