Lavoro e tempo libero: ecco come vivono gli italiani

 A Milano si fa tanto volontariato a fronte di pasti veloci, mentre i romani dedicano in media più tempo allo sport e passano più tempo in ufficio; a Napoli invece da un lato si dorme meglio e dall’altro si guarda meno televisione. E’ questa, in estrema sintesi, la fotografia su lavoro, occupazione e tempo libero scattata dalla Camera di Commercio di Milano in base ad un sondaggio che, effettuato quest’anno con il metodo C.A.T.I. attraverso Digicamere, ha coinvolto un campione di 600 persone delle città di Roma, Milano e Napoli. In media la giornata degli italiani è caratterizzata da sei ore per dormire, 20 minuti al giorno in media per lo sport, ed un’ora e dieci minuti per mangiare. Nel dettaglio, i milanesi puntano di più sul fast food con la conseguenza che per mangiare, rispetto ad un’ora e dieci minuti di media, spendono al giorno meno di un’ora del loro tempo; i tempi da dedicare all’alimentazione non sono tra l’altro più quelli di una volta se si considera che solo uno su quattro, in Italia, Paese della dieta mediterranea, rimane a tavola per un tempo superiore alle due ore.

Regione Lombardia: Bando per contributi ai commercianti

 A breve nella Regione Lombardia sarà emanato il quarto bando per i distretti commerciali. Ad annunciarlo è stato Roberto Formigoni, Governatore della Regione Lombardia, il quale ha ricordato, intervenendo al collegio dei presidenti di Confcommercio Lombardia, come sia importante sostenere la capacità imprenditoriale e l’innovazione nel terziario che sul territorio produce una buona fetta del prodotto interno lordo regionale. Il quarto bando per i distretti commerciali rappresenta la continuazione dei bandi precedenti a favore dei distretti del commercio che, dal 2007 ad oggi, hanno portato all’assegnazione di risorse pari a ben 44 milioni di euro. In particolare, dieci milioni di euro, ad oltre 1.600 imprese commerciali, sono stati assegnati con i primi due bandi, mentre con il terzo sono stati prenotati quattro milioni di euro di contributi a fronte della presentazione di quasi seicento domande. Adesso arriveranno allo stesso modo nuove risorse che daranno chiaramente una boccata d’ossigeno ai piccoli negozi che operano sul territorio lombardo ed in particolare nei centri urbani.

Lavoro e maternità: più sostegno nella Regione Marche

 Nella Regione Marche l’Amministrazione vuole fornire un maggior sostegno alla famiglia, e per questo nei giorni scorsi la Giunta, con una apposita delibera, ha dato l’ok alla destinazione di maggiori risorse da far confluire nell’apposito fondo regionale che è destinato sul territorio marchigiano ai Comuni; adesso, nell’ambito di una misura e di un impegno preso dall’Amministrazione regionale in linea con il proprio programma di legislatura, si attende per la delibera la valutazione ed il parere da parte sia del Consiglio delle Autonomie locali, sia della Commissione consiliare competente. E così, grazie alla delibera della Giunta, gli interventi a favore della famiglia potranno raddoppiare in virtù del fatto che la dotazione finanziaria del Fondo regionale sarà portata a 1,7 milioni di euro, cui va aggiunto il 20% di compartecipazione da parte dei comuni; il tutto nonostante quello attuale per la finanza pubblica sia non solo una fase di difficoltà, ma anche di tagli dei trasferimenti dallo Stato centrale verso le regioni.

Come lavorare nella Green Economy

Green economy e Green job, oggi questi due concetti sono sempre più ricorrenti nell’economia del nostro paese e nelle rubriche che parlano di lavoro nei telegiornali e sui quotidiani, portali internet, forum e blog.

Oggi la green economy in Italia, come nel resto del mondo, presenta delle interessanti opportunità di lavoro e di carriera, essendo un settore in forte crescita e in controtendenza rispetto ad altre aree dell’economia. Statistiche e previsioni parlano di un mercato del lavoro “verde” davvero vivace e di un’offerta di percorsi professionali di grande qualità.

Diventare artigiano: Regione Piemonte taglia iter burocratici

 Nel Piemonte la Regione ha dato un taglio agli iter burocratici per poter avviare sul territorio un’impresa artigiana, oppure per ampliare la propria attività. Questo grazie all’attivazione di un vero e proprio servizio di pronto intervento che la Regione Piemonte ha definito come il “118-antiburocrazia“, e che permetterà ai beneficiari di ottenere meglio e prima servizi quali quelli per l’aggiornamento del personale, per la formazione, ma anche per l’innovazione, la continuità aziendale e la qualificazione delle competenze professionali. Secondo quanto dichiarato dall’assessore allo Sviluppo economico della Regione Piemonte, Massimo Giordano, trattasi di servizi e di strumenti necessari e fondamentali per un settore come quello dell’artigianato che ha bisogno di sostegno, e che è conosciuto al mondo per la qualità dei prodotti. I servizi con il modello del “118-antiburocrazia” potranno in particolare essere erogati da quei soggetti, sia pubblici, sia privati, che possiedono le necessarie competenze, ed anche dai cosiddetti CAT, i Centri di assistenza tecnica che vengono costituiti dalle Associazioni di categoria dell’artigianato.

Lavoro Sardegna: reinserimento cassintegrati presso gli enti locali

 Nella Regione Sardegna i dipendenti in cassa integrazione degli Enti, quelli che, nello specifico, fanno capo alla Legge numero 57 del 1979, potranno essere reinseriti presso gli enti locali, ed in particolare presso le Province che ne faranno richiesta. A darne notizia giovedì scorso è stata l’Amministrazione regionale a seguito di un accordo che è stato siglato con gli enti di formazione, con le stesse Province e con le Organizzazioni Sindacali. In particolare, per il reinserimento di questa categoria di lavoratori in cassa integrazione sarà data la priorità a quelli che beneficiano della CIG straordinaria in terza proroga. Inoltre, la Regione Sardegna ha altresì fatto presente come le Agenzie formative, che sono titolari dei rapporti di lavoro, non potranno pianificare nuove assunzioni ma dovranno soddisfare le proprie esigenze di personale andando ad attingere dall’elenco dei lavoratori che sono in cassa integrazione guadagni straordinaria. Per questi dipendenti in Cigs, quindi, si possono aprire le strade di un reinserimento presso gli enti locali che ne faranno richiesta dopo che solo quest’anno per questa categoria di lavoratori di richieste di cassa integrazione, presso l’Assessorato al Lavoro della Regione Sardegna, ne sono arrivate 160.

Lavoro, impresa ed occupazione: il Piemonte è un’opportunità

 Nella Regione Piemonte arrivano gli interventi strutturali, a valere sugli anni dal 2011 al 2015, a sostegno del sistema imprenditoriale, dello sviluppo economico, dell’occupazione e dell’innovazione con una dotazione finanziaria pari a ben 500 milioni di euro. A darne notizia è stata l’Amministrazione regionale nel precisare che alle linee guida di tale piano pluriennale è stato dato il nome, particolarmente significativo, de “Il Piemonte è un’opportunità“. I fondi oggetto di stanziamento saranno reperiti sia con i Bilanci regionali a valere sugli anni 2011, 2012 e 2013, sia con i fondi di programmi comunitari che non sono stati assegnati, e con le risorse residue legate a precedenti periodi e programmi di accesso ai fondi strutturali europei. “Il Piemonte è un’opportunità” arriva nella Regione dopo che nelle scorse settimane l’Amministrazione ha messo a punto il Piano straordinario per l’occupazione con alcune delle misure che già sono state avviate attraverso l’emanazione di appositi bandi.

Occupazione Lombardia: aumentano i posti di lavoro a progetto

 Nella Regione Lombardia quest’anno i posti di lavoro con contratto di collaborazione a progetto cresceranno di ben l’8% con un andamento in netta controtendenza rispetto al dato a livello nazionale che, per effetto della crisi, segna invece un calo pari al 3%. Questo è quanto, tra l’altro, ha rilevato la Camera di Commercio di Monza e Brianza in base ad un’elaborazione effettuata prendendo a riferimento i dati del Sistema Informativo Excelsior del 2010 e del 2009. Complessivamente sul territorio nazionale sono comunque aumentati i cosiddetti lavoratori “flessibili”, di ben 700 mila unità andando tra l’altro a definire una nuova figura del precario che rispetto al passato non è più correlata ad un basso livello di istruzione ed alla mancanza, ad esempio, di una laurea o di un diploma. Il “nuovo” precario, infatti, è oramai sempre più spesso diplomato, ma anche con una preparazione universitaria, è un tecnico oppure ricopre comunque delle posizioni lavorative specializzate. Trattasi di lavoratori che troviamo tra i collaboratori a progetto, ma anche tra gli stagisti ed i cosiddetti lavoratori interinali.

Giovani e lavoro: sogni infranti

 Giovani e Lavoro…oggi come non mai l’accostamento di queste due parole ci spinge a storcere il muso. Tanta l’ironia che ruota attorno a questa tematica e mentre i comici e i vignettisti, fanno i soldi su questo tema, i giovani tra un sorriso e una smorfia scivolano sempre di più in una dimensione fatta di incertezze, disillusioni, paure e crisi economica.

Da giorni impazza la pubblicità di un sito, all’interno del quale sono riportate le caratteristiche che deve possedere un giovane per entrare nel mondo del lavoro. Sono esposte in maniera “divertente” una serie di consigli utili per chi cerca lavoro (strisciare, rinunciare alla crescita professionale, scendere a compromessi, ecc. Al di là dell’aspetto simpatico, sono presenti frasi che dipingono il tragico quadro nazionale. Tra queste abbiamo: 

  • perdita di ogni fiducia verso la realizzazione lavorativa;
  • precarietà rispetto allo stipendio mensile;
  • necessità di adattarsi ad ogni situazione lavorativa…flessibilità dirà qualcuno…si, se non fosse che, nella maggior parte dei casi, sembra essere più svalutazione delle competenze personali e professionali;

Borse di studio Regione Campania per i giovani disoccupati

 Nell’ambito del Programma operativo Campania FSE – Fondo sociale europeo, a valere sul periodo dal 2007 e fino al 2013, l’Amministrazione regionale ha dato il via libera sul territorio campano alla concessione di ben duemila borse di studio grazie ad una dotazione finanziaria pari a 12 milioni di euro. Trattasi, nello specifico, di fondi europei di competenza della Regione Campania che aiuteranno ben duemila giovani disoccupati aventi la residenza in Campania, e un’età di minimo 18 e massimo 32 anni. Al riguardo la Regione Campania, ed in particolare l’assessorato regionale ai Trasporti e alle Attività produttive, ha stipulato delle apposite convenzioni con oltre 1.100 imprese che hanno la sede operativa sul territorio regionale, e che hanno ottenuto, nell’ambito degli interventi di work experience e di aiuti alle assunzioni, l’ammissione al cosiddetto  “Programma integrato per favorire l’inserimento occupazionale in Campania“.

Lavoratori svantaggiati: Borse di studio Regione Lazio per i figli

 Ammontano a 30 mila euro, nella Regione Lazio, le risorse di un apposito fondo che servirà per concedere borse di studio a favore dei figli di lavoratori svantaggiati, ovverosia in mobilità oppure in cassa integrazione. A darne notizia nei giorni scorsi è stata l’Amministrazione regionale dopo che la Giunta, riunitasi sotto la presidenza del Governatore Renata Polverini, ha approvato la relativa delibera che risulta essere conforme all’assestamento di Bilancio messo a punto nella Regione Lazio nello scorso mese di agosto. Trattasi, in accordo con quanto dichiarato da Mariella Zezza, Assessore al Lavoro e Formazione della Regione Lazio, di una forma di intervento che, seppur avente un carattere sperimentale, è destinata a diventare una misura sia sistematica, sia strutturale per i prossimi anni. Nel dettaglio, l’aiuto a favore dei figli dei lavoratori svantaggiati consiste nell’erogazione di una borsa di studio di importo pari a trecento euro a patto che l’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente, non superi i 35 mila euro, e che lo studente, frequentante le scuole superiori, abbia una media scolastica pari ad almeno 8/10.

Lavoro e crisi: quando un imprenditore guadagna meno di un precario

 Nel nostro Paese non ci sono solamente i lavoratori dipendenti e quelli parasubordinati appartenenti alla “generazione 1000 euro”, ma ci sono anche parecchie decine di migliaia di piccoli imprenditori che guadagnano meno di un precario. A rilevarlo è stata la Camera di Commercio di Monza e Brianza in base ad un Rapporto del proprio Ufficio Studi prendendo a riferimento i dati del Registro delle Imprese. Ma quanti sono in Italia gli imprenditori che guadagnano meno di un precario? Ebbene, la Camera di Commercio di Monza e Brianza ha rilevato che questi sono il 2% del totale, corrispondenti a 128 mila imprenditori che hanno un giro d’affari medio pari ad appena mille euro circa. E se a Monza e Brianza gli imprenditori “a 1.000 euro” sono 1.250, a livello regionale la Lombardia svetta in Italia con 17.770 imprese con un giro d’affari confrontabile con il reddito annuo di un lavoro precario; ma ce ne sono tante imprese di questo tipo, ben 17.255, nella Regione Lazio, mentre con 12.426 la Campania si attesta sul gradino più basso del podio.

Lavoro femminile: le donne guadagnano fino al 23% in meno

 Nel nostro Paese, a parità di ruoli, competenze e caratteristiche, le donne continuano ad essere svantaggiate rispetto agli uomini in termini di paga. Sussiste infatti quello che l’Isfol definisce come il gap retributivo di genere che, in media, vede la donna percepire un salario medio orario inferiore del 7,1% rispetto ai colleghi uomini; ma ci sono anche alcune specifiche categorie dove la donna arriva a prendere, malgrado lo stesso ruolo, il 22,9% in meno rispetto al collega maschio. Per la donna, quindi, in Italia non basta avere la stessa preparazione, e svolgere lo stesso ruolo, per percepire una paga in linea con il proprio “compagno di stanza”. Al riguardo l’Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori (Isfol) ha condotto un’indagine, dal titolo “Rompere il cristallo“, con la quale è stato misurato il gap retributivo di genere che tra l’altro cresce sensibilmente sopra la media tra le donne che lavorano a fronte di un basso livello di scolarizzazione.

Lavoro di padre in figlio: Bando-premio al ricambio generazionale

 Fare impresa creando una realtà di successo, in grado di potersi affermare sul mercato, di certo non è facile; ma non è facile allo stesso modo valorizzare e proseguire il lavoro del padre nell’ottica di un ricambio generazionale che renda l’impresa longeva. Per questo, a livello nazionale, la Camera di Commercio di Milano, assieme a quella di Monza e Brianza ed Iperion Corporate Finance, promuovono “Di padre in figlio – il gusto di fare impresa“, il Bando-premio che, giunto alla sua terza edizione, consiste in un’onorificenza per le capacità professionali ed imprenditoriali di chi con dedizione ha saputo prendere in mano l’impresa del padre garantendone la continuità. La premiazione avverrà entro il prossimo mese di dicembre, mentre per le domande da presentare c’è tempo fino e non oltre la giornata di venerdì prossimo, 29 ottobre 2010, attraverso una scheda di adesione che si può scaricare direttamente dal sito Internet www.iperionfinance.it.